Amianto nelle aerobasi AMI, lo sostiene anche la Procura

L'indagine deve allargarsi su altre postazioni dismesse: in FVG a Campoformido e Gorizia! Non è una novità! Aerohabitat lo aveva segnalato in numerose occasioni - vedi tra l'altro "Amianto anche nelle aerobasi AMI, di Rivolto, di Villafranca e di altre?" nel 2013 e "Elicotteri e amianto: la sua rimozione, le malattie e la necessità di una bonifica delle aree interessate nel 2014 - ma i media lo riportano senza indugi in questi giorni.

L'amianto era stato bandito nel 1992 ma nelle aerobasi militari italiane gli intereventi di rimozione, sostituzione e bonifica non sarebbero avvenuti per tempo. La Procura di Padova ha potuto disporre di un rapporto, una consulenza tecnica di tre esperti: Arthur Alexanian, Fulvio D’Orsi e Bruno Murer e i risultati non lasciano dubbi di sorta.

La presenza dell'amianto in relazione a circa una trentina di vittime che hanno svolto attività nelle basi aeree e/o postazioni militari sono all'origine dell’inchiesta avviata ne Nordest del Belpaese, istruita dai pubblici ministeri Sergio Dini e Francesco Tonon.

Sotto osservazione le aerobasi militari di Istrana, Aviano e Rivolto, e alla base radar di Passo Rolle, in Trentino. Sono tuttavia molte altre le basi e postazioni militari dismesse e/o chiuse da parecchi anni sulla quale la consulenza tecnica non ha indagato. Tra di queste, ad esempio, ancora nel Nordest l'aerobase di Campoformido e di Gorizia in FVG.

Stralci della Relazione degli esperti ricordano:

"L'Aeronautica è rimasta a lungo un mondo separato nel quale il rischio amianto era del tutto ignorato, mentre nel Paese rappresentava una situazione di allarme"..."in un periodo in cui si moltiplicava la produzione di atti normativi sull’amianto..., si attuavano piani per la bonifica di edifici e impianti industriali..., nell’Aeronautica militare non veniva fornita ai lavoratori esposti nemmeno una mascherina antipolvere".

L'indagine per omicidio colposo e lesioni colpose, in relazione ad oltre una ventina di casi, tra decessi e malattie in corso, di patologie provocate dalla prolungata esposizione all’amianto, che inizialmente era formulata contro ignoti avrebbe individuato i responsabili nei Capi di Stato Maggiore, direttori dell’Ispettorato logistico sempre dell’Aeronautica e dirigenti del Difesa (Dipartimento di Salute e Igiene delle Forze Armate) che si sono avvicendati al vertice dell'Aeronautica Militare Italiana negli ultimi 16 anni. 5 Settembre 2016

Aerobase Rivolto, le Frecce della PAN e la trota iridea

L'area delle Risorgive del FVG e l'acquicoltura costituiscono un rischio per l'acrobazia? Lo scorso 25 aprile con la news "Aeroporti del Belpaese, ittiocoltura e impatto volatili" Aerohabitat aveva argomentato intorno alla safety aeroportuale/aerobase e il rischio volatili-birdstrike in relazione agli allevamenti di pesci e ittiocolture in genere in prossimità delle piste di volo.

Documenti ufficiali ENAC-ICAO-BSCI rilevano come l'eventuale loro localizzazione debba risultare ad una distanza superiore a 13 km delle stesse piste. I sentieri/traiettorie di decollo e avvicinamento e atterraggio alle piste si sviluppano, infatti, ben oltre la stessa lunghezza della piste e sorvolano aree geografiche ben definite. Distanti dai punti di toccata in pista e dall'involo, lungo percorsi a basso quota e in basso sorvolo: anche di eventuali allevamenti di pesci, molluschi e altro.

Fonti attrattive per volatili di ogni specie sono state evidenziate/descritte dalla circolare ENAC APT 33 "Procedure per la prevenzione dei rischi di impatto con volatili ed altra fauna selvatica (wildlife strike) negli aeroporti" e dalla Informazione Tecnica "Linee guida relative alla valutazione delle fonti attrattive di fauna selvatica in zone limitrofe agli aeroporti".

Quale è allora la situazione a Rivolto-Codroipo-Udine una localizzazione infrastrutturale in prossimità dei fiumi Tagliamento e Stella e della zona del Parco delle Risorgive. Una zona umida, "area, di circa quarantacinque ettari, è ricco di acque di risorgiva e corsi d'acqua, i quali contribuiscono a dare vita al fiume Stella. Presenta, inoltre, molte specie di flora e fauna tipica locale".

Nella parte a sud dell'aerobase di Rivolto - sede della PAN frecce Tricolori - sono insediate, ad esempio, le seguenti aziende di allevamento ittico, sono situate, perciò, nel bacino idrografico dello Stella:

- Azienda ittica agricola Collavini Mario , Bertiolo (UD),

- Ittica risorgive dello Stella , Virco di Bertiolo (UD),

- Ente tutela pesca del Friuli, Impianto ittiogenico di Flambro di Talmassons Udine,

- Aziende di allevamento ittico situate nel bacino del Rio Bianco,

- S.A.I.S. srl - Loc. Blasis, Codroipo (UD).

La Regione FVG con il progetto “Innovazione della filiera della trota iridea regionale per il miglioramento della qualità e dell’interazione con l’ambiente” (Iridea) finanzia e valorizza la troticoltura regionale. Il Friuli Venezia Giulia avrebbe il primato della produzione italiana in questo campo.

