venerdì 06 febbraio 2015 06:10 Età: 9 yrs

Verona Catullo e quel cimitero verticale di 34 piani, ma la pista è un ostacolo!

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Se il Piano Ostacoli dell'aeroporto contraddice la concessione edilizia, una soluzione è evidente!

E' un'idea che l'opinione pubblica conosceva da qualche tempo. Lo stesso quotidiano Sole24Ore aveva descritto il progetto nel 2011 Urban Center dedicato al “caro estinto”. Una proposta di Pier Giulio Lanza e Riccardo Manfrin che avrebbe trovato spazio nel contesto dell'EXPO 2015 nel comune di Milano. Un grattacielo, una doppia costruzione di trentaquattro piani per raccogliere 60mila salme/tombe.

Un cimitero verticale piuttosto che occupare esteso e prezioso spazio/territorio orizzontale. Un'idea innovativa quindi anche se sorprende, innanzi tutto, il trasloco della localizzazione: da Milano a Verona. Come mai? Si cercano sponsor e finanziatori, oltre che amministratori locali disponibili a varare le apposite delibere comunali?

Come potrebbero prendere la notizia i cittadini? Un posto all'attico al 34 piano del grattacielo è sicuramente più prossimo all'ipotetico cielo/paradiso e qualche credente potrebbe essere attratto dalla - relativa - vicinanza. Ma le problematiche sono anche di altro genere. Come la mettiamo, infatti, con una localizzazione in prossimità di un aeroporto? Magari lungo le traiettorie di decollo e atterraggio e riattaccata?

Un progetto simile aveva, di recente, coinvolto l'aeroporto di Venezia Tessera con l'edificio /grattacielo Torre Pierre Cardin che doveva essere ubicata nella zona di Marghera. Dopo alcuni interrogativi di compatibilità con il Piano Ostacoli una perizia di esperti aveva ritenuto praticabile l'idea: nessuna interferenza con lo sforamento. Sembrava che anche ENAC avesse rimosso qualsiasi obiezione a riguardo. Per fortuna i finanziatori della Torre Cardin si sono dissolti e, al momento, la richiesta è stata sospesa.

La struttura cimiteriale dovrebbe sorgere sull'area di Fondo Frugose, periferia est della città scaligera e la società "Cielo infinito" dovrebbe costruirla.

Trentaquattro piani di ambienti estremamente a cielo aperto, luminosi, climatizzati e destinati a riti e cerimonie religiose e meno con prospettive imprenditoriali affidate al culto dei defunti in una popolazione sempre più anziana.

Tre/quattro anni dopo il lancio dell'idea lanciata e pensata per la città di Milano avrebbe quindi trovato l'ubicazione ideale. Trovando, probabilmente, anche il sostegno degli amministratori locali. A questo punto non ci sarebbero altre alternative. Dinanzi all'ipotetico diniego dell'autorizzazione ad un palazzo di 100 metri di altezza da parte dell'ENAC non ci sono altre soluzioni che:

a) spostare e delocalizzare la pista e, magari, lo scalo;

b) ruotare la direzione della pista.