Ciampino e l'atteso piano per il contenimento acustico dell'intorno aeroportuale

ADR ha presentato un documento di 24 pagine: di verifiche e di proposte. Ché il GB Pastine di Ciampino sia uno scalo atipico lo evidenziano i numeri dell'aeroporto e la prossimità delle abitazioni di Ciampino. I numeri del layout dello scalo richiamano le criticità associate alla localizzazione di una pista di 4milioni di passeggeri a ridosso delle abitazioni.

 

Con un sedime di 220 ettari, una pista di 2200 metri occorre, innanzi tutto domandarsi come possa essere stato l'unico scalo della Capitale fino all'inaugurazione di Fiumicino del 1961. Nel 1960 movimentava quasi 3milioni di passeggeri/anno. Nel 2012 Ciampino ha movimentato 4.5 milioni di passeggeri, senza aggiungere i voli militari e quelli di Stato.

Dal 1960 al 2013 intanto, a fronte di una regolamentazione nazionale non del tutto adeguata, le edificazioni dell'intorno sono aumentate in relazione alle legittime richieste per nuovi insediamenti antropici.

 

 

Nell'abitato di Ciampino sono state rilasciate concessioni edilizie, comunque rispettose delle normative ENAC e dell'Aeronautica Militare Italiana. Una situazione che, tuttavia, anche dopo le leggi sul rumore aereo e il Piano di Rischio per incidente aereo (oltre al Regolamento ENAC per la costruzione e l'esercizio di un aeroporto) hanno evidenziato le numerose criticità esistenti. Il fronte dei palazzi di Ciampino che si affacciano sulla pista di volo, sui rullaggi e sui piazzali di sosta aeromobili sono una realtà incontrovertibile.

Quali interventi ed opere sono state approntate per ridurre l'impatto acustico aeroportuale? Per adottare il Piano di Rischio? Per adottare almeno le RESA di 240 metri? Trascurando le fondamentali opere per la messa in "totale" sicurezza lo scalo. Ovvero misure che dovrebbero essere adottate, la criticità e vicinanza dei caseggiati e della viabilità lo impone, senza alcuna deroga è riemersa in primo piano la questione acustica.

 

Sono comunque interrogativi che attendono risposte definitive.

Con la recentissima Relazione ADR per il “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” , tuttavia, siamo ancora alle proposte ed alle sperimentazioni.

Dopo tre anni dal luglio 2010, data della Conferenza dei Servizi ha dato l'avvio ad operazione che avrebbe dovuto pianificare e cadenzare interventi e misure per il rientro da un impatto acustico "devastante" la situazione è sempre la stessa. Prima di tutto i responsabili avrebbero dovuto conteggiare anche il traffico aereo militare e di stato per verificare la mappa acustica aeroportuale. Allo stesso tempo avrebbero dovuto verificare anche il ground noise: il rumore aereo generato dagli aerei (tutti) in movimento sui piazzali e sui raccordi.

Probabilmente la prima risposta, l'unica, per ridurre il rumore aereo, avrebbe dovuto essere quella di ridurre il numero dei voli civili/commerciali. Limitare i voli a 60 movimenti/giorno.

 

Il documento ADR, ancora una volta, rischia di apparire un lavoro, uno studio, una proposta interlocutoria in attesa di un piano che prima o poi dovrà essere rigorosamente adottato. Sarà, comunque, sempre tardi. 9 dicembre 2013

Ciampino, ARPA Lazio documenta un clima acustico devastante: nessuno ne parla

Al convegno “Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto”! Lo scorso 21 ottobre le istituzioni c'erano, mancava invece, del tutto, ADR, l'esercente dello scalo della Capitale e di Fiumicino. Assente, a quanto riferiscono testimoni, anche l'ENAC.

