Airbus 340, l'Air Force One Italy opera a Ciampino e Pratica di Mare

Ma per volare oltre Oceano servirà uno scalo tecnico! Con un peso massimo al decollo di 372 (380) tonnellate e di 243 (246) tonnellate in atterraggio l'esemplare Airbus 340-500 del Governo-Presidenziale del Belpaese su quali piste italiane potrà operare?

Le piste di Ciampino e di Pratica di Mare (l'aeromobile quadrimotore di lunghissimo raggio)

pilotato dagli equipaggi dell’Aeronautica Militare appartenenti al 31° Stormo potranno ospitare un velivolo con una apertura alare di 60.3 metri, 63.6 metri di lunghezza e con una autonomia 16.100 (16.700) km.

Le pista di Ciampino, a fronte dei lavori di rifacimento a altro della pista non ancora conclusi e quella di Pratica di Mare, dove, probabilmente, sarà ospitato-parcheggiato-manutenuto, sono due infrastrutture adeguate? Le caratteristiche delle piste, gli spazi di safety di finepista (RESA, CWY, Stopway, Strip area, Piano di Rischio, Rischio terzi, ecc.) potranno, senza deroghe, essere consentiti/autorizzati decolli ed atterraggi a pieno carico?

E' un interrogativo che le polemiche sorte nel dopo acquisizione dell'esemplare Airbus 340-500 preso in leasing con un contratto di otto anni dal gruppo Alitalia-Etihad non hanno adeguatamente sottolineato e/o enfatizzato. La lunghezza pista di 2.542 metri di Pratica di Mare, 2.200 metri di Ciampino e quelli attuali di circa 1750 metri di Firenze Peretola, rappresentano caratteristiche non compatibili con operazioni al massimo carico operativo e anche a pesi adeguati a decolli per voli long range.

I commenti dei media e l'interrogazione parlamentare M5S - vedi sotto - hanno piuttosto privilegiato il costo, complessivo e/o giornaliero dell'operazione (168 milioni e 205mila euro e/o 76 mila/euro/giorno) e l'opportunità e/o capriccio di tale acquisto.

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14813 presentato da TONINELLI Danilo

testo di Mercoledì 16 novembre 2016, seduta n. 707

Al Presidente del Consiglio dei ministri.

"Per sapere – premesso che: fonti di stampa («Renzi cade sul volo di Stato» su Il Giornale del 14 novembre 2016) riferiscono che il presidente del Consiglio, il 22 ottobre 2016 avrebbe fatto un tour per la Sicilia per promuovere il «Sì» per il referendum costituzionale del 4 dicembre. Per farsi trasportare da Messina a Reggio Calabria, al termine degli impegni elettorali, ha fatto partire un elicottero condotto da piloti dell'Aeronautica militare dalla base di Pratica di mare. Il mezzo, con a bordo solo il personale di servizio, ha volato 2 ore e mezzo per raggiungere Messina, dove ha prelevato il premier e, in mezz'ora di volo, lo ha trasportato a Reggio Calabria. Da lì l'elicottero, nuovamente vuoto, è ripartito per Pratica di mare, impiegando oltre due ore e trenta minuti. Tutto questo sarebbe costato 32.500 euro di fondi pubblici, di cui solo 17.000 di carburante. Considerato che la normativa di riferimento (articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge n. 111 del 2011; direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 settembre 2011) specifica che il trasporto aereo di Stato è disposto unicamente «per attendere [.. .] allo svolgimento dei compiti istituzionali» e non certo per finalità di propaganda elettorale, ci si chiede quale sia la giustificazione per il ricorso a tali mezzi per finalità di mera propaganda elettorale e soprattutto se questo non configuri una violazione delle condizioni della campagna elettorale, vieppiù grave in relazione all'oggetto della consultazione; sarebbe altresì opportuno avere contezza di tutti gli altri voli di Stato utilizzati da qualsivoglia rappresentante del Governo con finalità elettorali nel corso della campagna referendaria per il referendum del 4 dicembre 2016 –: quanti e quali siano i voli di Stato effettuati a fini di propaganda politica dai Ministri e da qualsivoglia rappresentante del Governo nel corso della campagna referendaria e se il Governo ritenga opportuno adottare iniziative per limitare ed escludere il ricorso al trasporto aereo di Stato per scopi di propaganda politica e, in ogni caso, assumere adeguate iniziative per procedere ad una regolamentazione più stringente in modo da evitare abusi e distorsioni nel corso delle campagne elettorali e referendarie". 23 Novembre 2016

Aeroporto Ciampino dopo due settimane di lavori: con quale Certificato?

Dopo una Certificazione con una doppia firma: una del 2004 e una del 2013! Nell'elenco dei Certificati di aeroporto ENAC quello di Ciampino è identificato come I-001B/APT e scadeva il 30/11/2016. La validità è triennale il Certificato precedente rilasciato dalla stessa ENAC a firma del Direttore Generale Comandante Silvano Manera - nel frontespizio, infatti, la firma della prima edizione è del 30 novembre 2004 - mentre nelle restanti due pagine della "specifica di certificazione n.SC001B/APT segnala la revisione n.4 con data 29/11/2013.

Ma se nel frontespizio del Certificato si legge che l'aeroporto "è conforme ai requisiti per la Certificazione dell'Aeroporto prescritti dal "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti" ed è idoneo per le operazioni di traffico aereo commerciale, secondo le condizioni dell'allegata Specifica di Certificazione" con una firma del 2004, nelle pagine seguenti sono annotate, nella sezione C, le Esenzioni.

Quelle cosiddette permanenti e quelle temporanee.

Il requisito delle Esenzioni permanenti rimanda alla "pendenza trasversale della pista, in parte non rispondente al requisito regolamentare", così come la pendenza longitudinale "ancora in parte non rispondente al requisito regolamentare", così come la "presenza taxiway (via di rullaggio) ad interasse non regolamentare".

Un primo interrogativo del dopo lavori impone una risposta: sono "esenzioni permanenti" risolte o la pista che otterrà il nuovo Certificato di Aeroporto sarà, infine a norma?

Nella sezioni delle esenzioni temporanee invece sono riportate due voci: quella riguardante la " strumentazione azionamento a distanza o telecomando" e quella "strumentazione dei sistemi di monitoraggio automatico" con una dicitura di scadenza esenzione 31 gennaio 2014 (non è chiaro se riguardi entrambe o solo la seconda).

Il secondo interrogativo rimanda quindi alla risoluzione delle "esenzioni temporanee". Erano state risolte nel 2014 o sono state invece "sistemate" con il recentissimo intervento?

Dopo le opere svolte in queste giornate di lavori H24 e i legittimi dubbi posti dal Comitato Aeroporto di Ciampino (vedi comunicato del 29 Ottobre 2016 "Dal 14 al 29 ottobre grandi lavori nell’aeroporto di Ciampino: ma una parte dei lavori" - (https://comitatoaeroportociampino.wordpress.com/) - riguardante una incompleta esecuzioni dei lavori programmati appare indispensabile e urgente conoscere quale caratteristiche fisiche abbia la pista e gli spazi di Strip Area, RESA (Runway End Safety Area), CWY e tanto altro a tutela della safety area e dei cittadini insediati nelle immediate vicinanze . La speranza è che gli spazi RESA , qualora non fosse stata dimensionata alla lunghezza di 240 metri, sia stata, almeno, portata a 120 metri di lunghezza. 2 Novembre 2016

Aeroporto Ciampino, lavori in corso H 24: peggio dei voli ?

