venerdì 01 dicembre 2017 05:19 Età: 6 yrs

Aeroporto Peretola e quel Decreto Presidenziale

Categoria: Aeroporti, Firenze, Altri scali, Piani di rischio, Comitati , Aviation topics

 

Quali ripercussioni per la " pista di 2000-2400metri"?

Nelle scorse giornate è stato divulgato un Decreto del Presidente Giorgio Napolitano, è datato 5 giugno 2012 e, nella sostanza boccia il ricorso della Società Aeroporto di Firenze sulla compatibilità ambientale dell’ampliamento di Peretola avvenuto nel 2003.

Per quale ragione rappresenta una sorpresa a cinque anni dalla sua emanazione?

Possibile che i media non abbiano ripreso e commentato un provvedimento fondamentale per le operazioni di volo degli ultimi cinque anni e per le prospettive e progetti aeroportuali della Piana?

Probabilmente il Decreto era noto al Ministero dell’Ambiente, all’Enac, alla Regione Toscana e allo stesso Comune di Firenze.

L'oggetto del Decreto, tuttavia, non concerne il progetto relativo al "nuovo Peretola" ma riguarderebbe l'ampliamento del lontano 2003. Precisamente aveva respinto il ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato dalla Società aeroporto di Firenze, avverso il parere positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni di cui al decreto del Ministero dell’Ambiente del 14 marzo 2003 n.676.

Inquadrava l'incremento complessivo del numero dei voli e dei passeggeri movimentati in aggiunta alla realizzazione di un raccordo di rullaggio.

In sostanza:

“La Valutazione di Impatto Ambientale del 2003 obbliga il gestore a mettere in sicurezza e migliorare lo scalo, con interramento dell’autostrada, il monitoraggio continuativo dell’aria, lo spostamento con acquisto di nuove case per gli abitanti di Peretola e Brozzi più colpiti dal rumore, vetri doppi per le abitazioni e condizionatori, tutto a spese del gestore Adf spa ora Toscana Aeroporti spa.” In attesa di poter leggere l'intera documentazione, Decreto e allegati, a riguardo ecco il Comunicato stampa del Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

"Dopo le nostre continue, documentate e legittime richieste, abbiamo avuto il testo del Decreto Decisorio sul Ricorso proposto da ADF contro il Decreto di VIA 0676/2003

Prendiamo atto che il Presidente della Repubblica EBBE A RESPINGERE MOTIVATAMENTE IL IL RICORSO AVVERSO IL DECRETO di VIA 0676/2003 che a questo punto HA OBBLIGO DI OTTEMPERANZA, come avevamo sempre detto.

Ci corre l’obbligo visto gli ALLEGATI di porre le seguenti domande;

Perché il Ministero non ha mai ufficializzato tale decisione, se non oggi a seguito della nostra richiesta di accesso agli atti presentata ai sensi di legge?

Come mai nessuno – a quanto ci risulta dal 2012 ad oggi – ha verificato l’attuazione delle prescrizioni ivi contenute, sia per quanto concerne la sicurezza volo come per la tutela di ambiente, salute, patrimonio SIC.

Ma soprattutto, ci domandiamo nell’interesse dei sorvolati e trasportati se oggi l’Aeroporto di Firenze può continuare con il flusso di movimenti previsto dal Decreto di VIA 2003, senza aver OTTEMPERATO alle prescrizioni richieste, oppure debba essere previsto con effetto immediato un drastico ridimensionamento dei VOLI in assenza di tutele come disposto dal Decreto di VIA 0676/2003 tuttora vigente, quindi con flussi aeroportuali antem Decreto di VIA citato, ovvero 1, 5 milioni di passeggeri .!!

Non sta certamente a Noi fare queste valutazioni tecniche dai forti e inderogabili contenuti di etica di governo, ma agli organi di verifica e controllo che a nostro avviso fin qui sono rimasti inspiegabilmente latitanti. Ci saranno state omissioni ??, starà alla magistratura valutarne l’operato visto che appena pochi giorni orsono abbiamo depositato presso la Procura della Repubblica di Firenze un ulteriore esposto in tale senso.

D’altra parte a nostro modesto avviso;

Se per legge e per prassi consolidata il Ministero dell’Ambiente e la Regione Toscana avevano l’obbligo di verifica, come recita lo stesso Decreto di VIA 0676/2003 perché non è stato fatto.?

Se per legge e prassi consolidata, prima di sottoporre a Nuova Procedura di VIA una infrastruttura vi è “ l’obbligo del rispetto delle precedenti prescrizioni”, che a Firenze non è avvenuto visto che manca un documento che certifichi l’avvenuta ottemperanza ai sensi del precedente Decreto VIA;

Se per legge e prassi consolidata in assenza di avvenute ottemperanze vi è l’obbligo di rigetto della Nuova Procedura di Valutazione VIA, anche se recentemente ripresentata in virtù del nuovo Dlgs 104, che appare incostituzionale e difforme dagli indirizzi della stessa Direttiva UE 52/2014;

Se per legge e prassi consolidata in mancanza di tali “prescrizioni” lo sviluppo aeroportuale non può avere luogo senza le compensazioni e mitigazioni previste e quindi dovrebbe ritornare ad un diverso livello operativo;

Tutto ciò premesso, non essendo Noi certamente i depositari di certezze assolute, ma solamente attenti e scrupolosi verificatori del rispetto delle procedure di valutazione, QUALCUNO a questo punto dovrà obbligatoriamente rispondere nel merito delle questioni sollevate, soprattutto sulla correttezza endo procedimentale degli atti e delle valutazioni."