Ma quello che, al momento, è mancato del tutto è un qualche resoconto giornalistico e televisivo sui maggiori organi informativi. I dati e gli argomenti per commentare erano e sono abbondanti. L'incontro è stato voluto da ARPA Lazio con l’Avv. Corrado Carrubba, Commissario straordinario dell’ARPA Lazio, l’On. Filiberto Zaratti (della Commissione Ambiente della Camera), l’Ing. Lorenzo Lombardi, della Direzione per la Valutazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente, la dott.ssa Cecilia Sacchetta della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative del Lazio, dalla Dott.ssa Tina Fabozzi, Responsabile dell’Unità Agenti fisici presso la Divisione Atmosfera e impianti dell’ARPA Lazio. E' intervenuta la dott.ssa Carla Ancona del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale con il resoconto  dello studio SERA sull’aeroporto di Ciampino (un campione di 589 persone tra 47 e 70anni)

In seguito l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri, illustrando le pratiche di trasparenza dei dati ambientali. Alla successiva tavola rotonda coordinata dall’On. Cristiana Avenali, l’Assessore all’Ambiente del Comune di Roma. Ha partecipato anche Estella Marino assessore del Comune di Roma.

Guglielmo Abbondati, Assessore all’Ambiente di Ciampino, ha evidenziato che 14.000 abitanti su 37.000 sono investiti dalle problematiche acustiche aeroportuali.

Stefano Cecchi, Presidente del Consiglio comunale di Marino, ha invece descritto il ruolo delle istituzioni nella tutela dei cittadini e del territorio. Aerohabitat ha deliberatamente - in questa nota - elencato solo una serie dei personaggi presenti,  senza entrare nel merito degli stessi. 

Tutti questi interventi e quelli di altri soggetti hanno dibattuto su una questione (impatto acustico ed atmosferico, epidemiologia, prospettive) mentre i riscontri acustici, gli sforamenti ai limiti di legge documentati nel report di Arpa Lazio sono, inevitabilmente, rimasti sullo sfondo.

Hanno aleggiato nella aula senza l'unico interlocutore in grado di intervenire per una pianificazione delle misure da predisporre per ridurre gli impatti.

I quotidiani ed i media in genere non hanno ancora esposto e/o illustrato l'analisi ed il monitoraggio rilevato.

Perché? La notizia non è ritenuta importante? La vasta partecipazione e coinvolgimento di responsabili ARPA Lazio e amministratori locali non ha alcun significato?

Aerohabitat, una volta acquisita l'intera documentazione, lo illustrerà adeguatamente. Quello che tuttavia sta accadendo - stampa e media che sembrano ignorare una questione ed una materia rilevante - non può evidenziare (ancora una volta) che, la scarsa cultura, la ridotta sensibilità e, probabilmente, l'incapacità a informare a comprendere e risolvere la compatibilità e sostenibilità che le infrastrutture aeroportuali devono necessariamente assolvere per operare in sicurezza e a salvaguardia della comunità circostante.

In definitiva, l'elemento rimarchevole quanto paradossale, al convegno “Aeroporti, territorio e cittadini: strumenti e dati per un confronto”  è stata l'assenza delle cosiddette controparti. 25 ottobre 2013

Lettera diffida per l'aeroporto di Ciampino

Ancora una iniziativa a sostegno di una tutela dei cittadini. Aerohabitat propone la nota disponibile sul sito del www.comitatoaeroportociampino.wordpress.com .

I CITTADINI DI CIAMPINO, MARINO E DI ROMA SUD CON UNA LETTERA-DIFFIDA CHIEDONO TRASPARENZA ALLA REGIONE LAZIO E AI COMUNI DI CIAMPINO, ROMA E MARINO. DOV’E’ IL PIANO DI RIDUZIONE DEI VOLI CHE AdR DOVEVA CONSEGNARE ALLA REGIONE E AI TRE COMUNI ENTRO IL 1 LUGLIO??

 

Il 1 Luglio 2013 sono scaduti per Aeroporti di Roma i termini di legge per la consegna del “Piano di contenimento ed abbattimento del rumore” per l’Aeroporto di Ciampino, cioè del piano particolareggiato per la riduzione dei voli e il ritorno alla legalità per questo aeroporto che la Conferenza dei Servizi del 2010, dopo anni di proteste delle comunità locali, ha finalmente riconosciuto operare fuori dai limiti di legge. Nonostante i termini di legge siano scaduti il 1 Luglio e nonostante le proteste dei cittadini presso la Regione Lazio, di questo piano non si sa ancora nulla. Di fronte al muro di silenzio e di omertà i cittadini del COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO hanno deciso di rompere gli indugi inviando una LETTERA-DIFFIDA alle Istituzioni che, secondo la legge (D.Lgs 447/1995 e Decreti collegati), dovevano ricevere il Piano di AdR.

