mercoledì 27 dicembre 2017 05:44 Età: 7 yrs

Trieste Airport, la Regione FVG cede il 45% a privati

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Le prospettive cruciali, tuttavia, rimandano al sostegno, al finanziamento ai voli!

E’ una operazione attesa e scontata, probabilmente, inevitabile anche se il futuro dello scalo, di una infrastruttura aeroportuale qualificata, con l’handicap di essere localizzata in un bacino di traffico non rilevante, e schiacciata da Venezia-Tessera, Treviso-Canova e Verona-Catullo ad ovest e Lubiana ad est, ma che riguarda esclusivamente la società di gestione aeroportuale.

Dopo le evidenze positive della ristrutturazione societaria degli ultimi due anni le prospettive di cessione inziale del 45% delle quote di “Trieste Airport” stimano un incasso tra 20-30 milioni di euro. L’eventuale acquirente dovrà, tuttavia, innanzi tutto assicurarsi la continuità dell’attuale rete di collegamenti aerei e di frequenze e, secondariamente, prospettare un incremento del traffico dei voli e dei passeggeri. Un traguardo che la maggioranza degli aeroporti del Belpaese persegue in prevalenza con i famigerati contratti, accordi di co-marketing con specifiche aerolinee.

Operazioni risultanti da trattative che, probabilmente hanno tra gli interlocutori i gestori aeroportuali, ma che, solitamente sono sottoscritti da “soggetti” pubblici e parapubblici del territorio su cui opera lo scalo aereo.

L’interrogativo primario è quindi sempre lo stesso, da oltre 20anni.

Quali potrebbero essere le attrattive storiche-turistiche-commerciali, in alternative alle policy/co-marketing, quali effettive potenzialità di acquisire passeggeri extraregionali, possiede e/o potrebbe prefigurare lo scalo giuliano-isontino del FVG?

Il ruolo del “gestore aeroportuale” con le aerolinee rimanda a sistemi tariffari speciali e specifici per le singole aerolinee, magari in relazione ai volumi di passeggeri trasportati. Chiave di volta delle strategie e del successo commerciale di un aeroporto scaturiscono dalla capacità di mantenere ed attivare voli e frequenze.

Con la recente delibera la Giunta della Regione FVG ha delineato la procedura di cessione della società Aeroporto Friuli Venezia Giulia. Dall’iniziale quota del 45%, una ulteriore 10% entro i seguenti tre anni, con una stima di incasso di 20-30 milioni di euro, e magari anche altre quote azionarie, ma solo qualora l’attività dello scalo consegua risultati positivi. Quali potrebbero essere questi scenari, cosa attendersi e quali dati aziendali e volumi di traffico/passeggero/anno?

Se i media riferiscono di quattro possibili acquirenti, ovvero gli italiani ADR-Roma (Atlantia), SEA-Milano, SAVE-Venezia e SACBO-Bergamo e la tedesca Fraport quali prospettive di traffico, quali parametri industriali potranno essere rappresentate da questi interlocutori?

Dopo le incertezze degli ultimi anni e gli 800 mila passeggeri del 2017, cosa aspettarsi per il 2018 e il 2020?

Il traguardo del milione di passeggeri/anno è raggiungibile? Con quale impegno di accordi di co-marketing e finanziamenti vari: a carico di quali soggetti “territoriali”. Forse dello stesso azionista “pubblico” residuo, ancorchè di maggioranza, della società Aeroporto Friuli Venezia Giulia – Trieste Airport?