Due comunicati e un dubbio: aumenterà la capacità pista! Il comunicato di ADR del 14 Ottobre in relazione alle opere in corso rileva:

"Dal 14 ottobre, il G. B. Pastine sospenderà l’operatività per 15 giorni, necessari per consentire gli interventi di riqualifica sulla pista di volo. Per lavori di ordinaria riqualifica e manutenzione della pista di volo, lo scalo Giovan Battista Pastine di Ciampino resterà temporaneamente chiuso dalle 18:00 di domani, venerdì 14 ottobre (orario da cui inizierà il fermo dell’operatività dei voli), alle 20:30 di sabato 29 ottobre.

La chiusura permetterà l’esecuzione di interventi di manutenzione della pavimentazione della pista esistente. I lavori, eseguiti 7 giorni su 7, rientrano nella pianificazione prevista dal ciclo di vita utile di tali infrastrutture.

Durante questo lasso di tempo, saranno trasferiti sullo scalo Leonardo da Vinci di Fiumicino:

•aviazione commerciale di linea passeggeri (Wizzair e Ryanair): pianificati al Terminal 2

•aviazione commerciale cargo: pianificati presso cargo city di Fiumicino

•aviazione generale: nelle fasce orarie non di picco

Tutti i passeggeri dei voli prenotati su Ciampino sono stati informati già da diverso tempo dalle rispettive compagnie".

Ma quali saranno i risultati degli interventi di cosiddetta ordinaria manutenzione e ripristino? Forse, come talvolta accade, saranno riconfigurati pista, raccordi, piazzali, spazi di sicurezza,(RESA, Strip area, CWY, ecc.) con migliorie alle exit e entry in pista al punto che la capacità di pista potrà, probabilmente, anche permettere un maggior numero di movimenti orari in pista? Magari con riflessi diretti sul risk assessment e rischio terzi, con rifacimento e/o aggiornamento delle curve di isorischio.

Ma per saperne di più occorrerà, tuttavia, attendere i riscontri conclusivi e il prossimo Certificato e Regolamento di Scalo. Nel frattempo è, comunque, indispensabile proporre il più recente dei comunicati del Comitato dei ciitadini di Ciampino:

16 Ottobre 2016

"Appello agli Amministratori della Città di Ciampino.

I grandi lavori in corso dal 14 ottobre nell’aeroporto di Ciampino proseguono giorno e notte ininterrottamente, impedendo alle migliaia di cittadini che abitano di fronte all’aeroporto di godere del diritto al riposo e sottoponendoli a pesanti condizioni di vita.

La sera del 14 ottobre sono cominciati, come pronunciato da AdR e Enac, i grandi lavori lungo tutta la superficie dell’aeroporto di Ciampino, a ridosso delle case di migliaia di cittadini della città già duramente colpiti dal traffico aereo che da molti anni li sottopone ad un inquinamento acustico oltre i limiti di legge, a polveri, puzza di bitume e altre sostanze.

Nell’aeroporto lo scenario è apocalittico: oltre 100 mezzi pesanti, tra camion da cava, ruspe, enormi scavatrici, martelli pneumatici industriali, scortecciatrici per l’asfalto stanno lavorando contemporaneamente, giorno e notte, 24 ore su 24, su tutta la lunghezza della pista di volo, delle vie di rullaggio e dei piazzali, senza che risultino valutazioni ambientali preventive a tutela di cittadini e ambiente.

La notte, alla luce di gigantesche fotoelettriche, tutte le macchine continuano a lavorare, in un frastuono insopportabile per la grande fascia di cittadini le cui case, che esistono da molti decenni, affacciano verso l’aeroporto, impedendogli di godere del diritto al riposo notturno.

Chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione di Ciampino di adottare immediate ed efficaci misure di urgenza a tutela della salute dei cittadini.

Chiediamo al Consiglio Comunale che governa la città, nella sua adunanza di martedì 18 ottobre, di introdurre all’ordine del giorno, anche se non prevista, la discussione per l’adozione di misure urgenti a tutela della salute e dei diritti dei cittadini.

Questi lavori, di dimensioni mai viste nell’aeroporto di Ciampino, dureranno fino al 29 ottobre e Aeroporti di Roma ha preannunciato che, per tutto il periodo, si svolgeranno 7 giorni su 7 e 24 ore su 24.

Chiediamo a tutte le donne e uomini che sono al governo della Città di dimostrare, in questo drammatico frangente, il loro amore per la Città e il loro senso di responsabilità verso i cittadini colpiti, adottando ogni misura necessaria a restituire ai loro concittadini il diritto al riposo notturno."

www.comitatoaeroportociampino.it

twitter: Comitato Ciampino@CiampinoCRIAAC

facebook: Comitato aeroporto di Ciampino

info@comitatoaeroportociampino.it - 18 Ottobre 2016

Aeroporto Ciampino, Cessna 501 fuoripista

ANSV ha aperto una inchiesta per inconveniente grave. Nella prima mattinata di mercoledì 5 Ottobre ad un aereo taxi-ambulanza Cessna 501 Citation I, immatricolato I-UUNY (primo volo nel 1977, seriale 500-00358), proveniente da Cagliari con quattro occupanti nel corso della fase atterraggio-decelerazione in pista rientrava il semicarrello destro principale.

Erano circa le ore otto e il velivolo finiva di traverso fuoripista lateralmente, strusciando sull'ala destra.

La squadra dei Vigili del Fuoco intervenuti hanno versato liquido ritardante sulle lamiere del velivolo che hanno sfregato sul mando di asfalto al fine di prevenire rischi di incendio.

L'aeroporto è rimasto chiuso per circa 3/4 ore in attesa della rimozione del Cessna 501. Illesi i due piloti e due medici imbarcati, sostanziali i danni al velivolo. L'aeroporto è stato riaperto alle 11.43 locali: alcuni voli sono stati ritardati, altri sono finiti su uno scalo alternato.

Non si hanno altre notizie riguardanti:

- il punto di toccata iniziale in pista;

- la lunghezza della distanza percorsa sulla pista;

- l'esatta localizzazione finale del fuoripista;

- la distanza dal recinto di sedime e/o dal piazzale velivoli. 7 Ottobre 2016

Aeroporto Ciampino, tanti rilievi controversi, l'ADR e il Comitato

La riqualifica della pista a cosa prelude? Come risolvere una convivenza impossibile? Quali saranno le SWY, RESA, CGA, CWY, Strip e CGA e la zone C/D del Piano di rischio e le curve di isorischio dopo i lavori previsti entro il sedime dello scalo del City Airport capitolino non decifrano i numeri della mappa acustica e neppure la zonizzazione acustica aeroportuale e la popolazione interessata.

Quale potrebbe essere la soluzione alle tante problematiche esistenti se non la chiusura dello scalo all'attività civile, commerciale e militare e/o la delocalizzione estesa dell'attività antropica (via case, edifici pubblici e privati e l'estesa viabilità adiacente).

