giovedì 27 settembre 2012 06:27 Età: 12 yrs

Aeroporti e rischio terzi, ma solo Enac decide

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Archivio, Dossier, Incidenti aerei, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Quanti scali hanno adempiuto all'Art. 707? Quanti all'Art. 715? Perché non lo sappiamo?

Lo studio di valutazione del rischio da incidente aereo in un aeroporto è sottoposto alla integrale adozione dell'Art. 707 e Art. 715 del Codice di Navigazione di concerto con il “Airport Planning Manual - Doc 9184/part 2” che al paragrafo 5.4 “Risk of Aircraft Accident around Airports”.

 

Il Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio degli Aeroporti ENAC elenca dettagliatamente le misure di tutela del territorio che i Comuni devono recepire nei propri strumenti urbanistici.

La geometria delle zone A, B, C e D intorno alle piste (ambito dell'Art. 707) è oltremodo specificata e numerosi Comuni aeroportuali dovrebbero, di concerto aver già trasmesso le varianti ai rispettivi piani di edificazione e, a sua volta, ENAC dovrebbe aver validato tali mappe di vincolo aeronautico.

Bene, quanti scali aerei sono a norma? Quanti hanno in corso le procedure di validazione? Quanti e quali aeroporti e/o Comuni aeroportuali e/o di sedime non hanno ancora adempiuto alla messa in sicurezza dei territori?

 

Ecco il primo punto, Aerohabitat ritiene che i cittadini lo debbano, necessariamente sapere!

Le popolazioni insediate dell'intorno delle piste del Belpaese, sono stati, almeno a fronte delle deroghe previste (sulle quali Aerohabitat, comunque, manifesta le sue riserve), adeguatamente tutelati?

 

E intanto perché ENAC non emana un elenco degli scali a norma?

Ma non è solo l'identificazione e adozione delle "zone high risk" in discussione, è anche l'attuazione dell'Art. 715 che pone interrogativi.

E' l'analisi che rimanda ai livelli di rischio vengono calcolati sulla griglia casistica, alla rappresentazione grafica dei risultati riportando sulla planimetria dell’intorno aeroportuale le curve di isorischio caratterizzate dai valori di 1x10-4 ,1x10-5, 1x10-6.

 

I testi ENAC sono altrettanto trasparenti, anche su questo punto.

Ma anche controversi, almeno per Aerohabitat. Se l'adozione dell'Art. 707 riguarda la totalità degli scali aerei la valutazione del rischio contro terzi, prevista dall’art. 715, va effettuata dall’ENAC solo per alcuni aeroporti.

 

"L’articolo 715, riportato integralmente all’inizio del presente documento, prevede che Enac individui gli aeroporti su cui effettuare la valutazione del rischio. In tale ottica, in ragione dei limiti di affidabilità del modello, sono stati individuati i criteri di selezione di tali aeroporti che fanno riferimento a:

- volume di traffico di 50.000 movimenti/anno (attuale o previsto nel Piano di Sviluppo Aeroportuale)

- ubicazione in tessuti urbani sensibili e fortemente urbanizzati nelle vicinanze aeroportuali."

 

Ecco quali sono questi scali? Aerohabitat ritiene siano stati da tempo identificati e selezionati.

Perché ENAC, in una politica di trasparenze e di corretta informativa sui livelli di safety di uno scalo aereo, non fornisce un elenco dettagliato delle piste che abbisognano del "risk assessment".

E magari anche quali di queste piste hanno adottato l'Art.715!