Con oltre 12.500 tonnellate l’anno, quasi il 30% della produzione italiana il FVG ha autorizzato 44 aziende di troticoltura e 71 zone di allevamento con sei impianti di trasformazione.

Come abbiamo rilevato le normative aeronautiche - civili e militari - prescrivono che tali siti/zone siano soggette a limitazioni le opere, le piantagioni e le attività che costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea.

E' stato analizzato tale impatto? Quali verifiche sono state svolte in FVG prima di rilasciare le autorizzazioni per tali attività di acquicoltura?

E' nata prima l'aerobase delle Frecce Tricolori o l'acquacoltura, in acque dolci e salmastre, comunque vanto dell'assessorato FVG alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e alla Pesca, con gli impianti di produzione, allevamento, lavorazione del pesce storicamente insediati e diventati una realtà d'avanguardia e meccanizzata in questo XXI secolo?

E' comunque certo che un monitoraggio costante debba essere svolto, sia dalle competenti autorità dell'Aeronautica Militare Italiana, quanto da organismi della Regione FVG.

Al fine di tranquillizzare gli appassionati e fans dei voli acrobatici tricolori, quanto i gestori e dipendenti dell'industria allevamenti di ittiocoltura è indispensabile che qualche responsabile della safety aerea notifichi l'esistenza di procedure e misure in atto e/o perlomeno l'esistenza di certificazioni autorizzative alla coesistenza tra le due contrapposte e non concilianti attività.

Se l'ENAC per gli aeroporti civili/comemrciali/aviosuperfici ha disposto:

"... questi impianti possono costituire fonti attrattive per diverse specie di fauna selvatica e la loro realizzazione a distanze inferiori a 13 km dagli aeroporti dovrebbe essere valutata da esperti caso per caso."

Il Regolamento per Certificazione degli Aeroporti - Capitolo 5 - prevede le seguenti azioni a carico del gestore di un aeroporto certificato:

a) Predisposizione e trasmissione all’ENAC di uno studio di tipo naturalistico-ambientale comprensivo di risk assessment;

b) Riporto all’ENAC di ogni evento di wildlife strike;

c) Elaborazione e trasmissione all’ENAC, con frequenza annuale, di una relazione riepilogativa sul wildlife strike;

d) Predisposizione e trasmissione all’ENAC di una adeguata procedura (piano di prevenzione e controllo del rischio di wildlife strike), da inserire nel Manuale dell’aeroporto, che definisca le azioni intraprese per prevenire o minimizzare il rischio di wildlife strike;

e) Segnalazione all’ENAC e agli Enti competenti delle fonti attrattive di fauna selvatica identificate al di fuori del sedime aeroportuale al fine di consentire iniziative mirate di mitigazione del rischio.

La segnalazione delle fonti attrattive esterne all’aeroporto

La procedura di cui al precedente paragrafo deve prevedere le modalità con cui il gestore aeroportuale assicura l’eliminazione e/o la mitigazione delle fonti attrattive per uccelli od altra fauna selvatica all’interno del sedime aeroportuale.

Il gestore aeroportuale è altresì responsabile di individuare, nei limiti delle proprie competenze, la presenza di potenziali fonti attrattive per mitigarne l’azione nelle zone limitrofe il sedime aeroportuale; le stesse, opportunamente documentate, dovranno essere portate all’attenzione degli Enti locali competenti e dell’ENAC - Direzione Operazioni competente che potrà, qualora necessario, rappresentare la posizione dell’Ente ai sensi dell’Art. 711 del Codice della Navigazione."

Quali procedure, quale monitoraggio ha adottato l'Aeronautica Militare Italiana (AMI) nello specifico dell'aerobase di Rivolto per fronteggiare il rischio impatto volatili conseguente agli allevamenti di acquacoltura? 4 maggio 2016

Rivolto: 55 anni di PAN e una manifestazione aerea, ma anche il Comitato NO-AMX

Airshow e Comitati. Le Frecce Tricolori compiono 55 anni e il prossimo 5/6 SETTEMBRE 2015 a RIVOLTO - Udine ci sarà inoltre l'11° Raduno piloti pattuglie acrobatiche. Le pattuglie di diverse nazioni infatti, che parteciperanno ai festeggiamenti sono: Arabia Saudita, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Giordania, Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Turchia.

Sarà presente una ricca mostra statica con numerosi velivoli italiani e stranieri, aerei storici e alcuni degli ultimi prodotti dell’industria aero-spaziale italiana.

MOSTRA STATICA E AREE TEMATICHE

L’apertura al pubblico dei cancelli dell’aeroporto sabato 5 e domenica 6 settembre è prevista a partire dalle ore 7.30, fino a termine evento. L’attività di volo avrà inizio intorno alle ore 10,00 e termine intorno alle ore 18,30. L’evento sarà seguito in diretta streaming integrale sul portale AM e domenica 6 settembre su Rai 1 dalle 16.40.

 

Comitato NO-AMX

 

Il Comitato No AMX, dal 1993 esprime il suo dissenso alla presenza militare della base che ospita la Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Riteniamo sacrosanto il diritto al rispetto di coloro che abitano i paesi circostanti, a un vivere pacifico e sereno, vanificato dalle frequenti esercitazioni a bassa quota e sopra i nostri paesi.

