Ciampino, rumore aereo, minime modifiche in decollo dalla pista 15

La soluzione della questione acustica connessa alle operazioni di volo, ground e air noise, di Ciampino non è sicuramente un traguardo del breve periodo, a meno che non venga adottato lo spostamento-trasferimento della maggioranza dei voli su altri/o scali/o.

Il recente NOTAM tuttavia - oggetto di un comunicato stampa di ENAC - segnala l'adozione di  una nuova procedura di decollo dall’Aeroporto di Ciampino "finalizzata a limitare l’inquinamento acustico sulle zone circostanti lo scalo".

 

In sostanza gli aeromobili in decollo dalla pista 15 dovrebbero eseguire la virata a destra solo dopo aver raggiunto una distanza pari a 2.5 NM miglia dal VOR, ad una altezza di almeno 1000 piedi - 300 metri.

L'intento è quello di evitare o perlomeno ridurre il sorvolo della zona di Santa Maria delle Mole, ma le intenzioni alla base del varo di questa "rotta antirumore" potrebbero essere deluse.

 

Se aver posto un fix (in miglia nautiche e radiale) per la virata, è una delle tecniche che ICAO e restanti organismi competenti in materia propongono da oltre 20anni come misura preliminare nel contenimento dell'impatto acustico, e rappresenta una scelta scontata ed obbligata, la riduzione sonora non appare sicuro.

 

L'abitato sorvolato è troppo a ridosso della traiettoria e la dispersione laterale e verticale della moltitudine dei velivoli in decollo impegnati della procedura ICAO A, probabilmente, non è adeguata. L'esteso impiego di spinte ridotte in decollo - consolidato in quasi tutti i vettori -rappresenta una ulteriore procedura operativa a detrimento di un maggior gradiente di salita.

In sostanza il minor gradiente e rateo di salita nella fase iniziale del decollo (initial climb) non permette il sorvolo delle zone di S. Maria delle Mole a quote più elevate.

 

Ovvero, la fonte sonora, l'aeromobile, potrebbe essere ad una maggior altezza e quindi generare un minor impatto acustico.

 

L'adozione del fix e l'inizio virata alla quota di 1000 piedi, inoltre, avrebbe dovuto essere verificata prima dell'approvazione dell'impronta acustica aeroportuale avvenuta lo scorso 1 luglio.

L'iniziativa adottata potrebbe quindi essere interpretata con un semplice aggiustamento della rotta, senza una effettiva e concreta riduzione dell’impatto acustico sulla popolosa area sorvolata. 27 ottobre 2010 

Ciampino, 750 firme per il check up medico ai cittadini

Prosegue la telenovela "Ciampino". Quanto continuerà? Quante puntate dovremo ancora vedere prima che gli impegni per il "decongestionamento" dello scalo metropolitano della Capitale avvenga? Quando l'eventuale residua e compatibile/sostenibile attività aerea residua sarà in regola con gli standard di tutela del cittadino e salvaguardia del territorio e dell'ambiente?

Ieri 12 ottobre la Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha firmato l’atto conclusivo della Conferenza dei Servizi: dando avvio alla zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino

In attesa della prossima puntata, Aerohabitat propone la nota on line dell'Assemblea Permanete NO FLY di Ciampino. consegnate 750 firme per chiedere il check-up medico.

 

 

Sono state consegnate le 750 firme di lavoratori e genitori degli alunni delle scuole materne ed elementari di Ciampino, S.Maria delle Mole e Cava dei Selci per chiedere un controllo medico gratuito sui soggetti più esposti al kerosene scaricato dagli aerei che transitano per lo scalo "G.B.Pastine".

 

Le centinaia di firme raccolte in molti istituti scolastici presenti sul territorio dimostrano che la problematica relativa al pesante inquinamento da polveri sottili, finora totalmente trascurata da istituzioni e media, è in realtà causa di forte preoccupazione tra la popolazione.