 

Di fondamentale importanza è il ruolo della Regione Lazio che, oltre a essere la prima destinataria del Piano, è anche quella che HA IL POTERE DI DECIDERE I TEMPI DI ATTUAZIONE DELLA RIDUZIONE DEI VOLI. RIDUZIONE CHE, CHIEDONO A GRAN VOCE I CITTADINI, DEVE ESSERE IMMEDIATA.

 

c.a. Responsabile della Trasparenza della Regione Lazio o corrispondente potere sostitutivo p.c. c.a. Sig. Presidente Regione Lazio Nicola Zingaretti

c.a. Sig. Presidente dell’Organismo Indipendente di Valutazione della Regione Lazio Dott. Antonio Naddeo

c.a. Sig. Responsabile ‘Struttura tecnica permanente per le funzioni di programmazione, valutazione e controllo dell’Organismo Indipendente di Valutazione” della Regione Lazio Dott. Claudio Canetri

c.a. Sig. Componente Organismo Indipendente di Valutazione della Regione Lazio Dott. Gianfranco D’alessio

c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune d Roma o corrispondente potere sostitutivo

c.a. Direzione Integrità e trasparenza dell’azione amministrativa Comune di Roma c.a. Sig. Sindaco di Roma On.le Ignazio Marino

 

c.a. S.ra Assessore all’Ambiente del Comune di Roma On.le Estella Marino

c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune di Ciampino Avv. Giovanni Giaquinto

c.a. Sig. Vice Sindaco di Ciampino Carlo Verini

Comune di Ciampino c.a. Responsabile della Trasparenza del Comune di Marino

Dirigente Dott.ssa Ludovica Iarussi c.a. Sig. Vice Sindaco di Marino Fabrizio De Santis p.c. c.a. Sig. Assessore alle Infrastrutture, alle Politiche abitative e all’Ambiente della Regione Lazio Dott. Fabio Refrigeri

 

Oggetto: Accesso civico a atti, documenti e dati ai sensi dell’Articolo 5del D.Lgs 33/2013.

 

 

Ai sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 e con particolare riguardo a quanto previsto dall’Articolo 5 “Accesso Civico” del nominato Decreto,

 

SI RICHIEDE

 

per quanto riguarda l’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino, la pubblicazione sui siti istituzionali delle Amministrazioni in indirizzo del “piano di contenimento ed abbattimento del rumore” previsto dalla legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995 e dal Decreto Ministeriale 29/11/2000 attuativo emanato dal Ministero dell’Ambiente. La produzione di tale piano è nella responsabilità del Gestore aeroportuale Aeroporti di Roma e, a seguito dell’avvenuta approvazione della classificazione acustica dell’intorno aeroportuale dell’Aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino in sede di Conferenza dei Servizi in data 01/07/2010, dovrebbe essere stato consegnato alle Amministrazioni in indirizzo entro 01/07/2013.

 

Qualora tale piano non sia stato consegnato nei tempi coerenti con la norma,

 

SI RICHIEDE

 

alle Amministrazioni in indirizzo la pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali degli atti con i quali le Amministrazioni in indirizzo hanno provveduto a sollecitare presso il Gestore Aeroporti di Roma la consegna del nominato “piano di contenimento ed abbattimento del rumore“.

 

SI RICHIEDE

 

inoltre alle Amministrazioni in indirizzo la pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali di tutti i documenti, informazioni e dati trasmessi dal Gestore Aeroporti di Roma con il quale il Gestore ha individuato le aree di superamento dei limiti secondo quanto stabilito dall’Articolo 2 comma 1 del citato Decreto Ministeriale Attuativo 29/11/2000, trasmettendo i dati relativi ai comuni e alla regione competenti.

