Ciampino e volatili, Boeing 737: relazione ANSV: 10 anni dopo

Cosa riportavano i NOTAM sulla presenza di volatili? Ricordate l'incidente occorso al Boeing 737-0AS della Ryanair a Ciampino il 10 Novembre 2008? Poco più di dieci anni fa al volo 4102 partito dall'aeroporto Francoforte - Hahn Airport – Germany, alle ore 06:30 con destinazione lo scalo minore della Capitale. L'aeromobile era nella fase di avvicinamento e dopo il primo contatto radio con la Torre, a circa 9 miglia nautiche era stabilizzato sull''ILS della pista 15.

Nel corso della fase di atterraggo ad una distanza di circa 300 metri dalla pista ad una altezza di 136 piedi il comandante aveva avvistato volatili sulla traiettoria di pista.

Erano le ore 07.56 locali.

A 100 metri dalla stessa pista aveva attivato una procedura di riattaccata – Go around At – quando l'aeromobile ha impatto uno spesso stormo di 86 storni.

Il Boeing 737 con 166 passeggeri e sei membri di equipaggio – come rileva la Relazione di inchiesta ANSV di 123 pagine resa disponibile download on-line in data 20 Dicembre 2018 - “entrambi I motori non erogavano la spinta necessaria alla manovra, l'aeromobile, conseguentemente, perdeva rapidamente velocità e quota e impattava pesantemente la pista. Nella corsa al suolo il carrello principale sinistro si distaccava dai propri ancoraggi e la parte inferiore della gondola del motore sinistro veniva a contatto con la pista. L'aeromobile proseguiva la sua corsa al suolo fino al completo arresto, avvenuto all'altexza della testata pista 33.” “I sei membri di equipaggio e 166 passeggeri effettuavano l'evacuazione dell'aeromobile senza ulteriori inconvenienti”.

A pagina 115/123 si legge anche come i “NOTAM in vigore non riportavano alcun avviso relativo alla presenza di volatili sull'aeroporto di Ciampino”.

Da sito in lingua inglese https://aviation-safety.net/ proponiamo e riportiamo le probabili cause:

“The accident has been caused by an unexpected loss of both engines thrust as a consequence of a massive bird strike, during the go-around manoeuvre.

The loss of thrust has prevented the aircrew from performing a successful go around and has led the aircraft to an unstabilized runway contact.

The following factors have contributed to the event:

- the inadequate effectiveness of bird control and dispersal measures put in place by the airport operator at the time of the accident;

- the captain decision to perform a go around, when the aircraft was at approximately 7 seconds from touchdown. The above decision was significantly influenced by:

1. the lack of instructions to flight crew concerning the most suitable procedures to adopt in the case of single or multiple bird strikes in the landing phase;

2. the absence of specific training in the management, by the flight crew, of the "surprise" and "startle" effects in critical phases of the flight.”

A riguardo ANSV ha emanato una Raccomandazione di sicurezza 12/1525-08/A/18, tipo di raccomandazione SRUR/SRGC e una successiva Raccomandazione di sicurezza 13/1525-08/A/18, tipo di raccomandazione SRUR/SRGC. 31 Dicembre 2018

Aeroporto Ciampino, una Interrogazione sul “fuel dumping”

Dove scaricano il carburante gli aeromobili in emergenza? Scaricare carburante per un rientro immediato sulla pista dalla quale si è decollato e/o per contingenze similari, magari con una quantità di carburante imbarcato tale da avere un peso complessivo superiore al peso di atterraggio è una procedura, standard, talvolta obbligata, per un atterraggio in sicurezza. La questione promossa dall'Interrogazione presentata riguarda dove scaricano il carburante in eccesso con una procedura che si chiama “fuel dumping”?

L'incipt dell'interrogazione presentata dai Senatori STORRE, PARENTE, CIRINNA' al Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, non sembrerebbe inquadrare efficacemente una realtà operativa in vigore da decenni su ogni scalo aeroportuale, in qualsiasi Paese e Continente.

“Premesso che: non sono infrequenti episodi in cui aerei di linea scarichino il proprio carburante in aria, durante le operazioni di atterraggio, in quanto il peso all'atterraggio non può superare un certo limite, al fine di evitare danni strutturali al momento del contatto con il suolo e di consentire l'arresto entro la distanza prescritta”.