 

La questione maggiormente evidenziata dagli organi di informazione riguarda il rumore, con dati per altro molto allarmanti, ma non si capisce come mai 40 tonnellate di kerosene bruciate e scaricate ogni giorno nell'aria che respiriamo non facciano notizia, così come le conseguenze di eventuali avarie di tutti quei velivoli low-cost la cui manutenzione è ridotta all'osso per motivi prettamente economici.

 

La consapevolezza della gente che vive nelle zone sottoposte a una media di 160 voli giornalieri è evidentemente maggiore di quella degli enti competenti anche perché i danni e le malattie che colpiscono bambini e lavoratori delle scuole ormai sono diffusi ed evidenti.

 

Per questo si chiede un intervento urgente a tutela della salute pubblica e che serva anche come rilevazione statistica per completare il quadro di una situazione che già lo stesso sindaco di Ciampino definì da "emergenza sanitaria" non appena resi noti i risultati dello studio "Cristal".

 

Le 750 firme raccolte con i banchetti davanti alle scuole dall'Assemblea "No-Fly" esprimono quindi allarme e preoccupazione unite alla necessità di un'azione concreta realizzabile, ad esempio, recuperando fondi derivati dai diritti di imbarco e impiegandoli appunto nel check-up medico.

Finora le firme sono state depositate presso i comuni di Ciampino e Marino e al distretto ASL RM-H3.

A breve saranno consegnate anche agli enti regionali e ai Ministeri interessati.

 

Dopo la nostra ultima iniziativa pubblica, quella di giugno con la partecipazione di Ascanio Celestini, abbiamo assistito a una serie di "sparate" che hanno generato sì attenzione ma, soprattutto, "chiacchiere da bar" fini a se stesse: da O'Leary che vorrebbe le hostess al posto del co-pilota, all'ennesimo annuncio riguardante il devastante aeroporto di Viterbo (ma il primo volo, tra l'altro, non doveva essere già schedulato nel 2010?), per finire alla squallida e vergognosa campagna contro la popolazione rom del campo de "La Barbuta" dove tra le principali "motivazioni" per una loro deportazione viene tirato in ballo proprio il fatto che si trovano nei pressi della rotta di atterraggio degli aerei.

I rom della Barbuta si trovano né più, né meno nella stessa situazione degli abitanti di vaste zone di Ciampino, di tutta Cava dei Selci, di S.Maria delle Mole e di Frattocchie, scuole, parchi, piazze incluse: non pensiamo quindi che le due vicende, il campo nomadi e l'aeroporto, possano essere così strumentalizzate, casomai si dovrebbe ridurre il numero dei voli, così che tutta la popolazione ne possa trarre giovamento.

 

Purtroppo, la lunga campagna elettorale che porterà alle elezioni comunali di Ciampino e Marino nella prossima primavera è già iniziata, e se è vero che sta alle amministrazioni impegnarsi nel realizzare in questi mesi quanto richiesto dalla popolazione che ha aderito e sottoscritto la proposta di check-up sanitario è vero anche che è necessario riprendere la mobilitazione coordinandosi dal basso, cioè con la partecipazione diretta, perché è l'unico modo per ottenere l'immediata riduzione dei voli in tempi brevi.

L'Assemblea No-Fly invita quindi tutta la cittadinanza a diffidare da dichiarazioni inerenti la questione aeroportuale provenienti da personaggi e organismi direttamente coinvolti nella campagna elettorale.

 

A breve ci saranno altre iniziative pubbliche che vorremmo realizzare nelle scuole, nelle piazze e in quel poco di verde ormai rimasto per continuare a informare la popolazione e coinvolgerla in vista di quella necessaria mobilitazione in grado di riportare il numero dei voli ad una soglia accettabile in termini di salute.

Del resto la vittoria del "Comitato Contro l'Ampliamento dell'Aeroporto di Ampugano-Siena" che è riuscito a bloccare il devastante progetto è stata ottenuta grazie alla partecipazione attiva di migliaia di cittadini.