In attesa che una qualche autorità decida quale coesistenza possa essere prefigurata tra infrastruttura aeroportuale e la comunità insediata nel circondario della pista ecco l'ultima nota del Comitato:

 

COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO

 

Aeroporto di Ciampino da 15 anni i cittadini aspettano l’applicazione della legge.

Intanto ADR propone un nuovo piano di riduzione dell’impatto acustico senza reali mitigazioni ambientali.

28 Settembre 2016

Tra breve, presso il Ministero dell’Ambiente, si aprirà la Conferenza dei Servizi per valutare la proposta avanzata da ADR, a seguito degli obblighi di legge, per la riduzione dell’impatto acustico provocato dalle attività dell’Aeroporto di Ciampino, che opera al di fuori delle indicazioni di legge almeno dal 2001, stando alla normativa di riferimento indicata dalla stessa ADR al punto 2 del suo Piano.

Fin dalle prime rilevazioni ambientali pubblicate da ARPA Lazio nel 2009 è stato evidenziato il superamento dei limiti di rumore ammessi e da ben 5 anni la stessa ARPA Lazio pubblica Bollettini mensili che confermano, mese per mese, il superamento dei limiti di legge.

Tutto questo senza che nessun ente istituzionale sia finora intervenuto a far rispettare le normative nazionali. Una prima proposta di ADR per il Piano di rientro acustico fu bocciata dai Comuni di Roma, Ciampino e Marino già nel gennaio del 2014, che la giudicarono inadeguata e insufficiente.

La proposta attuale appare di nuovo completamente inadatta e lacunosa. Non interviene per l’immediato ma differisce l’ipotetico rientro nelle norme solo al 2021. I calcoli e le analisi, effettuati in modo non oggettivo e trasparente, non permettono la corretta comparazione dei dati che invece, confrontati sulle giuste medie dei voli, determinano un aumento delle attività dell’aeroporto e non una riduzione. L’intervento di riduzione sulle fonti acustiche è rimandato alla futura adozione di un numero limitato di velivoli di nuovo tipo (Boeing 737-200 MAX) che però è stato ordinato dalla sola Ryanair e ancora deve essere costruito e testato. Tutto rimane quindi estremamente vago e distante e di certo c’è solo che le attività dell’Aeroporto di Ciampino resteranno sostanzialmente invariate, operando ancora impunemente fuori dai limiti di legge fino al 2021, e neanche da allora il Piano garantirà una riduzione certa dell’inquinamento acustico.

Per queste ragioni, tutte ampiamente documentate, il nostro Comitato ha chiesto ripetutamente di rigettare la proposta e che intervengano le istituzioni preposte, se necessario anche la Magistratura e la Comunità Europea, per imporre una immediata riduzione dei voli e dell’inquinamento acustico.

Al Sindaco di Ciampino, che si è già improvvidamente espresso a favore del piano perché giudica sufficienti le garanzie di una futura riduzione dei voli nonostante tutte le riserve e le eccezioni finora avanzate, chiediamo di rivedere la sua posizione e che voglia considerare tutte le ragioni che spingono invece per la bocciatura del piano e la richiesta di un intervento immediato e diretto delle istituzioni.

Sempre per una corretta tutela della salute dei cittadini al Sindaco chiediamo anche come vorrà utilizzare le poche risorse dell’IRESA (imposta regionale sulle emissioni sonore) che “corre voce” siano solo pari a 130.000 euro per l’aeroporto di Ciampino, tutte da destinare a interventi di miglioramento del monitoraggio acustico e atmosferico o per l’indennizzo alle popolazioni esposte ai livelli di inquinamento fuori legge. E proprio per considerare e valutare adeguatamente i livelli di inquinamento che ricadono sulla città chiediamo che siano finalmente resi pubblici i dati epidemiologici della popolazione di Ciampino, un altro elemento che da anni rimane ancora oscuro.

www.comitatoaeroportociampino.it

twitter: Comitato Ciampino@CiampinoCRIAAC

facebook: Comitato aeroporto di Ciampino

info@comitatoaeroportociampino.it - 5 Ottobre 2016

Aeroporto Ciampino chiude, tra due settimane ma solo per nove giorni

Quali saranno le SWY, RESA, CGA, CWY, Strip e CGA e la zone C/D del Piano di rischio e le curve di isorischio? E pensare che il "Contratto di Programma ENAC-ADR 2012/2021 – Documento tecnico pluriennale" nell'elenco degli interventi riportava: "ADR prevede la riconfigurazione di Ciampino come “city Airport”, entro il 2021, con chiusura a partire da settembre 2019 per effettuare importanti lavori di riqualifica delle infrastrutture di volo. La chiusura prevista al 2019 è conseguente alla delocalizzazione del traffico sul nuovo aeroporto di Viterbo, la cui entrata in esercizio è prevista per settembre 2019."

Se, inoltre ricordiamo come nel convegno "Gli aeroporti" a cura di Paola Monti - Le Infrastrutture in Italia: dotazione, realizzazione, programmazione Università Bocconi, Milano (23 gennaio 2012 - Eurosistema Banca d'Italia) rilevava anche come: "In prospettiva, l’ampliamento di molti scali rischia di essere ostacolato da incompatibilità ambientale o dalla mancanza di spazi nel sedime aeroportuale (One Works et al.)" non può che meravigliare quanto accade all'aeroporto GB Pastine di Ciampino.

Alla fine, invece, lo scalo della Capitale, quello dei voli di aviazione generale, dei militari-ministeriali e delle low cost chiuderà per "lavori" solo per nove giorni, dal lunedì 24 settembre al 2 ottobre. Il traffico dei voli sarà traslocato nel vicino scalo di Fiumicino che incrementerà di circa 150/ movimenti aerei giornalieri - tra arrivi e partenze - ovvero la quota quotidiana del GB Pastine.

Ma quali saranno questi lavori? Le informative di stampa annunciano il rifacimento della pista ma in cosa consiste tale intervento?

Lo scorso 19 luglio 2016, durante un Consiglio Comunale di Ciampino, il sindaco aveva genericamente anticipato la notizia con un "devono rifare la pista". Il Comitato di Ciampino in una nota aveva rilevato:

"AdR e ENAC continuano a potenziare Ciampino ignorando le Norme. È particolarmente grave che questa ulteriore sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale avvenga mentre, presso il Ministero dell’Ambiente, è in corso la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su un progetto, presentato da ENAC e AdR, che non contiene alcuna documentazione su queste nuove opere".

Ufficialmente si parla di "esecuzione di interventi di manutenzione sulla pavimentazione, che saranno eseguiti h24 7 giorni su 7 h24, su alcune parti della pista di volo dei raccordi e della via di rullaggio".

Ma gli interrogativi non mancano: le opere riguarderanno le attuali dimensioni-layout di pista e rullaggi e raccordi e/o di nuove realizzazioni. magari modificando le caratteristiche fisiche della stessa pista e degli spazi laterali e longitudinali per "migliorare" i livelli di safety operativi?

E' forse interessata la riqualifica strutturale della pista dovuto allo spessore originale dei terreni, al loro cedimento e alla sostituzione con materiali del sottosuolo con altri aventi caratteristiche consolidate al fine di rifare il profilo stratigrafico sottostante.

Alcuni anni orsono lo studio "Atlante degli aeroporti italiani" One Works, Nomisma, KPMG nello spazio riservato allo scalo di Ciampino, fra l'altro riportava.