 

Si coglie l’occasione per ricordare alle Amministrazioni in indirizzo che nel territorio altamente urbanizzato circostante l’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma-Ciampino è in atto ormai dal 2001 (anno di avvio di un ingiustificato aumento spropositato del traffico aereo in tale aeroporto) una grave crisi ambientale e sanitaria ampiamente conosciuta e riconosciuta dalle Amministrazioni in indirizzo. Tale situazione critica è stata documentata nello Studio CRISTAL prodotto da ARPA Lazio e dalle successive rilevazioni ambientali condotte nel tempo dalla stessa ARPA Lazio. Tale situazione critica è stata anche documentata dagli studi epidemiologici SERA e SAMBA, condotti dalle competenti Strutture Regionali e dei Comuni coinvolti.

 

Mentre, per quanto riguarda i tempi e gli adempi menti da compiere in capo al Gestore Aeroporti di Roma e dalle Amministrazioni coinvolte, questi sono ben descritti e documentati nella lettera inviata alle Amministrazioni in indirizzo dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per le Valutazioni Ambientali – Protocollo: U-prot DVA-2012-0005153 del 29/02/2012. Con Oggetto:” Predisposizione del piano degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore dell’aeroporto di Ciampino ai sensi del DM 29/11/2000. Sollecito individuazione aree critiche”.

 

Restando in attesa di un sollecito riscontro, i firmatari della presente inviano cordiali saluti,

 

(seguono firme dei cittadini)

 

info@comitatoaeroportociampino.it

 

www.comitatoaeroportociampino.it

 

twitter: Comitato Ciampino@CiampinoCRIAC

 

facebook: Comitato aeroporto di Ciampino - 7 ottobre 2013

Ciampino, la discarica romana in località Falcognana e l'ENAC

L'ENAC, con un comunicato stampa, risponde (indirettamente?) dopo un mese. Lo scorso 20 agosto Aerohabitat con la news "Ciampino. e la discarica romana in località Falcognana" aveva argomentato intorno alla proposta sulla discutibile localizzazione sollecitando una risposta di ENAC:"Ma ENAC cosa pensa? Quale la distanza minima per localizzare, senza deroghe straordinarie, una discarica quando nei paraggi opera uno scalo aereo di rilevanza come Ciampino?"

 

In attesa che venga dismessa la discarica di Malagrotta, la cui ubicazione è sempre stata sulle rotte dei volatili che dal Litorale Romano la raggiungono quotidianamente attraversando le traiettorie di decollo ed atterraggio dalle tre piste di Fiumicino, il parere di ENAC per qualsivoglia insediamento delle discariche è primario.

Lo è quando una infrastruttura aeroportuale sorge in prossimità e fino a 13 km di distanza.

Localizzazione - è utile ricordarlo a fronte delle rigorose circolari a riguardo - che non ha impedito, o blocca, l'attività di numerose discariche posizionate anche a ridosso di una pista di volo.

Ma ecco il comunicato stampa del 25 settembre 2013:

"In merito al ruolo dell’Enac rispetto alla discarica di Falcognana, il Commissario Straordinario dell’Enac, Vito Riggio, precisa:

L’Enac, autorità unica di regolazione tecnica, vigilanza e controllo sul trasporto aereo, in base ad un regolamento internazionale, che è anche legge della Repubblica, è tenuto ad esprimere il proprio parere su tutto ciò che può interferire con le attività di volo, al fine di garantire una costante sicurezza.

In particolare sulle discariche, vecchie e nuove, esercita una vigilanza che è rivolta a prevenire e mitigare il fenomeno sempre più preoccupante del bird strike.

Per questo motivo, e senza entrare nel merito di scelte che non gli competono, l’Enac chiede di essere informato, ricordando che il proprio parere è vincolante. Solo la rigorosa applicazione della legge, con uno spirito di collaborazione nell’interesse pubblico.

Il resto appartiene alla dialettica politica che in nessun modo può e deve riguardare l’imparziale applicazione delle regole." 28 settembre 2013

Ciampino e la discarica romana in località Falcognana

Ancora una scelta discutibile, anche per il rischio e impatto volatili. Ma ENAC cosa pensa? Quale la distanza minima per localizzare, senza deroghe straordinarie, una discarica quando nei paraggi opera uno scalo aereo di rilevanza come Ciampino?

