Aeroporti, low cost e le incentivazione ai voli nell'era COVID-19

Tra il Piano aeroporti e linee guida vettori aerei: ma chi ha controllato? Il boom dei voli low cost da una “infinità” di aeroporti minori e maggiori della Penisola ha avuto una spinta fondamentale dalla delibera del Consiglio dei Ministri di martedì 30 settembre 2014.

Su proposta dell'allora Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, a seguito dell'adozione del del Piano Nazionale degli aeroporti. Il Ministro ha, poi, presentato la documentazione nel corso di una conferenza stampa. Sempre, il Ministro Lupi ha emanato in data 2 ottobre 2014 le “Linee guida inerenti le incentivazioni per l’avviamento e lo sviluppo di rotte aeree da parte dei vettori ai sensi dell’art. 13, commi 14 e 15 del decreto legge 23 dicembre 2013, n.145 come modificato dalla legge di conversione 21 febbraio 2014, n.9”.

Da quasi sei anni quanti sono stati i “bandi per l’incentivazione delle rotte per gli scali aerei italiani?

Il successo delle low cost nel Belpaese, con un traffico prevalente rispetto ad Alitalia ed altri vettori è stato determinato da quelle “Linee guida inerenti le incentivazioni per l’avviamento e lo sviluppo di rotte aeree da parte dei vettori”. Probabilmente anche la stessa crisi Alitalia e altri vettori nazionali sono una diretta conseguenza di tali “policy”.

Talvolta, quando un primo bando andava deserto, ovvero nessuna compagnia aerea aveva partecipato, era stata riproposta la ripubblicazione dell'avviso con maggiori finanziamneti per la concessione di contributi pubblici per l’attivazione di nuove rotte nazionali ed internazionali. Anche con la regolamentazione UE “Orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree”. Anche con un taglio – aggiuntivo - del 50% dei diritti aeroportuali in relazione a una rotta per un periodo massimo di 3 anni.

Aeroporti periferici avevano proposto di incentivare poche rotte e frequenze con finanziamenti al bando di 1,6 milioni di euro/1,9 milioni di euro. Talvolta, in alcuni di questi accordi si poteva leggere” eventuali accordi di incentivazione conclusi con i vettori aerei che prevedono l’erogazione degli incentivi alle condizioni sopra descritte avranno carattere di riservatezza, salvo il rispetto degli adempimenti di trasparenza imposti dalla normativa e regolamentazione di settore”.

In almeno uno di questi si poteva leggere “la durata degli accordi di partnership ed incentivazione potrà variare da un minimo di 2 anni ad un massimo di 6 anni, in base alla valutazione strategica dell’operazione, prorogabili per un tempo definito per destinazioni ritenute particolarmente strategiche” - “nel rispetto dei parametri di trasparenza e non discriminazione, si riserva inoltre la possibilità di valutare ed erogare ulteriori forme di incentivazione e/o comarketing a favore dei vettori impegnati ad investire”.

Dopo sei anni di “incentivazione” ai voli, nell'epoca del COVID-19, della crisi del traffico aereo e di fronte al taglio dei voli, alla chiusura della basi di talune low cost, quale politica dovrà essere prospettata? 12 Settembre 2020

Aeroporto Trapani, altra interrogazione su co-marketing e low cost

Tra gare di appalto, sostegno ai voli e la rinuncia! Tra esposti, decreti, flussi turistici e sospensione dei voli dallo scalo siciliano, una vicenda che accomuna tanti aeroporti, ancora una interrogazione, stavolta è stata presentata dal senatore Vincenzo Santangelo (M5S).

"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. 

Premesso che:

la gestione dell'aeroporto militare aperto al traffico civile 'Vincenzo Florio' di Trapani-Birgi risulta affidata con decreto interministeriale n. 507 del 2012 alla società Airgest SpA, ai sensi dell'articolo 7 del decreto del ministro dei Trasporti e della navigazione n. 521 del 1997;