"Le problematiche di inquinamento acustico e la saturazione della capacità delle infrastrutture impongono oramai da tempo ad avviare il processo di localizzazione di Ciampino, e suggeriscono la trasformazione del ruolo dello scalo in city airport, con tratte principalmente domestiche, per un’utenza di nicchia, con orario di apertura dello scalo ridotto rispetto all’attuale...

Il limite dell’aeroporto deriva dalla sua collocazione all’interno della conurbazione metropolitana di Roma, in un area che, tra il 1960 e il 1980, ha raggiunto la sua massima espansione urbanistica, grazie anche a macroscopici fenomeni di abusivismo edilizio (successivamente condonati), che hanno consentito di realizzare l’edificato quasi a ridosso della pista di volo. Non solo limiti fisici all’espansione, ma anche forti riduzioni dovute all’inquinamento acustico prodotto nelle zone residenziali, limitano il numero di voli giornalieri da e per lo scalo...Nel marzo 2009 il Cristal (Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo), ha presentato i risultati di una simulazione dalla quale è emerso che il numero massimo di movimenti aerei giornalieri compatibili con la tutela della salute dei cittadini sarebbe pari a 60, a fronte dei 162 medi attuali. Tale studio del Cristal, includendo anche una parte di voli in fascia notturna, è tuttavia soltanto uno dei possibili scenari di riconfigurazione dell’aeroporto. Nella risoluzione della problematica bisognerà inoltre tenere conto anche delle necessità delle compagnie aeree operanti sullo scalo che non ammetterebbero restrizioni operative sullo scalo".

Le prospettive di potenziamento delle operazioni di volo sulla pista della Capitale devono comunque essere contemplate con "le normative in vigore correlate con:

- Gli artt. 707 e 715 del Decreto Legislativo n°96 del 9 maggio 2005 – Nuovo Codice della Navigazione, Revisione della Parte Aeronautica, poi modificato ed integrato dal Decreto legislativo n. 151 del 15 marzo 2006;

- ENAC – Circolare APT-33 “Piani di rischio previsti dall’art. 707 del Codice della Navigazione” del 30/08/2010;

- ENAC – Policy di attuazione dell’art. 715 del Codice della Navigazione;

- ENAC – “Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti”, Cap. 9 – Par. 6, aggiornato all’emendamento 8 del 21/12/2011.

L’Aeroporto di Roma-Ciampino dovrebbe, anche, rientrare tra di quelli identificati da ENAC, per l'elaborazione del rischio terzi, il risk assessment da sottoporre alla verifica e coordinamento con i Comuni di Roma, Ciampino e Marino. Verificando il carico antropico esistente e quello massimo accettabile, residenziale e non. La volumetria esistente e quella massima consentita. 13 Settembre 2016

Aeroporto Ciampino e le zone al limite del sedime

Chi governa, gestisce e autorizza opere e edificazioni varie? Dal sito https://comitatoaeroportociampino.wordpress.com e dall'universo Facebook - Comitato Aeroporto di Ciampino rimbalza la nota riguardante "Gli interessi per le aree del margine aeroportuale" e le vicende annesse. Cosa sta accadendo? In attesa di poter analizzare meglio gli avvenimenti in corso Aerohabitat ri-propone il testo presentato su entrambi i due siti.

 

 

"Il Sindaco di Ciampino, le trattative e gli interessi per le aree del margine aeroportuale

Ciampino, 9 Luglio 2016

 

Lungo il margine aeroportuale che confina con la città sono in atto da mesi lavori che riguardano la realizzazione di una nuova carreggiata stradale e di una nuova recinzione lunga circa 3 chilometri. Nonostante le numerose segnalazioni e proteste del nostro Comitato non ci risulta che siano stati effettuati controlli né il Comune ha informato i cittadini che le necessarie autorizzazioni comunali siano state rilasciate, visto che i lavori avvengono entro lo spazio dell’aeroporto che ricade nel territorio di Ciampino. Anche sulla necessità di questo intervento i cittadini non hanno ricevuto chiare informazioni e rimane avvolta nel mistero poiché non si comprende chi stia realizzando questi interventi e per quali motivi. Non si comprende chi stia finanziando queste opere e chi le abbia autorizzate.

L’aeroporto è da tempo una struttura civile e per le indicazioni del Decreto del 14.03.2013 (G.U 10.06.2013 “Dismissione e trasferimento di beni del Demanio Militare Aeronautico situati nell’Aeroporto di Ciampino (Roma), ai sensi dell’art. 693, terzo comma, del Codice della Navigazione, e assunzione da parte del citato Aeroporto dello stato giuridico di aeroporto civile aperto al traffico civile”), Enac gestisce dal 2013 le aree demaniali che prima erano di competenza dei militari. Dunque non ci dovrebbero più essere particolari motivi di segretezza che impediscono la trasparenza delle informazioni. Eppure su questa vicenda ancora rimangono dichiarazioni contraddittorie e misteri. Il Sindaco di Ciampino, invece di fare chiarezza, contribuisce con le sue dichiarazioni a ingarbugliare la situazione. Lo scorso novembre affermò che AdR, la società che gestisce gli Aeroporti di Roma, avrebbe donato alla città la strada esistente lungo il margine aeroportuale che confina con l’abitato. Questo slancio di altruismo, che il Sindaco era ben lieto di raccogliere, si mostrò subito poco credibile. Scoprimmo infatti che per questo dono si stava invece trattando la vendita delle aree con un prezzo di partenza di ben 16 milioni di euro. Il 18 febbraio scorso fu lo stesso sindaco a indicare ai rappresentanti del nostro Comitato i termini del confronto. Scoprimmo così che il Comune di Ciampino era chiamato ad acquistare anche le aree dismesse presso la vecchia entrata militare del lato Est dell’Aeroporto. Queste notizie, riportate sul “Caffè” il 22 giugno scorso, sono state smentite dal sindaco qualche giorno fa. Nella sua smentita al “Caffè” Terzulli ha però confermato che l’ultima riunione per questa trattativa si è tenuta lo scorso 24 giugno con AdR, ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e Ministero della Difesa (ammettendo così che altre riunioni sono già state effettuate in precedenza) e ha affermato che non ci sarà alcun acquisto delle aree dismesse e che si sta solo trattando l’acquisto dell’area della strada esistente lungo l’aeroporto (ma anche qui non si capisce se a titolo oneroso o a titolo gratuito). Le aree dismesse di via della Folgarella verrebbero invece cedute per una valorizzazione immobiliare e da questa operazione ci sarà un tornaconto percentuale per l’amministrazione comunale. Dunque il comune sarebbe chiamato ad autorizzare un’ennesima speculazione edilizia? Infine ha assicurato che finora non ci sono impegni e nella trattativa non si parla di cifre. Poi la scelta che sarà fatta sarà portata all’attenzione pubblica.

Queste nuove dichiarazioni del sindaco però non chiariscono affatto la situazione.

Chi sta realizzando gli interventi lungo il margine dell’aeroporto? E’ Aeroporti di Roma? E allora perché il sindaco tratta l’acquisto della strada e delle aree dismesse con i militari?

