Peretola, Embraer 190, in decollo, impatta gabbiani e atterra a Pisa

Lo scorso 16 novembre, un aeromobile ERJ 190 in decollo da Peretola con destinazione Francoforte, intorno alle ore 07.25 locali ha impattato uno stormo  di gabbiani.

I volatili sono finiti sul carrello e alcuni sarebbero stati risucchiati da uno dei due propulsori. Il volo con 81 passeggeri a bordo, in emergenza, ha quindi dirottato, per un atterraggio immediato (avvenuto dopo circa venti minuti) sulla vicina pista di Pisa.

 

L’atterraggio al Galileo Galilei - una scelta probabilmente motivata dalla lunghezza della pista, ben superiore ai 1750 metri di Peretola - consapevole non ha comportato conseguenze sull'aeromobile e sui passeggeri. Questi ultimi sono stati, in seguito, imbarcati su altro volo con destinazione la stessa Francoforte.

I dati statistici relativi alla situazione di Firenze - riportati nella Relazione Birdstrike 2009 - segnalano 3,7 impatti ogni 10.000 movimenti. Nel corso  del 2009 su un totale di 12 impatti volatili riscontrati ben 5 di questi sono avvenuti con gabbiani.

Nella stessa Relazione BSCI 2009 viene riportato come l'esercente aeroportuale abbia regolarmente svolto la ricerca naturalistica e sia stata verificata mentre mancherebbe ancora il cosiddetto piano antivolatili. Lo scalo è dotato di BirdcontrolUnit con l'attivazione di ispezioni/giorno continue.

L’analisi del trend degli impatti e del rateo del 2009, in relazione all'ultimo biennio  è positiva , mentre rappresenterebbe ancora un fattore negativo la localizzazione della " vicina discarica di Case Passerini per cercare di gestire in qualche modo questa potenziale fonte attrattiva di fauna selvatica. La discarica, al momento, ha cessato l’attività “a cielo aperto” e i gabbiani hanno cambiato zona spostandosi su Campi Bisenzio presso l’inceneritore e sui chiari di caccia tra i Campi B e Lastra a Signa", lo sostiene la stessa Relazione BSCI 2009.

 

Che fare quindi?

Come fronteggiare questa persistente minaccia: l'impatto volatili?

Al solito: "adottare più stringenti iniziative finalizzate al rispetto di tutte le idonee azioni preventive tese a rendere l’aeroporto un habitat inospitale per l’avifauna, ovvero la necessità di intervenire tempestivamente affinché vengano rimosse o opportunamente contrastate tutte le circostanza che favoriscano la formazione di ristagni d’acqua e la formazione di laghetti d’acqua dolce all’interno e nelle immediate vicinanze del sedime aeroportuale,con particolare riferimento alle azioni manutentive dei canali di drenaggio,di livellamento delle aree depresse e di rimozione dei cumuli di terra da riporto"...

 

Ma è quello che viene concretamente e, quotidianamente, fatto negli aeroporti italiani?

Per una analisi delle recenti iniziative sul birdstrike - almeno a livello internazionale -  sono consultabili e scaricabili dall’indirizzo internet http://www.int-birdstrike.org/Cairns%202010.cfm gli interventi dei relatori alla 29° conferenza dell’International Bird Strike Committee svoltasi a Cairns (Australia) dal 21 al 24 Settembre 2010. 20 novembre 2010

Peretola, una mappa acustica ancora controversa

Da un lato il Consiglio regionale della Toscana con la Mozione n. 734 (Prot. n. 1126/2.18.1 del 27.01.2009) ha previsto un "sostegno degli interventi urgenti che assicurino il massimo potenziamento dello scalo di Peretola nell’ambito del generale rafforzamento del sistema aeroportuale toscano", perciò "un incremento dell’attività" in aggiunta allo "studio sulle possibili alternative di espansione dell’attuale pista di volo dell’aeroporto Amerigo Vespucci.

 

Dall'altro nella "Relazione di monitoraggio acustico aeroporto A. Vespucci anno 2008 nel comune di Firenze consuntivo annuale e linee di tendenza", ultima disponibile per le verifiche Aerohabitat, si annota nelle conclusioni che gli Lva annuali calcolati per l’anno 2008 risultano analoghi a quelli rilevati nel 2007. Tutto bene ed in regola quindi?