lo scalo di Trapani dal 2007 al 2013 ha emesso il pagamento della somma di 20 milioni di Euro alla Airport Marketing Service Limited (Ams) di Dublino, una società controllata del vettore aereo low-cost Ryanair e successivamente, dal 2014 al 2017, a seguito della sottoscrizione di contratti di co-marketing con la società di gestione aeroportuale Airgest e con i Comuni della provincia di Trapani e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Trapani ai sensi dell'articolo 16 della legge regionale della Sicilia n. 10 del 1991, per circa 2.225.000 Euro; l'accordo è finalizzato allo sviluppo turistico del territorio, in particolare mediante l'incremento dei flussi turistici in entrata attraverso l'aeroporto e diretto a definire i ruoli e gli impegni giuridici dei soggetti pubblici firmatari in ordine ad un'azione di co-marketing da attuare mediante la stipula di un contratto con la società Ams con sede legale in Irlanda, società esclusivista attraverso il sito di Ryanair, principale compagnia che operava rotte con lo scalo trapanese;

il vettore aereo agli inizi del 2018 lasciava definitivamente la base di Trapani generando un evidente calo del flusso dei passeggeri in transito;

la società Ryanair, come riportato dalla testata giornalistica on-line 'TrapaniSì' del 20 agosto 2020, ha sollecitato il saldo delle quote spettanti da alcune amministrazioni comunali riguardanti il vecchio contratto di co-marketing per il periodo 2014-2017 pari a circa 200.000 Euro. Somma che, a detta dell'attuale presidente della società di gestione Airgest, sembrerebbe pregiudicare il futuro prosieguo delle tratte programmate o da avviare sullo scalo trapanese;

lo stesso presidente di Airgest nel corso dell'intervista radiofonica alla medesima testata 'TrapaniSì' del 27 agosto ha affermato di mediare tra sindaci e Ryanair per il recupero delle somme ancora dovute oggetto del contratto di co-marketing;

considerato che:

la vicenda è stata oggetto di diverse interrogazioni parlamentari, nonché di interrogazioni presentate presso l'Assemblea regionale siciliana dai parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle, visto che ad oggi la Regione rappresenta per il 99 per cento la proprietaria della società Airgest;

il 1° marzo 2018 è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Procura della Corte dei conti, con cui si chiedeva alla magistratura l'accertamento delle responsabilità, anche penali, sulla vicenda che ha visto Airgest SpA piombare in una profonda crisi dopo la drastica riduzione dei voli Ryanair e soprattutto la verifica di alcuni aspetti legati ai bilanci e alla conduzione tecnico-amministrativa della società, anche in ragione alle operazioni di co-marketing eseguite nei confronti della società irlandese;

lo scorso 17 luglio si è tenuta l'udienza davanti al giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trapani, competente a decidere sull'eventuale rinvio a giudizio dei soggetti a vario titolo coinvolti nell'inchiesta sugli accordi di co-marketing stipulati a beneficio dell'aeroporto di Birgi. Il sostituto procuratore in quella sede ha chiesto il rinvio a giudizio dei soggetti indagati per falso in bilancio e peculato, per i fatti contestati che vanno dal 2010 al 2016;

il Giudice per l'udienza preliminare ha quindi dichiarato parzialmente prescritte alcune delle accuse, riconoscendo però la legittimità delle accuse di peculato che ha comportato il rinvio a giudizio degli indagati, tra i quali l'attuale presidente Salvatore Ombra. Il processo avrà inizio il prossimo 16 febbraio davanti al Tribunale di Trapani;

considerato inoltre che:

lo scorso 18 febbraio la pagina web 'Ttg Italia' riportava la notizia dal titolo 'Ryanair sotto indagine Ue per gli accordi di co-marketing' dove si affermava: 'Secondo quanto spiegato dall'Ue in una nota ufficiale (...), 'la Commissione ritiene che il sostegno fornito a Ryanair e ad altre compagnie attraverso i contratti di co-marketing possa costituire un aiuto di Stato';

la stessa Ryanair in Italia ha goduto di contributi pubblici sotto forma di contratti di co-marketing in diverse basi aeree,

si chiede di sapere:

se il ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se gli stessi siano stati oggetto di verifica anche da parte degli organi di controllo e delle autorità regolatrici competenti;

se ritenga di valutare, nell'ambito delle proprie attribuzioni, la legittimità dei contratti di co-marketing sottoscritti dalle società di gestione aeroportuali, nonché dell'attività di mediazione svolta da queste ultime per la riscossione delle quote costituenti il corrispettivo dell'accordo di co-marketing;

quali iniziative intenda assumere per disciplinare gli accordi di co-marketing, in particolare tra società di gestione aeroportuale e società interamente controllate da vettori aerei, alla luce dei regolamenti europei e della legislazione vigente". 2 Settembre 2020

 

Aerolinee low cost, ENAC, i tanti accordi co-marketing e le tariffe stralciate

Una specifica indagine era stata avviata nel lontano 2005! Era il 2005, il 17 Marzo, quando ENAC con un comunicato stampa informava l'apertura di una “indagine conoscitiva sui rapporti tra aeroporti e compagnie aeree”.