I piloti a riguardo conoscono le “aree-zone” adibite a tali operazioni di scarico carburante – sono riportate sulle cartine procedurali AIP-Italia - e solitamente localizzate in spazi isolati, sul mare, comunque lontano da centri abitati e insediamenti ed edificazioni specifiche. Per i due aeroporti romani di Ciampino e Fiumicino la zona è sul mare, antistante alla costa Laziale. In attesa di conoscere il dettaglio della stessa “interrogazione”, è comunque indispensabile che ENAC nei database annuali sui volumi di traffico per ogni singolo aeroporto riporti anche il numero degli eventuali “fuel dumping” registrati con la localizzazione dell'evento e della quantità di carburante scaricato. 29 Dicembre 2018

Aeroporto Ciampino, il MATTM firma il Decreto taglia voli

Dall'euforia dei ciampinesi all'allarme dei fiumicinensi! Alla fine dopo 13 anni le iniziative dei cittadini di Roma, Ciampino e Marino hanno avuto potuto leggere un decreto che riduce i voli sulla pista di Ciampino. Con la firma del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, infatti, scatta l'operazione con l'iniziale eliminazione dei voli notturni. Quelli daytime dovrebbero essere ridotti di 35 giornalieri, anche se tale traguardo sarà completato solo nel 2020. L'iniziativa dovrebbe contenere/abbattere i livelli acustici della flotta aerea che opera sul secondo scalo della capitale. E' comunque il primo piano di riduzione delle emissioni sonore predisposto in un aeroporto del Belpaese. Il Decreto si pone “l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme e la tutela della salute e dell’ambiente, la società di gestione di Ciampino, l’Aeroporti di Roma s.p.a., deve attuare tutti gli interventi contenuti nel decreto entro novembre 2020.

Come si legge nelle prescrizioni generali, entro 60 giorni dall’entrata in vigore il gestore deve trasmettere al ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio, all’Arpa Lazio e ai Comuni interessati l’elenco delle scuole su cui sono stati riscontrati superamenti dei valori limite e delle scuole censite nelle zone A e B dell’intorno aeroportuale. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore, il gestore deve produrre agli stessi soggetti la documentazione sui costi degli interventi”. ADR gestore aeroportuale entro il 30 giugno 2020 dovrà presentare una rettificata nuova mappa acustica. Speriamo, comunque, che quest'ultima, magari su iniziativa dello stesso ministero, utilizzi il modello FAA-ICAO AEDT (che rileva in contemporanea le emissioni acustiche e gassose della flotta area) in sostituzione dell'arcaico e obsoleto INM.

All'entusiasmo “controllato” dei cittadini e del Comitato di Ciampino fa, tuttavia, riscontro preoccupato quello dei residenti dell'intorno dell'aeroporto di Fiumicino. L'ipotesi di un semplice “trasloco” dei voli sullo scalo di Fiumicino appare una prospettiva inevitabile. Quali considerazioni dovrebbe scaturire da un contesto equivalenti anche in altri bacini di traffico?

Possibile che dinnanzi al riscontro del superamento dei limiti acustici (ma l'analisi vale nel caso di sforamento delle emissioni gassose e/o delle curve di isorischio) il taglio dei voli per uno scalo diventa l'incremento dei movimenti su uno limitrofo e/o dello stesso bacino di traffico?

E quando anche i restanti scali di bacino di traffico abbiamo criticità ecosostenibili e/o dei livelli di safety quale prospettiva operativa dovrebbe essere evidenziata e/o proposta? Nel Belpaese sono stati identificati dieci bacini di traffico nazionale con relativi 38 aeroporti di interesse nazionale e internazionale, ma nessuno sembrerebbe aver considerato l'eventualità di una loro saturazione. Cosa fare dunque? 20 Dicembre 2018

Aeroporto Ciampino, operazione taglio voli, prima fase

Stop anche ai voli notturni: iniziativa, in assenza, probabilmente, di ENAC! Una straordinaria novità nel panorama delle operazioni per ridurre l'impatto acustico nell'intorno delle piste civili/commerciali del Belpaese. Con alcuni stralci apparsi sui media si annota come una “Conferenza unificata” avrebbe varato la riduzione dei voli giornalieri con il blocco dei voli notturni sullo scalo minore della Capitale: Ciampino.

La situazione è da anni insostenibile e gli abitanti dei tre Comuni di sedime e dell'intorno, ovvero quelli di Ciampino, di Roma e di Marino non possono che gioire, anche se appare un traguardo iniziale.

Se da un lato la società di gestione ADR dovrà pianificare tale operazione, ovvero la riduzione da 97 a 65 movimenti (ma sono questi i numeri del traffico giornaliero del Pastine) con 32 in meno dall'altro la sorpresa dell'iniziativa si accompagna alla decisione?

E stata forse una conferenza, cosiddetta, Stato-Citta con un ruolo decisiva del Ministero dell'Ambiente e/o delle Infrastrutture e Trasporti o di ENAC? Forse solo dal Ministero Ambiente e Regione Lazio?

Anche i voli notturni tra le 23.00-06.00 sono stati analizzati e valutati. Ma perché non definire l'arco notturno, quello interessato dello stop notturno, dalle 22.00 alle 06.00?