Chi ha autorizzato gli interventi? L’area ricade entro il territorio del Comune di Ciampino e per le opere è necessaria non solo l’autorizzazione comunale ma anche i parere della soprintendenza per le verifiche archeologiche obbligatorie e il parere paesaggistico. Inoltre è anche obbligatorio lo studio per la valutazione ambientale dell’intervento, che non è riportato neanche nel documento di Valutazione di Impatto Ambientale presentato, lo scorso febbraio 2016, dall’ENAC al Ministero dell’Ambiente per l’Aeroporto di Ciampino.

Chi finanzia questi lavori? Dietro questi interventi che si stanno realizzando così alacremente (spesso i lavori si protraggono anche nella notte) si nascondono forse altre manovre? Chiunque ha notato cumuli enormi di sabbia al bordo delle piste e utilizzare tanto materiale solo per realizzare una carreggiata stradale appare improbabile. Cos’altro ancora ci dobbiamo aspettare da questa situazione?

Per quale motivo si sta costruendo un’altra strada immediatamente a ridosso di quella già esistente lungo il margine aeroportuale? E a cosa veramente servono tutti quegli enormi cumuli di sabbia depositati al bordo delle piste?

Tutte queste domande rimangono senza risposta poiché questa vicenda non è affatto trasparente. Le ripetute dichiarazione del Sindaco non aiutano certo a fare chiarezza e non chiariscono i punti fondamentali della vicenda. Qual è la verità? Lo scopriremo presto ma intanto Terzulli ci propone una visione della città che permette ancora nuove espansioni delle attività dell’aeroporto e non si batte affatto per la loro riduzione. E’ del tutto evidente come le valorizzazioni immobiliari della proposta di acquisto delle aree dismesse non portino proprio nessun vantaggio ai cittadini che subiscono l’inquinamento acustico e atmosferico che produce l’aeroporto. Il Sindaco e l’Amministrazione non sembrano affatto intenzionati a garantire ai cittadini quella trasparenza alla quale hanno diritto. E’ il Sindaco stesso infatti a ricordare che le scelte e gli impegni per l’acquisto delle aree saranno portate alla conoscenza di cittadini solo dopo averle intraprese. È una visione della città e dei diritti dei cittadini che non possiamo condividere.

Vorremmo ricordare al Sindaco che le valutazioni degli impatti su cittadini e ambiente per legge si fanno PRIMA di attuare le scelte." 12 luglio 2016

Aeroporto Ciampino, dai Comuni di Marino e Ciampino: nessuna osservazione sulla VIA

E' un fatto insolito, la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sull’Aeroporto di Ciampino non avrebbe raccolto nessuna osservazione da parte di Istituzioni. Lo sostengono in un comunicato, dopo le opportune verifiche, i Comitati dei cittadini.

Comitato Aeroporto: ‘La parola del sindaco di Ciampino Terzulli è aria fritta!’

Il comune di Ciampino non presenta alcuna osservazione per la VIA. Lo stesso vale per il Commissario Caporale di Marino. Il Comitato Aeroporto svela i retroscena dell’ultimo incontro con Terzulli.

Ciampino, 26 Aprile 2016

Ormai è cosa certa: i comuni di Ciampino e Marino non sembrano voler presentare alcuna osservazione per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sull’Aeroporto di Ciampino nella fase pubblica di raccolta delle osservazioni da parte di Istituzioni, associazioni, comitati e semplici cittadini.

Tutte le osservazioni arrivate sono pubblicate sul sito del Ministero Ambiente (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1578/2681 alle pagine 8 e 9).

Com’è facile verificare, hanno presentato osservazioni alla VIA, promossa da ENAC presso il Ministero dell’Ambiente, il Comune di Roma, Legambiente e, soprattutto, il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC). Le osservazioni presentate evidenziano i molti punti critici e il mancato rispetto delle Norme.

“Abbiamo verificato purtroppo” ha dichiarato in una nota il Comitato Aeroporto CRIAAC “come il Comune di Ciampino sia il grande assente, assieme al Comune di Marino, nell’elenco dei soggetti che hanno presentato osservazioni.” continua il CRIAAC “Il 18 febbraio in un incontro ufficiale il sindaco di Ciampino Terzulli ci aveva delineato la sua strategia per l’aeroporto: approvare il piano AdR di riduzione del Rumore – che per noi è un piano truffa da bocciare – ma fare dura opposizione sulla VIA attraverso le osservazioni. Ebbene, la parola di Terzulli, almeno con i cittadini del CRIAAC, deve essere aria fritta visto che sulla VIA non ha mosso un dito“.

“Il Sindaco di Ciampino” conclude la nota del CRIAAC “così come il Commissario di Marino Enza Caporale evidentemente non hanno ritenuto di dover difendere i loro cittadini in questa procedura di VIA, promossa da Enac, che non tutela i cittadini, l’ambiente e nemmeno si adegua alle richieste della UE espresse nell’ambito dell’indagine -Eu Pilot/6876/14/ENVI- per infrazione delle norme comunitarie. Probabilmente le necessità e gli obiettivi di ENAC e AdR risultano prioritari rispetto alla difesa della salute dei cittadini che governano. Un plauso pubblico va fatto, invece, al Commissario di Roma, dott. Tronca, e al suo staff. Il Commissario, infatti, ha trovato la forza di rappresentare, in difesa dei cittadini da lui governati, le numerose perplessità sugli sconclusionati documenti presentati da ENAC nella VIA“.

 

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info@comitatoaeroportociampino.it 29 aprile 2016

Aeroporto Ciampino, la "riduzione dei voli..., purtroppo non è vero"

Gli interrogativi sul futuro del City Airport della Capitale non finiscono mai. Dopo la nota della Regione Lazio (riportata integrale da Aerohabitat Centrostudi "Aeroporto di Ciampino, audizione in commissione Ambiente: ADR taglia voli..." e l'articolo apparso sul Corriere della Sera a firma Valeia costantini dle 5 aprile e titolato "Inquinamento acustico - Ciampino vince contro il rumore: dopo 15 anni di lotte, l’aeroporto dovrà ridurre il numero di voli, i comitati dei cittadini replicano senza alcuna incertezza: non è vero!

Ecco il testo on line sul facebook del Comitato e sul sito comitatoaeroportociampino.wordpress.com.

Ciampino, 6 Aprile 2016

"È illusoria la riduzione dei voli propagandata da aeroporti di Roma e da Enac e riportata sia sul Piano di riduzione dell’impatto ambientale (obbligo di legge per AdR dato che a Ciampino il rumore è oltre i limiti di legge), presentato sia ai comuni colpiti, che nella parallela procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) in corso presso il ministero dell’ambiente.

Si basano su un trucco i calcoli sulla futura riduzione dei voli contenuti sia nel piano che nella via e che vedono una riduzione di circa 35 voli giornalieri nel 2021 rispetto al 2013. Infatti, il numero di voli medi dell’anno 2013, base di calcolo introdotta da AdR per valutare la riduzione dei voli, viene quantificato in 160 voli medi giornalieri. Ma questi 160 voli non sono la media dell’intero anno ma soltanto delle tre settimane con il numero maggiore di voli. In realtà la media di voli giornalieri dell’anno 2013, calcolata sull’intero anno, è di 127 voli al giorno.

Il calcolo per l’anno 2021 viene invece fatto con la media semplice dei voli sull’intero anno, questo calcolo fornisce un risultato di 128 voli medi giornalieri per l’anno 2021.

