lunedì 24 luglio 2017 04:54 Età: 7 yrs

AeCI: dopo una interrogazione anche una nota sottoscritta da 28 Senatori

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Riguarda la Presidenza Giuseppe Leoni e il futuro dell’Aeroclub Italia.

La senatrice Laura Puppato e gli altri hanno chiesto al ministro delle Infrastrutture Delrio di non ratificare/confermare la nomina a presidente dell’Aeroclub Italia. Dopo la condanna – riporta un comunicato - di Giuseppe Leoni a 3 anni e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per peculato, non resterebbe altra opzione che l’ipotesi di un commissariamento.

Sebbene “la conferma di Leoni alla presidenza è avvenuta da parte dell’assemblea federale dell’AeCI il 10 giugno – scrive Puppato – e ha suscitato una fortissima indignazione di una larga parte degli iscritti”, dopo che Leoni ha, comunque svolto tale ’incarico dal 2002.

Anche se sia la legge Severino che il regolamento del Coni prevedono l’incompatibilità già dopo la sentenza di primo grado e anche l’Anac ha censurato la vicenda lo scorso 31 maggio 2017 e il Coni ne aveva deliberato la sospensione da ogni funzione all’interno dei suoi organi, la questione è ancora da decidere.

 

La senatrice Laura Puppato ha trasmesso la seguente nota:

Roma, 19 luglio 2017

"Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti onorevole Graziano Delrio

Oggetto: nomina di Giuseppe Leoni a presidente di Aero Club d’Italia

Gentile ministro,

il 10 giugno, l'architetto Giuseppe Leoni è stato riconfermato presidente dall'assemblea federale dell'AeCI, di cui riveste il ruolo dal lontano 2002, ovvero da quando il Governo Berlusconi lo nominò commissario.

Tale conferma ha suscitato un’ondata di fortissima indignazione e pesanti polemiche da parte dei tanti sportivi e dei semplici appassionati di volo iscritti, che non vedono via d’uscita da una situazione assai imbarazzante. Leoni, infatti, è stato condannato per peculato a 3 anni di reclusione ed all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dopo una precedente condanna per danno erariale da parte della Corte dei Conti maturata proprio al vertice di AeCI. Una ricostruzione storica nel dettaglio è contenuta nell’Atto di sindacato ispettivo n° 2-00457 -che alleghiamo alla presente- presentato in data 29 marzo 2017, nella seduta

n. 795, purtroppo ancora senza risposta nonostante risulti obiettiva l’urgenza di un intervento.

Come accennato la riconferma di Leoni ha destato questa forte polemica da parte degli iscritti essendo l’AeCI un Ente pubblico non economico -sottoposto alla vigilanza dei ministeri delle Infrastrutture e dei trasporti, della Difesa, dell'Economia e delle finanze e dell'Interno- finanziato con contributi del Coni, dei precitati ministeri vigilanti e con tariffe che sono a carico dei soci.

E' evidente che il perpetuarsi di tale situazione non può che danneggiare gli appassionati e gli sportivi che versano quote anche importanti all’AeCI, minacciando gli stessi di non versare più per inaffidabilità della figura apicale responsabile del buon andamento. L'arroganza di pochi pare vincere a scapito di una corretta e trasparente gestione dell'intera struttura e gli iscritti si vedono rappresentati pubblicamente da una persona condannata per peculato (sia la legge Severino, per quanto applicabile, sia lo statuto del Coni prevedono l'incompatibilità come conseguenza della sola condanna in primo grado) che risulta pure interdetta dai pubblici uffici; una situazione paradossale ed imbarazzante, che aveva già avuto una censura da parte di Anac. Infatti, preso atto della deliberazione dell'Anac, la Giunta nazionale del Coni, nella seduta del 31/05/2017, ha deliberato, vista la sentenza di condanna del Tribunale di Roma alla pena di 3 anni di reclusione, la sospensione da ogni funzione all'interno degli organi del Coni.

Poiché ai sensi dell'articolo 26 dello Statuto di AeCI 'il presidente è nominato su designazione dell'assemblea, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri su proposta del ministro delle Infrastrutture, di concerto con il ministro dell'Interno e con il ministro dell'Economia e delle finanze' Le chiediamo, se alla luce dei fatti precitati, non ritenga necessario, anzi di più proprio doveroso, non procedere alla ratifica di questa indegna designazione dell'assemblea federale. Vengono naturali i dubbi anche sulla qualità generale di tale rappresentanza dopo una designazione che risulta in spregio a qualunque dignitosa opportunità.

Riteniamo molto importante un intervento da parte del Governo che sancisca il ripristino dell'onorabilità per AeCi, chiudendo un penoso capitolo durato fin troppi anni e così restituendo il giusto peso e valore alle motivate e numerose richieste degli iscritti. RingraziandoLa fin d'ora per l'attenzione e rimanendo in attesa di un cortese cenno di riscontro, Le inviamo un cordiale saluto.