Linate tra il decreto Bersani e la versione Lupi ma spunta il ricorso della Lufthansa

Il sostegno governativo italiano al patto Alitalia-Etihad è legittimo? La strategia Alitalia-Etihad di rilanciare su Linate una rete operativa che ridisegna l'assetto scaturito dal cosiddetto Decreto Bersani, come previsto, sbatte contro un primo ricorso: ma, in questa fase, ancora non alla UE.

Tocca alle aerolinee Germanwings e Air Dolomiti, vettori del gruppo Lufthansa presentare il ricorso al Tar italiano avverso allo stravolgimento denominato Decreto Lupi che riconfigura - pur mantenendo il limite di 18 movimenti/ora - voli verso Berlino e Dusseldorf.

Lo scenario di un network che collega lo scalo metropolitano milanese con due poli/basi su cui opera in code sharing Air Berlin. Un vettore, quest'ultimo, competitor Lufthansa - seconda aerolinea tedesca - controllato al 29% dalla Etihad .

E' una sorta di guerra dei cieli nel contesto delle regolamentazioni UE sulla concorrenza.

L'aggiornamento e/o revisione del Decreto Bersani nell'ipotesi del provvedimento del ministro Maurizio Lupi, che ha introdotto una flessibilità nel ridisegnare rotte e slot è stato perciò impugnato - almeno al momento al tribunale amministrativo (TAR) del Lazio.

Il nuovo ruolo di Linate è uno dei poli operativi sui quali si sviluppa l'accordo strategico Alitalia-Etihad.

Una operazione che secondo i ricorrenti agevola e contrasta la libera competizione. Assegnando un

vantaggio ingiustificato all'alleanza italo-araba. L'Alitalia, infatti, detiene quasi il 70% degli slot su Linate

e il privilegio è evidente.

Il matrimonio Alitalia ed Etihad impatta da un lato le strategie del gruppo Lufhansa, ed il ricorso appare un primo passo di un contenzioso assai elaborato e di lungo periodo, e, probabilmente anche Air France e British attiveranno legittime iniziative di contrasto.

In una nota stampa ad esempio Air Dolomiti: "ritiene che tale provvedimento ministeriale incida sulla libertà di concorrenza verso le destinazioni europee, alterandola in modo significativo in favore di quei soli vettori commercialmente più forti che detengono un numero particolarmente rilevante di slot su Linate, i quali, data la possibilità di collegamenti point to point da e per Milano-Linate possono modificare (anche spostandole o sopprimendole), rotte proprie e/o di compagnie loro partner anche su altri scali". 20 dicembre 2014

Verso una Linate potenziata per Expo e per voli lungo raggio?

Meglio uno scalo "safe, secure, efficient, and environmentally friendly"! Alitalia e Eithad e Governo vogliono davvero liberalizzare lo scalo cittadino perché rappresenta una strategia di rete operativa funzionale all'ex compagnia di bandiera ed alle politiche europee ed long range del vettore di Abu Dhabi?

Il progetto può essere analizzato e valutato da almeno due punti di vista. Il primo - quello delle due aerolinee - appare del tutto congruente e legittimo: una pista cittadina che attrae flussi elevati di passeggeri, assicurando agevole fruibilità di imbarco e sbarco diretto per destinazioni hub. L'iniziativa potrebbe scontrarsi con la normativa UE in materia di liberalizzazione e concorrenza e con gli accordi e decreti esistenti.

Il secondo punto di vista invece rimanda alla capacità dell'infrastruttura aeroportuale, circondata da vasti insediamenti urbani e una intensa viabilità periferica al sedime, a sostenere un potenziamento del traffico aereo. La regolamentazione ENAC riguardante l'impatto acustico, il piano di rischio, il rischio terzi, il piano di emergenza aeroportuale e il piano di emergenza esterno per incidente aereo non dovrebbero essere preliminarmente commisurati ai nuovi traguardi delle strategie di Alitalia e Eithad?

