Aeroporto Ciampino, ENAC ritira e ripropone la VIA del Piano di Sviluppo dell’Aeroporto?

Il comunicato non risolve le perplessità sul Masterplan anche se conferma il ruolo di ENAC! Nella giornata del 3 dicembre 2015 sono ben due gli interrogativi associati alle iniziative dell'ENAC. Una rimanda ad una nota sul sito nel MinAmbiente dove si può leggere: "Presentata l’istanza per la VAS del Piano Nazionale degli Aeroporti": "Il 30/11/2015 Enac ha presentato l’istanza per l’avvio della procedura di VAS del Piano Nazionale degli Aeroporti. La direzione competente sta verificando la lista dei Soggetti Competenti in materia ambientale da coinvolgere per la successiva attivazione della fase di scoping".

Una questione sulla quale un esperto qualificato in materia, lucidamente, sostiene:

"Se fosse una VAS ci deve essere l'avviso pubblico di avvio del procedimento e il luogo (o i link) dove poter consultare la documentazione dell'Istanza di VAS in modo che tutti e chiunque possono presentare le Osservazioni alla VAS Se invece è una procedura di "scoping" - come sembra - non c'è nessun avviso pubblico e alla fine dello scoping il Ministero dell'Ambiente stabilisce se "come intendono procedere quelli dell'ENAC" . Solo in seguito potrebbe essere inoltrata-presentata la procedura di VAS.

La seconda, invece, associa il comunicato ENAC: "A BREVE ATTIVAZIONE DI UNA NUOVA PROCEDURA DI VIA ORDINARIA PER IL PIANO DI SVILUPPO DELL’AEROPORTO DI ROMA CIAMPINO"

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile rende noto che, a seguito di alcune recenti variazioni normative, presenterà, a breve, una nuova richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) relativa al Piano di Sviluppo dell’Aeroporto di Roma Ciampino.

Il recente Decreto Legge n. 185 del 2015, infatti, ha abrogato l’articolo 71, comma 3 bis, della Legge n. 27 del 2012 che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei Piani di Sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto Contratti di Programma in deroga.

Tra gli aeroporti interessati dalla citata legge del 2012 rientrava anche l’Aeroporto di Roma Ciampino, per il quale l’ENAC aveva chiesto, in data 5 novembre 2015, l’attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di tipo speciale.

Alla luce dell’abrogazione del riferimento di legge, l’ENAC ha provveduto a ritirare l’istanza presentata al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in quanto non più supportata dal quadro normativo vigente.

L’ENAC, pertanto, chiederà a breve l’attivazione di una nuova procedura di VIA ordinaria.

Inoltre, con riferimento a quanto apparso nei giorni scorsi su organi di stampa a diffusione locale e regionale, in merito alla presunta apertura di una via di rullaggio a 35 metri di distanza dai palazzi di Ciampino, indicando che tale opera sarebbe stata prevista nel Master Plan dell’Aeroporto di Roma Ciampino approvato tecnicamente dall’ENAC, si comunica che, contrariamente a quanto riportato, tale Master Plan prevede, nell’ambito delle opere di riqualifica delle fasce di rispetto della pista di volo, la demolizione dell’esistente via di rullaggio, sebbene non utilizzata, ubicata tra la pista di volo e l’edificato a ridosso dello scalo di Ciampino."

L'ultimo capoverso relativo al rullaggio a 35 metri dal recinto appare del tutto in contrasto con il Quadro di riferimento programmatico – Relazione”. A pagina 6, del documento “Quadro di riferimento progettuale – Relazione” troviamo, in fotocopia, che per ragioni di “adeguamento normativo” a un regolamento della stessa ENAC, nonché per ottimizzare la manutenzione e in quanto si tratterebbe di interventi “inderogabili e urgenti”, Enac non intende sottoporre a valutazione ambientale i lavori riportati di seguito:

“-realizzazione nuova recinzione e strada perimetrale nuova viabilità petrolieri, ristrutturazione/separazione dei sottoservizi, manutenzione e ripristino fabbricati ex AMI;

-adeguamento normativo al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est della pista di volo RWY 15/33;

-riqualifica pavimentazioni delle infrastrutture di volo esistenti (pista di volo, vie di rullaggio, raccordi, piazzali).”