Se si confrontassero il numero di voli calcolati nello stesso modo: 127 voli giornalieri nell’anno 2013 contro 128 voli giornalieri per l’anno 2021, si vedrebbe che vero il contrario di quello che dicono Enac e AdR. I voli aumentano, di uno al giorno, invece di diminuire.

Altro trucco, contenuto sia nel Piano che nella VIA, è quello di affidare la riduzione del rumore che colpisce Ciampino, Roma e Marino, alla ipotetica introduzione da parte di Ryanair, a partire dal 2019, di un nuovo tipo di aereo (il “Boeing 737 max 200”) che non è ancora neanche in produzione.

Terzo e ultimo trucco al quale si affiderebbe l’ipotetica riduzione del rumore a Ciampino è quello di una “nuova procedura di decollo già operativa”, della quale non si sono accorti i torturati cittadini e, soprattutto, le sensibili centraline di arpa Lazio. Infatti, i report mensili sull’inquinamento acustico dell’aeroporto di Ciampino prodotti d’Arpa Lazio, continuano a riportare sistematici superamenti dei limiti di legge.

È ora che le istituzioni nazionali, regionali e comunali facciano il loro mestiere, promuovendo una Conferenza dei Servizi che si sostituisca alle iniziative dilatorie e inefficaci di Enac e AdR e riporti alla legalità l’aeroporto di Ciampino."

 

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info@comitatoaeroportociampino.it - 8 aprile 2016

Aeroporto di Ciampino, audizione in commissione Ambiente: ADR taglia voli...

Da 100 giornalieri a 65, in parallelo a quella della cubatura dell'aeroporto (!), ma solo entro il 2021. In data 4/03/2016 la Regione Lazio con il seguente comunicato, a cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio ha rilevato:

"Audizione oggi in sesta commissione, competente in materia di ambiente, in merito alla situazione dell'aeroporto “Pastine” di Ciampino e in particolare sul piano di contenimento e abbattimento del rumore e per la tutela della salute dei cittadini.

Scopo dell'audizione, capire i contenuti del piano, che dovrebbe risolvere il problema oggetto di una battaglia ultradecennale, tanto più sentita in quanto quest'anno si è registrato un incremento dei voli stessi, come hanno sottolineato i consiglieri richiedenti l’audizione. Ascoltati i sindaci di Ciampino e Marino, i rappresentanti del dipartimento di Tutela Ambiente di Roma, di Aeroporti di Roma, dell'Ente nazionale aviazione civile e quelli del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino.

Tra gli auditi anche l’assessore regionale all’ambiente Mauro Buschini, il quale ha ripercorso l’iter della vicenda, che ha visto, dopo il rigetto da parte dei comuni dell'area interessata di un originario piano elaborato da Aeroporti di Roma nel 2013 per il contenimento del rumore, la stessa Adr presentare un nuovo piano nel 2015; questo è destinato ad essere esaminato in sede di conferenza di servizi già convocata dalla Regione con carattere istruttorio, essendo la parte decisoria della procedura riservata ai comuni. La competenza tecnica è invece di Arpa Lazio. Ma è intervenuta nel frattempo una riclassificazione dell'aeroporto di Ciampino come scalo di interesse nazionale, perché civile e non più “militare aperto al traffico civile”, il che pone in dubbio che la competenza decisoria sia ancora in capo ai comuni: in tal senso la Regione ha posto al ministero un quesito che resta ancora senza risposta, così come giace ancora sul tavolo ministeriale una valutazione di impatto ambientale avviata per la modifica strutturale dello scalo di Ciampino da parte dell’Enac.

Aeroporti di Roma, nel prendere la parola per mezzo del suo rappresentante, ha sintetizzato i contenuti del piano in una riduzione del numero dei voli da 100 giornalieri a 65, in parallelo a quella della cubatura dell'aeroporto, il tutto da realizzare entro il 2021. A ciò, le associazioni hanno replicato che il termine di cui pretendere il rispetto è invece, a loro avviso, ancora quello del 2018, non essendo a loro parere stato bloccato il termine di otto anni, di cui alla normativa, dalla bocciatura del piano originario. All’altra osservazione delle associazioni, per cui le piste sono troppo vicine alle case, Enac ha risposto che semmai è la città ad essersi avvicinata troppo all'aeroporto e che la riduzione da 100 a 65 movimenti giornalieri appare sufficiente. Ma i numeri effettivi, ancora a parere delle associazioni, sono molto più alti, quasi doppi rispetto a quanto esposto. Inoltre, le associazioni hanno contestato il fatto che la città si sia avvicinata troppo allo scalo e sottolineato il problema del parco degli acquedotti, che è l'anello debole della catena, in fatto di vulnerabilità ambientale". 7 aprile 2016

Aeroporto Ciampino e un masterplan-VIA flessibile e incongruente

Il Piano prevede una riduzione del traffico mentre Ryanair annuncia altri voli. Alla Procura della Repubblica di Velletri sono intanto stati inoltrati quasi 1.700 esposti di cittadini contro lo scalo.

Con il comunicato stampa del 4 febbraio ENAC ha presentato una nuova richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per Ciampino.

"L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha presentato oggi, 4 febbraio 2016, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’istanza di avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) relativa al Piano di Sviluppo dell’Aeroporto di Roma Ciampino, approvato in linea tecnica dall’Ente e sviluppato fino al 2044. Il Piano prevede una sensibile riduzione del volume di traffico e interventi finalizzati alla sola riqualifica delle infrastrutture esistenti. La procedura di attivazione della V.I.A. per l’Aeroporto di Roma Ciampino è stata presentata ai sensi dell’art. 23 del Decreto Legislativo 152/2006 “Codice dell’Ambiente”, ovvero secondo le modalità previste per la procedura ‘ordinaria’. Nel novembre del 2015, invece, per lo stesso Piano, era stata presentata l’istanza ‘speciale’ per la V.I.A., sulla base delle previsioni contenute nell’articolo 71, comma 3-bis del Decreto Legge. n. 1 del 24/01/2012, convertito con legge 37/2012 che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei Piani di Sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto Contratti di Programma in deroga. Questa ultima previsione normativa è stata abrogata per effetto dell’articolo 9 comma 3 del Decreto Legge n. 185 del 25/11/2015 convertito con legge n. 9 del 22/01/2016, e ha portato, pertanto, l’ENAC a ripresentare l’istanza come da procedura ordinaria. La documentazione relativa all’iter avviato oggi dall’ENAC è disponibile sulle pagine dedicate alla V.I.A. sul sito web del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare"

 

In relazione alla rinnovata proposta di ENAC il Comitato dei cittadini ha diffuso la seguente nota:

Comitato Aeroporto: Ciampino, Marino e Roma boccino il piano truffa di AdR

Proposta riduzione dei voli solo a partire dal 2021

A febbraio 2014 i comuni di Ciampino, Marino e Roma bocciarono il Piano Antirumore proposto da ADR per il rientro entro i limiti acustici di legge dei voli effettuati nell’Aeroporto di Ciampino. La proposta era insufficiente e non garantiva affatto il rispetto delle norme. Nei due anni successivi, con una situazione che si è mantenuta ancora completamente illegale, nessuna istituzione è intervenuta a verificare il rispetto delle norme e così il traffico aereo a Ciampino è ancora aumentato, giungendo a 5.800.000 passeggeri nel 2015. Di nuovo c’è solo stato che l’UE ha avviato una indagine per possibile infrazione all’Italia nell’applicazione delle norme sull’impatto ambientale. A novembre 2015 ADR ha ripresentato un nuovo piano antirumore.