 

Anche di questo non c'è notizia, forse proprio perché se la gente viene a conoscenza che qualcosa si ottiene muovendosi tutti insieme allora magari acquista quella fiducia e quella convinzione nei propri mezzi che qualcuno vuole assolutamente scongiurare affinché si possa mantenere la situazione inalterata.

8 ottobre 2010, S.Maria delle Mole

 ASSEMBLEA PERMANENTE NO-FLY

www.no-fly.info

nofly(at)inventati.org 13 ottobre 2010

Ciampino, dopo la Conferenza dei Servizi, una realtà ancora precaria

Solo a seguito della Conferenza dei Servizi del 1 luglio e con  l'approvazione della zonizzazione acustica dell'aeroporto di Roma-Ciampino, si è sbloccata una situazione che da dieci anni aspettava una soluzione. Ma è' stato solo fatto un primo passo. Ma era ed è un atto dovuto: insonorizzare le abitazioni investite da un impatto acustico superiore a 65 Lva. Niente di speciale è previsto dagli appositi "decreti" sul rumore aeroportuale.

Le questione ancora irrisolte sono ancora tutte: la riduzione dei voli, il Piano di Rischio, il trasferimento della maggioranza dei voli a Viterbo (o altrove), l'adozione di standard ICAO - ENAC aeroportuale senza deroghe, la verifica dell'impatto atmosferico.

L'accordo raggiunto in sede di Conferenza dei Servizi invece dovrebbe far partire un piano che identifica fasi specifiche di tutela e salvaguardia del territorio, dell'ambiente e dei cittadini, che potrebbe durare parecchio tempo. Anche cinque - dieci anni.

In attesa di verificare i primi riscontri di una concreta operazione di mitigazione e risanamento Aerohabitat propone il comunicato proposto da No Fly.

  

La politica fa un nuovo record e lo spaccia come "vittoria dei cittadini": mentre delle 50 tonnellate di kerosene scaricate quotidianamente su decine di migliaia di persone e della (in)sicurezza delle rotte non parla nessuno. Quello che è stato sancito il 1 luglio dalla Conferenza dei Servizi è, intendiamoci, un fatto importante perché ratifica ufficialmente la "zonizzazione acustica", obbligatoria per legge sin dal 1997, che è in parole semplici la mappa divisa in tre fasce dove ci possono essere il nulla, attività commerciali/industriali o zone residenziali a seconda della distanza e del rumore prodotto dall'aeroporto.

 

Quello che è stato sancito il 1 luglio dalla Conferenza dei Servizi è, intendiamoci, un fatto importante perché ratifica ufficialmente la "zonizzazione acustica", obbligatoria per legge sin dal 1997, che è in parole semplici la mappa divisa in tre fasce dove ci possono essere il nulla, attività commerciali/industriali o zone residenziali a seconda della distanza e del rumore prodotto dall'aeroporto. A fronte di questo fatto sicuramente positivo dobbiamo però evidenziare numerosi aspetti altrettanto importanti perché i cittadini di S.Maria, Cava, Frattocchie, Ciampino e Cinecittà purtroppo NON HANNO VINTO NULLA.

La certificazione di un danno subito, in generale (il rumore nel nostro caso), non implica la soluzione del problema, specie se manca la volontà di risolverlo e gli interessi economici in gioco sono enormi.

Fino a quando cioè i voli non diminuiranno drasticamente ad un massimo di 60 movimenti giornalieri continueremo a subire quello che già stiamo subendo da quasi 9 anni!

I titoli trionfalistici tipo "Meno voli per ridurre il rumore", e ci riferiamo in particolare a quelli del Messaggero del 2 luglio, finiscono direttamente nella collezione di numerosi altri articoli tra i quali ricordiamo:

 

- ottobre 2006: "Entro un mese i voli diminuiranno e saranno spostati a Fiumicino", dal primo tavolo tecnico

- luglio 2007: "I voli diminuiranno subito del 30%", dal decreto-Bianchi che li ridusse del 9% per questioni di sicurezza della pista

- ottobre 2007:"L'aeroporto di Viterbo entro 3 anni sostituirà quello di Ciampino", quando invece non esiste né il progetto, ne i finanziamenti e lo scalo di Ciampino è stato presentato come "secondo aeroporto di Roma" per la candidatura olimpica della capitale ai Giochi del 2020.