Il taglio dei voli da realizzare, tuttavia, non è una operazione semplice e immediata. Quali saranno i voli tagliati? Quelli Ryanair o di altri vettori? Adr-Aeroporti di Roma dovrebbe ottemperare (senza possibili deroghe?) entro il novembre 2020.

E' comunque una iniziativa che dovrebbe essere estesa a numerosi aeroporti localizzati nelle città metropolitane e minori del sud, del centro e del nord del Belpaese! 23 Novembre 2018

Aeroporto di Ciampino: interviene la Corte di Giustizia Europea

Attesa per il 1 Luglio una nuova Valutazione impatto Ambientale VIA, magari con AEDT! In quasi vent'anni di interventi come interrogazioni, petizioni e iniziative di ogni genere cittadini, comitati e sindaci dei comuni di Ciampino, di Marino, di Frattocchie, di Santa Maria delle Mole oltre al VII Municipio di Roma , a seguito dei voli civili, commerciali, militari e di Stato sulla pista 15/33 di Ciampino ecco un risultato. La Corte di Giustizia Europea, a fronte dell'impatto acustico e atmosferico sopportato dai cittadini ha emanato una sentenza a tutela dei cittadini e contro Ministero dell’Ambiente, Enac e Adr. Dinnanzi ai tanti interrogativi verso una ritenuta inadeguata procedura per la realizzazione della VIA (valutazione di impatto ambientale), rapportata all'incremento del traffico aereo registrato negli ultimi 20 anni e commisurato al masterplan a 20-30 anni ecco che la conferma della Corte UE. La VIA presentata da Adr e ENac, con l'autorevole firma del Ministero dell’Ambiente, non è stata ritenuta adeguata. Quale la ragione, quali le motivazioni a sostegno di tale decisione?

Al momento si registra la decisione dello stesso Ministero dell’Ambiente, ha rivisto parere positivo espresso, ma sembrerebbe solo al fine di evitare una procedura di infrazione da parte dell’Europa. Non conosciamo il testo integrale del provvedimento della Corte di Giustizia Europea, ne la nota del Ministero dell'Ambiente, è noto solo che lo stesso Ministero entro il prossimo 1 Luglio 2018 deve, evidentemente ri-analizzare, valutare eventuali carenze e/o inadempienze della Valutazione di Impatto Ambientale.

La nuova formulazione dell'incidenza del carico acustico e atmosferico ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente, sarà forse ri-calcolato ad esempio con il modello matematico che ha, ormai da oltre tre anni, ha avvicendato l'arcaico INM (Integrated Noise Model - utilizzato per il solo impatto acustico degli aeromobili in volo e on-ground), con il modulo AEDT - (Aviation Environmental Design Tool Version 2b)? Quale altre soluzione è possibile? AEDT 2b è il solo strumento in grado di analizzare e verificare impatto acustico e atmosferico delle flotte aeree sulle piste e nell'intorno aeroportuale lungo le traiettorie di decollo e atterraggio.

Probabilmente la riformulazione della VIA – Valutazione Impatto Ambientale dovrà concepire l'utilizzo di tecniche di decollo NADP Noise Abatement Departure Procedure – ICAO 1 e ICAO 2,con riduzione della spinta di decollo a 800 piedi di quota piuttosto che agli attuali 1500 piedi: con effetti diretti e diversificati sulla propagazione del rumore e dell'atmosferico nell’intorno aeroportuale. Magari l'analisi dovrà inibire velivoli inferiori a Categoria 3, magari con Capitolo 4 only per determinate fasce orarie. La Corte di Giustizia UE ha forse inquadrato i livelli e limiti di inquinamento atmosferico per cui il nostro Paese è già da tempo sotto procedura di infrazione? Al mancato rispetto delle norme comunitarie sulla qualità dell’aria si aggiunge ora la violazione delle disposizioni contenute nella direttiva sul rumore (direttiva 2002/49/CE), per la quale l’Italia ha ricevuto un ulteriore richiamo da parte della Commissione europea, e rischia ora una multa salatissima per non aver adottato le necessarie mappe acustiche ed efficaci piani di azione contro il rumore ambientale.

Il Piano di sviluppo aeroportuale era stato sottoposto al “Parere” tecnico del 2 agosto 2017 della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero. Il Comitato dei Cittadini di Ciampino lo scorso 20 settembre 2017 aveva depositato presso il Ministero un esposto con il quale si chiedeva il rispetto del Diritto comunitario. Non è forse vero che la Commissione UE aveva sollecitato le istituzioni del Belpaese a verificare la VIA di Ciampino dal 2002 ad oggi e in proiezione? E' certo che la Valutazione Ambientale avviata nel febbraio 2016 debba essere integralmente riformulata. Lo stesso “Piano di contenimento e abbattimento del rumore”, previsto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.Lgs 447/1995), presentato da AdR una prima volta nel 2013 e ripresentato una seconda volta nel 2015, debba essere riformulata con la AEDT - (Aviation Environmental Design Tool Version 2b) e con una verifica preliminare e condivisa del database dei voli on ground e in volo.

