mercoledì 17 maggio 2017 04:54 Età: 7 yrs

Aeroporto Treviso, il Sile e il rischio Gabbiani, tra gli altri

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Treviso, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Convegni, Impatto volatili, Piani di rischio, Std ICAO ENAC

 

Dalla “Relazione Annuale 2015”, il BRI, indice di rischio è “positivo”!

In attesa di conoscere anche il riscontro del 2016 di ENAC, l’annuale relazione disponibile Wildlife Strike 2015 elenca il numero degli eventi, la tipologia dei volatili e la loro, eventuale, gravità. I 34 casi segnalati e registrati nel corso del 2015 hanno identificato i seguenti tra quadrupedi e volatili: la Lepre, il Gabbiano reale, il Gheppio, il Rondone, Sp. Sconosciuta, l’Airone cenerino, l’ Airone guardabuoi, la Cornacchia grigia, il Lodolaio, lo Stercorario mezzano e la Nutria. Una estrema varietà che, probabilmente, vive, staziona e/o opera all’interno del sedime aeroportuale di uno scalo aereo cittadino, di circa 120 ettari, ancorchè bagnato e circondato dal fiume Sile. Il Sile Parco Naturale, area protetta regionale del fiume Sile e si estende su una superficie di 4.152 ettari, compresa all'interno di 11 territori comunali distribuiti nelle province di Padova, Treviso e Venezia. Per quanto riguarda la Provincia di Treviso il Parco coinvolge i due Comuni di Quinto di Treviso e di Treviso: i due Comuni di sedime aeroportuali. Partecipano alla Commissione Aeroportuale e sono direttamente interessati non solo alle ricadute acustiche e atmosferiche generate dagli aeromobili a terra e in volo, ma soprattutto – per questa analisi – per il rischio derivato dall’impatto volatili e lepri e simili.

Un rischio che il resoconto 2015 ENAC – Bird Strike Committee identificato come “positivo”. Quale valore assegnare a questo indice? E quanto riflette questa evidente criticità e fattore di rischio nell’elaborazione del rischio terzi (Art. 715 CdN), Risk assessment e nella identificazione delle curve di isorischio?

L’impatto violento tra aeromobili e animali selvatici (prevalentemente

uccelli – Birdstrike) potrebbe innescare conseguenze gravi e oltre alla registrazione degli eventi ( Reporting-BSRF (Bird Strike Reporting Forms)- eE-MOR-Ecological assesment dell’aeroporto-Ricerca di 12 mesi su specie e ambiente-Piano di gestione- Ruoli, procedure e pratiche/sistemi di mitigazione-Istituzione e formazione BCU (Bird Control Unit)- Monitoraggio continuativo-Relazione annuale wildlife strike è determinante il calcolo dell’indice di rischio BRI (Birdstrike Risk Index).

Il riscontro 2015 del BRI ha raggiunto il valore-coefficiente 0,20 e il trend degli ultimi tre anni ha (0.09 nel 2013 e 0,12 nel 2014) dell’indice di Rischio sta classificando la pista sulla sponda del fiume Sile come “positivo”.

Il documento ENAC propone anche una nota sull’individuazione delle possibili cause di rischio:

“L'ambito fluviale immediatamente fuori dallo scalo aeroportuale TSF rappresenta la maggiore attrattiva per gli uccelli presente sia per la densità degli uccelli acquatici (laridi ed ardeidi) che per la loro vicinanza al sedime aeroportuale che inserito in un contesto urbano ed industriale rappresenta importante attrattiva per gli uccelli. Le zone protette (SIC, ZPS, IBA) sono dislocate prevalentemente lungo l'asta del fiume Sile che percorre aree prossime allo scalo aeroportuale. Ex cave estrattive, allevamenti ittici e zootecnici, fabbriche dismesse e casolari abbandonati presenti in aree prossime allo scalo aeroportuale rappresentano forte attrattiva per l'avifauna.”t

Le considerazioni successive non sono granchè ottimistiche:

“Sistemi di mitigazione utilizzati - Pratiche specifiche di gestione ecologica del sedime:

Long Grass Policy, I canali drenanti in air side sono sempre tenuti efficienti per evitare ristagni d'acqua. A marzo e aprile per ridurre la presenza di larve di ortotteri ed insetti che costituiscono da adulti richiamo per gheppi e rondini sono eseguiti trattamenti disinfestanti del manto erboso, ripetuti ad ogni successivo taglio dell'erba. Durante il 2015 la gestione delle aree verdi è stata affidata al personale safety dipendente dal gestore aeroportuale,

mentre la gestione delle piante presenti in aerea air-side e land-side è stata affidata ad una

ditta esterna.

Sistemi di dissuasione diretta presenti

Falconeria, una pistola very per lancio di artifizi pirotecnici e sistema di distress-call montato su mezzo follow-me.

Azioni di mitigazione future

Rinnovare l'incarico a società specializzata per monitoraggi esterni al fine di comprendere sempre più nel dettaglio abitudini e movimenti dell’avifauna nel sedime e nel suo intorno. Continuare tramite i dispositivi mobili ad alimentare la banca dati registrando puntualmente le attività svolte dalla BCU per l’allontanamento e il monitoraggio dei volatili e per il presidio dell’area di manovra. Fornire ad ENAV un aggiornamento sulle specie di volatili presenti in Area di Manovra da pubblicare su AIP ITALIA”.

I piloti che volano sulla pista incastonata tra gli abitati di Treviso, di Quinto e di Zero Branco sono adeguatamente informati sul rischio potenziale dei volatili? Nella cartine AIP – Italia possono leggere la nota Restrizioni locali ai voli: “Aerodromo utilizzabile con precauzione a causa della concentrazioni di gabbiani. Per verificare l’efficacia delle onde elettromagnetiche per l’allontanamento dei volatili dall’area di manovra, i piloti devono accendere il radar meteo prima del decollo e dell’atterraggio.”

La situazione non appare soddisfacente se ricordiamo come la stessa ENAC in un Convegno del marzo 2017

Riferisce come “piantagioni o l’esercizio delle attività che possono costituire richiamo per la fauna selvatica nelle zone da sottoporre a limitazione intorno agli aeroporti sulla base”.

Quando si legge nelle stesse note del “Wildlife Strike: un rischio trasversale” di CLAUDIO EMINENTE

VICE DIREZIONE CENTRALE VIGILANZA TECNICA – presentato il 7 marzo 2017 - che occorre valutare “la pericolosità delle opere, piantagioni o l’esercizio delle attività che possono costituire richiamo per la fauna selvatica entro i 13 km dall’aeroporto” e di valutare “utilizzo di criteri oggettivi di prossimità e di calcolo del rischio per le diverse tipologie di fonte attrattiva”.

Lo scenario di una coesistenza tra il Parco Naturale del Sile e i suoi allevamenti di Storione e Trota Iridea e il masterplan al 2030 (anche se lo hanno chiamato Aeroporto di Treviso - Strumento di pianificazione e ottimizzazione al 2030) con ancora voli e altre tipologie di decolli verso est e verso ovest (07-25) non può non inquietare. Con un interrogativo conclusivo: come si integrano le curve di isorischio del Rischio Terzi con l’indice del BRI- Birdstrike Risk Index?