sabato 17 ottobre 2015 05:18 Età: 9 yrs

Zonizzazioni acustiche aeroportuali e classificazione Comunale, è tutto da aggiornare

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Ambiente, Convegni, Imp. acustico, Std ICAO ENAC

 

La scadenza biennale è obbligatoria!

Quanti sono gli aeroporti civili/commerciali e le aviosuperfici e le mappe acustiche aeroportuali che sono state integrate nella classificazione acustica dei tantissimi Comuni di prossimità alle piste di volo del Belpaese? Sono tanti e dovrebbero essere tutti. Perciò ben oltre quelli indicati dal piano nazionale Aeroporti ancora in corso di definizione.

Ma, probabilmente, senza alcun rischio di smentite dirette, ufficiali e documentate, qualora non risultassero essere state aggiornate ogni 24mesi dovrebbero essere ritenute superate. Del tutto da aggiornare e perciò non rispondenti alla realtà delle emissioni sonore generate dalle flotte aeree - di aviazione generale, commerciale e anche di aeromobili militari - operanti sulle piste di volo.

Per varie ragioni. Un primo motivo deriva dall'aumentato e progressivo numero dei voli registrati in decollo e atterraggio sulle piste di volo. Non passa anno che i database del traffico aereo di ogni singolo scalo aereo non enfatizzano i successi commerciali di uno scalo aereo. Solo con l'incremento dei voli e l'aumento dei passeggeri i gestori di uno scalo aereo, ma anche i bilanci delle società di handling, di security, dei negozi retail, dei gestori dei parking di ogni aeroporto, accrescono successi e esiti negativi di amministrazione.

E' perciò innegabile che l'incremento dei voli, spesso anche a fronte della dichiarata riduzione delle emissioni sonore dei propulsori che equipaggiano le flotte aeree più avanzate, determini una estensione spaziale e talora anche dei picchi/medie dell'impatto acustico complessivo (ground+air noise- rumore a terra e quello in volo-sorvolo).

Un impatto acustico che dovrebbe essere comunque commisurato alle più avanzate e meno impattanti procedure di decollo e di atterraggio che nel frattempo sono state elaborate.

La normativa specifica a tale scopo ha infatti imposto una revisione-aggiornamento-adeguamento della mappa acustica di una pista di volo. Sia essa civile-commerciale quanto militare. Con cadenza biennale. E ' forse avvenuto?

Qualcuno dica dove, in quale pista del Belpaese, perchè Aerohabitat non è in grado di documentarlo.

Se le mappe acustiche aeroportuali registrano queste anomalie, altrettanto riguarda la Classificazione acustica dei Comuni aeroportuali nella quale tali "zonizzazione acustiche" dovrebbero risultare incorporate.

Se la normativa riporta che le "le commissioni locali; c) disegnare, in accordo con quando indicato nel citato DM. n. 38-T/98 e nelle regolamentazioni ICAO, le rotte di partenza e di arrivo in modo da essere percorse, fatte salve esigenze di sicurezza delle operazioni di volo, da tutti gli aeromo bili in possesso di certificazione conforme al dm. ... (44); d) recepire integralmente e senza modificazioni i profili di atterraggio e decollo della normativa ICAO)";...le "Linee guida per la redazione della relazione biennale sullo stato acustico del comune ", dopo aver incorporato le risultanze del D.M. Ambiente 03 dicembre 1999 Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti (G.U. n. 289 del 10/12/99).

Se, quindi la "Zonizzazione in prossimità degli aeroporti sostiene:

Per il rumore prodotto dal traffico aereo e dalle attività aeroportuali, l’impostazione adottata dalla vigente normativa è stata quella di una considerazione svincolata dalla zonizzazione acustica generale.

Infatti ai sensi del D.M. 31 ottobre 1997, all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile è stata assegnata la competenza per l’istituzione delle Commissioni aeroportuali con il compito di procedere alla zonizzazione delle aree in prossimità degli aeroporti.

Per tali aree è prevista la suddivisione nelle zone, A, B e C, a seconda dell’impatto acustico ivi prodotto dall’attività aeroportuale medesima, soggette a specifici vincoli urbanistici.

La zonizzazione acustica si applicherà alle aree in prossimità degli aeroporti tenendo conto della pressione antropica generata dalla presenza delle infrastrutture (traffico, presenza di esercizi commerciali, ecc.), ma senza che il rumore prodotto dall’attività aeroportuale specifica concorra al raggiungimento del livello di rumorosità immessa. In tal caso, valgono particolari modalità di misura e valutazione, nonché limiti di zona dell’intorno aeroportuale, espressi con indici descrittori specifici.

Pertanto, per quanto riguarda gli aeroporti, i Comuni interessati dovranno prevedere una “saldatura” tra la zonizzazione delle aree limitrofe all’infrastruttura e quella del proprio territorio."

La Legge 447/95 prevede, per i Comuni con più di 50.000 abitanti, la predisposizione di una relazione biennale sullo stato acustico del territorio comunale: uno dei principali indicatori individuati per tale relazione, in ambito CTN_AGF, e proprio la “popolazione esposta al rumore”. Peraltro tale indicatore viene indirettamente richiamato anche nel DM 29/11/00:

nell’ambito del piano di contenimento e abbattimento del rumore, la cui predisposizione e posta in capo ai Gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, il numero delle persone esposte deve essere considerato come uno dei parametri rilevanti nella definizione del grado di priorità degli interventi di risanamento.