Aeroporto Ciampino, focus da “Impact of aircraft noise pollution on residents of large cities”

Studio del “Policy Department for Citizens' Rights and Constitutional Affairs” richiesto dal “Committee on Petitions”. Nelle 64 pagine del “STUDY Requested by the PETI committee” coordinato dal Parlamento Europeo, datato Luglio 2020, è stata proposta “una panoramica chiara e semplice al lettore inesperto, sull'impatto dell'inquinamento acustico degli aeromobili residenti di grandi città, oltre a fornire raccomandazioni rivolto agli attori più rilevanti.

Il rumore è uno dei problemi più importanti legati all'aviazione. Una realtà che rileva lo Studio “può portare a problemi di salute, nonché a problemi sociali e negativi effetti economici. Esempi di problemi di salute prodotti dall'aviazione sono disturbi del sonno, fastidio della comunità, cardiovascolare malattia e problema di salute mentale”.

Il focus sull'aeroporto di Ciampino è stato identificato con la Petizione n ° 0112/2015, con la seguente illustrazione:

“ Aeroporto di Roma Ciampino

Ciampino è uno dei due aeroporti che servono la città di Roma, insieme a Fiumicino. Entrambi gli aeroporti seguire una tendenza familiare vista nelle grandi città di tutta Europa. L'aeroporto principale (in questo caso Fiumicino) è di solito si trova a una distanza significativa dal centro della città. L'aeroporto secondario originale (Ciampino) è solitamente più vicino alla città e tende a gestire più voli charter e operatori low cost.

Questa petizione si lamenta principalmente della vicinanza del fuggitivo alla zona residenziale più vicina. Chiede trasparenza e valutazione dell'impatto dell'aumento del traffico aereo sugli abitanti locali salute e azioni di mitigazione.

È stato osservato un aumento del numero di voli in questo aeroporto.

L'aumento delle compagnie aeree a basso costo, i movimenti degli ultimi decenni possono spiegare la forte attrazione che mantiene l'aeroporto di Ciampino.

Questa la situazione che potrebbe tuttavia cambiare con la recente crisi del COVID-19 poiché è probabile che a basso costo le compagnie limiteranno progressivamente i voli a corto raggio / nazionali per concentrarsi sul medio e lungo raggio.

La situazione dell'aeroporto di Ciampino non può essere considerata isolatamente. È uno dei due aeroporti che servono il città di Roma. È l'aeroporto originale che serve Roma dal 1916 e come molti dei primi aeroporti sviluppati che servono le principali città europee, si trova relativamente vicino al centro della città. Adesso è Roma aeroporto secondario, con gran parte della sua attività incentrata su vettori low cost come Ryanair e Wizz

Impatto dell'inquinamento acustico degli aerei sui residenti delle grandi città.

PE 650.787 19 Aria.

Probabilmente gran parte dell'attrazione dei vettori low cost per i potenziali passeggeri è la vicinanza di dall'aeroporto al centro città (17 km), mentre l'aeroporto di Roma Fiumicino è a 30 km dal centro città.

Quindi, c'è chiaramente un compromesso tra facilità di accesso e potenziale impatto sull'ambiente circostante popolazione.

Fiumicino è l'aeroporto più grande e ha migliori servizi di trasporto rispetto all'aeroporto di Ciampino con un collegamento diretto linea ferroviaria che porta i passeggeri a Roma in 32min rispetto ai 45min da Ciampino. Anche se Gli aeroporti di Fiumicino sono stati aperti nel 1960 con l'idea di deviare i movimenti dall'eccesso di saturazione

Aeroporto di Ciampino, la situazione è che i movimenti sono ancora raddoppiati in sei anni.

Entrambi gli aeroporti seguono una tendenza familiare vista nelle grandi città di tutta Europa. Il primario (spesso più recente) l'aeroporto di solito si trova a una distanza significativa dal centro della città. L'originale (e spesso più piccolo)

L'aeroporto secondario è solitamente abbastanza vicino al centro della città e di solito ha un traffico più charter voli e operatori low cost, che possono essere gestiti in modo più indipendente rispetto alla logistica di un classico modello hub and spoke che le maggiori compagnie aeree (compagnie di bandiera nazionali) adottano, con la necessità implicita di assicurare una connettività di rete più ampia.