Sono rilievi che sembrerebbero contraddire, ad esempio, l'Allegato 4 PROGETTO DEGLI INTERVENTI A BREVE TERMINE PER GLI AEROPORTI GESTITI (Inviato in data 20 Giugno 2011 con protocollo n. ro A004767) dove si legge ad esempio:

"Le criticità ambientali, unite alle condizioni infrastrutturali della pista di volo e relativa strip, hanno portato a definire un “cap” (limite di capacità) all’attività di Ciampino rispetto ai volumi di traffico che l’aeroporto sarebbe in grado di gestire." " Uno dei limiti ambientali maggiormente vincolanti è il rumore generato nelle aree circostanti l’aeroporto".

Nell' allegato 2 - "PROGRAMMA DEGLI INVESTIMENTI DI LUNGO TERMINE si poteva evincere anche "La pista è munita di una strip con dimensioni pari a 2327.5x226 metri ed anche delle aree di sicurezza di fine pista (RESA)." "Sulla via di rullaggio principale Alfa, parallela alla pista per quasi tutta la lunghezza, possono rullare aeromobili di classe E con massima apertura alare di 65 metri; la TWY Alfa è collegata alla pista mediante quattro raccordi intermedi e due di testata.

A causa della ridotta separazione tra la RWY 15/33 e la TWY A, con visibilità inferiore a 1500 m e/o ceiling inferiore a 500 ft, sono in vigore le seguenti procedure:

• durante le operazioni di decollo o di avvicinamento strumentale per l’atterraggio, non è consentita la presenza di aeromobili o veicoli sulla TWY A ad eccezione di un solo aeromobile al punto attesa AA quando la RWY 15 è in uso, o di un solo aeromobile al punto attesa AF quando la RWY 33 è in uso;

• è consentita la presenza di un solo aeromobile alla volta sulla TWY A con l’ausilio del follow me." 5 dicembre 2015

Aeroporto di Ciampino: il masterplan prevede una ulteriore via di rullaggio

Perchè a Peretola-Firenze una pista senza vie di rullaggio e a Ciampino il raddoppio? Ma quali obiettivi di movimenti-aerei orari sono stati posti per il City Airport della Capitale? Da una prospettiva di chiusura dei voli commerciali - vedi Viterbo - alla limitazione di 100 voli/giorno all' adeguamento al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est - sostiene ENAC - della pista di volo RWY 15/33, con una configurazione - layout che consentirebbe un utilizzo operativo - anche - a 40/45 movimenti/ora. Nel 2014 lo scalo di Ciampino ha raccolto oltre 5 milioni di passeggeri con 60 destinazioni servite e uno scalo con una doppia via-di-rullaggio non potrà che preludere a valutazioni di impatto acustico, emissioni gassose, riflessi sul piano di rischio per incidente aereo e rischio terzi rigorose e circostanziate.

Le ragioni rimandano ad sedime aeroportuale ridotto e ristretto con un parcheggio aeromobili adiacente e una trincea di edificazioni esterne - caseggiati intensamente abitati - alla pista assai prossime.

Una valutazione che Aerohabitat è interessata a svolgere e commentare, iniziando dal seguente promemoria.

La pista del GB Pastine è definita dal codice 4 C (classificazione Aerodrome Reference Code).

Il Codice di Riferimento dell’Aeroporto è stabilito dalle caratteristiche delle superfici, delle aree di protezione e dei piani di riferimento laterali e longitudinali che devono essere tenuti liberi da ostacoli.

Il valore della “Lunghezza di Pista di Riferimento dell’Aeromobile” riferita all’aeromobile in uso sull’aeroporto che necessita di maggior corsa al decollo; − una lettera individuata dalla apertura alare o larghezza massima del carrello principale dell’aeromobile più grande che si prevede possa operare nell’aeroporto, a seconda di quale dei due parametri richieda caratteristiche di pista superiori. Il codice di riferimento è determinato per ogni pista allo scopo di identificarne le caratteristiche delle superfici associate.

L'orientamento della pista è 15/33, della lunghezza di 2.203x45

Pista di lunghezza superiore a 1800 metri : numero di codice 4

Lettera del codice C : apertura alare 24 - 36 metri

Larghezza massima del carrello principale: 6-9 metri

Inclinazione e pendenza della pista: ??

