mercoledì 13 febbraio 2013 07:13 Età: 11 yrs

Il Comune di Venezia intenzionato a ricorrere al TAR contro l'accordo programma SAVE ENAC

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Tessera tra potenziamento dei voli, seconda pista e l'urgenza per le tutele al territorio

Cosa succede a Tessera? Dopo il tanto atteso accordo di programma stipulato da SAVE ed Enac, dopo la vendita delle quote SAVE da parte del comune di Venezia ecco l'annunciato ricorso avverso al Programma di potenziamento dello scalo. Il sindaco Giorgio Orsoni, dopo aver appieno verificato il Piano che ha motivato l'accordo tra SAVE ed ENAC e/o viceversa, potrebbe risultare in parte se non del tutto incompatibile con il PAT. Il Piano d'Area Territoriale non permetterebbe il vasto riassetto aeroportuale pianificato.

 

Ma come è possibile? Appare davvero strano che un tale accordo di programma non sia stato coordinato e concertato già nella fase preliminare della stesura del PAT e dello stesso potenziamento masterplan dello scalo. Difficile pensare che i due soggetti territoriali abbiano condotto due iniziative indipendenti senza conoscere finalità e target. Non è invece possibile il contrario? Che qualcuno abbia forzato la mano all'altro soggetto? Il PAT è stato approvato il 21 dicembre 2012, il Contratto di programma SAVE ENAC nel pomeriggio del 28 dicembre 2012. 

"I contratti di programma regolamentano il rapporto tra lo Stato, rappresentato dall’Enac, e la società a cui è stata affidata la gestione dello scalo. Da una parte assicurano alle società di gestione di avere certezza delle entrate necessarie allo sviluppo del piano degli investimenti, dall’altra permettono all’Enac di disporre di strumenti più incisivi per svolgere il proprio ruolo di vigilanza e controllo sull’attuazione degli investimenti stessi che le società di gestione si impegnano a realizzare durante il periodo contrattuale".

 

La disputa coinvolge nello stesso tempo il Piano di Governo del Territorio (PGT), determinando la necessità di essere recepiti negli atti costituenti lo strumento di pianificazione comunale e quindi deve integrarsi  con il masterplan aeroportuale. Anche quello di Venezia Tessera.

Il piano di governo del territorio trova fondamento in una specifica legge regionale e prevede che la Regione svolga la funzione della pianificazione territoriale attraverso il Piano del governo del territorio.

 

 L’avvio formale del percorso di formazione del PGT avviene , di solito, contestualmente all’avvio del processo di valutazione ambientale strategica (VAS), ma anche dei processi che attengono alla predisposizione del Piano di rischio, del Piano Ostacoli aeroportuali.

La prassi nel percorso di VAS, ad esempio, contempla l'avvio di specifiche consultazioni con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di presentare osservazioni, pareri e contributi utili all’elaborazione dello strumento di pianificazione territoriale e del relativo rapporto ambientale.

 

Anche l'attivazione di tavoli tecnici, con il coinvolgimento dei Comuni della Provincia, delinea il Progetto di Piano di Governo del Territorio nell’ambito di una specifica Assemblea di pianificazione.

 

La disputa coinvolgerebbe anche l’acquisizione dell’ex Aeroterminal e la realizzazione di opere in difformità con la pianificazione del Comune di Venezia.

Nel recente periodo, perciò nella fase del dibattito in ENAC sull'accordo di Programma, Giorgio Orsoni avrebbe trasmesso ben due diffide avverse al procedimento in corso. In discussione ci dovrebbero essere non solo nuove edificazioni ma anche i relativi Piano di rischio, Piano ambientale - acustico e risk assessment.

 

In discussione è ancora una volta il ruolo dei soggetti territoriali (Comuni e Regioni), di quelli di controllo e vigilanza e gestione degli aeroporti (ENAC) e delle società di gestione aeroportuale. Occorre domandarsi se, senza le evidenze pubbliche della controversia lagunare, anche altre infrastrutture aeroportuali del Belpaese sono nell'occhio del ciclone di competenze territoriali mai risolte.

E se, ancora una volta, debba essere sempre la magistratura a risolvere e/o sciogliere nodi spinosi della coesistenza tra invasive trasformazioni e potenziamento - quasi senza limiti e/o saturazione ambientali e di rischio terzi  - delle infrastrutture aeroportuali e la comunità ed il territorio circostante.