Il paradosso lo si raggiunge quando- come nella prossima manifestazione- i paesi vengono blindati con varie zone di sicurezza, cosa che accade anche a Lignano o a Grado durante le medesime manifestazioni, mentre il giorno dopo tutta la sicurezza sembra svanire e i paesi ritornano invivibili a seguito dei rumori assordanti e dei fumi, senza insistere oltre sul pericolo di tali manovre. Non serve essere Cassandre per ricordare gli ultimi incidenti aerei che hanno coinvolto velivoli militari nelle ultime settimane, men che meno rammentare il nome di Ramstein che vide coinvolte le Frecce Tricolori nel 1988.

Esistono più visioni di ogni singolo aspetto, ma riteniamo che nella roboante propaganda di questi giorni manchi il concetto fondamentale del rispetto delle persone e quello etico di chi sa che non sta applaudendo solamente un'esibizione aerea, ma assistendo ad una cartina torna sole che fa paio all'industria bellica, tanto da far applaudire le persone dinnanzi a strumenti di morte che uccidono più volte, sottraendo risorse pubbliche a tali agli investimenti.

Chi assiste dovrebbe poter scegliere conoscendo tutti i vari aspetti di ciò che compone lo spettacolo. Chi amministra il territorio, sindaci in primis, dovrebbe fare il punto sul bene pubblico e non l'opportunismo politico o la ricerca di una scusante per potersi esimere dalle proprie responsabilità.

Noi riteniamo di sentirci cittadini di una terra, la nostra, e non amministrati e ammaestrati.

L'orgoglio di appartenere a una realtà specifica non passa dai fumi tricolori, che come tali si dissolvono pochi istanti dopo, bensì dalla coscienza di essere presenti a una storia, a una cultura e soprattutto a una prospettiva che non lasci il giorno prima tale e quale a quello dopo.

Per queste ragioni, sabato 29 agosto manifesteremo dinanzi alla base della PAN di Rivolto, dalle 18.00 alle 19.00 dimostrando con la nostra presenza il dissenso e la proposta che ci anima.

Invitiamo chiunque a esserci, per tentare di andare oltre alla passiva rassegnazione, matrice di un ristagno della dignità d'essere persona ancor prima che massa acritica.

Comitato No AMX - 4 settembre 2015

PAN, le Frecce Tricolori nella campagna FASTWEB

E' solo il primo passo che porterà allo sponsor totale e alla pattuglia civile? La notizia è subito rimbalzata tra i media: la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana interpreta la velocità per l’operatore di telecomunicazioni FASTWEB dallo scorso 4 gennaio. La PAN è da sempre l'emblema e orgoglio dell'aeronautica del Belpaese, vanto e immagine nel mondo ma rappresenta anche un costo, probabilmente, non ancora sostenibile dai budget annuali dell'Aeronautica Militare italiana.

 

Ma quanto costa la gestione della PAN nella base di Rivolto in provincia di Udine? I velivoli Aermacchi 339 hanno tanti, troppi anni di vita e lo stesso Ministro della Difesa Mario Mauro ha recentemente annunciato il loro avvicendamento. Gli arzilli MB 339 andranno in pensione sostituiti dagli avveniristici M-345 HET nel 2017.

Ma per altri quattro anni "a fare meraviglie in giro per il mondo" saranno ancora gli odierni gloriosi, veterani, MB 339. Probabilmente obsoleti e la cui manutenzione giornaliera e ordinaria, la reperibilità continua di pezzi di ricambio, potrebbe non rivelarsi semplice ed immediata. Il versatile velivolo, concepito dall'Ing. Ermanno Bazzocchi, ha probabilmente raggiunto il suo ciclo operativo ed i costi di gestione sono, a fronte delle risorse, incrementati.

 

Quanto rende all'Aeronautica Militare Italiana l'accordo con Fastweb? Certo la partnership con un Gruppo svizzero (Swisscom che ha azionista di maggioranza lo Stato svizzero) pone considerazioni diversificate anche se la ricerca di autofinanziamento per la società Difesa servizi SpA sembra diventato un obiettivo primario.

La Difesa Servizi SpA, è una società nata nel 2010 al fine di reperire finanziamenti per il ministero della Difesa, e nel corso del 2012 con una gara d'appalto era stato individuato un soggetto in grado di valorizzare alcuni brand delle forze armate. In questo caso quello della PAN Nazionale AMI.

Quanto incassa AMI per la partnership con FASTWEB? L'entità economica dell'accordo è ritenuta una notizia sensibile? Probabilmente lo è anche se appare inevitabile che questa tipologia di accordi sia destinata ad allargarsi. Il costo complessivo delle Frecce Tricolori, perciò non solo quello relativo alle operazioni di volo, della flotta MB 339, all'addestramento giornaliero, alla manutenzione, al trasferimento nelle località degli eventi, alle manifestazioni aeree fino alla gestione dell'aerobase di Rivolto sono spese iscritte nei bilanci dell'Aeronautica Militare Italiana.

Lo scenario prossimo venturo di una Pattuglia Acrobatica Nazionale completamente civile, sponsorizzata in toto, aerobase, addestramento, immagine, nuovi aviogetti, da aziende (possibilmente italiane piuttosto che asiatiche, arabe o cinesi) potrebbe materializzarsi nel brevissimo periodo. 18 gennaio 2014

Rivolto, oggi la manifestazione No AMX

Come avviene ogni primo sabato del mese il Comitato No AMX si trova davanti all'aerobase di Rivolto in FVG. Aerohabitat propone il Comunicato stampa dell'incontro di oggi 4 settembre, sabato che precede di una settimana l'evento che festeggia 50anni di presenza delle Frecce Tricolori a Rivolto.