Taxiway A parzialmente inclusa nella RWY strip

Taxiway B parzialmente inclusa nella RWY strip

Dimensioni strip - 2323 x 300

La strip che comprende una pista strumentale deve estendersi simmetricamente rispetto all’asse pista per almeno: (a) 150 m per piste di codice 3 o 4;

CGA:Area livellata e priva di ostacoli (Cleared and Graded Area - CGA). All’interno della strip di una pista strumentale di precisione di codice 3 o 4 deve essere prevista un’area livellata priva di ostacoli (CGA) per una distanza simmetrica, rispetto all’asse pista ed al suo prolungamento, di almeno 105 m. Tale distanza può essere ridotta a 75 m nella parte di strip che interessa i primi 150 m di pista e raccordata a 105 m entro i primi 300 m di pista per entrambe le testate.

Per gli aeroporti esistenti, salvo quanto previsto al paragrafo 6.3, la sistemazione di tutta la CGA deve essere attuata entro il 31.12. 2005.

L'analisi introduttiva potrebbe apparire quasi scolastica, ma, sicuramente, essenziale: è tutto in regola? O le operazioni sono in deroga? 28 novembre 2015

Aeroporto di Ciampino, il Comitato a Bruxelles

Ecco la nota del Comitato sull'intervento di Barcaroli: A Bruxelles sale l’attenzione dell’UE sulle nefandezze dell’aeroporto di Ciampino:–

Oltre al mantenimento dell’indagine UE in corso, a breve sarà avviata una petizione pubblica UE sulle inadempienze delle autorità italiane che regolano il funzionamento dell’aeroporto

Il 12 novembre il portavoce del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, Roberto Barcaroli, ha presentato a Bruxelles davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo le ragioni dei cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma che da anni denunciano le illegalità consentite dalle autorità italiane nella gestione dell’Aeroporto G. B. Pastine di Ciampino.

“Il risultato ottenuto a Bruxelles è per noi davvero rilevante” ha dichiarato il portavoce CRIAAC Roberto Barcaroli “la Commissione Petizioni, che rappresenta il Parlamento Europeo, lascerà aperta la nostra petizione e interverrà presso le autorità italiane che regolano le attività aeroportuali. Anche la procedura di infrazione, avviata circa due anni fa a seguito di un nostro esposto, continuerà la sua strada.

In particolare, i rappresentanti delle Direzioni Generali della Commissione Europea che seguono le pratiche delle nostre denunce hanno assicurato che, per Ciampino e per l’aeroporto di Bergamo, manterranno alta la vigilanza sul comportamento delle autorità italiane.

Inoltre, sia il Parlamento sia la Commissione Europea si sono impegnati a mantenere aperti i canali di comunicazione con i cittadini sulle questioni presentate oggi in Commissione Petizioni e hanno raccomandato di inviare anche a loro tutte le informazioni disponibili.”.

Così, dopo l’ulteriore nuovo fronte aperto dal CRIAAC in ambito nazionale con centinaia di esposti alla magistratura sull’illegalità del funzionamento dell’Aeroporto di Ciampino, si mantiene e, a vedere dai fatti, si rafforza il fronte europeo che ha costretto ENAC, in fretta e in furia, a presentare qualche giorno fa una Valutazione di Impatto Ambientale per Ciampino, con oltre 10 anni di ritardo e con valore di intervento procrastinato dopo il 2020, l’ennesima arrogante beffa verso i cittadini e le norme in vigore.

“Non possiamo dimenticare” conclude Roberto Barcaroli ”di indirizzare pubblicamente un ringraziamento speciale agli eurodeputati del Movimento 5 Stelle, in particolare a Eleonora Evi e Dario Tamburrano, che ci hanno aiutato nel presentare la petizione e ci hanno sostenuto in Commissione con interventi decisivi ai fini dell’esito della discussione UE”.

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Ciampino-GB Pastine 100 anni dopo!

Ma quale scenario futuro per quei 220 ettari sull'Appia? Dai silenziosi dirigibili del 1916 al "fracasso" del traffico di questo 2015 ecco che dal 27 ottobre al 14 febbraio, Aeroporti di Roma, con il Comune di Ciampino e l'Aeronautica Militare, la ricorrenza dei primi 100 anni è festeggiata con iniziative, conferenze e una mostra fotografica.

Anche con il patrocinio della Regione Lazio, dell'Enac e dell'Enav l'infrastruttura aeroportuale pretende di essere ancora "motore di sviluppo per il territorio e per il Paese, con un indotto di 15-20.000 posti di lavoro e 4.000 unita' di personale impiegato, oltre ai militari in servizio".

L'Amm. Delegato di ADR Lo Presti intende proseguire la cosiddetta "politica di valorizzazione del territorio e di sostegno economico ad una realtà che vede oggi circa 5 milioni di passeggeri transitare dallo scalo".