Il testo era in seguente:

“L’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto di aver ripreso il programma di verifiche sui rapporti economici che legano gli aeroporti nazionali ad alcune compagnie aeree tradizionali e low cost.

Obiettivo dell’indagine è l’acquisizione di informazioni su politiche commerciali adottate dai gestori aeroportuali in tema di tariffe di handling (servizi a terra) applicate ai vettori utenti degli aeroporti; verifica della correttezza ed imparzialità delle tariffe applicate; valutazione della trasparenza degli incentivi di marketing corrisposti dai gestori ai vettori in modo da favorire l’apertura di nuove rotte.

L’analisi di tali aspetti è volta a garantire una corretta concorrenza nel mercato del trasporto aereo e ad escludere sconti che possano gravare sui costi della comunità qualora tali sconti vengano praticati da società di gestione con capitale a partecipazione pubblica”.

Quali sono stati i risultati se, dopo 15 anni il Corriere della Sera, lo scorso 20 Giugno, con l'articolo “Alitalia e l'accusa agli aeroporti: Basta discriminazioni tariffarie a favore delle low cost” ha illustrato uno scenario caotico?

Quattro giorni prima, il 16 Giugno sullo stesso Corsera l'articolo “Aerei, le low cost in Italia grazie  a 391 milioni di incentivi all’anno”, aveva inquadrato, nel dettaglio, i costi, i patti e la mancata trasparenza.

Una realtà operativa del tutto anticompetitiva, causata dei numerosi accordi di co-marketing intercorsi tra Enti, aziende pubbliche e para-pubbliche con vettori low cost.

Negli ultimi 15 anni il divario concorrenziale, nel corso del tempo, è progressivamente squilibrato senza che alcuno, in Italia e nella UE, fatto salvo alcune interrogazioni parlamentari, avesse posto interventi e misure correttive. In attesa di un qualche riscontro, intanto, sarebbe utile conoscere i risultati di quella indagine ENAC. 25 Giugno 2020

Aeroporti, aerolinee e aiuti di Stato, interviene la UE!

Ma le politiche di co-marketing prosperano da almeno 20anni. Quanti sono gli scali europei dove “specifiche aerolinee” operano con finanziamenti diretti, tipo accordi di co-marketing, a trattativa privata, senza alcuna gara d'appalto?

Tanti, troppi? Dopo tanti anni, almeno due decenni, finalmente, alcuni media riferiscono che la Commissione Europea sarebbe intenzionata a verificare la congruità e legittimità di tali accordi. Ma sono indagini che vengono riproposte, ciclicamente, senza una qualche conclusione risolutiva.

Una realtà operativa e di mercato che configura una indebita posizione vantaggiosa sulla concorrenza.Talora anche dominante. Di fatto incompatibile con il mercato “europeo” e nazionale, quando attivato in ogni singolo Paese comunitario. Con reti operative ed aeroporti di partenza e destinazioni periferici, per aggirare “costose” politiche di slot sugli aeroporti prevalenti.

Scali aerei di prossimità, competitivi, con aeroporti metropolitani. Realtà operative che, in un finto contesto di liberalizzazione, nel corso degli anni, hanno pregiudicato le policy delle stesse aerolinee “storiche”.

Stesse rotte e tariffe differenziate, da biglietti low cost a formule scontate e, comunque, del tutto non competitive. Il confronto e dibattito su una tipologia di sussidi, incentivi e/o sconti, probabilmente, in contrasto con regolamento comunitarie,

Spesso o forse sempre la politica dei sussidi al volo, le co-marketing policy, sono finanziamenti pubblici, erogati dallo Stato, attraverso aziende ed enti parapubblici. 19 Febbraio 2020

Aeroporti, tariffe dei biglietti aerei: costi ed extracosti

Tra co-marketing e sostegni vari: un PNA ed una rete operativa anomali! Tra agevolazioni per passeggeri, al co-marketing con le low cost, alla continuità territoriale aerea per le isole e per le periferie del Belpaese, gli incentivi per promuovere nuove rotte determinano erogazione di “finanziamenti” senza sosta.

