mercoledì 20 gennaio 2016 05:23 Età: 8 yrs

Aeroporti strani, ma solo uno è localizzato nel Belpaese

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Palermo, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Std ICAO ENAC, Piani di rischio, Aviation topics

 

Sono stati segnalati nove, tra i quali il Falcone-Borsellino di Palermo. E gli altri?

L'elenco dei nove - perché solo nove? - aeroporti più improbabili, strani, sorprendenti, mirabolanti non sembrerebbe risultare da un preciso criterio di analisi e/o classificazione.

Forse i livelli di sicurezza non sono quelli attesi? Non rappresentano il top ideale della safety in relazione al layout delle piste, rullaggi, aerostazione, parcheggi, affossati in contesti meteo e/o antropici critici e, probabilmente, neppure quelli con indice di pericolosità maggiore. Nè quelli con la statistica-casistica di incidenti aerei più elevata.

Questi nove aeroporti strani sono Gibraltar International Airport – Gibilterra – Regno Unito (la pista incrocia la viabilità cittadina Winston Churchill Avenue e un passaggio a livello), il Princess Juliana International Airport – Saint Martin – Caraibi (la cui testata pista di circa 2000metri 10 sorvola la spiaggia), Denver International Airport – Denver – Colorado (USA) ( con ponte sospeso per transito passeggeri sotto il quale transitano aeromobili), Tenzing-Hillary Airport o Lukla Airport – Lukla – Nepal (una pista cortissima ad una altezza di 2900 metri), Aeroporto Falcone e Borsellino – Palermo – Italia (per i venti a raffica e windshear in relazione al monte adiacente), Altiport International de Courchevel – Courchevel – Francia (pista di 500 metri con pendenza di 18.5% ad una altezza di circa 2000 metri) , Barra Airport – isola di Barra – Scozia (la pista e localizzata sulla spiaggia e soggetta alle maree), Don Mueang International Airport –Bangkok – Thailandia (tra le due piste un campo di golf di 18 buche) e Kansai International Airport – Osaka – Giappone localizzato su una isola artificiale e progettata dall'architetto italiano Renzo Piano.

Ma è un elenco più curioso che rappresentativo di determinati livello di operazioni di volo soggette alle "esigenze imperiose" delle condizioni meteo, alle finalità turistiche marine e montane, con deroghe agli standard ICAO relativi alla costruzione ed esercizio delle infrastrutture aeroportuali.

Sicuramente l'efficienza operativa - in termini di movimenti orari/giornalieri - non sembrerebbe un traguardo degli esercenti aeroportuali di questi scali.

Solo sei mesi addietro, tuttavia, è stato divulgato un diverso elenco dei 10 aeroporti più strani del mondo. Tra di questi alcuni di quelli soprastanti. Quali Lukla Airport, Nepal, Kansai International Airport, Osaka, Giappone, Gibilterra, Princess Juliana dell’isola Saint-Martin, Antille Olandesi e Courchevel, Francia. Erano classificati anche l'aeroporto Ice Runway, Antartide, il Don Mueang International Airport, Bangkok, Thailandia, quello di Congonhas Airport, San Paolo, Brasile, quindi Madeira International Airport, Portogallo e il Saba Airport, Antille.

Ma perché queste elencazioni ad effetto?

Perché qualche agenzia privata e/o pubblica-statale-federale, magari un qualche organismo deputato all'analisi, verifica, vigilanza e controllo dei livelli di standardizzazione e safety delle infrastrutture aeroportuali - variamente localizzate, in riva al mare, sulle montagne, nei centri cittadini, a ridosso di rilievi montuosi - non elenca le piste di volo che operano in deroga alle normative ICAO-CAA-EASA-FAA-ENAC e tanti altri enti nazionali e sovranazionali? Quali scali dispongono di reali piani di rischio per incidenti aerei e rischio terzi?

Un monitoraggio che, probabilmente, identificherebbe anche alcune (?) piste del Belpaese.