 

Comunicato stampa:

In occasione della prossima manifestazione del 50esimo della PAN a Rivolto, il comitato NO AMX organizza un momento di riflessione presso l’entrata della base stessa. Auspicando la presenza di don Pierluigi Di Piazza, da anni impegnato sui temi della pace e compagno in questo percorso. Un’occasione questa, per esprimere la contrarietà  e la criticità riguardo a ciò che la PAN rappresenta e con essa la manifestazione stessa.

 

Crediamo ad un Friuli che possa essere espressione di pace e dignità.

Pace, che non può essere rappresentata da un intrattenimento mascherato, che cela l’ultima tecnologia in fatto di guerra e di morte.

Dignità, per le persone che quotidianamente devono sopportare pericoli e danni rappresentati dalla presenza di tale base su un territorio che appartiene alla gente da sempre, ben prima che ad una struttura militare.

Sensibilità, in un momento in cui la grave crisi economica dovrebbe suggerire parsimonia e non parate propagandistiche.

Perplessità, per la mancata presa di posizione della Chiesa ufficiale su questi temi. Una voce che ci aspetteremmo coerente e presente.

Criticità, sull’assenza in questi temi, degli amministratori locali, protesi a collaborare all’evento, ignorando il loro ruolo e la loro rappresentanza.

  

L’incontro avverrà sabato 4 settembre di fronte alla Aereo base di Rivolto, a partire dalle ore 18.00. tutti sono invitati a partecipare.

 

 

Per il comitato NO AMX - Mauro Della Schiava - 4 settembre 2010

Ai piloti delle Frecce Tricolori e al loro Comandante

Aerohabitat propone la lettera inviata dal Comitato No AMX in occasione del 50anni della Pattuglia Acrobatica Nazionale e dell'evento manifestazione del 11-12 settembre 2010 a Rivolto.

 

 

ai Sindaci dei Comuni di

 

Basiliano, Bertiolo, Campoformido, Codroipo, Lestizza, Mereto di Tomba, Sedegliano

 

alla ARPA del F-VG

 

alla Protezione Civile del F-VG

 

a Aerohabitat

 

al Presidente della Provincia di Udine

 

al Presidente della Giunta Regionale del F-VG

 

all’Assessore alla Salute della Regione F-VG

 

alla Procura della Repubblica di Udine

 

al Prefetto di Udine

 

al WWF sezione di Udine

 

a Lega Ambiente Udine

 

all’Arcivescovo di Udine

 

ai Mezzi di Informazione

 

 

 

            Avete dalla vostra  parte sostenitori, simpatizzanti, politici, istituzioni, associazioni e tanta, troppa gente… Ci sono i vostri posters appesi in parecchi esercizi commerciali, nelle istituzioni e perfino nelle Aziende Sanitarie. La Regione Friuli-Venezia Giulia vi ha preso quale emblema di riferimento. Per non parlare del massiccio sostegno dei mezzi di informazione.

 

Forse non sarà facile che la presente smuova queste categorie, accecate dalla retorica che aleggia sul vostro nome. Ma contiamo di farvi riflettere, visto che siamo ancora fiduciosi di un riscontro da parte vostra e, quindi, di un possibile dialogo. Auspicando ovviamente anche una presa di coscienza dei responsabili ai vari livelli.

 

            Vi siete mai chiesti se la vostra attività addestrativa sia o no di disagio, di pericolo, di danno e di rischi anche serî per chi abita questi luoghi? Oltre ai rischi accidentali ci sono anche rischi di esposizione: purtroppo tali rischi non sono sottoposti a verifiche; in particolare per le conseguenze sull’apparato uditivo. Rischi e danni mai presi sul serio dagli organi ed istituzioni competenti. Oltre all’inquinamento atmosferico ed alle “nebbie” che disseminate con i vostri fumogeni.

 

            Vi mettete mai nei panni delle popolazioni che vi sopportano e che purtroppo tacciono perché si sono abituate a questa cattiva qualità di vita? L’abitudine al malessere, comportamento deprecabile, ci pare la possibile ipotesi a giustificazione della passività popolare. Ci si abitua anche al negativo ma non è certo una buona condizione di vita.

 

Alle autorità competenti diciamo che è ancora opportuno, oltre che doveroso, il monitoraggio dell’inquinamento da rumore e di quello dell’aria: iniziative che devono essere fatte con costanza nel tempo e, soprattutto, senza avvertire preventivamente i responsabili del danno. A proposito che fine ha fatto il famoso Milnoise!?

 

            Avete mai pensato, visto il vostro altruismo e beneficenza (che dopotutto non vi costano nulla e vi fa ancor maggior pubblicità), che le vostre esibizioni invasive e nocive, sono tutto il contrario di opere di bene? Inoltre non si può certo tacere a fronte dei costi che il contribuente deve sostenere per mantenere la vostra struttura pensando, per fare un esempio, a quanta fatica continui a fare la Sanità sempre a secco di risorse e a rischio di tagli.

