Aeroporti, classifiche e la matrice del rischio: new entry Albenga

Tra le cause e concause nell’ambito dell’investigazione sugli incidenti aerei al “fatale” errore umano e/o fattore umano si è aggiunto nel recente periodo il cosiddetto fattore A, A come aeroporto.

 

Le specifiche caratteristiche infrastrutturale di un aeroporto, delle piste e la tipologia d’assistenza al volo in genere identifica, infatti, una sorta fattore di criticità A, tra gli elementi, la cause e concause della catena degli eventi (latent o active failures) che inquadrano lo scenario operativo al verificarsi del disastro.

 

 

Il fattore A, secondo uno studio del consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti, emerge nel 30% dei casi analizzati quale causa responsabile o concausa nella catena incidentale. Gli standards sovranazionali inquadrano le diversità aeroportuali ed hanno definito allo scopo una doppia qualificazione:

 

 

à         Il pilota deve essere qualificato per operare su un determinato aeroporto

 

à         Ogni aeroporto è classificato in 3 categorie, A, B e C.

 

 

Gli aeroporti sono classificati in tre classi, in relazione al livello di difficoltà operativa sulla base di una serie d’elementi riconducibili ai seguenti aspetti: “condizioni meteo prevalenti, orografia, orografia ed ostacoli, procedure operative, infrastrutture, ecc.”.

 

Il pilota autorizzato ad operare sulle piste classificate nel livello A ottiene la suddetta qualificazione sulla base della “autofamiliarizzazione” diretta attraverso l’analisi delle cartine e documentazione disponibile. Diversamente al livello C occorrerà espletare una ricognizione in loco e la supervisione di un comandante istruttore: una procedura che rimanda a condizioni aeroportuali del tutto distintive che possono identificare, nell’ambito dei criteri di sicurezza definiti dall’ICAO, una maggior criticità del fattore A.

 

 

Aerohabitat CentroStudi ha analizzato un elenco mondiale della classificazione degli aeroporti aperti al traffico commerciale, evidenziando un insolito primato del paese Italia.

 

Gli scali di Reggio Calabria e Pantelleria, classificati nella categoria C (come pochissimi altri, quali Firenze, Addis Abeba, Rio de Janeiro, Bogotà) richiedono la presenza di un pilota ai comandi sotto la supervisione di un comandante istruttore già qualificato, con un’addizionale misura addestrativa per Reggio Calabria.

 

 

In questa classifica l’Italia è presente con i tre aeroporti sopra indicati, ai quali molto probabilmente, sarà aggiunto quello di Albenga, prossima destinazione del volo ATR 42 dell’ALITALIA Express.

 

Alcuni interrogativi e perplessità sulle conformità ICAO della sicurezza operativa di Reggio Calabria, Firenze ed Albenga sono stati argomentati da Aerohabitat CentroStudi in specifici Comunicati Stampa (vedi on line).

 

Per completare questa sintesi descrittiva occorre tuttavia segnalare come la stragrande maggioranza degli scali aerei italiani e mondiali siano classificati nella prima classe: la A.

 

Il fattore A (a come aeroporto) invece di uno scalo, va quindi correlato al contesto ambientale e la classificazione sopra menzionata inquadra e consente la determinazione preliminare della cosiddetta matrice del rischio aeroportuale (risk assessment - R.A.).

 

Quale parametro di sicurezza operativa occorrerà assegnare agli scali di categoria C, ovvero quale sarà il fattore A di un aeroporto classificato nella categoria C?

 

 

31 maggio 2002

 

 

 

Albenga by night

Recenti notizie stampa hanno annunciato la prossima autorizzazione di ENAC ai voli notturni per lo scalo di Albenga. La notizia sconcerta.

 

 

Aerohabitat CentroStudi dopo aver anticipato e documentato le perplessità sulla piena conformità ICAO nelle operazioni di volo sulla pista del Clemente Panero di Villanova, pur dinanzi alla mancanza di conferme ufficiali all’apertura by night, ripropone le considerazioni già avanzate all’inaugurazione del volo giornaliero Alitalia che ha collegato con Roma la riviera savonese nei tre mesi estivi del 2002.

 

Dopo interminabili incontri negativi – riportano i responsabili dell’AVA Spa di Villanova d’Albenga – la prossima autorizzazione sarebbe correlata all’ubicazione di una strumentazione VOR (traslocata da un altro scalo), indispensabile ad assicurare una maggior accuratezza procedurale nelle operazioni di atterraggio aggiunge Aerohabitat.

 

 

L’aeroporto di Albenga segnalato come: l’aeroporto è ubicato in un’area particolarmente critica dal punto di vista orografico. Attualmente sono autorizzate solo operazioni diurne con minimi meteorologici elevati e con aeromobili di particolari caratteristiche" diventerebbe quindi uno scalo H 24.

 

La prospettiva notturna consentirebbe all’Alitalia il volo nella stagione invernale.

 

 

Aerohabitat CentroStudi in tale prospettiva, ricordando l’affermazione “La sicurezza del volo è una delle priorità della mia agenda” (Ministro Lunardi nel dopo incidente a Linate), si attende una rigorosa verifica degli standard ICAO anche come conseguenza dell’atto di indirizzo del maggio scorso, disposto dallo stesso ministro, relativo al recepimento dell’Annesso 14, anche per lo scalo d’Albenga.

 

 

16 ottobre 2002