sabato 15 marzo 2014 07:21 Età: 10 yrs

Aeroporti, aerei, sicurezza e ambiente

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Ambiente, Convegni, Imp. acustico, Imp. gassoso

 

Tra mission, realtà operativa, retorica e investigazione

Ma gli aeroporti italiani sono "safe, secure, efficient, and environmentally friendly"? Quali sono gli scali del BelPaese in regola con i vincoli aeronautici, di rischio e ambientali senza alcun deroga? Quante di queste piste potrebbero essere progettate ex novo nella stessa storica localizzazione? Con gli odierni livello di antropizzazione? Con le attuali strade, autostrade, marine, laghi, mari, agglomerati urbani, edificazioni sensibili, discariche. La vicinanza alle piste di volo pregiudica gli standard senza deroghe?.

L'intento è, preliminarmente, quello di assicurare un sistema di trasporto aereo civile commerciale adeguatamente "safe, secure, efficient, and environmentally friendly".

E' una missione perseguita, oltre alle affermazioni e considerazioni periodiche manifestate in tal senso da qualsivoglia soggetto operativo e/o esercente nella "civil air navigation and commercial space transportation system", anche nel Belpaese!

A parole è una mission dichiarata, sostenuta e ribadita da tutti. In ogni circostanza, in modo particolare dopo qualche incidente o riscontro traumatico. E' la realtà?

Quali livelli di sicurezza sono garantiti in Italia? La casistica incidentale (ancorché gli incidenti registrano una costante riduzione unitaria ed in rapporto al traffico) è un parametro adeguato? Quali potrebbero risultare i criteri di giudizio rispondenti ad adeguati livelli, di procedure, di tecniche alle misure di vigilanza, controllo, tutela, salvaguardia in rapporto al traffico aereo civile/commerciali e quello militare, e quello di aviazione generale, sportiva e di diporto (ultraleggeri e tanto altro)?

Qualcuno in passato aveva affermato concetti ed equazioni quale sicurezza è zero accident? La tutela dei cittadini residenti nelle zone di rischio aeroportuali è forse "zero rischio?

Le infrastrutture aeroportuali della Penisola sono conformi agli standard ENAC - ICAO? Probabilmente non sono pochi gli aeroporti civili/commerciali, le aerobasi militari e perfino le aviosuperfici che non potrebbero essere progettati - con le attuali layout di pista, piazzali, rullaggi, terminal, depositi carburanti - nelle odierne localizzazioni.

La trasparenza in questo caso dovrebbe risultare manifesta e dettagliata. Perché non viene fornito un elenco delle deroghe registrate nel Certificato di Aeroporto di taluni aeroporti?

In persistente attesa del Piano Nazionale Aeroporti non dovrebbe, preliminarmente, essere verificata l'eventuale "non conformità" innanzitutto del layout aeroportuale con l'esclusione dalla lista degli scali strategici del Belpaese?

L'assunto "safe, secure, efficient, and environmentally friendly" del sistema aviation civile/militare/commerciale dovrebbe - finalmente - non dovrebbe trovare un riscontro effettivo anche per altri aspetti di compatibilità e sostenibilità?.

Perché quando una sentenza del TAR richiede la revisione della zonizzazione acustica il -Ministero dei trasporti invece di aderire presenta il ricorso al Consiglio di Stato?

Perché la mappa acustica e la zonizzazione acustica aeroportuale non viene aggiornata biennalmente?

-Perché quando un TAR e il Consiglio di Stato fissano un plafond annuale di voli per uno scalo la sentenza non viene adottato?

-Perché numerosi aeroporti operano in assenza di una Valutazione di Impatto Ambientale?

-Perché altri scali aerei dopo aver moltiplicato i voli di una prima V.I.A. operano con movimenti aerei crescita in attesa dell'adeguamento della stessa valutazione di Impatto Ambientale?

-Perchè il Piano di Rischio riguardante le edificazioni antecedenti al 2007 non ha previsto alcuna demolizione?

-Perché non sono elencati gli aeroporti, le aerobasi, le aviosuperfici in regola con il Piano di Rischio?

-Perchè non sono identificati gli scali, le piste civili e militari che hanno adottato le curve di isorischio, rischio terzi?

-Perché il Piano di Rischio non ha previsto, con criteri sistematici, le fasce sottostanti le traiettorie di decollo (anche in virata), privilegiando gli spazi in asse pista?

Possibile che possa essere elaborato il Piano Nazionale Aeroporti senza assolvere gli interrogativi soprastanti? A chi spetta realmente l'opera di vigilanza ed investigazione della realtà operativa del sistema aviation? Sicuramente non alla magistratura.