Treviso, una pista cittadina in attesa della rete di centraline

Ai cittadini residenti a S.Angelo, Canizzano, Quinto e Treviso in genere manca ancora il dato acustico diretto (giornaliero - mensile o annuale) dell'impatto acustico del singolo volo in decollo ed atterraggio. Si devono ancora affidare alla sensazione personale alla psicoacustica individuale per stimare i decibel o il livello di Lva di ogni singolo aeromobile operativo sull’aeroporto Canova.

Nonostante i lavori della Commissione Aeroportuale (almeno la prima fase correlata ad un numero di movimenti aerei ben inferiori al traffico odierno) sono da tempo conclusi e dopo aver

 

Adottate - almeno sulla carta - le procedure antirumore, approvato le Curve isofoniche previsionali, probabilmente approvato le curve isofoniche verificate dalle misure delle centraline e quindi determinato le iniziali Zone di rispetto A, B e C, non sono - probabilmente - ancora stati del tutto individuati i siti centraline e la loro installazione.

Certo la Commissione Aeroportuale dovrebbe aggiornare le stime previsionali, ad agosto il dato 2010 segnala ben 13.564 (+10.7%) decolli ed atterraggi, quando nel 2009 si registrarono 18.377 e nel 2004 circa 16.000, ma nel frattempo appare opportuno insediare - anche se in ritardo - una rete di monitoraggio fissa e far partire la fase sperimentale.

 

Ecco un punto chiave, dove sistemarle per avviare le prove di correlazione tra rumore misurato e tracciato radar? Quanto tempo dovrà ancora passare per verificare l'eventuale verifica tra rumore aereo stimato e misurato? 22 settembre 2010

Treviso, i cittadini con una petizione chiedono altre centraline

Non chiedono granché, non chiedono nient'altro che l'applicazione di quanto previsto dal decreto 31 ottobre 1997: una rete di monitoraggio che identifichi l'entità del rumore aereo sopportato. Ma qualcuno tra gli esercenti aeroportuali lo trova sconveniente.

Chi ha comprato casa in prossimità di una pista di volo se lo doveva aspettare, quindi è naturale che ci sia il rumore aereo, protestare è inutile. Ecco quanto sostiene chi ignora come le misure di salvaguardia e tutela, dalle conseguenze dell'impatto dell'infrastruttura aeroportuale sul territorio, comunque siano e sono previste e predisposte.

Le misure di mitigazione acustica e di risanamento sono contemplate dalle legge, per i caseggiati storici e per quelli autorizzati in seguito.

 

Almeno mille cittadini dei Comuni di Quinto e di Treviso - riportano i media locali - hanno sottoscritto una petizione. In una lettera indirizzata ai due sindaci dei Comuni i sottoscrittori sollecitano interventi di tutela dall'inquinamento acustico ed atmosferico generato dal sistema aeroportuale.

Uno dei promotori dell’iniziativa è l’avvocato Stefano Froio  sostiene:

"Se qualcuno ancora aveva dubbi che questo problema fosse sentito dalla cittadinanza, o che magari fosse solo teorico, ora ha queste firme, la migliore risposta".

 

La società SAVE dopo aver posizionato alcune postazioni di monitoraggio dell’inquinamento acustico non avrebbe ancora validato dati acustici ufficiali.

A fronte del repentino incremento dei voli registrato sulla pista del Canova nel corso di questi ultimi anni, il monitoraggio ambientale appare del tutto inadeguato e, probabilmente, non ancora rispondente ai decreti di tutela specifici.

 

La petizione - che continua a raccogliere adesioni - intende sollecitare l'ARPA Veneto, la Provincia e i vari enti/organismi abilitati all'esecuzione e controlli nella sostenibilità e compatibilità di un aeroporto affossato tra centri abitati.

Nell'esigenza  e nella rivendicazione delle tutele "ambientali" tuttavia non sembrerebbe trovare ancora spazio, almeno al momento, quello che potrebbe essere un vincolo alla crescita dei voli: il Piano di Rischio incidenti aeronautici previsto da ENAC con l'acquisizione dell'art. 707 e 715 del Codice di Navigazione aerea. 22 giugno 2010