 

Quello che vogliamo ancora una volta sottolineare è che non si può trasformare una mancanza durata 13 anni e che ha contribuito a far aumentare i voli in un "trionfo", magari perché entrambe le amministrazioni comunali di Marino (PDL) e di Ciampino (PD) stanno preparando la campagna elettorale per la primavera del 2011 proseguendo sotto silenzio mediatico la cementificazione del territorio.

Riteniamo vergognoso e pericoloso continuare a non trattare i problemi causati dal kerosene scaricato (e respirato!) quotidianamente sui centri abitati, le scuole e i parchi. Così come ricordiamo che manca ancora il "risk assessment", sancito dallo stesso consiglio regionale del novembre 2006: tradotto in termini spiccioli, se c'è un'avaria, dove finisce l'aereo ? che piani di emergenza ci sono? le rotte rispettano le misure di sicurezza ? Dobbiamo aspettarci una nuova "tragedia annunciata che si poteva evitare" ?

Abbiamo inoltre raccolto 750 firme dei genitori degli alunni e dei lavoratori di numerose scuole elementari e materne per chiedere l'avvio di un check-up sanitario che verifichi lo stato di salute dei bambini e di chi condivide con loro le ore nei plessi scolastici per oltre 200 giorni l'anno.

 Pensiamo sia giusto che tutti i problemi, le informazioni e gli aspetti qui descritti vengano recepiti da tutta la popolazione soggetta ai danni causati dai quasi 200 velivoli giornalieri affinché la lotta per la diminuzione dei voli venga vinta effettivamente, il ché può avvenire solo con una larga partecipazione popolare e non attraverso la lettura di roboanti titoli sui giornali (i quali, tra l'altro, usano foto di manifestazioni alle quali NESSUNA amministrazione ha mai partecipato, per far così sembrare che la gente sostenga il loro operato).

S.Maria delle Mole, 7 luglio 2010

Assemblea Permanente No-Fly   13 luglio 2010

Ciampino e le Olimpiadi 2020 di Roma

Ma Ciampino ha un futuro? Gli impegni di depotenziamento dello scalo assunti a livello governativo hanno ancora un senso ed un obiettivo? La disputa non è ancora risolta. Nel dubbio il Comitato di Ciampino, in relazione alla candidatura di Roma per le prossime Olimpiadi del 2020 ha manifestato, preliminarmente la propria posizione.

 

 

COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO

Aeroporto di Ciampino – No alla candidatura dell’aeroporto di Ciampino per le olimpiadi del 2020

Ciampino, Roma, Marino 20 maggio 2010

 

Ieri, dopo la scelta del CONI di presentare Roma come unica candidatura italiana per le olimpiadi del 2020, il sindaco Alemanno, la presidente della Regione Polverini e il presidente della Provincia Zingaretti hanno espresso la loro soddisfazione per la scelta.

Ma i cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma non possono essere altrettanto felici, infatti dal dossier delle risposte della città di Roma al questionario del CIO per la presentazione della candidatura ( reperibile sul sito del comitato per le olimpiadi a Roma, www.roma2020.it ), dalla risposta alla domanda “15 – Aeroporto”, apprendiamo che, ancora nel 2020, l’aeroporto di Ciampino è previsto come “secondo aeroporto” di Roma da utilizzare per il traffico delle olimpiadi.

 

Siamo scandalizzati dalla posizione assunta dal sindaco Alemanno, dalla presidente Polverini e dal presidente della Provincia Zingaretti.

Siamo ancora più scandalizzati dalla gattopardesca continuità con cui il Comune di Roma continua a ritenere di poter utilizzare Ciampino e la vita di chi ci abita intorno (oltre 260 mila persone) come discarica, fuorilegge secondo ARPA Lazio, di inquinamento aeroportuale.