Dai dirigibili alla flotta low cost, ai voli militari-governativi è davvero questo il futuro dello scalo che nel 1961 registrava 5.165 movimenti con 101.800 passeggeri trasportando merci per 1.467.218 kg. Che nel 1971 movimentava 14.230 voli/anno e 568.695 passeggeri 1.242.727 (nel 1970 - 1.927.799 passeggeri). Nel 1970 la storia ricorda come Ciampino disponesse di due piste 15/33 una di 2200metri x 60 metri e una 2200x33. Anche allora l'ampiezza del sedime era di 220 ettari? Anche nel 1916? E' nato prima l'aeroporto e/o gli insediamenti urbani adiacenti alla via Appia era no precedenti? E' nata prima la gallina o l'uovo: il rebus è eterno!

E' certo che nel 1972 il "Rapporto Lino" - tra altro - sulla "Situazione aeroporti aperti al traffico civile in relazione alle esigenze attuali e future" sosteneva per Ciampino alla voce Ostacoli: "Ostacoli naturali e artificiali nell'area di avvicinamento alle piste 33. L'abitato di Ciampino paese penetra parzialmente nel piano di transizione e penalizza la circolazione ad est dell'aeroporto". In tanti anni le edificazioni limitrofe alle piste (diventata poi solo una di 2324 metri/45 metri) sono forse diminuite e gli "ostacoli" citati sono stati rimossi?

Mentre il numero dei movimenti sulla pista nel 2014 ha raggiunto la cifra di 47.376/anno con 5.018.289 passeggeri (nel 2007 avevano raggiunto il record di oltre 58mila con quasi 5.4 milioni di passeggeri) e nel corso dei primi 9 mesi del 2015 oltre 41mila voli (+8.2%) e 4.468.575 passeggeri + 19.9% (datti Assaeroporti) la caratteristiche fisiche della pista sono corrispondenti agli standard del Regolamento ENAC per la Costruzione e l'Esercizio delle infrastrutture aeroportuali?

La RESA (Runway End Safety Area) è di 240 metri per testata (?) e la Strip, la CGA (Cleared and Graded Area), le RWY TORA TODA ASDA LDA sono adeguate per una prospettiva di traffico definita dal Piano Nazionale Aeroporti che assegna al GB Pastine un ruolo di aeroporto di interesse nazionale nel bacino di traffico del centro Italia.

La Relazione Tecnica Piano di Rischio è dell'aprile 2013 mentre non abbiamo ancora notizie il Rischio Terzi- Risk assessment: in relazione a quale numero di voli e tipologia di traffico aereo è stato.

Con l'inserimento di Ciampino nel gruppo degli aeroporti di interesse nazionale - giustificato dal volume di traffico commerciale attuale - il DPCM del 21 dicembre 2012 ha approvato l'Atto unico costituito dalla Convenzione per la gestione totale fino al 30 giugno 2044 del sistema aeroportuale romano e dal contratto di programma in deroga relativo al periodo 2012-2021, stipulato tra ENAC e Aeroporti di Roma.

Con l'ordinanza del 9 luglio 2007 l'ENAC ha ridotto il numero massimo di movimenti commerciali da effettuarsi nello scalo da 138 a 100, stabilendo la chiusura anticipata alle ore 23,30, anziché alle ore 24,00. La zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale intanto - qualora fosse estesa la sentenza del Consiglio di Stato relativo a Bergamo Orio al Serio - potrebbe essere sospesa in attesa di una "rinnovata" procedura di valutazione Ambientale Strategica (VAS): quale è lo scenario futuro del City Airport della Capitale? 30 ottobre 2015

Aeroporto di Ciampino, il Comitato presenta oltre 500 esposti

Ma cosa hanno fatto e concluso le Commissioni Aeroportuali? Ecco la nota on line sul sito del Comitato Aeroporto di Ciampino: oltre 500 nuovi esposti dei cittadini saranno presto presentati alla procura di Velletri. Forte richiesta dei cittadini per il ripristino della legalità in questo aeroporto. Comunicato stampa del 11 ottobre 2015

 

Incontrando una massiccia adesione dei cittadini il Comitato CRIAAC promuove un esposto alla Magistratura per il ritorno della legalità nell’aeroporto “Pastine” di Ciampino, appellandosi anche alle nuove norme penali sui reati di inquinamento ambientale, nella speranza che qualcuno si preoccupi finalmente dei gravi rischi che corre la salute della popolazione di fronte alle norme calpestate.