Che non è una operazione che si può fare a tavolino nel corso di una più ampia operazione che acquisizione azionaria che tratta il taglio di personale Alitalia, l'ingresso nel capitale degli Aeroporti di Roma, del collegamento ferroviario Roma Fiumicino, della riduzione delle tariffe ENAV, nella riclassificazione di Malpensa (ulteriore emarginazione?) e tanto altro ancora?

La zonizzazione acustica dei comuni aeroportuali di Linate è stata - nonostante tutto - deliberata e, con i rinnovati piani dello scalo - dovrebbe essere modificata e aggiornata: esistono spazi e margini di ristrutturazione.

Altrettante analisi - rapportati a una tipologia e volumi di aeromobili e corrispondente database - dovrebbero riguardare le curve di isorischio del Piano di Rischio e del cosiddetto Rischio Terzi per incidente aereo.

Sono forse analisi e risultati dati scontati? Si ritiene che comunque la pista di Linate sia in grado di sostenere volumi di traffico? A parere di Aerohabitat, lo scalo di Linate, quello che a più riprese è stato identificato come un City Airport, non dovrebbe essere inquadrato in scenari di incremento di traffico. In realtà avrebbe bisogno di un piano di depotenziamento. Essere invece ridimensionato e reso assolutamente "safe, secure, efficient, and environmentally friendly". 29 aprile 2014

Aeroporti e il rumore aereo: la situazione a Linate è nota

Tra la mappa acustica INM , zonizzazione acustica, rete di monitoraggio e l'aggiornamento periodico. Quanti sono gli scali aeroportuali del Belpaese in regola con le disposizioni di legge (decreti e altro) e che rendono fruibile on line, con periodicità i dati acustici pertinenti? Un sistema di monitoraggio che, magari, permette anche di verificare puntualmente e nei dettagli (ora, giorno/notte, tipo di velivolo, fase del volo e indice acustico) l'evento che ha creato e impressionato i cittadini?

Sono pochi! Si possano contare, su una sola mano, forse su due mani. La SEA è la società gestore degli scali di Malpensa e Linate ed è una di queste.

 

Sostiene la SEA:

"L' impatto acustico di origine aeronautica viene reso disponibile nelle curve di isolivello, valore di livello di valutazione di rumore aeroportuale (Lva). Ogni aeroporto deve provvedere alla gestione, nell’intorno aeroportuale, di un sistema di monitoraggio continuo in grado di:

- determinare il livello di valutazione del rumore aeroportuale (LVA) allo scopo di verificare la corretta individuazione delle zone di rispetto;

- monitorare gli effetti derivanti dall’adozione delle procedure antirumore definite dalle commissioni aeroportuali. E' dal 2001 che SEA è gestore del monitoraggio del rumore di origine aeronautica negli aeroporti di Milano Linate Malpensa, in ottemperanza alla vigente normativa nazionale. Il sistema di rilevamento del rumore aeroportuale gestito da SEA è costituito da ben 23 stazioni sul campo (17 a Malpensa e 6 a Linate) e rappresenta una realizzazione fra le più avanzate a livello italiano ed europeo.

Alle 23 stazioni fisse si aggiungono altre 5 centraline mobili, utilizzate per campagne di misura specifiche, promosse per soddisfare le richieste provenienti dagli enti locali e dai cittadini.

Il dato acustico rilevato è analizzato con l’ausilio di un sistema informatico: tramite l’utilizzo dei tracciati radar dei singoli voli forniti da ENAV, è possibile distinguere il rumore di origine aeronautica dal rumore complessivo.

SEA opera in collaborazione e sotto lo stretto controllo dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) al fine di migliorare l’azione di monitoraggio e la salvaguardia del territorio che circonda i propri scali".

 

Tuttavia anche SEA registra alcune alcuni dati negativi: l'approvazione della zonizzazione acustica risale al 6 maggio 2009, data in cui la Commissione aeroportuale di Linate la ha approvata.

Non abbiamo invece notizia della data di approvazione della zonizzazione acustica dell'intorno di Malpensa. 7 gennaio 2014