Siamo preoccupati perché queste istituzioni dovranno tra pochi giorni votare, nell’ambito della Conferenza dei Servizi in corso, per il rientro nella legalità di questo aeroporto, mentre l’episodio “olimpico” e il suo possibile impatto prospettano la possibilità di preesistenti interessi politici ed economici che potrebbero distorcere la serenità di giudizio di queste istituzioni.

 

Ricordiamo che l’ARPA Lazio ha ufficialmente certificato che questo aeroporto opera fuori dai limiti di legge, che il Dipartimento Epidemiologico Regionale e le Asl Roma H e Roma E hanno certificato che esistono già oggi conseguenze sulla salute dei cittadini, che i cittadini hanno presentato 500 esposti alla Magistratura per chiedere il ripristino della legalità.

Chiediamo al Sindaco Alemanno, alla Presidente Polverini e al Presidente della Provincia Zingaretti di dissociarsi pubblicamente da qualsiasi utilizzo dell’aeroporto di Ciampino per l’eventuale evento olimpico.

Chiediamo al CONI e al Comitato Olimpico di non ritenere valida la Risposta numero 15 al Questionario per la Candidatura Italiana ai XXXII Giochi Olimpici e XVI Giochi Paralimpici del 2020 per la città di Roma.

 

Ci appelliamo alla Magistratura per la tutela dei cittadini e dello Stato di Diritto.

www.comitatoaeroportociampino.it

 info(at)comitatoaeroportociampino.it  02 giugno 2010 

Ciampino, ora il Comitato si appella al Presidente Napolitano

Le incertezze sul futuro dello scalo metropolitano di Roma sono un dato reale.

I voli non sembrano calare e gli impegni assunti per "decogestionare", almeno inizialmente, il GB Pastine mentre parte il progetto sul terzo scalo del Lazio, ovvero Viterbo, sembrerebbero dimenticati.

Impatto acustico, impatto atmosferico e Piano di Rischio aeronautico dell'aeroporto di Ciampino devono ancora trovare una adeguata soluzione. A tutela e protezione dei cittadini e del territorio  circostante. In questo contesto il Comitato Aeroporto di Ciampino ha presentato on-line (http//comitatoaeroportociampino.wordpress.com) questo appello, rivolto al Presidente della Repubblica ed alla Magistratura.

 

 

Aeroporto di Ciampino – Appello al Presidente della Repubblica e alla Magistratura

Ciampino, Roma, Marino – 11 maggio 2010

 

Quasi 500 esposti alla Magistratura sono stati presentati a partire da ottobre 2009 dai cittadini di Ciampino, Marino e del X municipio di Roma massacrati dall’inquinamento prodotto dall’assurdo traffico aereo dell’aeroporto di Ciampino.

 

A partire dall’anno 2000, senza alcuna valutazione di impatto ambientale e senza dare corso a quanto previsto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico (447/1995 e seguenti), è stato avviato a Ciampino un incremento dei voli che ha portato il traffico aereo da meno di 1 milione a 5 milioni di passeggeri all’anno. Cosa mai accaduta in tutta la storia centenaria di questo aeroporto.

 

Finalmente nel marzo del 2009 l’Agenzia Regionale per l’Ambiente del Lazio ha presentato i risultati dell’indagine ambientale (CRISTAL) sull’inquinamento acustico dell’aeroporto, certificando che questo aeroporto opera al di fuori della legge e che 14.500 cittadini vivono all’interno dell’area colpita.

 

A dicembre 2009 il Dipartimento Epidemiologico Regionale del Lazio, insieme alle ASL Roma H e Roma E, hanno certificato (indagine SERA) che l’inquinamento prodotto da questo aeroporto sta danneggiando la salute dei cittadini di Ciampino e Marino.

