venerdì 03 ottobre 2014 05:35 Età: 10 yrs

Valutazione di Impatto Ambientale e aeroporti: il metodo "salami slices" è stato bocciato

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Nessun frazionamento dei progetti, solo VIA complessivi per non pregiudicare il Piano Nazionale Aeroporti

Alla fine il Parlamento Europeo ha legiferato una questione fondamentale aggiornando la Direttiva sulla valutazione d’impatto ambientale (VIA): determinando le modalità e le procedure che devono ottemperate per tutti i progetti, pubblici e privati.

Per quanto riguarda le VIA aeroportuali (ma si suppone anche le VAS) non si potranno più presentare richieste di edificazione,ampliamento e/o costruzioni parziali di uno scalo aereo di un masterplan o di un Piano di sviluppo aeroportuale. (vedi anche www.vivicaselle.eu del 30 settembre 2014).

La tecnica - tanto diffusa in alcuni Paesi - del "Salami Slicing" o "Salami slice" ovvero una sorta di Valutazione di Impatto Ambientale chiedendo una serie di stralci progettuali progressivi, dovrebbe, essere impedita.

La nuova formulazione rappresenta quindi un cambiamento radicale della vecchia Direttiva 2011/92/UE e, salvo sorprese, dovrebbe entrare in vigore nel 2106.

Isolate richieste e relative autorizzazioni per, ad esempio, ampliamento dell'Aerostazione esistente, l'ampliamento del piazzale Aeromobili, la riqualifica ed adeguamento normativo delle infrastrutture di volo attuali, il potenziamento delle aree a parcheggio esistenti, opere impiantistiche e alcuni manufatti edilizi adibiti a funzioni di servizio e di supporto alle attività aeroportuali, probabilmente non saranno ancora possibili.

Cosa accadrà nel frattempo? Quanti sono le richieste presentate e/o autorizzate negli aeroporti del Belpaese che potrebbero essere identificate come progetti "Salami slice"?

L'ENAC nella convocazione del CDA del 22 settembre 2014, in un comunicato che segnala come le determinazioni e delibere per l'aggiornamento dello stato di approvazione dei piani di interventi aeroportuali:

"il Direttore Generale Alessio Quaranta ha presentato al Consiglio di Amministrazione il quadro aggiornato degli investimenti aeroportuali inseriti nei Master Plan degli scali e nei relativi Piani di interventi. L’ENAC, infatti, nell’ambito delle proprie attribuzioni istituzionali, cura l’approvazione e il successivo monitoraggio dei programmi di intervento verificando periodicamente la coerenza di ciascun aggiornamento con il Piano di Sviluppo approvato e, ove presente, con il contratto di programma. La tabella dei Piani di interventi è disponibile sul portale dell’Ente – www.enac.gov.it – con l’elenco degli aeroporti, la situazione dei piani dei singoli scali e i relativi investimenti".

In relazione al suddetto piano di interventi diventa inevitabile inoltrare anche le richieste di ISTANZA di VIA.

Il primo interrogativo e la prima anomalia è rappresentata dal soggetto richiedente. E' la società aeroportuale lo la stessa ENAC? In tal caso non sorgerebbero conflitti di interesse?

Con la nuova normativa sarebbero di fatto eliminati i conflitti di interesse. Perseguire la totale indipendenza dell’autorità competente dal committente. In modo particolare quando il committente è un soggetto pubblico sarebbe esclusa ogni bislacca commistione. Comunque sarebbero introdotte sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa Direttiva.

Ma per superare positivamente l'esame della Commissione V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale)

l'eventuale avviso di gare di appalto per lavori stralciati non compromette l'intera procedura VIA?

L'edificazione di dispendiose opere in stralcio in assenza di una VIA , una prassi che potrebbe coinvolgere un numero rilevanti degli scali aerei inquadrati dal Piano Nazionale Aeroporti, non implica una contraddittoria pianificazione della sostenibilità e compatibilità ambientale la e degli stessi vincoli/standard aeronautici ?

Quale significato può quindi assumere la promulgazione di un piano nazionale degli aeroporti - lo ha sostenuto il Ministro Maurizio Lupi il 1 ottobre 2014 - assegnando tra 112 scali del Belpaese priorità e linee di sviluppo senza aver preliminarmente assolto alle procedura di valutazione di Impatto Ambientale della singola infrastruttura. Con le implicazioni aggiuntive all’effetto cumulativo dell’impatto ambientale di più progetti nella stessa zona.

Evitare l’obbligo di Valutazione ambientale complessiva - uno scenario incombente in contesti critici che sommano piste di volo, centri commerciali, autostrade, ospedali e altro- avrebbe potuto, poteva e potrebbe diventare un'escamotage furbesco completamente impraticabile con i rigori delle nuova direttiva UE.

Ecco quindi che quando il consiglio dei ministri approva una totale riorganizzazione del sistema aeroportuale nazionale, con la definizione di undici aeroporti strategici, con Fiumicino super hub, e ventisei aeroporti di interesse nazionale, destinati a servire 10 bacini d’utenza senza aver ottenuto, preliminarmente, le autorizzazioni di VIA, la contrarietà è immediata.

Possibile che dinnanzi a numerosi aeroporti con VIA scaduta, con VIA in corso d'opera per non identificare le infrastrutture con milioni di passeggeri/anno che non hanno ancora ricevuti - storicamente - alcuna autorizzazione di valutazione di impatto ambientale e strategica e autorizzazione impatto integrata (VIA, VAS e AIA) il Ministero dei Trasporti e quello dell'Ambiente non pongano considerazioni e restrizioni conseguenti?.