 

            Avete mai pensato che forse(?) (forse perché a quanto pare a voi tutto è concesso) state violando i più elementari codici di sicurezza e oseremmo dire di civiltà, sorvolando i paesi e facendo spesso incursioni a volo radente con violenti e laceranti boati, assordanti e spesso insopportabili all’orecchio umano, tanto che bisognerebbe girare muniti di protezioni acustiche!? Infatti si registrano disturbi e traumi di vario tipo all’apparato uditivo sia per esposizione episodica che per esposizione nel tempo: situazioni intollerabili. Chi ci tutela da tutte queste condizioni di stress, di danno e dal rischio di incidenti? Dove sono le istituzioni sempre pronte ed attente alle nostre piccole trasgressioni ed assenti sui vostri pesanti e palesi abusi?

 

            Avete mai pensato di cambiare rotte e di avere rispetto dei cittadini che auspicano solo una qualità di vita dignitosa e tranquilla? Possibile che i paesi e la gente che vi abita siano costretti a fare da sfondo e da arena alle vostre incursioni? Possibile che nessuno vi obblighi a cercare altrove spazi idonei a tale attività addestrativa? Queste cose non dovrebbero accadere in un paese civile. Sono dei veri e propri abusi, lo ripetiamo. Non è giusto che dietro alla vostra fama si nascondano e si ignorino queste concrete prepotenze sulla popolazione. Altro che beneficenza.

 

Anche se la tragedia di Ramstein è stata rimossa dalla memoria per noi è comunque un monito, oltre che al ricordo delle vittime, a riflettere su questo genere di “spettacoli”.

 

            Sapete che durante le vostre quotidiane incursioni alcuni genitori sono costretti a portare altrove i bambini perché non riescono a stare nella propria casa e nel proprio ambiente, manifestando disagi di vario tipo!? Anche gli animali dei nostri cortili soffrono e sono spesso terrorizzati e spaesati da queste pesanti manovre; anche loro manifestano evidenti conseguenze.

 

            Non esiste indennizzo (per altro pagato con soldi anche nostri) che ci riporti ad una vita normale e che ristabilisca la dignità delle genti e dei luoghi violati dalle vostre dannose attività.

 

            Le aziende ed anche i privati sono obbligati a mettersi in regola nei confronti dell’ambiente: perchè voi non avete regole? Nelle fabbriche ed in generale nei posti di lavoro esistono dei rigidi protocolli per la sicurezza e la prevenzione; ma poi nel proprio paese ci si ritrova in un contesto che vanifica ciò che altrove si cerca di tutelare, ossia, la salute e la qualità della vita.

 

            Salute e qualità della vita che la vostra attività mette a dura prova. Questo ve lo siete mai chiesto?

 

 

            Cogliamo l’occasione anche per invitare calorosamente i responsabili delle Amministrazioni Pubbliche a non collaborare e a non partecipare alle celebrazioni in programma per il 50° di fondazione della PAN che per le popolazioni interessate non possono essere motivo di festa. Invitiamo altresì i responsabili della salute pubblica e della sicurezza a prendersi carico delle istanze e delle legittime considerazioni qui esposte.

 

            Allo stesso modo, attraverso i mezzi di informazione, esortiamo i cittadini vittime dell’attività dell’aeroporto di Rivolto a rivendicare il diritto ad una buona, normale qualità della vita. Infine invitiamo il potenziale pubblico della programmata manifestazione aerea a riflettere sui contenuti della presente e, se possibile, a trovare altre forme di “divertimento”.

 

 

            Auspicando che ognuno si prenda le proprie responsabilità in merito a quanto abbiamo palesato, porgiamo i nostri migliori saluti. Mandi.

 

 

31 agosto 2010 - in occasione del 50° anno di sopportazione

 

 Comitato No Amx *

 

 

 

c/o Remo Spizzamiglio (coordinatore)

Via Carlo Alberto, 8

 33031 Basagliapenta di BASILIANO

 0423 848882

 

 

per le pubbliche relazioni del Comitato No Amx

 Mauro Della Schiava

 Via Gorizia, 7

33050 Galleriano di LESTIZZA

0432 764381

 

mauro.della.schiava(at)alice.it

 

 * comitato di cittadini che da fine 1993 è presente sul territorio per denunciare, oltre ai disagi ed ai rischi, anche la questione etica legata alla attività militare dell’Aerobase di Rivolto inclusa la PAN. 31 agosto 2010 

Rivolto, 50anni di PAN, gli airshow e le ricadute ambientali oltre al rischio

Il FVG patria della PAN, Pattugli Acrobatica Nazionale, ovvero con Rivolto, sede operativa delle Frecce Tricolori è prossimo a festeggiare i primi 50 anni di attività. La PAN ha milioni di appassionati, in Italia e nel mondo, centinaia di Club delle Frecce Tricolori, ed a settembre sono attesi oltre 500mila  partecipanti.

 

Ieri 22 agosto a Grado oltre 50 mila persone hanno assistito alle spettacolari acrobazie dei piloti della PAN. Il 15 agosto a Lignano oltre 100 mila persone hanno assistito alle spettacolari acrobazie dei piloti della PAN. Alla Comina di Pordenone lo scorso 26 giugno oltre oltre 100 mila persone hanno assistito alle spettacolari acrobazie dei piloti della PAN.

 

Per la Grande festa del 50° anniversario delle Frecce tricolori il prossimo’11 e 12 settembre sulla base di Rivolto, nell'arco di due mesi perciò il FVG ospiterà centinaia di migliaia di persone, per l'ennesima esibizione della PAN, oltre per la circostanza, numerose pattuglie acrobatiche di altri Paesi.