L'aumento dei movimenti di compagnie aeree a basso costo negli ultimi decenni può spiegare la forte attrazione che questo aeroporto mantiene. Con la recente crisi del COVID-19, ora potrebbe emergere un futuro diverso per l'aviazione rispetto a quanto anticipato solo pochi anni fa. È probabile che le aziende a basso costo lo faranno progressivamente limitare i voli a corto raggio / nazionali per concentrarsi sui voli a medio e lungo raggio. In un articolo su The

Guardian, in data 01/05/2020, il CEO di Ryan Air, Michael O'Leary, ha dichiarato la momentanea chiusura di un numero di basi in Europa fino alla ripresa del viaggio aereo, che potrebbe estendersi fino al 202231. Allo stesso tempo, Wizz Air, che stava lanciando una nuova filiale quando è scoppiata la crisi del Covid-19, (Wizz Air Abu Dhabi), continuerà a concentrarsi sul suo sviluppo. La compagnia aerea low cost ungherese ha annunciato diversi tagli con a riduzione della forza lavoro del 19%

Alcuni attori del settore delle compagnie aeree prevedono anche che, considerando il

situazione globale attuale, i prezzi bassi non sarebbero più necessariamente sufficienti per far ripartire i passeggeri. I passeggeri hanno bisogno della garanzia che la loro salute sia curata. Bill Franke, una compagnia aerea a basso costo sostenitore e presidente di Wizz Air dal 2004, stima che nel tempo arriverà il modello delle compagnie aeree ritorno ai modelli tariffari tradizionali.

Nel frattempo, molte altre società legacy hanno espresso il loro intenzione di ridurre i voli interni e il corto raggio. (Esempi sono Austrian Airlines e Air FranceKLM).

Questo aspetto potrebbe ribaltare la situazione e diminuire l'appeal che l'aeroporto di Ciampino ha per i passeggeri. 14 Ottobre 2020

Aeroporto Ciampino, V.I.A., V.A.S. e il Comitato CRIAAC


Il COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE DELL’AEROPORTO DI CIAMPINO (CRIAAC) in data 13 Settembre ha emanato il seguente Comunicato Stampa

 

Il Comitato dei cittadini contro la chiusura anticipata della Valutazione Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino in corso presso il Ministero dell’Ambiente.

 

Occorre scongiurare il rischio che la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’Aeroporto di Ciampino finisca in niente per i cittadini, a tutto e solo vantaggio del gestore aeroportuale AdR e di Enac. Il Comitato CRIAAC ha inviato il 13 settembre al Ministero dell’Ambiente una lettera di protesta, pubblicata anche nella documentazione della VIA , affinché non si proceda alla chiusura anticipata della VIA oppure si proceda al contestuale ritiro a Enac e AdR di tutte le autorizzazioni già concesse.

Come stabilito dalle prescrizioni europee, la VIA dell’Aeroporto di Ciampino deve essere fatta a partire dal 1999, quando è cominciato lo sviluppo indiscriminato dell’Aeroporto, non dal 2013, quando il danno ambientale era già fatto, come hanno invece voluto AdR e Enac.

Tanto più che siamo ancora in attesa che venga applicato il decreto del Ministro Costa del dicembre 2018, per la riduzione dei voli nell’aeroporto di Ciampino, e che venga modificata l’attuale “nuova rotta sperimentale“ di decollo che, da 21 mesi, ha peggiorato in maniera drammatica la vita degli abitanti di Marino,  trovatisi improvvisamente esposti ad una enorme quantità di decolli.

Questi sono i fatti.

Con un suo “decreto direttoriale“, pubblicato anche sul sito ministeriale delle Valutazioni Ambientali, la Direzione Generale competente (CreSS) del Ministero dell’Ambiente ha intimato a Enac di presentare, entro il 25 settembre 2020, la documentazione per completare la valutazione ambientale per gli anni che vanno dal 1999 al 2013, assenti nella documentazione attuale.

Nel caso in cui questa documentazione non venga presentata “la procedura verrà chiusa basandosi sulla documentazione agli atti “. Quindi senza tener conto dei danni ambientali prodotti tra il 1999 e il 2013.

Le “semplificazioni”, introdotte dalle recenti modifiche alla normativa ambientale rischiano, in questo caso, di provocare un “corto circuito” a danno dei cittadini.

