giovedì 26 febbraio 2015 06:29 Età: 9 yrs

Aeroporti e co-marketing in Puglia e Ryanair

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Pisa, Capodichino , Treviso, Archivio, Dossier, Low cost, Convegni, Comitati

 

Non è il primo caso, altri riscontri in altre regioni, sono in sospeso!

Ancora una Regione del Belpaese sotto osservazione da parte della UE. Riguarda per l'ennesima volta delle controverse politiche del co-marketing e nell'ipotesi di aiuti di Stato per sostenere i voli. Stavolta tocca alla Puglia anche se, almeno per chi segue da vicino e criticamente le politiche di collegamenti aerei dagli scali italiani, l'inevitabile riscontro della UE e di organismi equivalenti (Procure - Corte dei Conti) era del tutto attesa.

Anche se solo a gennaio 2015 l'agenzia per il turismo "Pugliapromozione” sosteneva come la regione era ritenuta una delle più amate dagli stranieri: "nei primi dieci mesi del 2014 sono aumentati del 7% gli arrivi degli stranieri e sono cresciti del 3% i pernottamenti" , riportando i dati che gli operatori turistici pugliesi comunicano attraverso il sistema Spot (Sistema Puglia per l’Osservatorio turistico), il quadro statistico avrebbe già potuto essere analizzato diversamente.

Il database del traffico aereo movimentato su singoli o serie di aeroporti avrebbe potuto essere esaminato, ad esempio, in rapporto al finanziamento, il sostegno ai voli adottato nel breve e medio periodo.

In questi giorni - riferiscono i media locali - un’indagine della Guardia di Finanza di Bari sta valutando il contratto di marketing ratificato ancora nel 2009 da Aeroporti di Puglia con l'azienda concessionaria della pubblicità per Ryanair.

Sono somme riconducibili a sostegni e/o aiuti di stato? Perciò in contrasto con le normative vigenti? Da dove provengono quei finanziamenti e/o fondi? Potrebbero provenire da fondi europei FESR, un utilizzo anomalo del periodo 2007-2013?

L'inchiesta affidata al nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle potrebbe - si sostiene - anche ipotizzare reati di truffa e abuso di ufficio per aver, in aggiunta, assegnato lo stanziamento senza aver attivato un gara europea. L'attribuzione della responsabilità dell'operazione di "co-marketing" e la durata dell'accordo - dieci anni complessivi con due periodi consecutivi di cinque anni sarebbero - al momento - il duplice oggetto di questa fase dell'inchiesta e di 30milioni di finanziamenti. Un accertamento che riguarda il passato. Nei mesi scorsi sarebbe, comunque, stato rinnovato il contratto con Ryanair, per un ulteriore periodo di cinque anni e un costo di 85 milioni di euro. In attesa di un riscontro risolutivo sugli aeroporti pugliesi, eventualmente coinvolti sarebbe utile conoscere cosa accade negli scali italiani su cui opera la Ryanair. Sono numerosi. Sono 22 - salvo nuovi accordi - e precisamente Alghero, Ancona, Bari, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Comiso, Cuneo, Genova, Lamezia, Milano Orio al Serio, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Trapani, Treviso, Trieste. Gli accordi tra società/aziende, enti locali e partecipate e vettori low cost e/o aerolinee tradizionali in questi scali sono in regola? Chi controlla?