Nonostante queste evidenze ufficiali e incontrovertibili nessuna delle autorità competenti e dei responsabili aeroportuali ha mosso un dito per tutelare subito i cittadini, a partire da Ministero dei Trasporti, ENAC, Aeroporti di Roma. E a tutt’oggi centinaia di voli continuano a partire ogni giorno a poche decine di metri dalle case di migliaia di cittadini.

Stando alle ultime risposte del ministro Matteoli alla interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Della Seta, anche la recente Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, convocata con 12 anni di ritardo a febbraio del 2010, rischia di trasformarsi nell’ennesima presa in giro e preludio ad altri anni di temporeggiamenti senza risultati.

Di fronte a questo totale silenzio ai cittadini non è rimasto che aspettare con ansia crescente un intervento rapido e risolutore della Magistratura.

 

Da sei anni i cittadini di Ciampino, Roma e Marino si stanno battendo contro questo sopruso e, dopo i 500 esposti presentati alla magistratura a fronte di dati incontrovertibili e ufficiali sul danno subito, aspettano che venga fermato subito dalla Magistratura il protrarsi del danno.

 

Ci appelliamo al Presidente della Repubblica, che siede a capo del Consiglio Superiore della Magistratura, e rinnoviamo il nostro appello ai Magistrati competenti perché venga finalmente resa giustizia e restituita la tranquillità, la sicurezza e il diritto alla salute alle migliaia di cittadini incolpevoli che vivono da decenni intorno a questo aeroporto. 17 maggio 2010 

Comitato Ciampino, l'ultimo comunicato

Continua l'estenuante vicenda dello scalo di Ciampino. L'attività dell'aviazione commerciale prosegue. Continua anche quella dei voli di Stato, dei militari e dell'aviazione generale.

Gli impegni di delocalizzazione dei voli, l'avvio delle procedure per l'insediamento dello scalo di Viterbo, sono ancora  in cantiere.

Nel frattempo anche l'attività dei comitati dei cittadini prosegue, senza soste.

Aerohabitat da conto dell'ultimo comunicato disponibile.

 

COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO

 

Aeroporto di Ciampino, lo scandalo prosegue

 

4 marzo 2010

 

Dopo i quasi 500 esposti presentati dai cittadini alla magistratura e dopo le denunce contro il ministro Matteoli, presentate con il supporto dell’avvocato Taormina dai primi cittadini di Ciampino e Marino, assisteremo oggi a un ulteriore episodio scaturito dalla scandalosa vicenda dell’aeroporto di Ciampino. Ricomincia infatti nel primo pomeriggio la Conferenza dei Servizi sull’aeroporto di Ciampino, aperta il 12 febbraio dalla Regione Lazio, su delega del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, per individuare i limiti di inquinamento acustico ammissibili per questo aeroporto in base alla legge.

 

La seduta di oggi riguarderà l’insediamento del gruppo di lavoro tecnico che, a norma della legge quadro sul rumore (447/1995) e seguenti, dovrà concretamente individuare le zone di rispetto intorno all’aeroporto entro le quali non devono essere superati i limiti massimi di rumore previsti dalla legge.

 

Scandalosa vicenda perché questo compito doveva essere assolto già dal 1998 dalla Commissione Aeroportuale, istituita dai decreti applicativi della 447/1995, e insediatasi in quell’anno proprio con questo scopo e che, in base ai tempi concessi dalla legge, già entro quell’anno avrebbe dovuto concludere i suoi lavori.

 

Scandalosa vicenda perché, invece, la Commissione Aeroportuale è rimasta “insediata” per 12 anni, fino al 2009, senza assolvere il suo compito.

 

Scandalosa vicenda perché, a partire dal Giubileo del 2001, senza alcuna Valutazione Ambientale dei rischi per la salute dei cittadini, sono stati portati a Ciampino i voli di linea delle compagnie low-cost, passando da meno di 20.000 voli all’anno a oltre 60.000 e da 700 mila passeggeri all’anno a 5 milioni. Livelli di traffico che l’aeroporto di Ciampino non aveva mai avuto nella sua storia di quasi 100 anni.

