mercoledì 17 dicembre 2014 06:12 Età: 9 yrs

Grottaglie, Rivolto, Ghedi e le altre aerobasi, ancora nessuna novità

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Std ICAO ENAC, Comitati , Flotta militare, Cpt Dentesano

 

Dove saranno concentrate e localizzate le attività trasporto, addestrative e caccia, PAN dell'Aeronautica?

Con il documento preliminare finalizzato alla "raccolta di un complesso di elementi d'informazione e di valutazione quanto mai ampio e diversificato, ai fini della successiva fase di elaborazione di un Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa” il quadro operativo e strategico delle Forze Armate Italiane sta, lentamente, prendendo corpo. Ma senza alcuna identificazione delle aerobasi strategiche del sistema militare "Italia".

La sicurezza e difesa nazionale e il futuro delle Forze armate, dopo la definizione degli obiettivi che il Paese intende perseguire, deve identificare, infatti, le aerobasi dalle quali opereranno la protezione e la tutela dei suoi cittadini, del territorio, degli interessi vitali e strategici e dei valori nazionali.

In questo contesto quale ruolo e quale futuro avranno, ad esempio, due aerobasi come Rivolto in Friuli e Grottaglie in Puglia?

Ma se a Grottaglie tutto sembrerebbe deciso non altrettanto è delineato per Rivolto.

A Grottagllie l'infrastruttura militare originale era sorta dall'esigenza di tutela del porto di Taranto.

Nel I dopoguerra furono costruiti hangar per dirigibili, nel II Conflitto mondiale le attività si sono allargate ma rapidamente compromesse con il bombardamento 1943 e la distruzione delle flotte aeree italiane e tedesche stanziate. Occupato dalle forze Alleate lo scalo è stato restituito all'Aeronautica Militare Italiana nel 1950. Solo nel 1964 è diventato civile. Nel 1969 fu chiuso ai voli civili e riaperto solo nel 1984 e reso disponibile alla Marina Militare Italiana. Nel 2006 la società Alenia Aeronautica partner della Boeing identifica l'infrastruttura pugliese per la costruzione delle fusoliere in fibra di carbonio e il trasporto.

L'allungamento della pista ha consentito operazioni di volo dei velivoli Boeing 747 cargo. Lo stesso Ministro Maurizio Lupi in una recente dichiarazione ha rilevato l'affermato ruolo centrale assunto da Grottaglie come un esempio ideale d'integrazione tra esigenze del trasporto aereo e dell'industria aerospaziale.

Il progetto di valorizzazione dell'infrastruttura aeroportuale di Taranto-Grottaglie permetterebbe all'Italia di

interagire proficuamente con l'industria europea, assegnando una funzione strategica.

Ma se anche le linee guida del prossimo Libro Bianco per la Difesa sembrerebbero assegnare, in definitiva un ruolo "industriale" a Grottaglie, a conclusione quindi di una evoluzione per fasi, militare, civile, militare, ed infine prettamente industriale Alenia-Boeing, quale prospettiva sarà assegnata all'aerobase della Pattuglia nazionale Acrobatica Italiana di Rivolto?

Sorta solo dopo il secondo dopoguerra in alternativa all'ex aerobase di Campoformido Rivolto si è strutturata nei decenni. Ora con una pista di circa 3000 metri ospita dal 1960 la PAN Pattuglia Acrobatica Nazionale, costituendo il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico è stata anche sede fino al 2004 del 14 Gruppo Cacciabombardieri AMX. Dal 2008 sede MOB - Main Operating Base dell'Aeronautica Militare Italiana e del sistema NATO, dal 2011 polo missilistico nazionale è anche un Centro Meteo della rete nazionale.

Nelle 16 pagine del documento del Ministro della Difesa: "Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa: LINEE GUIDA", sono evidenziati 90 sintesi focus indispensabili a inquadrare le prospettive strategiche. Sono, tuttavia, appunti di massima nei quali manca ogni riferimento ad aeroporti, aerobasi e poli infrastrutturali.

Al focus 12 il documento riporta: L’Italia è uno dei principali e più rilevanti Paesi europei e un membro fondatore dell’Unione europea. Il nostro futuro politico, sociale ed economico è sicuramente ancorato all’Europa e al suo divenire. I nostri interessi di sicurezza coincidono in larga misura con quelli di altri partner europei. E’, pertanto, interesse vitale dell’Italia preservare la sicurezza e la stabilità del continente europeo e degli spazi transatlantici, perseguibili garantendo l’efficacia dell'Unione europea e dell'Alleanza Atlantica quali strumenti collettivi, politici e militari, in grado di tutelare tale interesse.

Il focus 21 segnala: " Accanto a tale condizione, emerge chiara l’esigenza che il Paese predisponga una

strategia complessiva di sicurezza nazionale, la quale possa dare unitarietà d’azione alle

multiformi attività necessarie per la protezione degli interessi nazionali nello scenario internazionale.

Sono illustrati in sintesi anche "I compiti e la configurazione delle Forze armate" e nel sottolinea al punto

40: "L’esercizio non potrà che svilupparsi nell’ambito di un preciso perimetro concettuale delimitato da quattro parametri di riferimento: quello “geostrategico”, teso a definire l’ampiezza, la modalità e l’intensità

degli sforzi in funzione della gravitazione degli interessi e delle priorità nazionali; quello quantitativo, correlato alla dimensione numerica delle varie disponibilità umane e materiali; quello qualitativo, inteso a stabilire la diversa modulazione tecnologica, di livello formativo, addestrativo e di prontezza relativa delle varie componenti; quello capacitivo, infine, quale sintesi dell’abilità complessiva del prodotto delle varie parti di produrre l’effetto necessario a conseguire gli obiettivi assegnati."

Prosegue con questioni e interrogativi quali "Impiego futuro ed esigenze", "Il futuro “modello operativo”, "La struttura organizzativa" "Le risorse umane", "Produttività delle risorse e controllo della spesa".

Economie di scala, di sistema e l'imperativo dei costi non potranno che ridurre ancora il numero delle aerobasi dell'AMI e concentrare le varie attività su infrastrutture geo-strategiche.