 

Ma le problematiche degli airshow oltre ai festeggiamenti per festeggiare la PAN con appassionati ed amici, implica assolvere misure di sicurezza e garanzie e tutela degli spettatori e delle popolazioni residenti nell'intorno alla zona delle "manovre".

 

Se nel caso delle manifestazioni di Grado e Lignano le manifestazioni si svolgono fronte mare, sull'acqua, le ricadute ambientali ed il rischio aeronautico appaiono limitate, ecco che sulla terra la questione è più critica.

 

Da una parte quindi i cittadini residenti nell'intorno dell'aerobase di Rivolto, le loro legittime esigenze di una mitigazione acustica ed in attesa del risarcimento - indennizzo dalle ricadute dai cosiddetti danni arrecati dalle servitù militari, con il vertiginoso aggravio ambientale nelle due giornate dell'11 e 12 settembre prossimo, dall'altro le esigenze di tutela e salvaguardia per gli appassionati che parteciperanno alle evoluzioni dei tanti piloti che eseguiranno volteggi nello spazio aereo sovrastante l'aerobase di Rivolto in FVG. 23 agosto 2010 

La pattuglia acrobatica EAU si addestrerà a Rivolto

I soldi per mitigare ed insonorizzare i cittadini e le abitazioni non sono sufficienti. Ma forse il futuro venturo, comunque, regalerà una riduzione dello stesso rumore aereo della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Magari rendendo superflua l'intera operazione di insonorizzazione.

 

Nell'aerobase di Rivolto sede delle Frecce Tricolori, gli MB 339, nel 2013 arriveranno i nuovissimi  M-346, sicuramente a minor impatto acustico.

Gli attuali jet MB-339 avranno maturato il fine vita, raggiunto i cicli per i quali erano stati progettati, il nuovo nato di Alenia Aermacchi è l'unico candidato naturale alla loro sostituzione".

 

Nel frattempo, tuttavia, gli appassionati della PAN, ma anche i residenti sottoposti al rumore aereo, potranno in anteprima osservare e percepire il rumore aereo della flotta Aermacchi 346.

Nel corso dell'insediamento del colonnello Enrico Frasson -  nuovo comandante del Secondo Stormo dell’aeronautica militare italiana di stanza a Rivolto  - è stato dato l'annuncio: i piloti degli Emirati Arabi Uniti faranno il loro addestramento sugli acrobatici A 346 sotto la guida degli italiani nella base AMI friulana.

 

Nel corso del salone aeronautico IDEX di Abu Dhabi, il governo degli Emirati Arabi Uniti ha rivelato l'acquisto di 48 esemplari M-346. Un certo numero di questi M346, forse 10, serviranno per la creazione di una pattuglia acrobatica.

Il contratto ha previsto l'addestramento presso la base di Rivolto.

 

Quali conclusioni trarre?

Per un certo periodo il numero dei voli "training" e acrobatici aumenterà.

Gli appassionati della PAN e dell'acrobazia potranno assistere ad uno spettacolo aggiuntivo.

I cittadini residenti nell'intorno di Rivolto potranno, invece,  non solo rilevare il divario "acustico" tra MB 339 e M 346, ma registrare l'effetto cumulativo della raddoppiata operatività, ed infine confidare nella rapida sostituzione dei vetusti Aermacchi 339. 15 giugno 2010 

Frecce Tricolori, Milnoise, e residenti in attesa di mitigazione e insonorizzazione

Ancora ritardi e pochi soldi per mitigare ed insonorizzare i cittadini e le abitazioni dell'intorno della pista di volo della PAN. L'aerobase di Rivolto sede delle Frecce Tricolori, dove volano MB 339, una tipologia di caccia che ha fatto il primo volo ancora nel 1976 ed entrato il servizio nel 1979, equipaggiato equipaggiati con un turbogetto Rolls-Royce Viper 632-43, probabilmente fabbricato in Italia.

 

Il velivolo di stanza a Rivolto è nella sua versione MB-339PAN è stato progettato dall'ingegner Ermanno Bazzocchi e costruito dalla Aermacchi, una derivazione della sua cellula dal famoso aereo da addestramento italiano, l'MB-326.

 

Una pattuglia quindi "arzilla", sopratutto nella rumorosità del propulsore che sicuramente non è paragonabile alle emissione sonore dei reattori di Capitolo 4  che equipaggiano le moderne flotte aeree commerciali.

 

Il rumore aereo prodotto dalla pattuglia nazionale nel corso delle abituali esercitazioni, addestramento per garantire le evoluzioni che hanno tanto successo di pubblico in Italia e nel mondo, sembra un dato da cui partire.

 

La mappa acustica certificata qualche anno addietro nell'ambito della operazione “Milnoise” sarebbe stata secretata e, tra alcuni interrogativi sulla congruità ed estensione dei decibel, è inevitabile pensare che la suddetta mappa potrebbe essere ridotta se commisurata a velivoli ambientalmente meno impattanti.

 

Nel 2010 in occasione delle celebrazioni e della manifestazione settembrina per il 50º della Pan, i Comuni dell'intorno dell'aerobase rivendicano l'indennizzo per le tegole ed i tetti danneggiati dalle vibrazioni e l'insonorizzazione delle finestre.

 

Il finanziamento di 100 mila euro stanziato dalla Regione FVG per lo scopo appare del tutto simbolico.

