Aeroporto Ciampino, dopo la chiusura per incendio, ADR denuncia “ignoti”

La vicenda ripropone la coesistenza tra aeroporti e quartieri e comunità limitrofe! Dopo una mattinata nella quale lo scalo è stato chiuso ed i passeggeri sono rimasti fuori dal Termina, AdR (Aeroporti di Roma) nel pomeriggio con un comunicato stampa ha inquadrato un possibile scenario su quanto accadututo presentantdo “alla Procura della Repubblica una denuncia contro ignoti per incendio colposo o doloso e per ogni altra fattispecie di reato individuabile, a seguito del principio di incendio che si è verificato stamane all'aeroporto di Ciampino. E' stato accertato infatti che il locale da dove si è originato il fumo era gestito dalla società esterna Ecofast. Peraltro l’impianto elettrico dello scalo risulta intatto e di conseguenza non può essere stata la causa del principio di incendio, che è stato spento in meno di un minuto grazie ai sistemi di allarme perfettamente funzionanti che hanno permesso l’immediata attivazione dei vigili del fuoco. Il gestore aeroportuale è dunque parte lesa rispetto a quanto accaduto”.

Anche ENAC con un comunicato stampa aveva rilevato: “Chiusura temporanea Aeroporto a causa di un principio di incendio – L’operatività è in fase di ripresa L'ENAC rende noto che a causa di un principio di incendio l'Aeroporto di Roma Ciampino questa mattina è stato temporaneamente chiuso al traffico aereo. L’operatività è ora in corso di ripresa sia per quanto riguarda i voli di aviazione generale, sia per alcuni di aviazione commerciale. L’ENAC invita i passeggeri con voli in programma su Ciampino a contattare le compagnie aeree di riferimento e la società di gestione Aeroporti di Roma per verificare l'operatività dei propri voli”.

I media hanno riferito sulla chiusura del traffico per alcune ore. Voli dirottati a Fiumicino e ritardati per un incendio e/o principio di incendio manifestatosi in un seminterrato-magazzino sottostante al Terminal. Il tempesitivo intervento dei Vigili del Fuoco avrebbe escluso conseguenze. Passeggeri e staff hanno evacuato le aree senza ulteriori ripercussioni. La vicenda, tuttavia, ripropone la questione delle infrastrutture aeroportuali localizzate in prossimità e/o nel contesto cittadino e/o deli centri storici della città. La chiusura dello scalo, con l'evacuazione è avvenuto intorno alle 08.00 del mattino di martedì 19 Febbraio, personale e passeggeri erano stati concentrati nei piazzali antistanti, gli atterraggi sono ripresi dopo due ore, mentre le partenze intorno a mezzogiorno. I ritardi dei voli sono risultati di circa tre ore. Tre voli Ryanair con destinazione Colonia, Praga e Vilnius sono stati cancellati. 20 Febbraio 2019

Aeroporto Ciampino, lo è scalo è stato, temporaneamente, chiuso per ordigni bellici

Erano due, del peso di 150 kg, per un totale di 75 kg di esplosivo. E' stato prontamente ri-aperto dopo la chiusura dell’aerostazione. Il ritrovamento è conseguente ai lavori di manutenzione e scavo dei piazzali per aeromobili, entro il sediem aeroportuale. Gli artificieri, specialisti del 6° Reggimento Genio dell'Esercito, dopo averle disinescate, hanno completato rapidamente la rimozione dei due ordigni. Lo scalo è stato chiuso al traffico aereo nella giornata Giovedì 7 Febbraio, con dirottamenti e ri-pristino dei voli dal vicino scalo di Fiumicino. Le bombe sono, probabilmente, residui dei bombardamenti della II Guerra Mondiale.

Sono ordigni inesplosi e sottostanti al suolo - a quanti centimetri e/o metri? - entro il sedime aeroportuale, di bombardamenti tedeschi. La questione degli ordigni ritrovati rimanda non solo allo scalo di Ciampino, che era uno delle tante piste e/o campi di aviazione della II Guerra Mondiale che sono stati bombardati dalle flotte “avverse”. Anglo-americani prima e tedeschi poi che hanno in parte sottoposto al lancio di “ordigni” dalle flotte aeree militari non solo sulle città ma anche su numerosi scali-piste-campi di aviazione del Belpaese.

Un alto numero di queste “piste” sono diventati, nel corso dei decenni, aeroporti di primo piano nell'elenco dei 38 scali del PNA-Piano Nazionale Aeroporti.

Quale è la realtà del sottosuolo dei sedimi aeroportuali degli scali aerei operativi nel sistema dell'aviazione commerciale e nelle piste dell'aviazione generale?

Sotto le piste di volo, dei rullaggi, dei piazzali sosta aeromobili e delle aerostazioni gli eventauli ordigni bellici della seconda e forse anche della prima Guerra Mondiale quanti sono stati mappati, disinnescati e rimossi?

Dall'allungamento delle piste di Reggio Calabria, a Capodichino, a Ciampino, a Pisa, a Peretola, Forlì, Rimini, Bologna, Parma, Ghedi, Verona Villafranca, Malpensa, Linate, Brescia-Ghedi, Brescia Montichiari, Torino-Caselle, Treviso. S. Angelo, Bergamo Orio al Serio, ma anche Gorizia, Campoformido, Rivolto e nelle altre aerobasi, quante operazioni di bonifica dagli ordigni bellici sono state eseguite? Nella ri-sistemazione dei piazzali per il de-icing e anti-icing, nel rifacimento delle piste, negli scavi per il nuovo manto, più profondo di asfalto, sono state rinvenute bombe? 9 Febbraio 2019