venerdì 10 giugno 2016 04:07 Età: 8 yrs

Droni USA … seri problemi tra Leggi federali e Regolamenti degli Stati. E … in Italia?

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Considerazioni e commenti del Com. te Renzo Dentesano

A dicembre del 2015 il Senato USA ha votato una legge che ribadisce la preminenza dei Regolamenti federali (FAR) emanati dalla FAA - Federal Aviation Administration – in materia di circolazione e sicurezza nello spazio aereo USA a fronte di qualsiasi disposizione, di singoli Stati unionisti, difforme dalle FAR’s in materia di regolamentazioni locali sulle attività di volo dei droni.

Di contro, grandi lobby economiche e commerciali quali Amazon, Google e Walmart che premono per ottenere assolute libertà mirate a favorire le consegne commerciali porta-a-porta, alleatesi con potenti e agguerriti gruppi quali la libertaria “American Civil Liberties Union” che minaccia di portare la questione dentro i Tribunali, hanno reagito sostenendo che la regolamentazione dei droni non può essere un esclusivo affare federale. Sostengono che la lotta all’inquinamento acustico, la difesa della privacy e la sicurezza delle persone debbano essere stabilite localmente, così come avviene per i limiti di velocità del traffico veicolare, di pertinenza di ogni singolo Stato unionista o come per le leggi sul porto d’armi, cavallo di battaglia di certi Stati ex-sudisti.

Nel 2015 sono stati già 45 singoli Parlamentini che hanno discusso le leggi sul volo dei droni e ben 20 Stati hanno adottato leggi in materia: ad esempio, l’Amministrazione municipale di Chicago si è mossa per vietare il sorvolo di tutta la metropoli, mentre altri numerosi Stati hanno adottato le misure più varie e talvolta strampalate. Tutto questo in un contesto nel quale risaltano sempre più le fibrillazioni tipiche della società USA dove emergono sempre maggiori divergenze fra i poteri federali e le autonomie locali, i grandi interessi industriali e commerciali ed i fautori della sicurezza e della privacy, i regolamentatori e i libertari quali i movimenti in difesa del diritto dei cittadini di possedere armi di tutti i tipi. Per ora, nessuno ha messo in discussione i poteri della FAA in merito alla necessità di limitare il volo dei droni commerciali del peso fino a 25 Kg entro l’altezza di 400 piedi (124 m) dal suolo, ma intanto la Regolamentazione FAA inizialmente annunciata per Settembre 2015, è ora genericamente previsto che venga emanata “entro l’estate del 2016”.

Intanto la stessa FAA ha annunciato che “i piloti con brevetto riconosciuto per i droni” hanno superato per numero “i piloti con licenza per gli aeromobili civili” (325mila contro 320 mila!) e viene preconizzato che alla fine dell’anno in corso i droni venduti negli USA dovrebbero arrivare all’imponente e preoccupante cifra di un milione e seicentomila esemplari. Non per niente la NASA – National Aeronautics and Space Administration - preoccupata da tutto ciò, ha indetto una campagna per raccogliere idee su di un ipotetico futuro Controllo del Traffico Aereo che comprenda la previsione di uno scenario con lo spazio aereo USA popolato di mezzi-aerei comandati in remoto assieme al previsto incremento del traffico aereo di aeromobili pilotati con esseri umani a bordo.

Se … tanto mi dà tanto, come non essere preoccupati in Italia dalla proliferazione delle vendite incontrollate (anche ai bambini o ai criminali) di droni, leggeri sì, in termini di Joule, che dice l’ENAC, ma in grado di trasportare per aria carichi utili almeno equiparabili a quelli di costosi apparati per riprese televisive o cinematografiche, ma più pericolosi in mani sbagliate ! Oppure vogliamo confidare sempre nelle capacità delle nostre forze dell’ordine di prevenire l’uso di tali ipotetici prossimi pericoli con gli scarsi e inadeguati mezzi attuali a disposizione per il controllo dell’utilizzo pericoloso o criminale anche dal cielo sulle nostre teste ?