La spinta alla semplificazione delle procedure non deve ignorare la necessità di tutelare i diritti dei cittadini, brutalmente violati da anni, e spingere il Ministero dell’Ambiente a chiudere in anticipo, forse con troppa fretta, la procedura di Valutazione Ambientale del piano di sviluppo dell’Aeroporto di Ciampino, ignorando le prescrizioni introdotte dalla UE e finendo per danneggiare, come sempre, i cittadini di Ciampino, Marino e Roma sud, gravemente colpiti dall’eccessivo traffico aereo.

Paradossalmente e in contraddizione con il ruolo che dovrebbe ricoprire, nonostante che il progetto di sviluppo dell’Aeroporto e i soldi per realizzarlo vengano da Aeroporti di Roma, chi è andato a proporre e difendere la valutazione ambientale al Ministero dell’Ambiente è stato Enac, il quale compare come “proponente”.

Ma cosa sta succedendo in questi giorni al Ministero dell’Ambiente?

Sta succedendo che la richiesta di autorizzazione ambientale per il piano di sviluppo presentato da Enac è stata già parzialmente concessa il 2 agosto 2017, con un parere “positivo” dell’apposita Commissione Tecnica di valutazione ambientale che nel suo parere si è poi fermata, ricordando ai competenti organi superiori del ministero che restano irrisolte due problematiche sollevate dalla Comunità Europea:

1. La valutazione ambientale deve essere fatta a partire dal 1999 e non dal 2013 come invece è nel piano presentato da Enac;

2. È possibile e necessario sanare questa valutazione ambientale, fatta in ritardo rispetto all’inizio reale del progetto, con una nuova valutazione “ex-post” (postuma) che parta dal 1999, data reale di avvio del progetto di sviluppo.

Il primo problema è nato a seguito della richiesta di procedura di infrazione comunitaria presentata nel 2014 alla UE dal nostro Comitato. Per l’aeroporto di Ciampino non era mai stata fatta alcuna procedura di valutazione ambientale, nonostante la legge fosse in vigore dal 1987 e lo sviluppo dell’Aeroporto, con relativi lavori, fosse già iniziato nel 1999 (come ha poi stabilito l’indagine comunitaria sull’aeroporto: “EU Pilot 6876/14/envi”).

Il secondo problema deriva dalla sentenza del 26 luglio 2017 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che, riferendosi ad un caso diverso ma analogo a quello dell’aeroporto di Ciampino, ha stabilito il principio generale secondo il quale le norme comunitarie non impediscono ad un paese della Comunità di fare una valutazione ambientale a sanatoria (“ex-post”) per un progetto avviato senza la preventiva valutazione ambientale.

Quindi si deve procedere a sanare la valutazione ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, inserendo nella VIA la valutazione del danno ambientale prodotto dal 1999 al 2013. Tredici anni ignorati dal progetto presentato da Enac e ADR. Tredici anni fondamentali perché prima del 1999 l’aeroporto di Ciampino non aveva mai superato un milione di passeggeri all’anno, mentre dal 1999, con l’avvento delle low-cost, è rapidamente salito oltre i 5 milioni di passeggeri.

Dall’agosto 2017 all’aprile 2020 la Commissione Tecnica, con ulteriori tre “pareri”, ha ribadito al Ministero la necessità di adeguarsi a quanto stabilito dalla UE.

Ora è evidente che Enac e AdR non hanno alcun interesse a fare ulteriori sforzi per produrre nuova documentazione, dato che l’eventuale chiusura anticipata della VIA lascerebbe loro in mano, senza ulteriori rischi, l’autorizzazione a procedere al completamento del piano di sviluppo aeroportuale, contenuta nel primo parere della Commissione Tecnica.

Per contrastare il rischio che questa soluzione rappresenterebbe per i cittadini, il nostro Comitato ha inviato il 13 settembre una lettera al Ministero dell’Ambiente, alla Regione e ai Comuni colpiti per chiedere che, a salvaguardia dei cittadini, il 25 settembre, nel caso di chiusura anticipata della VIA per mancata consegna della documentazione necessaria a proseguirla, venga contestualmente annullato il primo parere della commissione tecnica che ha autorizzato l’effettuazione dei lavori.

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info@comitatoaeroportociampino.it - 23 Settembre 2020

Aeroporto di Ciampino, aperto il 4 Maggio: la lettera del “CRIAAC”

Comunicato del 2 Maggio, Contro il COVID-19 e il decreto di completa riapertura dell’aeroporto. Il Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino (CRIAAC) ha inviato una lettera per esprimere l’intensa preoccupazione dei suoi componenti ai sindaci dei comuni di Roma, Ciampino e Marino, confinanti con l’aeroporto e ad altre istituzioni coinvolte nella gestione della pandemia COVID-19.