Come anticipato nella interrogazione a risposta in commissione 5-07266 presentato Arianna Spessotto e De Lorenzis nel 2015, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.:

“con nota protocollo n. 126434 del 1o dicembre 2015, l'Ente nazionale per l'aviazione civile – ENAC ha comunicato, a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la presentazione delle osservazioni della fase pubblica, il ritiro dell'istanza per lo svolgimento della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) di tipo speciale, ai sensi degli articoli 165 e 183 del decreto legislativo n. 163 del 2006, presentata in data 6 novembre 2015 e relativa al piano di sviluppo dell'aeroporto «G.B. Pastine» di Ciampino (Roma); 

con la medesima nota, ENAC ha altresì comunicato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare l'intenzione di presentare, in qualità di proponente, «una nuova richiesta di avvio della procedura di VIA secondo la modalità ordinaria», a seguito di «alcune recenti variazioni normative»; 

diversamente da tutti i masterplan aeroportuali presentati fino ad oggi, la procedura di VIA avanzata da ENAC per l'aeroporto di Ciampino è stata proposta in base alla legge 21 dicembre 2001, n. 443 (cosiddetta legge obiettivo), probabilmente per giungere ad una più rapida approvazione della stessa procedura, ma riducendo in questo modo a soli 30 giorni il termine concesso a soggetti terzi, ad esempio i cittadini e le istituzioni locali, per presentare le proprie osservazioni;  tra gli aeroporti interessati dall'articolo 71 della legge n. 27 del 2012, che classificava come opere strategiche gli interventi ricompresi nei piani di sviluppo degli aeroporti gestiti dalle società che hanno sottoscritto contratti di programma in deroga, articolo poi abrogato dal decreto-legge n. 185 del 2015, rientrava anche l'aeroporto di Roma Ciampino, per il quale l'ENAC aveva chiesto, in data 6 novembre 2015, l'attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale di tipo speciale; 

nonostante l'assenza di una valutazione di impatto ambientale approvata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'Aeroporto di Ciampino, ENAC avrebbe comunque autorizzato il gestore aeroportuale a procedere, in questi ultimi quindici anni, ad una serie di incrementi del traffico aereo presso lo scalo romano – oggi attestato ad oltre 5 milioni di passeggeri l'anno contro il milione del 2001 – anche mediante la realizzazione di diverse opere infrastrutturali, che hanno riconfigurato l'aeroporto in maniera determinante; 

in particolare, l'aeroporto di «G. B. Pastine» ha conosciuto con il passare degli anni un continuo ed esponenziale aumento del traffico aereo, senza che gli ampliamenti infrastrutturali, conseguenti allo sviluppo dello scalo aeroportuale, venissero sottoposti ad adeguata valutazione ambientale, in contrasto con la normativa nazionale e comunitaria in materia di VIA e di VAS per i progetti pubblici e privati e con quella sul contenimento dell'inquinamento acustico;  tale situazione di irregolarità è stata peraltro denunciata anche dal comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'Aeroporto di Ciampino – CRIAAC che ha anche presentato un esposto alla procura di Velletri contro l'attività del Pastine ritenuta al di fuori degli standard di legge;  noltre, come confermato anche dalla direzione generale ambiente della Commissione europea, per le modifiche progettuali rientranti nell'ambito di applicazione della direttiva 2011/92/UE sarebbe stata riscontrata nel caso dell'aeroporto di Ciampino una potenziale violazione della suddetta direttiva, dal momento che tali modifiche non sembrano essere state sottoposte a una procedura di screening di valutazione di impatto ambientale;  si rileva altresì come sia tuttora aperta contro l'Italia una procedura di indagine comunitaria EU Pilot numero 6876/14/ENVI riguardante proprio le opere di sviluppo infrastrutturale dell'aeroporto di Ciampino, realizzate a partire dal 2002;  come già rilevato in precedenza nell'interrogazione n. 5-06889 presentata dall'interrogante, anche nel caso dell'aeroporto di A. Canova di Treviso, come accaduto ora per lo scalo di Ciampino, ENAC ha ritirato l'istanza di VIA già presentata per l'aeroporto, per poi procedere ad ampliamenti delle strutture di volo senza la necessaria valutazione di impatto ambientale; 