Il portavoce del Comitato CRIAAC, Roberto Barcaroli, ha dichiarato: “la grande adesione dei cittadini, con oltre 500 firme raccolte in meno di dieci giorni dal lancio dell’esposto, rappresenta un chiaro indicatore di quanto i cittadini siano stanchi dell’evidente disprezzo delle norme in questo aeroporto, come se qui non valessero le leggi che valgono per tutti gli altri cittadini, italiani ed europei, e per le altre strutture industriali. Oggi la magistratura dispone finalmente degli strumenti, anche penali, che consentono di sanzionare il mancato rispetto delle norme e questo ci da fiducia che, dopo 15 anni di soprusi, i cittadini possano avere giustizia”.

A 20 anni dalla sua approvazione questo aeroporto non ha ancora completamente applicato la legge n. 447/1995 per la riduzione del rumore, non ha ancora ottemperato agli obblighi di legge né per la VIA né per la VAS (autorizzazioni ad operare rilasciate con le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica, obbligatorie per legge), essendo su questo latitante da oltre un decennio. Senza parlare del continuo sforamento dei livelli massimi d’inquinamento ammessi, che viene costantemente confermato dalle centraline.

“Data la grande risposta dei cittadini, la nostra raccolta di firme continuerà e daremo vita ad iniziative sul territorio che consentano ai cittadini di Ciampino, Roma e Marino di aderire”.

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Aeroporto di Ciampino e la Ryanair: dopo Cernobbio

Ancora una nota del Comitato sulla pista "troppo" metropolitana! Nei primi sei mesi 2015 il G.B. Pastine ha movimentato nel traffico di aviazione commerciale 18.790 voli con un incremento del 1,4% e 2.860.808 passeggeri con un aumento del 20.5% sullo stesso periodo 2014 (dati ENAC) Il rilevante traffico aerotaxi è stato invece conteggiato nei dati di aviazione generale che ha

generato in sei mesi altri 6 .148 voli trasportando altri 13.435 passeggeri. In totale quindi i voli operati sulla pista localizzata "a soli 160 metri dai palazzi della sua città" hanno superato quelli di Catania Fontanarossa, di Napoli Capodichino (surclassando Firenze, Torino, Pisa, Palermo, Verona e tanti altri), posizionandosi al traffico di Bologna!

RYANAIR CHIEDE PIÙ VOLI A CIAMPINO. COSA FANNO LE AUTORITÁ? COSA FA IL SINDACO DI CIAMPINO, TERZULLI, PER DIFENDERE LA SALUTE DEI CITTADINI E DELL’AMBIENTE?

 

Comunicato stampa

7 settembre 2015

 

Dopo aver quasi distrutto Alitalia e gli aeroporti italiani, spolpando fino all’osso la compagnia aerea e operando con aeroporti rattoppati, come Fiumicino, o che esistono nel disprezzo delle Norme nazionali e europee, come Ciampino, ora la classe dirigente nazionale per continuare ad avere un trasporto aereo é costretta a inchinarsi di fronte all’arroganza di Ryanair, invitando il suo Amministratore Delegato, O’Leary, nel suo “salotto buono” del convegno annuale di Cernobbio.

E lui ovviamente ne ha approfittato per farsi pubblicità, per chiedere nuovi spazi negli aeroporti italiani e più traffico a Ciampino, aeroporto che già opera da anni oltre i limiti di legge.

E mentre il vertice dell’industria e della finanza si inginocchia, cosa fanno intanto le istituzioni?

Cosa fa il Governo per riportare la legalità nell’aeroporto di Stato? Cosa fanno il Presidente della Regione Lazio e i sindaci di Roma, Ciampino è Marino che ospitano l’aeroporto?

Cosa fa il sindaco di Ciampino, Terzulli, che ben sa che la pista dell’aeroporto si trova a soli 160 metri dai palazzi della sua città? Perché non risponde alle domande dei cittadini che gli chiedono di sapere quanti slot aerei sono stati autorizzati a Ciampino per il periodo invernale, quando inizierà il previsto mostruoso traffico del Giubileo? Dove sono i dati sulle patologie sanitarie presenti sul territorio comunale colpito dall’inquinamento aeroportuale che fin da dicembre 2014 ci erano stati promessi?

Come tuteleranno queste istituzioni la salute dei cittadini, dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico, tutte esposte gravissimi rischi?

