venerdì 28 agosto 2015 05:17 Età: 9 yrs

Il Consiglio dei Ministri ha, infine, identificato i 38 scali del Piano Nazionale Aeroporti

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Ma cosa accadrà qualora la sostenibilità e compatibilità ambientale di uno scalo sarà verificata?

Dopo anni ecco un primo riscontro relativo al Piano nazionale Aeroporti (PNA). Nella riunione del 27 agosto è stato approvato il PNA anche non sembrerebbe aver adeguatamente valutato, preliminarmente, le VIA e le VAS delle infrastrutture in relazione al Masterplan al 2030.

Sono stati, comunque, confermati “dieci bacini di traffico nazionali” e i cosiddetti “gli aeroporti di interesse nazionale”.

I bacini di traffico sono quelli del Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); del Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); del Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); del Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); della Campania (Napoli, Salerno), del Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); della Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); della Sicilia orientale (Catania, Comiso); della Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); della Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).

Gli scali a rilevanza strategica sono perciò i seguenti: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari.

In questo scenario gli aeroporti che assumono un ruolo di gate intercontinentali sono quindi confermati: Roma Fiumicino, “primario hub internazionale”; Milano Malpensa e Venezia.