mercoledì 20 gennaio 2010 09:19 Età: 14 yrs

Scenario Catullo per altri scali italiani

Categoria: Verona, Aeroporti, Std ICAO ENAC, Piani di rischio, Imp. acustico, Ambiente, Dossier, Archivio

 

Prosegue la telenovela sulla VIA e sulla VAS dell'aeroporto Catullo di Verona.

Ma è una vicenda isolata o invece potrebbe riguardare altri scali del BelPaese?

Quanti aeroporti, pur dopo aver espletato inizialmente la procedura di VIA, anche un decennio addietro, hanno in seguito moltiplicato il numero dei voli, trasportando milioni aggiuntivi di passeggeri? Magari con estese e marcate ricadute ambientali e territoriali?

Aerohabitat cerca di darne conto con sistematicità ma la vicenda della VIA / VAS del Catullo non sembra davvero esaurirsi a breve. La recentissima missiva della Commissione UE sembrerebbe riproporre considerazioni integrabili alla lettera trasmessa dal Segretario Generale del Ministero dell'Ambiente Ing. Bruno Agricola, che solo il mese di novembre 2009 confermava l'assenza della VIA.

 

Ebbene quest'ultima lettera sostiene senza alcun ombra interpretativa come l'Aeroporto Catullo debba necessariamente verificare la procedura di VIA, addirittura dal 14 marzo del 1999. Sottoponendo a screening quasi tutte le opere realizzate da quella data fino all'ampliamento della palazzina scalo merci.

Cosa significa tutto questo?

 

In discussione è ancora una supposta/presunta violazione alla procedura di VIA dello scalo veronese? Piuttosto il documento trasmesso dalla Commissione Europea in data 13 gennaio sembrerebbe risolvere ogni interrogativo.

La questione posta sembrerebbe andare ben oltre il caso veronese.

Assume un rilievo che va oltre la stessa VIA e VAS del Catullo, perché potrebbe - come Aerohabitat ha segnalato in premessa - rispecchiare situazioni simili, avvenute e/o esistenti su altri scali della Penisola.

Purtroppo non si hanno riscontri così evidenti su altri scali aerei.

Se tali circostanze si sono realizzate, è solo grazie all'esistenza o mancanza di un qualche comitato di cittadini o di qualche indomito ambientalista e cittadino che, con una incessante ma talvolta anche sporadica iniziativa riesce ad ottenere adeguate risposte.

 

Circostanze che hanno fatto emergere - o lo consentirà in futuro - l'assenza o il ritardo nell'adozione della ineliminabile procedura di VIA. Basta poco.

Probabilmente lo stesso incremento dell'attività di volo, con l'aumento del numero di passeggeri, talvolta un milione e/o diversi milioni di viaggiatori rende indispensabile l'aggiornamento della procedura di VIA. Qualora questa sia stata, comunque, espletata.

Possibile che su un qualche aeroporto della  Penisola, un Paese a pieno titolo integrato nei vincoli della Comunità Europea, possa essere stata sviluppata attività aeroportuale, possa essere avvenuto un consistente potenziamento dei voli, una vasto ampliamento infrastrutturale (pista allungata, adeguamento dell'aerostazione o altro) senza una adeguata valutazione di VIA e VAS?

Quello che sta avvenendo al Catullo, è puntualmente documentato sul sito www.vivicaselle.eu  e, nella giornata dello scorso 15 gennaio, nella quale è segnalata e commentata la inusuale/straordinaria quanto tempestiva corrispondenza con la Commissione UE.  


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Lettera_CE_-_Beniamino_Sabrini_-_00-CE-13-01-10.pdf