Il futuro del GB Pastine è stato programmato con l'insediamento di una grossa discarica, sia pur temporaneamente? Probabilmente il masterplan al 2030 di Ciampino non ha previsto questa localizzazione. E' un progetto che dovrebbe riaprire la discussione sui volumi di traffico sullo scalo della Capitale e, probabilmente, la stessa ENAC ne è stata coinvolta.

 

Se Malagrotta, la più grande discarica del Belpaese che ha, nonostante una localizzazione aeronauticamente problematica, è stata utilizzata oltre 30anni, e che, inderogabilmente dovrebbe chiudere il 30 settembre, il nuovo sito sulla via Ardeatina, Falcognana non rappresenta una sfida all'attività aerea di Ciampino?

ICAO a riguardo indica una distanza generica precauzionale di 13 km tra una pista di volo ed una discarica. ENAC ha articolato le distanze in base alle sostanze dislocate ed alla tipologia di discarica.

 

Certo il caso della ipotizzata discarica di Falcognana non è comparabile a quelle esistenti e che coesistono in prossimità di piste di volo ad elevato tasso di movimenti aerei, e che operano probabilmente grazie a qualche deroga temporanea e/o straordinaria.

Appare quindi doveroso verificare l'indice di sostenibilità, di rischio terzi, della nuova discarica romana.

I Comuni di Marino, Castel Gandolfo, Albano e Ciampino, secondo notizie stampa, hanno richiesto un’incontro urgente con il sindaco di Roma Ignazio Marino e al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Speriamo che la discussione tra le parti e le analisi degli esperti analizzino anche questo "rischio aeronautico". 20 agosto 2013

Aeroporto Ciampino, da giugno 2013 è civile, tuttavia la storia inizia adesso

Le implicazioni del nuovo "status" sono diverse e nessuna favorevole! Dallo scenario di scalo ridimensionato a city airport e soli voli executive, con trasferimento a Viterbo e/o a Fiumicino, il GB Pastine è invece diventato "civile". Cioè non è annoverato tra gli scali militari con traffico civile e, in definitiva è trasferito dal demanio militare a quello dell’aviazione civile. Sottoposto alla gestione ENAC. E' con il decreto 14 marzo 2013, del Ministero della Difesa del Governo Monti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 10 giugno che la storia registra un evento che non può essere interpretato come un mero atto amministrativo-burocratico.

 

Se nel 2000 la pista a ridosso delle case e del raccordo anulare era stata aperta ai voli civili-commerciali proponendo un operativo di traffico misto militare civile nel 2013 completa una procedura già avvenuta su altre piste storiche del Belpaese. Che da militari sono diventate civili. Quali sono state le conseguenze in passato e quali saranno a Ciampino?

 

Ma non solo e, quasi immediatamente, perché il masterplan ed il Piano Nazionale Aeroporti, in sostanza, non dismette l'attività di volo civile-commerciale e stima un incremento dei voli fino al 2020, quanto per la localizzazione dell'infrastruttura.

Il limitato sedime aeroportuale, troppo spesso una situazione sperimentata storicamente su altri scali sdemanializzati, affossato e schiacciato da caseggiati, edificazioni sensibili, viabilità intense,  fiumi, lagune e/o  oasi paesaggistiche che non hanno adeguatamente contemplato l'adeguamento tra vincoli aeronautici e dinamica delle operazioni di volo.

 

Chi avrebbe dovuto vigilare ed autorizzare l'edificazione dell'intorno aeroportuale da un lato e verificare il corretto e coordinato sviluppo dei soli movimenti aerei militari prima e del traffico misto civile/militare in seguito? Una qualche agenzia, consulta, comitato militare e/o paritetico nella fase successiva? Probabilmente anche in coordinamento con l'ente civile predisposto allo scopo.

E' stato fatto? E' stato mai fatto?