 

Scandalosa vicenda perché, nonostante 5 anni di proteste dei cittadini di Ciampino, Roma e Marino, “l’insediata” Commissione Aeroportuale presieduta dall’ENAC (che dovrebbe essere il Garante del rispetto delle norme negli aeroporti) non ha portato a termine il suo lavoro: individuando i limiti, confrontandoli con i piani regolatori dei comuni e con le aree abitate esistenti e consentendo la limitazione del traffico ai livelli ammissibili per legge, a garanzia della salute dei cittadini e del territorio.

 

Scandalosa vicenda perché quando finalmente l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPA Lazio), nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, e appoggiandosi ad ARPA Lombardia (che aveva già fatto queste misure a Linate), ha finalmente  fatto la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, è emersa una situazione drammatica di totale superamento dei limiti di legge. Tanto che, per stare entro i limiti, i voli dovrebbero essere ridotti da oltre 160 a non più di 60 al giorno (arrivi + partenze).

 

Scandalosa e drammatica vicenda perché dalla successiva indagine epidemiologica delle Asl RM/E (che ospita il Dipartimento epidemiologico regionale) e RM/H (competente per territorio)  sulle conseguenze di questo inquinamento aeroportuale sulla salute dei cittadini di Ciampino e di Marino,  sono emersi gravi danni alla salute dei cittadini.

 

E di fronte a questa drammatica situazione “l’insediata” Commissione Aeroportuale, presieduta dal garante ENAC, non si è affrettata a ringraziare ARPA Lazio per il lavoro svolto e a porre subito rimedio a 12 anni di mancate soluzioni ma, anzi, la presidenza ENAC ha provveduto allo scioglimento della Commissione e a passare la mano ai gradi superiori, costituiti appunto dalla Conferenza dei Servizi, facendo perdere così almeno un altro anno di tempo.Non solo! Nella prima seduta della Conferenza dei Servizi (alla quale hanno preteso di essere presenti anche i Cittadini e Legambiente) è  stato proprio l’ENAC ad attaccare ARPA Lazio per il lavoro svolto.

 

Di fronte a questi comportamenti e a tanta arroganza, i cittadini non possono fare a meno di domandarsi se la Conferenza dei Servizi riuscirà a riportare il rispetto delle norme in questo aeroporto o se dovrà essere la magistratura a scrivere la parola fine su questa vergognosa vicenda.

 

Chiediamo alla Conferenza dei Servizi di acquisire ed accettare, senza ulteriori indugi e rischi per i cittadini, tutto quanto già fatto da ARPA Lazio nell’ambito dello studio CRISTAL e concludere nel più breve tempo possibile i suoi lavori, consolidando finalmente, sulla base dei dati di ARPA Lazio, la zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, nel pieno rispetto delle leggi e dei piani regolatori dei comuni colpiti.

 

www.comitatoaeroporto  info(at)comitatoaeroportociampino.it  16 marzo 2010

Ciampino, avviata raccolta firme per un check-up medico

Il futuro dello scalo metropolitano della Capitale è sempre incerto. I voli saranno tagliati? E quando? Quando partirà il trasferimento verso Viterbo, magari con un trasloco temporaneo a Fiumicino? Sono domande senza risposte. Almeno al momento. Intanto le iniziative dei comitati dei cittadini non si fermano. Aerohabitat presenta l'ultima proposta di "No fly".

 CIAMPINO 2009 - 58.000 AEREI E PASSEGGERI IN AUMENTO

 L'UNICA CRISI E' QUELLADELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE! 