Di fronte a chi si genuflette e a chi non fa il suo dovere, non é ora che la Magistratura intervenga, dato che le autorità europee hanno cominciato a dire la loro?

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Aeroporto Ciampino, Il Comitato scrive anche una lettera al Ministro

Il City Airport della Capitale è un caso unico in Italia o è solo uno dei tanti? Le problematiche poste vanno affrontate e risolte anche se occorre chiedersi quanti siano gli scali che devono sbrogliare Masterplan, Piano di rischio, Mappe acustiche, Zonizzazione acustica, delocalizzazione, VIA, VAS e altro? Scali, probabilmente, senza verifiche adeguate nelle sostenibilità e compatibilità di una infrastruttura che all'origine era sorta - lontano dagli abitati e dalle città - come aerobase militare della I e II Guerra Mondiale?

COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO CIAMPINO

 

AEROPORTO DI CIAMPINO. SERVE SUBITO UNA DRASTICA RIDUZIONE DEI VOLI A TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI E DELL’AMBIENTE.

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Comunicato stampa 4 agosto 2015

 

Signor Ministro,

 

La situazione di chi vive intorno all’aeroporto “G.B. Pastine” di Roma Ciampino si fa sempre più invivibile ed è inaccettabile che l’iperbolica crescita del suo traffico aereo a partire dall’anno 2002 sia avvenuta senza tenere adeguatamente conto delle Norme nazionali e comunitarie.

L’aeroporto è collocato, fin dall’atto della sua nascita nel 1916, a meno di 200 metri dalle case della città di Ciampino. Le sue rotte di decollo ed atterraggio sorvolano a bassa quota le case delle decine di migliaia di cittadini che vivono a Ciampino, Marino e nel VII municipio di Roma, oltre al Parco dell’Appia Antica e al Parco degli Acquedotti.

Nessuna tutela esiste neanche per le scuole e gli altri punti sensibili che insistono su tali territori.

L’aeroporto di Ciampino ad oggi:

non ha completato il percorso di adeguamento alla normativa sull’impatto acustico (D.lgs 447/1995 e decreti collegati), nonostante che tale legge e i suoi Decreti collegati siano completamente operativi dall’anno 2000;

non è stato sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), nonostante che nel 2014, di fronte all’indagine della Commissione Europea per violazione delle norme comunitarie in questo aeroporto, le stesse autorità italiane abbiano ammesso che la procedura di VIA doveva essere fatta già a partire dal 2002;

non è stato sottoposto a procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), nonostante le autorità italiane si siano impegnate fin dal 2012 con la Commissione Europea ad effettuare la VAS su questo aeroporto.

Il mancato rispetto di queste fondamentali Norme a tutela della salute dei cittadini e a tutela dell’ambiente, del patrimonio archeologico e paesaggistico, espone da anni a gravi rischi la salute dei cittadini e dell’ambiente.

Le indagini epidemiologiche sugli effetti del solo inquinamento acustico S.E.R.A. (2009) e S.Am.Ba. (2012) condotte, dalle Asl competenti, rispettivamente sugli adulti e sui bambini abitanti nel territorio colpito, hanno rivelato gravi rischi di contrarre malattie cardiocircolatorie e respiratorie, negli adulti, e ritardi cognitivi e danni uditivi, nei bambini.

L’Aeroporto di Ciampino è oggi al nono posto nella graduatoria degli aeroporti italiani per numero di passeggeri pur violando sistematicamente, in base alle rilevazioni di Arpa Lazio, i limiti di impatto acustico previsti per legge e non avendo mai adempiuto né alla normativa VIA né a quella VAS.

L’Aeroporto di Ciampino negli ultimi 40 anni e fino al 2002 non aveva mai superato il milione di passeggeri annui, mentre a partire da 2002 è stato avviato un piano di sviluppo che lo ha portato ai cinque milioni di passeggeri attuali.

Le chiediamo, Signor Ministro, secondo un opportuno principio di cautela a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, di impegnarsi per una immediata e drastica riduzione del traffico aereo nell’aeroporto di Ciampino.

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Aeroporto Ciampino, trasferiti altri voli da Fiumicino, la pista scoppia

L'autorizzazione ai voli e l'idoneità delle misure antincendio del GB Pastine. Il taglio dei voli a Fiumicino (dopo l'incendio al Terminal 3 e riduzione dell'operatività al 60%) con il trasferimento sul City Airport di 50/60 voli/giorno, aggrava le ricadute ambientali sullo scalo della Capitale.