 

Ecco, l'impressione e che la rete di scali aerei all'origine militari, quindi a traffico eterogeneo  (militare, civile, charter, low cost, aviazione generale, executive), perciò anche il GB Pastine di Ciampino, non abbiamo adeguatamente registrato l'evoluzione sia delle normative a tutela dei voli (standard di pista, Runway end safety area, strip area, lay out in genere, Piano di rischio, risk assessment, piano emergenza aeroportuale), quanto di quelle a tutela e salvaguardia dei cittadini e della comunità residente nell'intorno della pista di volo (rischio terzi, piano di emergenza esterno al sedime aeroportuale).

Che i manager aeroportuali, che gli esperti, gli analisti dell'economia dei trasporti, delle valutazione dei sistemi di comunicazione di massa valutino l’esponenziale successo nel numero dei movimenti, del vertiginoso incremento dei passeggeri trasportati su piste cittadine e/o metropolitane a ridosso di scuole, ospedali, centri commerciali e caseggiati di varia grandezza, delle supposte stime di ricadute economiche per i bilanci degli esercenti di scalo e per il territorio e per il turismo circostante è altro.

 

Costoro, probabilmente, ritengono del tutto risolta, o in corso di risoluzione, l'equazione sostenibilità e coesistenza tra piste di volo e la comunità circostante. Per Aerohabitat, invece, è tutto da verificare. 6 luglio 2013

Il futuro di Ciampino secondo l'Atto di indirizzo del Ministro Corrado Passera

Per ripensare l'utilizzo di Ciampino ed il raddoppio di Fiumicino: con l'isola in mare. Con l’Atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale malumori e dissensi si sono accompagnati a convinti sostegni. La protesta e le rivendicazioni per non aver ottenuto un "posto tra gli scali strategici" si accompagno alle legittime esigenze di uno scalo tra gli altri: Ciampino GB Pastine di Roma.

D'accordo, il provvedimento di riordino organico del settore aeroportuale sarà sottoposto ad un iter complicato che inizierà con la Conferenza permanente Stato-Regioni per la necessaria intesa e, per addivenire, infine, ad un apposito decreto dal Presidente della Repubblica.

 

Tra le tante criticità nell'individuazione degli aeroporti di interesse nazionale la situazione di Ciampino appare davvero emblematica. Sembrerebbe che la sua collocazione e classificazione nel sistema di rete di scali di interesse prevalente, al fine di favorire un processo di riorganizzazione ed efficientamento, non abbia valutato il contesto territoriale dello scalo delal Capitale.

 

Che non sia stata adeguatamente valutata la complessità degli standard infrastrutturali di base delle normativa ENAC - ICAO (lunghezza e pendenza di pista, RESA; STRIP area, Graded Area, piano di Rischio, ecc.) nella prima fase. La preliminare verifica degli standard ENAC potrebbe non corrispondere, infatti, alle esigenze di aeroporti inseriti nella Core Network (considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari) e di quelli  inseriti nella Comprehensive Network.

Perché mantenere la concessione nazionale ad uno scalo (vale tuttavia anche per alcuni altri che hanno da tempo raggiunto livelli di saturazione ambientale e di risk assessment),che evidenzia da tempo accertate criticità? Probabilmente la sua classificazione rientra tra gli aeroporti non facenti parte delle reti europee. Dovrebbe trovare una identificazione regionale.

 

Con traffico intorno al milione di passeggeri e tipologia di voli executive e aviazione generale.

La delocalizzazione del traffico commerciali da Ciampino a Fiumicino appare una soluzione opportuno. Non occorre verificare sul campo l'insostenibilità operativa ed ambientale della pista a ridosso del Grande Raccordo Anulare di Roma. La programmazione di uno scalo alternativo a Ciampino e di supporto al Leonardo da Vinci, in grado di ospitare l'incremento del traffico sulla Capitale, senza il raddoppio di Fiumicino, diventa una urgenza primaria. Come fare?

 

Ancora una volta Aerohabitat rilancia la costruzione di un'isola sull'acqua, al largo del Litorale Romano. In analogia allo scalo di Kansai a Hong Kong progettato da Renzo Piano.

Recuperando la proposta presentata negli anni '90 dai progettisti Giotto/Toccaceli. Una idea efficace, straordinaria in grado di assorbire anche la problematica irrisolta dell'alternativa alla maggior discarica europea: quella romana di Malagrotta. 15 febbraio 2013