tra gli interventi previsti nel masterplan dell'aeroporto di Roma Ciampino, approvato tecnicamente dall'ENAC nel mese di ottobre 2015, desta particolare preoccupazione la realizzazione di una nuova pista di rullaggio per gli aerei, nei pressi della vecchia via di rullaggio dell'antica pista di Ciampino e a ridosso della città, a soli 35 metri di distanza dai palazzi;  oltre alla pista di rullaggio, tra gli interventi di potenziamento dell'aeroscalo descritti da Enac come esenti da Via e riportati sulle mappe allegate al masterplan, rientrerebbero anche la realizzazione di una nuova recinzione e strada perimetrale e di una nuova viabilità petrolieri, a ristrutturazione e separazione dei sotto servizi, la manutenzione e il ripristino dei fabbricati ex AMI, oltre all'adeguamento normativo al regolamento ENAC/EASA del runway strip lato est della pista di volo RWY 15/33;  è evidente ad avviso degli interroganti come questi interventi siano da considerarsi potenzialmente responsabili di un inquinamento acustico e ambientale nella zona circostante che va ben oltre i limiti di legge e che dovranno pertanto essere sottoposti alla normale procedura di valutazione ambientale, in conformità con la normative vigente in materia di VIA/VAS –: alla luce delle criticità evidenziate in premessa, se non ritenga opportuno respingere la proposta di masterplan dell'aeroporto G.B. Pastine di Ciampino presentato e approvato da ENAC nella sua veste di autorità nazionale e procedere con la richiesta di un nuova proposta di piano di sviluppo aeroportuale per lo scalo romano, che garantisca il rispetto delle leggi nazionali e comunitarie in materia; quali urgenti iniziative il Ministro interrogato intenda assumere nei confronti di ENAC per quella che gli interroganti giudicano una mancata corretta applicazione della «direttiva VIA» per l'aeroporto «G. B. Pastine» di Ciampino e con quali modalità intenda procedere al fine di escludere la possibilità che futuri interventi di potenziamento dello scalo, come quelli descritti in premessa, non vengano sottoposti alla normale procedura di VIA, secondo le normative nazionali e comunitarie vigenti in materia”. 17 Maggio 2018

Aeroporto Ciampino, dal Ministero Ambiente al parere VIA

Negativo, il Comitato dei cittadini CRIAAC aveva ragione! Dal sito Facebook del Comitato di Ciampino proponiamo il testo integrale di 21 Febbraio 2018. Repentina marcia indietro sul parere VIA dell’aeroporto di Ciampino: ora il parere è negativo, il Comitato dei cittadini CRIAAC aveva ragione!

 

“Nel volgere di poche ore si è assistito ad un repentino ripensamento della Commissione Tecnica Ministeriale per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che da un parere sostanzialmente positivo, emesso pubblicamente poche settimane fa, ha fatto retromarcia – grazie anche alle vibranti proteste del Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC), e ha dato un nuovo parere, stavolta negativo, sulla VIA in discussione da oltre 18 mesi. Una buona notizia per i cittadini del CRIAAC che dal 2005, ben 13 anni, si battono contro interessi ciclopici nel settore aereo per vedere applicata la legge e veder ridotto il rumore sui territori investiti da atterraggi e decolli dall’Aeroporto G. B. Pastine.

Ora si riparte d’accapo per la VIA, rimettendo indietro l’orologio fino al 2002 e non fino al 2013 come aveva tentato l’ENAC, ma resta da modificarsi il contenuto del Piano di abbattimento del rumore presentato da AdR che tanti punti di contatto similari aveva con la VIA bocciata e che vorrebbe procrastinare il traffico aereo così come è fino al 2021. Quindi, un buon risultato a favore dei cittadini e di chi ama la legge, ma ancora tensioni per la battaglia di riduzione dei voli all’aeroporto di Ciampino che il CRIAAC vorrebbe veder concretizzata già dal 2018. Ecco di seguito il comunicato integrale del CRIAAC.

Marcia indietro del Ministero dell’Ambiente sulla Valutazione Ambientale (VIA) dell’Aeroporto di Ciampino.

Un nuovo documento della Commissione Tecnica Ministeriale smentisce il precedente “Parere positivo” del 23 gennaio dato al piano di sviluppo proposto da Enac e AdR.

Adesso è necessario che anche il piano antirumore, anch’esso all’esame del Ministero dell’Ambiente e collegato alla VIA, si adegui, per non far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.

Dopo un primo via libera alle richieste “indecenti” di Enac e AdR sulla Valutazione Ambientale, il Ministero è costretto a tornare sui propri passi, adeguandosi alle regole comunitarie che impongono di valutare l’impatto ambientale del piano di sviluppo dell’aeroporto partendo dal primo momento in cui si sono manifestati i suoi effetti.

Ciò significa che la valutazione degli effetti ambientali dovrà partire almeno dal 2002, mettendo a confronto la situazione ambientale di allora con gli effetti negativi che lo sviluppo dell’aeroporto e il conseguente enorme aumento del traffico aereo hanno prodotto man mano nel tempo fino a oggi, compresi gli effetti futuri che saranno prodotti dai nuovi piani di sviluppo.