In un comunicato stampa i comitati affermano la loro contrarietà all'incremento dei voli e all'irrisolta questione di una pista troppo trafficata per la sua localizzazione e ridosso di numerosi edifici e delle palazzine - anche entro le zone del piano di rischio per incidente aereo - e in presenza di una intensa viabilità.

In attesa di conoscere, nel quadro dei livelli di adozione del Regolamento D.P.R. 151/2011 al settore delle Aerostazioni, quali sia l'attuazione delle misure di prevenzione e protezione degli edifici aeroportuali di Ciampino - Terminal Passeggeri • Torre di controllo • Caserma VV.F. • Cabine elettriche • Hangar • Parcheggi multipiano • Altro - Aerohabitat propone il comunicato stampa dei rappresentanti dei cittadini.

 

 

A CIAMPINO UN'ESTATE DI FUOCO: OLTRE AI 40 GRADI, UN INFERNO QUOTIDIANO DI VOLI. UN AUMENTO DEL 50 PER CENTO, DAI 100 AI 160 AL GIORNO.

LA POPOLAZIONE MASSACRATA DAL RUMORE E DAL CHEROSENE.

A chi importa qualcosa della salute della popolazione di Ciampino e dintorni? Evidentemente a nessuno, dal momento che, dopo tante promesse di ridurre i voli, l'estate è iniziata con un aumento stratosferico e ingiustificato: un vero massacro per la popolazione del 7° Municipio di Roma, per Ciampino e delle frazioni di Marino (Santa Maria delle Mole, Frattocchie, Cava dei Selci).

A ogni ora del giorno, da prima delle 6 del mattino fino a mezzanotte inoltrata, senza alcun rispetto delle leggi che dovrebbero regolare l'impatto tremendo di questo aeroporto da far west, decollano e atterrano in media 150-160 voli commerciali, oltre a quelli militari e di stato.

“La situazione sanitaria e ambientale è VERAMENTE DRAMMATICA – dichiara il portavoce del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto Roberto Barcaroli – e non si giustifica con nessuna scusa relativa alle emergenze di Fiumicino. Da ben due mesi le istituzioni hanno di fatto annullato qualsiasi limite al numero dei voli di Ciampino. I cittadini sono massacrati quotidianamente dai rumori, dalla puzza e dalle polveri sottili.

Quante sono le persone che ogni giorno si ammalano di tumori, infarti, ictus e il cui equilibrio psichico è messo seriamente a rischio a causa di questa aggressione? Abbiamo chiesto già mesi fa ai sindaci di Ciampino e Marino di farsi dare dalla Asl e pubblicare i dati sulle patologie presenti sul territorio e sul loro andamento ma ancora nulla è stato pubblicato.

Di chi è la colpa di questa ulteriore aggressione ad una popolazione già colpita da un inquinamento oltre i limiti di legge? È ora di finirla di approfittare della pazienza dei cittadini ed ignorare i loro diritti, primo fra tutti quello alla salute. Lo hanno detto le istituzioni: questo aeroporto non rispetta i limiti di legge. Lo ha confermato la Commissione Europea: questo aeroporto doveva fare la VIA fin dal 2002 e non l’ha fatta. Doveva fare la VAS e non l’ha fatta. Le istituzioni che finora ci hanno promesso il loro impegno per la riduzione dei voli e non hanno battuto ciglio di fronte al massacro attuale devono sapere che una emergenza non può durare due mesi, soprattutto in un aeroporto che già è fuori dai limiti di legge.

Esistono ancora le istituzioni, prime responsabili a tutti i livelli della tutela della salute, dell’ambiente e della legalità?”

 

 

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Ciampino: un aeroporto troppo cittadino per essere identificato di "interesse nazionale"

Una divaricazione totale tra le prospettive del Piano Aeroporti e la sostenibilità infrastrutturale con il territorio. Il Piano Nazionale Aeroporti, come nel caso di Ciampino, sostiene l'esistenza delle due condizioni per l’individuazione degli ulteriori aeroporti di interesse nazionale:

