Aeroporto di Bologna e la lotta al CO2

L'equazione tra sistema aeroportuale ed emissioni gassose in atmosfera non è stata ancora risolta. Certo in numerosi aeroporti non è stata e non viene affrontata efficacemente.

In Italia la questione non è ancora in primissimo piano. Spesso inoltre le emissioni derivate dall'attività aeroportuale si sovrappongono a fonti inquinanti altrettanto pesanti, quali le autostrade e sistemi viari ad elevata densità di traffico, limitrofi alle piste di volo. L'inquinamento aeroportuale inoltre si accumula a quello cittadino/metropolitano e di centri industriali di prossimità.

In attesa di proseguire nell'analisi sull'impatto "atmosferico" dei sistemi aeroportuali, Aerohabitat propone il comunicato stampa della società SAB esercente dello scalo bolognese del 4 febbraio.

  

L’Aeroporto di Bologna entra nel 'gotha' degli scali europei contro l'inquinamento

 L’Aeroporto di Bologna ha ottenuto l’accreditamento di primo livello al progetto ‘Airport Carbon Accreditation’, il piano promosso da Aci Europe (l’associazione europea dei gestori aeroportuali) per incentivare le società di gestione a diventare ‘carbon neutral’, ovvero a pareggiare le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente attraverso il risparmio e l’efficienza energetica.

 

Al progetto, cui il Marconi ha chiesto di essere ammesso in coerenza con il percorso intrapreso negli ultimi anni in campo ambientale, aderiscono attualmente solo 33 aeroporti in Europa, tra cui Francoforte, Parigi Charles de Gaulle, Amsterdam Schipol e i due aeroporti milanesi Malpensa e Linate.

 

L’Aeroporto di Bologna è stato ammesso con la seguente motivazione: “in riconoscimento degli sforzi fatti per tenere sotto controllo le emissioni di CO2, come contributo alla risposta degli aeroporti europei contro il cambiamento climatico”.

Sono molteplici gli interventi previsti dal programma per ridurre l’impatto ambientale degli aeroporti: dall’abbattimento degli scarichi prodotti dai mezzi di trasporto a terra, al ricorso massiccio alle fonti di energia rinnovabile, alla riduzione degli sprechi energetici negli edifici per aumentare l’efficienza energetica, interventi nei quali l’Aeroporto di Bologna si sta già muovendo.

 

Tra i primi aeroporti in Italia ad investire nel fotovoltaico, con un impianto da 80 kW collocato sulla tettoia del terminal per una superficie di circa 1.100 mq, nella seconda metà dell’anno il ‘Marconi’ procederà alla realizzazione di un impianto di trigenerazione (per la produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera) da un MegaWatt, che permetterà di produrre un quantitativo di energia elettrica pari al 50% circa degli attuali consumi energetici dell’aeroporto. Dal 2001 al 2008, inoltre, a fronte di un aumento delle superfici del terminal, i consumi energetici dello scalo sono stati ridotti del 5%.

 Il piano ‘Airport Carbon Accreditation’ è gestito da WSP Environmental, società di consulenza leader nel campo del cambiamento climatico, e controllato da un comitato indipendente costituito dalla Commissione europea, da Ecac - European Civil Aviation Conference e da Eurocontrol.

 

Secondo i dati dell’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change, il comitato Onu che si occupa dei cambiamenti climatici, il 2 per cento delle emissioni totali di anidride carbonica, principale gas responsabile dell’effetto serra, è dovuto all’aviazione civile. Di queste emissioni, il 5 per cento è prodotto dagli aeroporti. 11 febbraio 2010