martedì 17 novembre 2009 07:49 Età: 14 yrs

Montichiari, non solo una questione ambientale

Categoria: Brescia, Std ICAO ENAC, Piani di rischio, Comitati , Aviation topics, Impatto volatili, Incidenti aerei, Dossier, Archivio, Safety Security

 

Lo scalo D’Annunzio di Montichiari di Brescia soffre una situazione del tutto singolare.

 

E’ gestito dalla società veronese, ha un deficit di bilancio vertiginoso ed è, legittimamente, ambito dagli imprenditori bresciani e lombardi.

Questo, che è al momento il quarto scalo della Regione Lombardia, potrebbe essere, nel contenzioso in atto, essere sottoposto a un bando di gara Europeo.

Nell’analisi proposta sul Corriere Economia del 16 novembre a firma Isidoro Trovato, tra l’altro si sostiene come lo scalo di Montichiari sia l’unico – tra quelli Lombardi - che “non ha vincoli ambientali”. Ebbene è proprio questo il punto che Aerohabitat vuole commentare.

Non si può che condividere come i tre restanti aeroporti Lombardi, Orio al Serio, Linate e Malpensa, soffrano problematiche ambientali e vincoli aeronautici specifici, ma occorre davvero sottolinearlo ed insistere, questi riguardano anche Montichiari.

Per darne conto, anche se in sintesi, Aerohabitat propone le considerazioni conclusive svolte lo scorso 15 maggio, nel corso dell’annuale assemblea di CambiaRotta – comitato di cittadini di Carpenedolo - il Presidente di CambiaRotta, dopo la presa d'atto dei documenti di scoping elaborati dalla Regione Lombardia, sono emerse queste priorità già segnalate alla stessa Regione:

 

  • la necessità di un monitoraggio continuo ex ante ed ex post che, a tutt’oggi, non è stato implementato;

  • interventi di recupero ambientale relative alle aree già scavate ed utilizzate sia come laghetti che come discariche;

  • alto rischio di bird strike dovuto al volo quotidiano di migliaia di gabbiani

  • con riferimento all'attuale servizio di hub postale con i circa ventisei movimenti notturni, si rimarca l'abuso di tale servizio svolto con aerei, peraltro obsoleti, dalle ore 23,30 alle ore 1 a sud e dalle ore 2 alle 3 a nord della pista in palese contrasto con la normativa vigente;

  • ogni aeroporto, secondo le attuali normative di legge, deve inibire i voli dalle ore 23 alle 6

  • rischio di incidentalità aerea;

  • peggioramento della salute considerato che analogamente q quanto già avvenuto alla Malpensa vi sarà un aumentato uso di ipnotici ed un aumento di asma e di rino-congiuntivite per allergie;

  • l’attuale  assenza  di un sistema di rilevamento radar delle tracce dei decolli e degli atterraggi rende inverificabili le valutazioni delle curve isofoniche in relazione all’attività aerea sin qui prodotte;

  • le due ipotesi di sviluppo nello scenario proposto dalla Regione da qui al  2025 sono oggettivamente incompatibili con le condizioni ambientali dell’area di Montichiari e dei Comuni vicini;.

  • per quanto riguarda  la traiettoria delle rotte, la nostra associazione ha sensibilizzato il Comune di Carpenedolo che, come previsto dalle Direttive CEE (30/2000 e 49/2002), sentiti i propri Consulenti tecnici, ha provveduto ad inviare agli enti preposti ENAC ed ENAV oltre che alla Società di gestione Catullo lo studio di fattibilità dello spostamento delle rotte di avvicinamento e la modifica dell’angolo di incidenza per l’approccio alla pista  con la finalità di ridurre la ricaduta di inquinamento acustico e chimico,  ma con a tutt’oggi un nulla di fatto.