I cittadini del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC), dopo aver preso visione del Piano AdR, chiedono ai Comuni di Ciampino, Marino e Roma di bocciare ancora una volta il Piano. “Diciamo subito una cosa chiara e forte a tutte le Istituzioni” esordisce il Comitato “non è accettabile che un piano di riduzione dei voli, in una situazione drammatica come quella dell’aeroporto di Ciampino, proponga il primo intervento per il 2021. Cioè a 20 anni dall’approvazione della legge (447/1995) della quale è applicazione.”

“Il Piano presentato da ADR è l’ennesimo presa in giro verso i cittadini e verso la legge” continua il Comitato.“ In una situazione di conclamata illegalità, senza una Valutazione di Impatto Ambientale, in difetto di presentazione dal 2002 come indica l’Europa, l’ADR ha l’arroganza di indicare una possibile riduzione dei voli solo a partire dal 2021, quando, forse, si potranno avere dei nuovi motori aerei per il 50% della flotta che opera a Ciampino. E poi chi garantirà e controllerà che le flotte private si rinnoveranno dotandosi dei nuovi motori? La proposta prevede poi una riduzione dei voli commerciali del 33%, ma solo a partire dal 2021.”

Conclude il CRIAAC “questo nuovo Piano è una vera vergogna. La riduzione del numero dei voli deve essere immediata e deve riportare nei limiti di legge l’aeroporto in tempi strettissimi visto che i voli fuori norma vanno avanti da oltre dieci anni. Ci deve essere una riduzione immediata a 60/70 movimenti complessivi giornalieri, così come indicato a suo tempo dai modelli applicati da ARPA Lazio. Chiediamo al Sindaco di Ciampino e ai Commissari di Marino e Roma di ricevere una delegazione del Comitato per ascoltare le ragioni dei cittadini e chiediamo loro, con fermezza, di bocciare senza indugio l’ennesima provocazione di AdR che, come dimostrano i dati sul rumore elaborati dall’ARPA Lazio anche in queste settimane, se ne infischia della salute dei cittadini e delle leggi.”

 

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info@comitatoaeroportociampino.it - 10 febbraio 2016

Airbus Air Force One: ma decolla da Ciampino o da Fiumicino?

Renzi in Africa: visita in Nigeria, Ghana e Senegal. Il comunicato sintetico disponibile sul sito www.governo.it/media/renzi-nigeria/4096 in data

01 Febbraio 2016 segnala: "Tra lunedì 1 e mercoledì 3 febbraio 2016 il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è in Africa, in visita nella Repubblica Federale della Nigeria, Repubblica del Ghana e Repubblica del Senegal. Nigeria, 01/02/2016 - Il presidente del Consiglio Matteo Renzi in Africa, in visita nella Repubblica Federale della Nigeria.

Le visite che il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi ha programmato in questi anni costituiscono una politica e obiettivi «strategici». Sono missioni che Palazzo Chigi valuta, legittimamente come «la nostra più grande occasione» per il futuro del Paese.

L'attenzione dedicata al continente africano, in passato per il sudAmerica come "un investimento strategico, culturale, educativo e valoriale, del nostro Paese".

La ricerca di opportunità di cooperazione e sviluppo e nuovi investimenti per l'economia reciproca - con i Paesi visitati - sta diventando una costante. Africa occidentale con Nigeria, Ghana, Senegal dopo Mozambico e Congo-Brazzaville e Kenya ed Etiopia rappresentano occasioni decisive per la diplomazia e per l'economia, ma diventa indispensabile - almeno per Aerohabitat - sapere da dove decolla e con quale aeromobile l'Air Force One italiano. Sia questo l'Airbus 777 e/o l'Airbus 319 del 31° Stormo AMI.

La visita di Stato di questi primi giorni d febbraio è avvenuta con l'Airbus 319 hangarato solitamente a Ciampino: lo attesta la foto ufficiale disponibile dal sito www.governo.it.

L'interrogativo che Aerohabitat pone ancora una volta riguarda il punto di partenza, la pista dalla quale è decollato il bigetto governativo è davvero quella del GB Pastine di Ciampino?

I circa 2203 metri di asfalto della pista del City Airport della Capitale assicura le ottimali prestazioni di safety per un velivolo a pieno carico con una delegazione di imprenditori e uomini d’affari in rappresentanza di Confindustria, Ice, Cassa depositi e prestiti, Sace, Simest e titolari e manager di aziende italiane quali Anas International, Cnh Industrial, Trevi, Ge Nuovo Pignone, Enel GreenPower, Italferr, Maire Tecnimont e Telecom, per una tratta di almeno 6-7 ore di volo?.

Ma se Aerohabitat dopo aver descritto con un interrogativo l'eventuale compatibilità della stessa pista "Ma l'Airbus 340-500 Etihad in leasing Governativo opera su Fiumicino e/o Ciampino?" (8 gennaio 2016) per il quadrimotore di maggior carico al decollo, anche il decollo dell'Airbus 319 potrebbe costituire "problematiche" con determinati parametri/prestazioni e meteo in decollo.

In attesa che qualche autorevole responsabile "aeroportuale-aeronautico" possa risolvere questo piccolo e semplice interrogativo sui pesi di decollo della flotta "presidenziale" ecco quanto segnalato aul sito del 31° Stormo dell'Aeronautica:

"Missione

Effettuare, con le modalità stabilite dalle norme in vigore, attività di trasporto aereo per soddisfare le esigenze dell’Autorità di Stato, Interforze e di Forza Armata.

Provvedere all’addestramento per la prontezza operativa degli equipaggi di volo ed alla standardizzazione delle procedure d’impiego per le linee volo in dotazione al Reparto.

Gli aeromobili del 31° Stormo sono utilizzati per il trasporto di Stato e per missioni di pubblica utilità, quali il trasporto sanitario d’urgenza di ammalati, di traumatizzati gravi e di organi per trapianti, nonché per interventi a favore di persone comunque in situazioni di rischio. Per la particolarità dei compiti assegnati, il 31° Stormo, pur permanendo alle dirette dipendenze del Comando della Squadra Aerea, è posto sotto il controllo operativo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, 3° Reparto, che lo esercita attraverso la sala situazioni che, attivata in H24, coordina tutte le attività di trasporto aereo per esigenze di Stato, sanitarie e umanitarie.

Dotazione

HH-139A, Falcon 50, Falcon 900 EX, Falcon 900 EASy, Airbus A 319CJ.

Da marzo 2000 il 31° Stormo ha preso in carico il primo dei tre bireattori di linea Airbus A319 versione Corporate Jet (CJ) dotata di serbatoi ausiliari che ne aumentano l’autonomia rispetto alla versione commerciale e che rappresenta il modello “accorciato” dell’A320.

L’Airbus A319CJ è il primo velivolo dell’Aeronautica Militare certificato per eseguire avvicinamenti ILS (Instrument Landing System) CAT3, ovvero in assenza di visibilità verticale e orizzontale ed è in grado di atterrare e fermarsi in pista automaticamente.