Enac, AdR e il Ministero dell’Ambiente avevano rifiutato l’indicazione della Commissione UE, e mantenuto l’errata impostazione della VIA, che arbitrariamente si limita a confrontare la situazione del 2013 con l’ipotetica situazione futura del 2021, anno di completamento dell’ulteriore Piano di sviluppo aeroportuale. In questo modo sarebbe stato nascosto oltre un decennio di sviluppo illegittimo dell’aeroporto e di danno ambientale ai cittadini.

In questa direzione andava il primo “Parere” tecnico del 2 agosto 2017 della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero.

Contro questa impostazione il nostro Comitato il 20 settembre 2017 aveva depositato presso il Ministero un esposto con il quale si chiedeva il rispetto del Diritto comunitario. Molte critiche erano già arrivate dai comuni colpiti di Roma, Marino e Ciampino, oltre alle osservazioni tecniche proposte da Ispra e Arpa Lazio.

Sull’errata impostazione della VIA dell’aeroporto di Ciampino si erano già espressi gli uffici della Commissione Europea, nel corso dell’indagine “EU Pilot 6876/14/ENVI”, conseguente alla procedura di infrazione comunitaria promossa dal nostro Comitato. In quell’occasione la Commissione UE invitò le Autorità nazionali italiane a far partire la VIA sull’aeroporto di Ciampino almeno dal 2002, meglio se dal 2000.

Sulla stessa materia, valutando un analogo caso di VIA fatta in ritardo rispetto all’avvio del progetto, è intervenuta la Corte di Giustizia Europea la quale nella sentenza “ECLI:EU:C:2017:589 del 26 luglio 2017”, relativa alla costruzione di alcuni impianti biogas, ha inserito una dichiarazione di carattere generale applicabile a tutti i casi nei quali la VIA sia stata avviata in ritardo rispetto all’avvio del progetto.

In tale dichiarazione la Corte premette che pur essendo obbligatorio fare la valutazione ambientale dei progetti prima che siano messi in esecuzione, in caso di omissione lo Stato membro deve, per prima cosa, “rimuovere le conseguenze illecite di tale omissione” e, dall’altro lato, è possibile fare una valutazione ambientale a titolo di regolarizzazione, purché:

“– le norme nazionali che consentono tale regolarizzazione non offrano agli interessati l’occasione di eludere le norme di diritto dell’Unione o di disapplicarle e – la valutazione effettuata a titolo di regolarizzazione non si limiti alle ripercussioni future di tale impianto sull’ambiente, ma prenda in considerazione altresì l’impatto ambientale intervenuto a partire dalla sua realizzazione.”

Sotto il peso di questa combinazione di prese di posizione comunitarie che avrebbero certamente portato a una nuova infrazione comunitaria per l’Italia, con data 16 febbraio è stato pubblicato un nuovo “Parere” della Commissione Tecnica VIA / VAS del Ministero, che, smentendo il parere precedente, riconosce l’obbligo di rispettare le norme comunitarie.

Adesso la Valutazione Ambientale dell’aeroporto, in corso dal febbraio 2016, dovrà essere riaperta e totalmente modificata.

Ma, nonostante la chiara impossibilità di mantenere la situazione attuale, prosegue il tentativo di Enac e AdR di mantenerla comunque, senza ridurre il sistematico superamento dei limiti di legge del rumore, certificato mese per mese da Arpa Lazio.

Resta infatti attiva la seconda procedura riguardante l’Aeroporto di Ciampino, anch’essa in corso presso il Ministero dell’Ambiente.

Si tratta della procedura di valutazione del “Piano di contenimento e abbattimento del rumore”, previsto dalla Legge Quadro sull’inquinamento acustico (D.Lgs 447/1995), presentato da AdR una prima volta nel 2013 e ripresentato una seconda volta nel 2015, dopo la sua bocciatura da parte dei comuni di Roma, Marino e Ciampino.

Questo Piano di rientro nei limiti di legge, presente anche nei documenti della VIA, costituisce lo strumento principale per ridimensionare il traffico aereo nell’aeroporto in caso di sforamento dei limiti ammessi, come nel caso di Ciampino.

Anche su questo secondo tavolo si attende a breve il “Parere” del Ministero dell’Ambiente. Parere che passerà subito dopo al vaglio della Conferenza Unificata Stato, Regioni, Città.

Vigileremo affinché che non si tenti di far passare dalla finestra quello che è uscito dalla porta.