Inizia la raccolta firme in tutte le scuole di Ciampino, S.Maria delle Mole, Cava dei Selci e Frattocchie per ottenere un check-up medico su alunni e lavoratori

Nel 2009 sono transitati presso lo scalo aeroportuale di Ciampino circa 58.000 aerei, con un impalpabile calo del 3% rispetto al 2008 dovuto alla sola diminuzione dei voli cargo. Il numero dei passeggeri è addirittura lievemente aumentato dello 0,2%. (dati di Assoaeroporti) 

Gli studi sull'inquinamento acustico denominati "Cristal" e "S.E.R.A." hanno stabilito sia quali sono i danni alla salute causati dal rumore, sia il numero massimo di voli ammissibile presso lo scalo, vale a dire 60 giornalieri.La centralina dell' "ARPA Lazio" che rileva le polveri sottili a Ciampino ha quantificato in 48 giorni lo sforamento dei limiti di legge (contro un massimo di 35). 

 

A fronte di tutto questo, il Ministero dei Trasporti, dell'Ambiente, gli assessorati regionali competenti e le amministrazioni comunali non hanno compiuto alcuna azione concreta a tutela della salute della popolazione né hanno provveduto ad emettere ordinanze e provvedimenti che riducessero il traffico aereo. 

Fino a pochi mesi fa la "ciampinizzazione” di Viterbo, cioè la costruzione del terzo scalo deciso senza alcuna autorizzazione ambientale, veniva spacciata dalle amministrazioni locali e regionali come la soluzione ai problemi dei cittadini di questo territorio. 

Da pochi mesi però non se ne parla più, perché manca addirittura il progetto, quindi una sua approvazione, ed il CIPE (l'ente governativo che stanzia i fondi) non può (fortunatamente!) finanziare "il nulla".Inoltre l'assessore all'urbanistica di Viterbo si è dovuto dimettere, in quanto indagato insieme a tre funzionari, per aver modificato i vincoli nei dintorni dell'aeroporto per favorire interessi economici di privati. 

 

Qui da noi, le amministrazioni comunali hanno finora respinto tutte le richieste avanzate dall'Assemblea "No Fly" e dai cittadini e si è venuto a sapere che negli ultimi quattro anni i comuni di Roma e Ciampino hanno incassato circa 1.300.000 euro derivati dai diritti di imbarco, senza mai darne notizia né attraverso i numerosi incontri pubblici né tramite la stampa a cui spesso danno in pasto solo una sterile propaganda. 

In questo quadro, con il terzo scalo che non si farà mai, per fortuna della popolazione viterbese, i sindaci di Marino e Ciampino sono tornati indietro e hanno chiesto lo spostamento dei voli a Fiumicino. Insomma, siamo al gioco delle tre carte...Inoltre, le stesse amministrazioni locali stanno propinando alla popolazione sin da luglio la bontà di una (inutile) azione legale nei confronti del Ministro Matteoli perorata da un personaggio che gode di cattiva fama, quale l'avvocato Taormina, e che mai nessuno avrebbe pensato possibile accostare agli interessi collettivi.  

Dopo un altro anno passato respirando ogni giorno circa 40 tonnellate di kerosene, subendo i rumori costanti degli aerei e sperando che la scarsa manutenzione non provochi avarie ai velivoli, le uniche reali soluzioni rimangono l'immediata e drastica diminuzione degli aerei ad un massimo di 60 al giorno, la chiusura notturna dello scalo, la revisione e il rispetto delle rotte di sicurezza, il blocco della cementificazione deiterritori e l'avvio di un check-up sanitario nelle scuole. 

Invitiamo tutti/e a firmare presso i gazebi e banchetti davanti le scuole per ottenere uno screening specialistico riguardante patologie come asma, allergie e sordità dovute proprio all'elevato traffico aereo. Sul nostro sito è disponibile il modulo che si può scaricare. 

LA DIMINUZIONE DEI VOLI E' NECESSARIA MA LA OTTERREMO SOLO SE CI SARA' UNA MOBILITAZIONE DEGNA DI NOTA CHE SIA PORTATA AVANTI DA TUTTA LA POPOLAZIONE! 

Assemblea Permanente "No-Fly" --- www.no-fly.info  --- nofly(at)inventati.org  Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo   Riunione ogni lunedì ore 18:30 via San Paolo Apostolo 1 febbraio 2010