giovedì 07 marzo 2013 06:57 Età: 11 yrs

Incidenti aerei e inchieste. Comparare Libia e Italia è realistico?

Categoria: Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Incidenti aerei, Piani di rischio, Human factor, Std ICAO ENAC, Aerolinee

 

by Commander

A distanza di 2 anni e 9 mesi, la Libia rende disponibile la Relazione sull’incidente di Afriqiyah Airways avvenuto a Tripoli. A quando la Relazione Italiana finale sull’incidente Wind Jet di Palermo?

Il 12 maggio 2010, un velivolo Airbus 332 della Compagnia libica Afriqiyah proveniente da Johannesburgh , si schiantava al suolo dopo un avvicinamento “Non di precisione” in condizioni di scarsa visibilità, effettuato verso la pista 09 dell’aeroporto internazionale di Tripoli.

 

Nell’incidente perivano 103 persone, fra passeggeri ed equipaggio, solo un bambino sopravviveva, 70 dei passeggeri erano di nazionalità Olandese.

Secondo gli accordi internazionali in materia, lo stato in cui avviene l’incidente è responsabile della condotta dell’inchiesta tecnica per appurare le cause dell’incidente.

Conseguentemente il governo Libico ha svolto le opportune indagine ed approfondimenti e poiché l’aeroplano era di costruzione francese, anche l’Agenzia per la sicurezza aerea BEA, Bureau d’enquetes et d’analysis ha partecipato al team investigativo.

 

L’Olanda, in quanto Stato  di appartenenza di numerose vittime  ha potuto partecipare in qualità di osservatore.

Secondo la relazione sull’incidente, le cause dell’evento sono di varia natura, fra le altre vengono citate quelle relative alla:  a) scarsa collaborazione fra i piloti nella cabina di pilotaggio (CRM) durante l’avvicinamento; b) azionamento dei comandi in maniera tipica di coloro (o colui) che si trovano sotto l’influsso di illusioni sensoriali “Somato-gravitazionali”; b) inappropriata sistematica analisi dei dati di volo e modalità di retroazione (feedback) da parte della Compagnia Afriqiyah Airways; c) mancata aderenza alle “Standard operations procedures SOP” e alla terminologia standard.

 

Come fattori contributivi viene inoltre segnalato, che: a) le informazioni meteo disponibili all’equipaggio non riflettevano quelle reali; b) l’ addestramento dell’equipaggio non era adeguato; c) l’occupazione delle frequenze radio sia di torre che di ground .

Questo in sintesi è ciò che dice il rapporto conclusivo.  Ci sarebbe, a nostro giudizio, veramente da riflettere, come, sotto alcuni aspetti le cause dell’incidente richiamino alla memoria altre tragedie recentemente occorse. E su questo ci ritorneremo.

 

Oggi, quello che ci preme però è un’altra considerazione.

La Libia non può essere certo considerata una nazione aeronauticamente avanzata, fra l’altro, da quando è avvenuto l’incidente, nel 2010 ad oggi, ha attraversato periodi assai difficili che l’hanno coinvolta in una guerra civile ed in un completo ricambio della classe dirigente. Ebbene, ciò nonostante, dopo 2 anni e 9 mesi è disponibile il “Rapporto” sulle investigazione condotta e sulle presunte cause dell’incidente. 

In Italia il 24 settembre del 2010 l’A 321 di Wind Jet, atterrava (si fa per dire) prima della pista 07 di Palermo e solo grazie a fattori causali non si registravano morti fra i numerosi occupanti dell’aereo.  

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto una indagine sull’evento, dopo circa due anni, il 3 ottobre del 2012, è stato emesso un “Rapporto intermedio”  che ancora nulla dice sulle cause e sulle possibili azioni di  prevenzione da mettere in atto. Da allora sono passati altri 5 mesi, senza che l’Ansv abbia provveduto a pubblicare la Relazione finale.

A questo punto ci sorge il dubbio che l’Agenzia investigativa sugli incidenti aeronautici libica sia più efficiente di quella italiana.  Riusciremo ad avere anche noi la relazione conclusiva sull’evento di Palermo in tempi Biblici, scusate, volevamo dire Libici si è trattato di un lapsus, o dovremo registrare come risultato finale Libia-Italia 3-0 ?