Si tratta della richiesta di un loro immediato intervento nei riguardi del decreto per la riapertura, già dal 4 maggio 2020, dell’aeroporto di Ciampino alla “piena operatività“, emanato il 30 aprile 2020 con la firma congiunta dei Ministri di Trasporti e Salute (Il decreto: http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/aeroporto-firenze-aeroporto-ciampino/coronavirus-operativi-dal-4-maggio).

Nella lettera si chiede ai tre sindaci di fornire ai cittadini dettagliate informazioni sulle misure che intendono adottare per proteggerci dalle possibili conseguenze dell’espandersi del rischio della pandemia, in seguito all’annunciata completa riapertura al traffico aereo dell’aeroporto.

Inoltre ai sindaci medesimi si chiede l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti per la tutela della salute dei cittadini, come ha fatto il Sindaco del comune di Casorate Sempione (VA) per i rischi sanitari connessi all’improvviso aumento dei voli nell’aeroporto di Malpensa, con la sua Ordinanza n. 33 del 30/07/2019 (https://www.varesenews.it/2019/07/rumore-malpensa-comune-casorate-emette-unordinanza-richiama-enac/842770/).

Il Decreto per la riapertura di Ciampino è stato emanato inaspettatamente, il 30 aprile 2020, alla vigilia di tre giorni di chiusura degli uffici pubblici (primo maggio, sabato e domenica) che precedono la fatidica data del 4 maggio di avvio della fase 2.

Occorre inoltre tenere conto che l’aeroporto di Ciampino è un piccolo aeroporto, incastrato all’interno dell’abitato dei tre comuni di Ciampino, Roma e Marino, che la pista di volo si trova a soli 150 metri dalle case della città di Ciampino e a poche centinaia di metri dagli abitanti di Marino da un lato e di Roma dall’altro.

Tanto che nelle giornate di maggior traffico aereo, quando si superano anche i 200 voli giornalieri, può succedere che l’aerostazione non sia neanche sufficiente ad ospitare tutti i viaggiatori.

Proprio a causa della sua infelice posizione a ridosso di aree densamente abitate, l’inquinamento acustico rilevato dalle centraline di ARPA Lazio supera costantemente i limiti previsti dalla legge e per questo il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nel dicembre 2018 ha emanato un decreto per ridurre il traffico aereo e riportare il rumore nei limiti di legge (http://www.minambiente.it/pagina/inquinamento-acustico/).

Ma questi non sono tempi normali, sono i tempi in cui infuria una pandemia di portata storica che ha già causato decine di migliaia di vittime in tutto il mondo e sta provocando gravi danni economici.

Per queste ragioni ci preoccupa l’iniziativa dei due ministri di Trasporti e Salute, clamorosamente in controtendenza con la politica di cauta apertura per la fase 2, preannunciata solo 4 giorni prima dal Presidente del Consiglio e da lui ribadita in Parlamento lo stesso 30 aprile.

Un decreto sorprendente anche perché in contraddizione con le numerose prese di posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno raccomandato estrema cautela nella riapertura delle attività, al fine di evitare possibili nuovi focolai di contagio che riporterebbero indietro le lancette dell’orologio.

La particolare situazione dell’aeroporto di Ciampino avrebbe dovuto spingere alla cautela a causa della sua ubicazione in un territorio ristretto, dove l’aeroporto è servito da 186.000 corse annue di autobus che disperdono in maniera incontrollabile i passeggeri degli aerei su molte destinazioni di Roma e di altre città di Campania e Abruzzo, oltre a mescolarli, nell’affollata stazione ferroviaria di Ciampino, con i pendolari dei Castelli Romani e con i cittadini della città.

E, come se non bastasse, nel comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero dei Trasporti viene preannunciata una ancora più preoccupante “sperimentazione di un sistema di screening per il COVID-19” dedicato ai passeggeri, che trasforma anche i cittadini che verranno in contatto con loro in involontarie cavie di questo esperimento.

Questa è una aggressione inaccettabile e pericolosissima nei confronti dei cittadini, per la quale vogliamo sperare che i tre sindaci facciano fronte comune e i Ministri competenti rivedano la loro decisione di totale riapertura al traffico dell’aeroporto. 4 Maggio 2020