lunedì 15 maggio 2017 04:44 Età: 7 yrs

Aeroporto Fiumicino, un raddoppio ancora incerto

Categoria: Aeroporti, Fiumicino, Altri scali, Dossier, Low cost, Ambiente, Convegni, Std ICAO ENAC, Comitati , Aerolinee

 

Pesano anche le prospettive di Alitalia e il nuovo PNA

In fondo il Comune di Roma è uno dei due Comuni aeroportuali dello scalo hub della Capitale e una posizione “critica” sul progetto di raddoppio di Fiumicino - manifestata dal Presidente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale - appare una posizione quasi scontata.

Il "No al raddoppio, sì alla proposta del "Fuoripista" del rappresentante del Comune di Roma, motivata come un progetto di aumento di piste e numero di voli con un’inevitabile incremento degli impatti acustici e atmosferico dovrà, comunque, essere formalizzata entro il prossimo 30 maggio 2017. Il raddoppio delle piste, infatti, si associa quasi al raddoppio del sedime aeroportuale con una estensione di ulteriori 1300 ettari. Una area del Agro Romano localizzata nel Maccarese e sottoposta ai vincoli della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. La proposta “progetto alternativo del «comitato Fuoripista»”, che stima incremento dei voli a parità di piste e senza allargamento del sedime aeroportuale, con target di 80 milioni/passeggeri/anno sembrerebbe diventata l’unica soluzione anche per gli esponenti del Comune di Roma. Un fronte che, tuttavia, deve confrontarsi con il masterplan presentata da ENAC e ADR. In realtà il Comitato FuoriPISTA e Aeroporti di Roma hanno potuto confrontarsi, anche in presenza dell’Amministratore Delegato, del Direttore Generale e di un rappresentante di Atlantia.

Le prospettive dello scalo romano dovranno, comunque, essere rianalizzate in relazione al Piano Nazionale degli Aeroporti del 2014 (Fiumicino stimava un traffico massimo al 2035 di 72 milioni di passeggeri contro gli 80 mni previsti al 2030 dal Piano nella formulazione del 2012) e l’aggiornamento dello stesso PNA.

Con la nota del Documento di Economia e Finanza - DEF del Governo dello scorso dello scorso 11 aprile 2017 il PNA – Piano Nazionale Aeroporti sarebbe stato inquadrato in un “Sistema nazionale integrato dei trasporti”, abbandonando la precedente formulazione tra aeroporti strategici e non. I 38 scali di interesse nazionale sono collocati in due elenchi: quello che identifica un 1° livello (con 16 aeroporti: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bergamo Orio al Serio, Milano Linate, Venezia, Catania, Bologna, Napoli, Palermo, Pisa, Bari, Torino, Cagliari, Lamezia Terme, Firenze e Genova) e un 2° livello (che 22 aeroporti: Roma Ciampino, Verona, Treviso, Olbia, Brindisi, Trapani, Alghero, Trieste, Pescara, Reggio Calabria, Ancona, Crotone, Lampedusa, Perugia, Parma, Cuneo, Brescia, Salerno, Comiso, Pantelleria, Rimini e Taranto). a revisione implica anche una riconsiderazione delle prospettive future dello scalo di Fiumicino, anche in relazione al ruolo, da un lato delle low cost in Italia e dall’altro dal futuro di una Alitalia con un traffico long range prevalente su quello di corto-medio raggio. In sostanza il disimpegno di Alitalia nei voli di feederaggio sull’ex scalo hub di Fiumicino (qualunque possa risultare la proprietà azionaria della stessa e/o una eventuale incorporazione dell’attività aerea da parte di altre aerolinee) ridisegna anche le stime di traffico al 2035 e quindi anche le valutazioni sull’incremento dei voli per singola pista del Leonardo da Vinci.

La crisi Alitalia e le sue prospettive, le politiche delle aerolinee operanti sugli scali aerei del Belpaese e il nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti potranno, alla fine, agevolare un masterplan al 2035 condiviso tra ENAC-ADR e Comitati e comuni aeroportuali dall’altro?