Chiediamo che anche su questo secondo tavolo siano rispettate le norme comunitarie e quelle nazionali che, a questo punto, indicano chiarissimamente la necessità di far rientrare subito l’aeroporto di Ciampino nella legalità, già entro il 2018, riducendo drasticamente i voli e riportando il rumore entro i limiti di legge. 1 Marzo 2018

Aeroporto Ciampino, una mappa acustica e lo sforamento dei 65 Lva

Quali reali iniziative sono state intraprese e realizzate? Nell’ambito del convegno di Demetra Trasporto aereo-Tra innovazione tecnologica e integrazione infrastrutturale (Roma , 4 dicembre 2017) l’Ing. Gennaro Bronzone di ENAC ha presentato un powerpoint di 28 pagine: “Considerazioni sul rumore aeroportuale-Corso di formazione giuridico-amministrativa

Illustrando la normativa del DM 31.10.1997, Metodologia del rumore aeroportuale ha rilevato come il Decreto disciplina:

I criteri di misura del rumore emesso dagli aeromobili nelle attività aeroportuali

Le procedure per l’adozione di misure di riduzione del rumore, per la classificazione degli aeroporti, per la definizione dei sistemi di monitoraggio

I criteri per l’individuazione delle zone di rispetto.

L’Art.6 inquadra la cosiddetta caratterizzazione acustica aeroportuale rilevando come “le Commissioni di cui all’art.5, tenuto conto del Piano regolatore Aeroportuale, delle procedure antirumore, adottano nell’intorno aeroportuale i confini di tre zone di rispetto, rispettivamente A, B, C, ove imporre limitazioni alle attività dell’uomo:

Zona A: Lva< 65db(A)

Zona B: Lva< 75db(A)

Zona C; Lva maggiore di 75db(A)

Oltre le zone A, B, C, Lva<60db(A), ai fini del rumore si è fuori dall’intorno aeroportuale

Cosa accade qualora il livello dei 65Lva travalichi il sedime aeroportuale e investa abitazioni e la comunità insediata e/o che abita nel circondario. Magari sotto le traiettorie di decollo e/o atterraggio e/o di lato alle vie di rullaggio laterali alle piste e/o oltre i piazzali di parcheggio degli aeromobili?

Ancora l’Art. 7 dello stesso DM rileva le attività consentite:

•Fatti salvi gli insediamenti esistenti, i Piani regolatori Generali sono adeguati alla zonizzazione:

Zona A: non sono previste limitazioni

Zona B: solo attività agricole, industriali, terziario previo risanamento

Zona C: solo attività connesse funzionalmente all’aeroporto.

In sostanza quali provvedimenti devono essere intrapresi qualora la zona superiore a 65Lva, perciò uno spazio “acustico” tra la zona A e quella B è esterna al sedime aeroportuale? Quanti aeroporti sopportano questa situazione? Tra di questi, probabilmente, Ciampino, dove i quartieri edificati prima del DM che come indica all’Art. 7 i limiti delle attività consentite “fatti salvi gli insediamenti esistenti”, ovvero un numero di cittadini che avrebbero dovuto, almeno, essere circostanziati ed identificati. Le policy amministrative, in sede di Commissione Aeroportuale e/o di governo del territorio non avrebbero dovuto perlomeno valutare le due uniche opzioni compatibili, ovvero:

- Limitare il numero dei voli per rientrale nei 65Lva;

- Insonorizzare le abitazioni sottoposte a valori acustici superiori a 65Lva.

E’ avvenuto? Ecco quando disponibile download dal sito web della Regione Lazio.

 

Oggetto: Aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino. Approvazione impronta acustica e zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale.

Presa d’atto e ratifica del verbale della Conferenza di Servizi decisoria del 1 luglio 2010.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6;

VISTO il Regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1;

VISTA la legge 241/1990 e s.m.i.;

VISTA la seguente disciplina di settore:

- la Legge 26 ottobre 1995, n.447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”;

- il D.M. 31 ottobre 1997 “Metodologia di misura del rumore aeroportuale”;

- il D.P.R. 11 dicembre 1997 n. 496 “Regolamento recante norme per la riduzione dell’inquinameno acustico prodotto dagli aeromobili civili”;

- il D.Lgs. 17 gennaio 2005 n. 13 “ Attuazione della direttiva 2002/30/CE relativa all’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti”;

- il D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 194 “Attuazione della direttiva 2002/49/Ce relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale;

 

PREMESSO CHE

- il D.M. 31.10.1997 art. 5, prevede l’istituzione, per ogni aeroporto aperto a traffico civile, di una Commissione Aeroportuale al fine di definire le procedure antirumore che dovranno essere adottate con provvedimento del direttore della Circoscrizione aeroportuale;

- la Commissione Aeroportuale, ai sensi dell’art. 6, comma 4 del D.M. 31.10.1997, nella riunione del 10 aprile 2008 non ha raggiunto l’unanimità richiesta nell’approvazione dell’impronta acustica dello scalo di Ciampino;

- il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito di quanto comunicato dall’ENAC sulla mancata unanimità in seno alla Commissione, ha delegato con nota prot. 0028447 del 10/7/2009 il Presidente della Regione Lazio a convocare e presiedere un’ apposita Conferenza di Servizi funzionale all’approvazione della zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale;