Conformi o meno con il diritto comunitario che, fra l'altro incidono pesantemente anche sulla concorrenza tra le stesse aerolinee. Al punto di agevolare e/o pregiudicare gli stessi bilanci aziendali.

Dalla Sardegna che sostiene di registrare costi/tariffe proibitive, soprattutto in estate, alla Sicilia dove la Regione ha destinato ben 16 milioni/Euro, per superare il il caro-voli, per gli aeroporti di Palermo e Catania, oltre a Trapani e Comiso.

Dal Nord al Sud il supporto al volo (tra spese low cost e agevolazioni tariffarie) il sistema Italia finanzia – avrebbero rilevato alcune indagini - oltre 200 milioni/anno. E' una realtà sostenibile? Ma a chi tocca intervenire?

Una interrogazione parlamentare a sostegno delle “agevolazioni” rappresenta uno spaccato di questa realtà? E' stata presentata dall'onorevole Mauro D'Attis (FI)

"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, al ministro per il Sud e la coesione territoriale.

Per sapere, premesso che:

anche per queste festività natalizie, come negli anni scorsi o per le vacanze estive, si è riproposto il tema del 'caro biglietti', un fenomeno che costringe migliaia di studenti e lavoratori originari del Sud Italia a sostenere enormi costi per tornare dalle famiglie, partendo dai luoghi di residenza del Nord Italia;

Federconsumatori monitora ogni anno l'aumento del costo dei biglietti di treni, aerei ed anche autobus sui quali questi consumatori tornano a casa e, quest'anno, ha scoperto aumenti da capogiro;

per quanto riguarda, per esempio, la Sicilia, il volo più economico da Milano-Malpensa a Palermo 'Falcone-Borsellino' è l’EasyJet delle ore 7:05. Questo volo l'8 novembre 2019, costa appena 57 Euro, che salgono a 179 Euro il 23 dicembre 2019. Un aumento pari al 314 per cento. Il volo più economico da Roma-Fiumicino a Palermo l'8 novembre 2019 è il Ryanair delle 08:30 che costa 86 Euro. Lo stesso volo costa 126 Euro il 23 dicembre 2019, con un aumento del 146 per cento;

non va meglio a chi deve recarsi in Puglia, anche in questo caso Federconsumatori che ha deciso di monitorare alcune delle principali tratte per analizzare la differenza di costo tra il viaggio nel week-end 8-10 novembre 2019 ed il periodo delle festività di fine anno 23 dicembre 2019-7 gennaio 2020;

oltre a registrare sin da metà ottobre 2019 l'esaurimento dei posti –specialmente per quanto riguarda treni e pullman– sono emerse differenze notevoli ed in alcuni casi molto elevate. Comprare un biglietto Roma-Bari a novembre 2019 sarebbe costato 39 Euro viaggiando con l'alta velocità. Con lo stesso treno a dicembre 2019 il costo sale a 61 Euro;

mediamente, in treno, il costo del viaggio in occasione delle festività di fine anno sulle tratte prese in esame rispetto ad un week-end di novembre 2019 costa dal 20 per cento al 144 per cento in più;

non va certo meglio per i bus, in questo caso il prezzo maggiore applicato in occasione delle festività natalizie va dal più 14 per cento al più 101 per cento;

i viaggi sono un servizio e, come tutti i servizi, il loro prezzo dipende dall'offerta e dalla domanda, ma i dati citati mostrano che si è di fronte ad incrementi di prezzo inaccettabili. Il Governo, a giudizio dell'interrogante, dovrebbe invitare l’Antitrust ad avviare approfonditi controlli su queste condotte commerciali che portano migliaia di italiani a dover sostenere costi improponibili o, ancora più grave, a rinunciare a visitare i propri cari per le festività natalizie–:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;

se il Governo intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché in futuro i prezzi dei biglietti per raggiungere il Sud Italia durante le festività natalizie, come durante le vacanze estive, siano ricondotti alla media dei costi degli altri periodi dell'anno". 21 Gennaio 2020