L'allestimento interno consiste di quattro zone: una «conference room», una zona di riposo, ad elevato confort, riservata alle massime autorità a bordo, il compartimento per i passeggeri e il compartimento per il riposo dello staff e per il centro comunicazioni dotato di telefono satellitare.

L’A319CJ dispone del sistema di controllo fly by wire che riceve input da due “cloche laterali” di tipo «sidestick». La strumentazione è molto moderna, con due piloti automatici, due Flight Director, un Autothrust per la regolazioneo automatica della potenza nelle varie fasi di volo, un sistema elettronico digitale di presentazione dei dati e un Hud (Head-Up Display) per facilitare gli atterraggi su piste prive di radioassistenza e i decolli in condizioni di bassa visibilità.

Caratteristiche tecniche:

Apertura alare: 33,91 m; lunghezza: 33,80 m; altezza: 11,80 m; superficie alare: 122,40 mq; pesi: a vuoto 40.160 kg, max al decollo 75.500 kg; carburante: 27.000 kg; impianto propulsivo: due turbofan CFM56 da 27.000 kg/s; velocità massima: 0,82 mach (900 km/h); tangenza: 10.060 m (41.000 ft); autonomia (con serbatoi ausiliari): 8500 km; equipaggio minimo: 2 piloti, 2 specialisti, 2 assistenti di volo, 50 passeggeri il primo velivolo acquisito, 36 gli altri due." 2 febbraio 2016

Ma l'Airbus 340-500 Etihad in leasing Governativo opera su Fiumicino e/o Ciampino?

Il layout pista, parcheggi, taxiway, portata è, comunque, a norma e/o in deroga! I media non hanno dubbi e segnalano come l'Airbus 340-500 con equipaggio Etihad atterrerà venerdì 8 gennaio sullo scalo di Fiumicino. E' uno novità che conferma l'impraticabilità di operare sulla pista di Ciampino a causa della limitata lunghezza 15/33 pari a 2.203 metri x 45 metri di larghezza.

L'Airbus immatricolato A6-EHA, sarebbe ancora configurato secondo lo standard 12 posti in prima classe, 28 in business 200 in economy, e avrebbe fatto il primo volo il 30 marzo 2006.

L'arrivo dell'Airbus quadrjet di circa 380 tonnellate di peso al decollo, e 65 metri di apertura alare, dopo l'atterraggio a Fiumicino dovrebbe, tuttavia, essere rilocalizzato nello scalo City Airport della Capitale: Ciampino GB. Sede del 31° Stormo Aeronautica, flotta aerea ai voli di Stato. Con peso massimo all'atterraggio di circa 245 tonnellate l'Airbus 340-500 in leasing dovrebbe, quindi, ridecollare da Fiumicino, riatterrare a Ciampino e, probabilmente, essere hangherato e sorvegliato con misure di security adeguate.

Una protezione, probabilmente, non assicurabile sull'hub della Capitale.

L'aeromobile in leasing dovrà essere sottoposto ad una riconfigurazione della cabina passeggeri - con un apposito bando di gara - al fine di assicurare spazi di cabina adeguati al Presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo Italiano. E' una svolta nell'utilizzo e impiego dell'aereo Presidenziale: evidenzia una situazione alquanto contraddittoria.

Se fino al recentissimo passato i Capi di Stato del Belpaese ha utilizzato l’Airbus A319 CJ, velivolo di corto-medio raggio con una autonomia di 4/5 ore di volo, il nuovo Airbus 340-500 assicura voli long-range senza scali. Le destinazioni transatlatiche, transoceaniche in genere dei Presidenti del Consiglio, stavolta saranno pianificate con maggior "funzionalità".

L'anomalia è tuttavia riconducibile all'uso della pista: quella di Ciampino, di soli 2203 metri, non consente un decollo a pieno carico - di 380 tonnellate - e, probabilmente, la reale partenza del volo long range dell'Airbus 340-500 potrà avvenire su piste di almeno 3000-4000 metri di lunghezza.

L'Airbus 340-500 Etihad in leasing Governativo - con equipaggio internazionale e, probabilmente, dopo l'adeguato training anche da piloti del 31é Stormo - in hangar a Ciampino, uno scalo che ha come aereo di riferimento un Boeing 737 e/o Airbus 319/320, perciò con pesi operativi al decollo di circa 80 tonnellate e circa 35 metri di apertura alare, è autorizzato a operare comunque. La portata-portanza della pavimentazione concepita per il sedime consente uno sforamento del 10% annuo.

L'Airbus 340-500 ha una apertura alare che necessita di distanze tra l'asse pista e le vie di rullaggio e holding area per il decollo e il parking area adeguatamente circostanziate dalla Regolamentazione ENAC, ICAO e EASA: sono quelle del layout del GB Pastine di Ciampino. 8 gennaio 2016

Aeroporto Ciampino, lo smog, il PM 10, il PM 2,5 e un comunicato

Ancora gli scali aerei e le emissioni gassose trascurate!

Aeroporto di Ciampino - basta nascondersi dietro un dito - per inquinamento dell’aria serve monitoraggio e azioni preventive. Da 19 giorni di seguito la centralina di Arpa Lazio per il controllo della qualità dell’aria presente a Ciampino supera costantemente e di molto i limiti di legge per le Polveri Sottili (PM10), fino a quasi il doppio dei 50 microgrammi a metro cubo dopo i quali si entra nell’area di pericolo per la salute. Come hanno scritto i giornali questi veleni mettono a rischio cuore e polmoni, rischio che per chi vive a Ciampino, Marino e nel VII municipio di Roma si somma ai danni alla salute prodotti dal rumore fuorilegge dovuto all’eccessivo traffico aereo.

Ma le PM10 sono solo la punta dell’iceberg perché ci sono anche le più sottili e pericolose PM2,5 e, com’è emerso nel corso della procedura di VIA dell’aeroporto di Firenze, nell’intorno aeroportuale bisognerebbe monitorare anche gli ossidi di zolfo e di azoto, composti organici volatili come acroleina, formaldeide, 1,3 butadiene, naftalene, benzene, acetaldeide, toluene, xylene, propanale….

È ora di finirla di affidarsi solo alla speranza che il vento e la pioggia diluiscano i veleni o li mandino in casa di altri. Bisogna individuare preventivamente le fonti dei veleni e predisporre un sistema di monitoraggio costante, basato su una rete di centraline sempre attive, che consenta di intervenire prima che succeda il disastro.

E prima di tutto vanno monitorate e gestite le fonti primarie di inquinamento, come gli aeroporti.

Nell’aeroporto di Ciampino, ancora oggi privo delle obbligatorie da anni Valutazione di impatto ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, ogni giorno fino a 200 aerei, privi di qualsiasi forma di filtraggio dei gas di scarico, decollano e atterrano in faccia e sulla testa di centinaia di migliaia di abitanti.

Il disastro ambientale di questi giorni evidenzia a tutti che questa situazione non è più tollerabile. Gli abusi dei responsabili e l'inerzia delle istituzioni preposte a tutelate i cittadini devono essere perseguite e punite. Le leggi ora ci sono, bisogna applicarle.

 

 

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info@comitatoaeroportociampino.it - 4 gennaio 2016