 

Anche perché dovrebbe assicurare le stesse opere per i cittadini limitrofe all'altra aerobase USAF localizzata in regione, ovvero ad Aviano.

 

Certo nelle aerobasi ubicate nelle altre regioni del Paese, nonostante il progetto Milnoise riguardasse l'intera Penisola, non sembrerebbe essere stata ancora avviata, nemmeno la fase preliminare, la mappatura acustica dell'intorno aeroportuale.

 

Le amministrazioni comunali insediate nell'intorno delle aerobasi dell'intera Italia, si trovano in difficoltà, non solo per i dati sul rumore, necessari alla redazione dei piani comunali di zonizzazione acustica, anche per la classificazione del rischio aeronautico per l'attività di volo, indispensabili per pianificare il territorio e tutelare i cittadini. 1 giugno 2010

Rivolto, aerobasi e risarcimenti da rumore aereo

Di rumore aereo, aerobasi militari e indennizzi per i caseggiati e/o i cittadini residenti dell'intorno aeroportuale Aerohabitat ha parlato più volte. La tematica come spesso succede, vedi l'impatto acustico nell'intorno degli scali aerei civili/commerciali, i relativi decreti, le imposte sulle emissioni sonore, i piani di insonorizzazione e risanamento, troppo spesso è solo sulla carta. Gli esiti appaiono quasi sempre controversi.

Accade forse lo stesso per le aerobasi militari?

Nella Regione Friuli Venezia Giulia, una amministrazione a Statuto speciale, dopo l'istituzione della legge 16 del 2007, ha specificatamente finanziato questo genere di interventi, ma a soli  tre anni della stessa il riscontro effettivo è amaro.

 

La legge ha si disposto finanziamenti per la tutela dei cittadini impattati da elevati livelli di rumore aereo, ma si constata come le somme destinate si sono rivelate del tutto insufficienti. La Regione FVG ha due basi militari, Rivolto ed Aviano e solo nell'aerobase della Pattuglia Acrobatica Nazionale (PAN), le Frecce Tricolori Nazionali, i Comuni interessati ai risarcimenti sono ben sette.

Quelli più impattati sono Basiliano, Codroipo e Lestizza, e solo per i cittadini che hanno inoltrato le richieste di queste tre aree abitative servirebbe una somma di un milione di euro. Dieci volte superiore alla somma stanziata dalla Regione FVG.

Si sostiene come nella sola città di Codroipo  dovrebbero essere spesi 750 mila euro (la legge, tuttavia, prevede di sostenere esclusivamente il 50% delle opere di insonorizzazione delle finestre, delle parti murarie e dei tetti e/o delle tegole che saltano, ma è arduo capirne i motivi). Nell'intorno dell'aerobase di Aviano invece i Comuni interessati sono numericamente minori, nello specifico sono Fontanafredda, Roveredo in Piano e S. Quirino, con altrettante evidenze nei limiti risarcitori.

Cosa potrebbe succedere adesso? La Regione dopo aver riconosciuto il danno sopportato dai cittadini, aver circostanziato sul diritto e sulle tutele necessarie, sullo stanziamento di somme per gli interventi di risanamento e mitigazione, dovrebbe, come misura conseguente, rifinanziare adeguatamente l'iniziativa.

L'alternativa è invece quella di disconoscere l'evidenza, ovvero del diritto nel danno sopportato dai singoli cittadini e dalle loro abitazioni. 18 gennaio 2010

Aeronautica, il reparto missili passa da Villafranca a Rivolto

Nel piano di ristrutturazione generale dell'Aeronautica Militare Italiana è in corso di attuazione anche la riorganizzazione del settore Missili (GBAD). Una operazione prevista da tempo e, una notizia, apparsa sul quotidiano l'Arena del 15 dicembre, alla fine lo conferma.

Il Reparto Gruppo missili di Villafranca Verona chiude per trasferirsi nell'aerobase di Rivolto in provincia di Udine. Il Generale di divisione aerea Roberto Corsini, nel corso di una cerimonia alla base Caluri, ha passato in rassegna il reparto che trasloca e viene integrato nel 2° stormo di Rivolto,

 

In quest'ultima località, sotto il comando del colonnello Alfonso Dalle Nogare, comandante del Gruppo di  Rivolto, confluirà il Gruppo missili di Villafranca, opereranno tre gruppi missili (58°, 72° e 80°), il reparto missili di Villafranca e la 602a Squadriglia Collegamenti.

Sull'aerobase friulana, come è noto, opera anche il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

Nella logistica del  2° Stormo Missili “Mario D’Agostini” pertanto potranno operare affiancando il 58° Gruppo Missili (Rivolto) (3 batterie Samp/T), il Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici (Rivolto) (1 batteria Samp/T), il 402° Gruppo Servizio Tecnico Operativo (Rivolto), il 502° Gruppo Servizio Logistico Operativo (Rivolto) e il Gruppo Protezione delle Forze (Rivolto).  17 dicembre 2009

Rumore aereo, Frecce Tricolori ma con indennizzi al verde

Si presentano come troppe, sproporzionate, insostenibili: sono le richieste d’indennizzo per i danni, le conseguenze derivate dalle amate “Frecce Tricolori”.

 

Ma forse è solo troppo limitata, la somma, il fondo rimborsi reso disponibile dalla Regione FVG e dalla parte si sono rivelate davvero elevate le richieste.

