sabato 27 maggio 2017 04:47 Età: 7 yrs

Aeroporto Gorizia e la Pipistrel: una coesistenza problematica

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Dopo 5 anni lo stabilimento è stato inaugurato: ma è a norma di legge?

Nella giornata del 25 maggio 2017 i media locali hanno focalizzato l’evento: a cinque anni e due mesi dalla posa della prima pietra lo stabilimento aeronautico Pipistrel di Gorizia sarebbe una realtà operativa. Con la , la presentazione di un velivolo “Pipistrel-Panthera” all’aeroporto Duca d’Aosta, ultraleggero che ha fatto il primo volo il 4 aprile 2013 , presso l’aeroporto di Cerklje ob Krki, Brezovica, Slovenia. Dopo quattro anni di progettazione il Panthera – ultraleggero che trasporta 4 persone per 1800 km, volando a 200 nodi (370 kmh), consumando solamente 38 litri/ora, in materiali compositi e carrello retrattile in titanio e paracadute balistico – aveva finalmente superato tutti i test. A quando quindi la prima consegna? I tempi di progetto, design e costruzione e la cadenza dei voli prova per centinaia di ore di volo con i test europei da superare e già un ordinativo di un centinaio di esemplari dall’Australia comportano piste di volo per decolli ed atterraggi.

Il punto iniziale è tuttavia questo.

La produzione e la sperimentazione del Panthera è stata programmata all’aeroporto Duca D’Aosta di Gorizia nello stabilimento appena inaugurato nel Comune di Savogna d’Isonzo? L’attività di volo sarà svolta nelle limitrofe piste in erba?

L’interrogativo si aggiunge innanzi tutto ad un secondo aspetto: per quale ragione il il progetto riguardante la nuova costruzione di uno stabilimento per la produzione di aeromobili presso l’aeroporto di Gorizia “Duca d’Aosta”, in Comune di Savogna d’Isonzo di Pipistrel Lsa S.r.l. di Gorizia - non è stato assoggettato alla procedura di VIA di cui alla LR 43/90 e s.m.i e al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..

Un ulteriore dubbio sulle prospettive del futuro dello stabilimento della Pipistrel e dell’attività di volo sulle piste del Duca D’Aosta è rappresentato dalla coesistenza dell’infrastruttura di volo con l’attività produttiva pianificata nella fase di costruzione e test sperimentali per ogni singolo velivolo-ultraleggero in fase di certificazione.

Il Comune di Savogna d’Isonzo sede dell’edificio costruito cinque anni addietro ha, forse, deliberato l’autorizzazione in seguito alla redazione del Piano di Rischio come disposto dall’Art. 707 del Codice di Navigazione? Lo stesso Comune di Gorizia – altro Comune di sedime aeroportuale - ha, a suo tempo, predisposto il Piano di Rischio: una regolamentazione ENAC (D.Lgs. 96/2005 e D.Lgs 151/2006) completata e integrata solo nel 2011 con l’allargamento a 1000 metri degli spazi laterali di vincolo. Una normativa che, comunque, avrebbe identificato le costruzioni-edificazioni storicamente esistenti nell’intorno delle piste di volo – una localizzazione in deroga alla normativa ENAC – anche quando la loro posizione contraddice la stessa Regolamentazione. Aerohabitat ha inquadrato la questione in altre news e ripropone un breve stralcio:

“Lo scalo Isontino, tuttavia, a fronte di questa realtà aveva ottenuto una prima riapertura martedì 18 novembre 2014 l’Aeroporto Amedeo Duca D’Aosta di Gorizia, dopo la chiusura per problematiche associate alla sicurezza (safety e/o security?). Nel recente periodo il gestore aeroportuale avrebbe ottenuto dall’ENAC una concessione ventennale. L’agibilità delle piste dovrebbe quindi essere stata sancita da uno specifico NOTAM e le problematiche associate alla localizzazione dell’ex palazzina comando all’interno del sedime aeroportuale come l’analisi e le verifiche degli i standard aeronautici, dei vincoli di legge (art. 707, 715) del Codice di navigazione, perciò delle tutele del Piano di Rischio per incidente aereo relativa alla pista 04/22, alla 09/27 e di quella per alianti, dovrebbero essere state risolte.

Anche la stessa ubicazione dello stabilimento della Pipistrel, la sua attività e le stime sull’indice di affollamento dell’edificio durante l’orario di lavoro, probabilmente, sono state analizzate e verificate.

Allo stesso modo i due Comuni di sedime “aeroportuali” dovrebbero aver deliberato, in relazione all’Art.707 del CdN, sugli insediamenti storici (artigianali-industriali), pre-esistenti, all’adozione del Piano di Rischio.”