 

Manco per niente, almeno questa è la convinzione di Aerohabitat, in attesa di documenti aggiuntivi. Infatti nella relazione ARPAT dell'anno precedente, quello del 2007, nelle conclusioni sul rumore aeroportuale, era annotato:

"La rumorosità prodotta dal traffico aereo nelle zone più critiche del territorio del comune di Firenze è rimasta sostanzialmente costante nel periodo che va dall’inizio dell’anno 2002 all’inizio dell’anno 2006 (è già stato evidenziato che le due postazioni scelte sono poco sensibili agli effetti delle procedure antirumore introdotte dalla commissione aeroportuale, - entrate in vigore nei primi mesi del 2002- che manifestano la loro efficacia in maniera più significativa per le porzione di territorio poste a sud di via Pistoiese)".

 

Da qualche tempo intanto sarebbe stato avviato il piano di risanamento acustico degli edifici nei pressi dell'aeroporto Vespucci.

Gli edifici interessati e le tipologie di intervento saranno correlate agli indici di rumorosità modelizzati e/o monitorati dalla rete delle centraline di ADF. Sarebbero interessati una sessantina di edifici, dove è stato rilevato il superamento dei limiti di legge: via di Cammori, via Pistoiese, via San Bonaventura, via Cocco, via Agio, via di Brozzi e via della Saggina. Un tale di almeno 200 famiglie.

 

Infissi e tetti, ma sono quelli giusti? La Commissione Aeroportuale ha concretamente verificato se la procedura di decollo denominata ICAO B doveva essere scartata? Perché più impattante?

Prima di adottare il Piano di risanamento acustico non occorrerebbe forse analizzare la congruità della mappa acustica aeroportuale modelizzata con INM (magari con la versione 7.0) e, finalmente, verificata la correttezza dei dati di input secondo le prescrizioni, le istruzioni d'uso, del manual guide?

 

E, in attesa di configurare una nuova pista di volo, con una rinnovata mappa acustica Piano di risanamento acustico aeroportuale, identificando inevitabilmente altri caseggiati e cittadini impattati, perché non riallineare le centraline fisse della rete di monitoraggio aeroportuale? 2 settembre 2010

Peretola, la Scuola dei Marescialli e il Piano di Rischio

La scuola sottufficiali dei carabinieri si trasferirà nella Piana di Castello entro il 2012.

Questo sembrerebbe il dato da cui partire. Che va oltre ogni vicenda di cronaca giudiziaria-politica-giornalistica, oltre ogni qualsiasi commento su un episodio che da qualche tempo sembrerebbe trovare ampio spazio sui media.

 

Anche quando la questione appare del tutto insolita per una edificazione, una vicenda perciò che non  riguarda esclusivamente la cronaca giornalistica legata "politica", ma invece concerne prettamente faccende aeroportuali dirette, primarie.

Relative alle tutele ambientali, standard infrastrutturali ICAO - ENAC e piano di Rischio aeronautico.

 

La cronaca giornalistica locale, di questi ultimi mesi, rimanda, infatti, anche all'area esterna al sedime aeroportuale. Interessata ad una estesa edificazione-

Riguarderebbe una superficie totale di 168 ettari a ridosso dell'aeroporto di Peretola.

 

Una proprietà - ricordano i media - che avrebbe dovuto essere suddivisa per 130 ettari al Comune, di cui 80 destinati a parco urbano, una parte alla Scuola Marescialli dei Carabinieri, con relative strade, giardini, scuole, piazze.

I restanti 38 ettari, avrebbero potuto essere destinati ad una edificazione residenziale e 1500 appartamenti, alberghi, centri commerciali e probabilmente anche per la nuova sede della Regione.

 

L'area è dietro Castello, oltre l'aeroporto, il tema è l´uso del territorio esterno alle ricadute ambientali e infrastrutturali, Piano di Rischio aggiunto, del sistema aeroportuale fiorentino.

Il Vespucci deve essere reso più funzionale, nonostante le ristrettezza fisiologiche?

Ebbene queste nuove edificazioni limitrofe lo danneggiano? Ne impediscono forse la messa a norma ICAO - ENAC?

Gli studi di espansione aeroportuale con pista parallela e/o ortogonale non contraddicono questa edificazione nei 168 ettari? Il futuro e/o l'esistenza dell'aeroporto di Peretola non risulta del tutto compromesso e/o pregiudicato?

 

Forse i fautori della Scuola dei Marescialli sono i primi alleati di coloro che vogliono la chiusura dello scalo toscano del Vespucci? 24 maggio 2010