La quota dei rimborsi richiesti dagli aventi diritto, infatti, ovvero dei residenti sorvolati dagli Aermacchi 339 delle Frecce Tricolori nel corso delle operazioni di volo intorno all’aerobase di Rivolto in Friuli, avrebbe raggiunto la cifra di 1.5 milioni di euro.

Davvero inadeguata la somma di 100 mila euro stanziati dalla Regione.

 

I Comuni di Codroipo, Basiliano e Lestizza, hanno trasmesso al Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico presso la Direzione centrale ambiente e lavori pubblici della Regione le richieste compilate.

Richieste che, secondo Aerohabitat sono state circoscritte a zone limitate, potrebbero non aver identificate realmente tutti i cittadini interessati ai danni generati dalla Pattuglia Aerea Nazionale. La somma da stanziare potrebbe, infatti, raddoppiarsi se non triplicarsi.

Il disagio manifestato dai cittadini potrebbe ora, dopo oltre 30 anni di permanenza delle Frecce Tricolori a Rivolto, associarsi all’amore, alla passione, all’orgoglio con il quale la PAN è seguita. Sarebbero una quarantina i cittadini che hanno inoltrato la richiesta a Rivolto, Beano, Lonca, Passariano, Zompicchia e nel Belvedere del capoluogo, che assommano a circa 756 mila euro.

Tredici di queste richiedono la sostituzione di serramenti, una decina l'isolamento delle pareti, una trentina per la risistemazione del tetto. Nel Comune di Lestizza le domande sono risultate 36 per circa 425 mila euro.

 

Nel Comune di Brasiliano invece ammontano a 370 mila euro.

La normativa Regionale ha disposto, fra l’altro, solo il rimborso del 50% delle spese documentate per interventi e opere riguardanti, nuovi serramenti, insonorizzazione delle pareti e la ristrutturazione dei tetti.

Il fondo dei 100 mila euro dovrebbe, inoltre, sostenere i rimborsi non solo dell’intorno di Rivolto, ma anche quelli provocati dai voli dall’aerobase USA di Aviano. Anche quest’ultima localizzata nel Friuli Venezia Giulia. 14 settembre 2009

Aerobasi e rumore aereo, in Friuli indennizzi marginali

E’ sicuramente una svolta storica nelle politiche di tutela dei cittadini e del territorio limitrofo alle aerobasi Italiane, anche se appare una risposta alquanto contraddittoria.

Il termine per la presentazione delle domande di contributo per interventi di fono isolamento e sistemazione tetti degli immobili situati nei paesi di Nespoledo e Villacaccia, nel comune di Lestizza, localizzata nei pressi dell’aerobase di Rivolto è prorogata al 27 agosto.

 

I singoli cittadini possono quindi presentare domanda per l’indennizzo conseguente ai disagi e ripercussioni generate dalla Pattugli Acrobatica Nazionale (PAN) di Rivolto, in provincia di Udine.

Il fondo disponibile tuttavia è limitato, solamente 100 mila euro contro i 400mila inizialmente previsti. Che sarebbero stati, anche questi, del tutto inadeguati.

Il provvedimento degli indennizzi riguarda località ritenute soggette al disagio nell’intorno all’aerobase di Rivolto (Villacaccia e Nespoledo in Comune di Lestizza; Lonca, Rivolto e Zompicchia, e Codroipo; Basagliapenta nel comune di Basiliano) e all’aerobase USAF di Aviano (Roveredo in Piano, Fontanafredda e San Quirino).

 

Troppi cittadini, troppi paesi da risarcire per due tra le maggiori basi aere Italiane – USA. Ma probabilmente i paesi e le frazioni identificate sono troppo poche.

Come è irrisorio il piano degli interventi e dei finanziamenti.

Sono troppi i caseggiati ed i cittadini coinvolti dal rumore aereo e dalle vibrazioni causate dal quotidiano addestramento dei velivoli militari. Inquinamento sonoro e tegole/tetti che saltano al passaggio dei velivoli USA e Aermacchi 339 sono i due fenomeni principali.

Ma le misure e le opere per l’insonorizzazione e per la manutenzione delle coperture, dovrebbero pertanto essere allargate ad un numero per superiore di cittadini.

 

In Comune di Basiliano sono state presentate 80 richieste, potrebbero anche triplicarsi, in ogni modo il finanziamento di 100 mila euro complessivo è del tutto irrilevante.

In conclusione occorre rilevare pertanto la novità, il riconoscimento del disagio generato, l’urgenza e l’obbligatorietà delle tutele che la Regione FVG ha deciso di sostenere.

Non lo sono sicuramente da un lato l’ammontare dell’indennizzo complessivo e dall’altro, riguarda il numero dei soggetti titolari della richiesta di indennizzo: possono farlo solo i residenti delle abitazioni sorvolate nelle traiettorie di volo. Ecco il punto chiave. Quali sono? Sarebbe utile conoscere le modalità che hanno identificato alcune zone ed esclusole altre. Comunque sottoposte al disagio. Quali sono stati i criteri adottati?

Anche gli aeroporti militari sono stati equiparati nella normativa a quelli civili per quanto riguarda i limiti di tolleranza acustica. L’impatto ambientale delle aerobasi di Rivolto e Aviano, tuttavia, è stato verificato nell’ambito del progetto Milnoise, avviato qualche anno orsono con un monitoraggio che non è mai stato reso del tutto trasparente. 25 agosto 2009