venerdì 03 luglio 2009 13:20 Età: 15 yrs

Catullo, tra V.I.A., V.A.S., calo di traffico e bilanci

Categoria: Verona, Safety Security , Ambiente, Dossier, Imp. acustico, Imp. gassoso, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Nello scalo Veronese del Catullo il 2009 non si è presentato granché bene.

 

I bilanci sono quelli che sono, le questioni irrisolte della V.I.A. e della V.A.S. sono sempre da gestire, il Piano di Rischio dei Comuni dell’intorno aeroportuale deve essere ancora integrato nei piani regolatori, i militari non hanno ancora passato la mano all’ENAV nella gestione del traffico aereo del Garda, la rete di monitoraggio acustica con la correlazione dei voli è ancora un traguardo lontano e, senza continuare in questa lunga elencazione, anche i volumi di traffico aereo sono negativi.

 

Nei primi cinque mesi del 2009, infatti, i dati di Assoaeroporti registrano dati costanti, non rassicuranti. Riportano una riduzione del 9.5% nel numero dei decolli ed atterraggi (14.329 movimenti), i passeggeri trasportati hanno invece subito un taglio del 13.9% (1.037.204).

 

Anche i volumi di merci/cargo transitati sono a picco con un negativo di 24.1% pari a 2.707 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2008.

 

Le entrate potrebbero migliorare qualora le tariffe aeroportuali fossero rapidamente adeguate. Ma maggiori proventi unitari sarebbero solo un mero palliativo per i bilanci qualora gli esercenti non risolvessero in tempi brevi un qualche “Contratto di Programma” con ENAC e CIPE per sbloccare finanziamenti indispensabili al sostegno delle opere che attendono una rapida soluzione.

 

Il Catullo dovrebbe ripensare anche un diverso ruolo strategico nei sistemi aeroportuali del norditalia.

 

Schiacciato tra il sistema lombardo (Bergamo, Linate, Malpensa e Montichiari), quello della SAVE di Venezia ad est e quello Bolognese a sud, abbisogna di una politica di concertazione e di coordinamento con scali aerei che insistono sullo stesso bacino di traffico passeggeri e merci.

 

Nuove modalità di confronto “industriale” con gli aeroporti limitrofi quindi, per inquadrare prospettive imprenditoriali in grado di formulare, finalmente, anche per il Catullo politiche di sostenibilità ambientale e coesistenza con il territorio circostante.