- su convocazione della Regione Lazio, si è tenuta in data 21 dicembre 2009, presso la sede regionale, la riunione della PreConferenza dei Servizi per definire, con gli enti, le società e gli operatori coinvolti, le modalità operative per lo svolgimento della su richiamata Conferenza di Servizi;

- il giorno 12/02/2010, presso la Presidenza della Regione Lazio, Sala Aniene, è stata convocata, con nota n. 9807/D2/2W del 15.01.2010 e successiva nota n. 36290/D2/2W/05 del 10.02.2010 la prima seduta della Conferenza di Servizi per l’approvazione dell’impronta acustica e della zonizzazione acustica dello scalo aeroportuale di Ciampino;

CONSIDERATO che nel corso della prima seduta della Conferenza, attesi gli aspetti eminentemente specialistici della definizione dell’impronta acustica e della successiva zonizzazione acustica dell’aeroporto di Ciampino, fu deciso di individuare in un gruppo di lavoro tecnico (costituito da un rappresentante dei Comuni di Roma, Ciampino e Marino, da un rappresentante di ENAC, da un rappresentante A.D.R. S.p.A. e da un rappresentante ARPA Lazio sotto la supervisione della Regione Lazio) il soggetto incaricato di effettuare le necessarie valutazioni, secondo le indicazioni scaturite nel corso della Conferenza e nel rispetto delle indicazioni di legge, per aggiornare, modificare e/o integrare lo studio per la caratterizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino non approvato dalla Commissione Aeroportuale di cui all’art. 5 del D.M. 31 ottobre 1997;

VISTA la Determinazione Dirigenziale n° B1476 del 19/03/2010 con la quale fu costituito formalmente il “Gruppo di Lavoro” tecnico;

PRESO ATTO CHE il suddetto “Gruppo di Lavoro” ha predisposto nel corso delle 5 riunioni, tenutesi in data 4 marzo 2010, 22 marzo 2010, 23 aprile 2010, 14 maggio 2010 e 21 maggio 2010, i sottolelencati elaborati tecnici, allegati alla presente deliberazione e di cui formano parte integrante, da sottoporre all’approvazione della Conferenza di Servizi:

1. l’impronta acustica dell’intorno aeroportuale di Ciampino e Relazione Tecnica di accompagnamento con la specificazione delle metodiche che hanno portato alla definizione dell’impronta acustica stessa;

2. due ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale, denominate “Proposta 1” e “Proposta 2”;

CONSIDERATO che il giorno 1 luglio 2010, presso l’Assessorato alle Politiche della Mobilità e del Trasporto Pubblico Locale, è stata convocata, con nota n. 147790/D2/2E/14 del 18.06.2010 e successiva nota n. 152224/D2/2E/14 del 24.06.2010, la seconda seduta della Conferenza di Servizi per l’approvazione dell’impronta acustica e della zonizzazione acustica dello scalo di Ciampino;

VISTO il verbale della Conferenza di Servizi redatto in data 1 luglio 2010, allegato alla presente delibera e di cui forma parte integrante e sostanziale, nel quale la Conferenza stessa ha approvato:

- all’unanimità (con l’astensione del Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale) l’impronta acustica dell’aeroporto di Ciampino, così come riportata nella planimetria e nella relazione tecnica;

- a maggioranza, con i pareri favorevoli di: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lazio - Dir. Reg. Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, Amministrazione Provinciale di Roma, Comune di Ciampino, Comune di Marino, Arpa Lazio, ENAC, l’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 2”. I rappresentanti di ADR S.p.A. e A.O.C. hanno espresso parere favorevole all’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 1”, allegata al presente verbale.

CONSIDERATO che, per la conclusione dell’iter procedimentale di tutte le attività derivanti dal contenuto della richiamata delega conferita alla Presidente della Regione dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, occorre procedere alla presa d’atto del Verbale conclusivo della Conferenza di Servizi e alla ratifica delle decisioni assunte nella Conferenza stessa;

CONSIDERATO che il presente provvedimento non è soggetto a concertazione con le parti sociali;

all’unanimità, per le motivazioni espresse in premessa che qui devono intendersi come formalmente riproposte

 

DELIBERA

a) Di prendere atto del verbale della Conferenza di Servizi del 1 luglio 2010, allegato alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante;

b) Di ratificare le decisioni della Conferenza di Servizi che ha approvato:

1. l’impronta acustica dell’aeroporto di Ciampino così come riportata nella planimetria e nella relazione tecnica, allegata alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante;

2. l’ipotesi di zonizzazione acustica dell’intorno aeroportuale “G.B. Pastine” di Ciampino così come rappresentata nella planimetria denominata “Proposta 2” allegata alla presente deliberazione e di cui costituisce parte integrante.

Gli atti della Conferenza di Servizi e i relativi allegati saranno trasmessi al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a seguito della delega conferita alla Presidente della Regione Lazio, per i successivi adempimenti di competenza. 10 Gennaio 2018