mercoledì 01 giugno 2011 06:30 Età: 13 yrs

Ma perché i dati di traffico annuali ENAC non coincidono con quelli Assaeroporti? Le conseguenze? Potrebbero risultare rilevanti!

Categoria: Aeroporti, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Ambiente, Convegni, Imp. acustico, Imp. gassoso, Incidenti aerei, Piani di rischio

 

Succede che i dati non collimano. Per diversi motivi. Motivi previsti dalle legge, quali il traffico militare che non viene conteggiato. Spesso non entrano nella contabilità i voli di Stato. Probabilmente anche i voli "segreti", governativi, paramilitari (dei servizi) ed equivalenti.

 

Ma quello che sorprende è quando sono discordi i dati del traffico commerciale/civile di uno scalo.

Possibile che le tabelle di sintesi Assaeroporti non siano coincidenti con quelle fornite da ENAC nei rapporti annuali?

 

Comunque sia, sono numeri rilevanti per ovvie ragioni. Non solo quello del mero catasto dei voli che vanno ad identificare gli indici dell'impatto acustico ed atmosferico di uno scalo aereo. Quindi delle corretta mappatura del territorio e quindi relativa identificazione della zonizzazione acustica. Perciò anche del numero dei caseggiati da insonorizzare e/o delocalizzare.

Parametri di legge che diventano fondamentali per valutare e stimare i costi finanziari e sociali delle operazioni a tutela dei cittadini che vivono nell'intorno aeroportuale.

 

Ma non solo.

 

Anche lo stesso Piano di Rischio aeronautico di una pista è direttamente correlata al numero, alla tipologia dei velivoli che operano, alla specificità delle operazioni di volo sviluppate su una pista.

In fondo anche l'elaborazione stessa del Piano di Rischio, la geografia sul terreno, quella che designa gli spazi di sicurezza lateralmente e nel prolungamento della pista e/o sottostante alle traiettorie di decollo ed atterraggio che potrebbero essere state inficiate nel corso della formulazione preliminare della variante introdotta nel Codice della Navigazione.

 

Ma non solo.

 

Il numero dei voli si coniuga anche alle entrate di un gestore aeroportuale. Non solo al pagamento delle tariffe devolute ad ENAC. Più voli equivale a più costi e maggiori entrate. Quindi profitti.

Impossibile sbagliarsi. Perché accade?

Quali conseguenze potrebbero innescarsi?

 

Banale dirlo, troppo ovvio e scontato. Aerohabitat ha posto da tempo interrogativi sulla congruità e coerenza delle mappe acustiche aeroportuali. Perciò delle zonizzazioni acustiche, del computo dell'impatto atmosferico e, financo, del Piano di rischio aeronautico. Tutto da rifare?

In fondo i calcoli dei modelli matematici che presiedono alle stime sull'impatto acustico, atmosferico ed al computo del rischio derivano meccanicamente dai volumi di traffico di riferimento.

 

Ma per esprimere una prima valutazione in merito è' perciò indispensabile sapere se la "mappe" citate si rapportano ai dato forniti da Assaeroporti o a quelli di ENAC.

La questione, come spesso accade, è sostanziale.

 

Potrebbero, infatti, a ragione, essere impugnati i lavori delle Commissioni Aeroportuali.

Potrebbero essere state inficiate anche le stesse procedure di Valutazione di Impatto Ambientale.

Quelle autorizzate, quelle negate e quelle dichiarate non indispensabili.