"a) che l’aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino che il Piano vuole incentivare (es. aeroporto focalizzato sul traffico leasure, aeroporto prevalentemente destinato al traffico merci, city airport, ecc.). Forme di alleanze di rete o sistema tra gli aeroporti saranno considerate elemento prioritario ai fini del riconoscimento dell’interesse nazionale degli stessi;

b) che l’aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole. La condizione di cui alla lettera a) sarà dimostrabile mediante il Piano industriale, da presentare entro tre mesi dall’approvazione del Piano aeroporti, dal quale risulti, a seguito di un’analisi delle potenzialità di mercato in relazione alla posizione territoriale e alla capacità aeroportuale, il disegno di specializzazione e di sistema o rete che l’aeroporto intende realizzare. La condizione di cui alla lettera b) sarà dimostrabile mediante il medesimo Piano industriale corredato di un Piano economico-finanziario, da cui risulti il raggiungimento anche a tendere, entro un triennio, del predetto equilibrio e di adeguati indici di solvibilità patrimoniale. La verifica periodica del raggiungimento e del mantenimento delle predette condizioni sarà effettuata dalle competenti strutture ministeriali in collaborazione con l’ENAC".

Ecco quindi il punto chiave: ma perché il Piano Nazionale Aeroporti non ha adeguatamente elencato - e sottoposto a verifica ed analisi puntuale e periodica di compatibilità, sostenibilità e standard aeronautici di ogni scalo, sia esso ritenuto strategico quanto di interesse nazionale - le criticità, le deroghe alla normativa ICAO-ENAC e alle disposizioni del Ministero dell'Ambiente.

A questo riguardo la lettera del Comitato Aeroporto di Ciampino - disponibile sul sito del Comitato - evidenzia questo genere di questioni e di problematicità, esistenti e irrisolte.

 

COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO CIAMPINO.

 

"Tra veti incrociati e sogni di improbabili rilanci turistici in territori privi di infrastruttura turistica, i cittadini devono sperare nell’intervento della UE per riportare la legalità nell’aeroporto di Ciampino.

Ancora speranze deluse per i cittadini di vedere presto il ritorno alla legalità del traffico dell’aeroporto di Ciampino.

Nulla di fatto nella riunione convocata il 20 febbraio presso l’Assessorato all’Ambiente della Regione, tra cittadini, rappresentanti regionali e delle Amministrazioni di Ciampino e Marino (per le due Amministrazioni erano presenti il Sindaco Terzulli e il Consigliere Cecchi).

Nonostante l’impegno profuso dalla Consigliera Regionale Avenali, l’incontro si è rivelato inconcludente e nessun passo avanti e stato fatto per riportare la legalità nell’aeroporto di Ciampino.

Il lento percorso di ritorno alla legalità si è fermato a partire dal novembre 2013, quando Aeroporti di Roma presentò alla Regione Lazio e ai comuni di Roma, Ciampino e Marino il Piano di riduzione dell’inquinamento fuorilegge prodotto dall’aeroporto di Ciampino, per il quale AdR (sostenuta dalla “vigilanza” di ENAC) aveva avuto mandato dalla Conferenza dei Servizi del 2010.

Ma il piano presentato da AdR non prevedeva riduzioni dei voli, non rispettava le norme ed era totalmente inconsistente, tanto che i tre Comuni, per tutelare i propri cittadini, furono costretti a respingerlo.

Allora, eravamo a febbraio 2014, i cittadini chiesero che venisse indetta immediatamente una nuova Conferenza dei Servizi per fare a, norma di legge, il piano di riduzione dei voli che AdR non era in grado di fare o non voleva fare.

A questo serve appunto l’istituto della Conferenza dei Servizi (Legge 241/1990): ad applicare la legge superando i veti incrociati o la cattiva volontà delle Amministrazioni.

Ma, nel contrasto di competenze tra Regione e Ministero dei Trasporti su chi doveva convocare la conferenza, si finì per ripiegare su un misero “Tavolo Istituzionale” presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente (senza neanche i cittadini) che in quasi un anno non è approdato a nulla di concreto.

Visto che le norme nazionali vengono trattate come carta straccia, ai cittadini di Ciampino, Marino e del VII Municipio di Roma non resta che sperare nell’intervento della UE, alla quale il Comitato insieme a un nutrito gruppo di cittadini ha chiesto l’apertura di una procedura di infrazione per le numerose violazioni delle Direttive Comunitarie nello sviluppo senza regole dell’Aeroporto di Ciampino.

 

Intanto la salute dei cittadini è a rischio: patologie cardio-circolatorie negli adulti e problemi cognitivi nei bambini sono stati certificati dagli studi epidemiologici, mentre siamo in attesa che i comuni coinvolti ricevano dalla Asl e informino i cittadini sulla diffusione delle patologie tumorali."

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