martedì 23 maggio 2017 04:43 Età: 7 yrs

Alitalia e i tre commissari: M5S inoltra un esposto all’ANAC

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Low cost, Convegni, Comitati , Aerolinee

 

Quali prospettive? Vendita scorporata a qualcuno e azioni ai dipendenti?

Lo scorso 18 Maggio nel corso di un incontro con Raffaele Cantone all'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) un gruppo di parlamentari M5S hanno inoltrato un esposto contro le nomine dei commissari Gubitosi, Laghi e Paleari di Alitalia.

Nell’inquadrare gli eventi che hanno determinato tali scelte e nomine , il portavoce Roberto Fico, con Michele Dell'Orco, Arianna Spessotto, Paolo Romano, Mirella Liuzzi, Paola Carinelli, Diego De Lorenzis, Nicola Bianchi, tra l’altro hanno delineato “i punti che rendono Enrico Laghi incompatibile con la sua nomina a commissario di Alitalia. Glielo abbiamo fatto presente durante l'audizione nelle commissioni congiunte trasporti e Attività produttive alla Camera, ma su questo punto non ci ha affatto risposto”.

Secondo il decreto ministeriale del 10 aprile 2013 numero 60 non può essere nominato:

- chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente, ovvero si è in qualsiasi modo ingerito nella medesima;

- chi è creditore ed il debitore dell'impresa insolvente;

- chi, nei due anni antecedenti alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato, a qualunque titolo, la sua attività professionale a favore dell'impresa insolvente.

Ecco, Laghi riesce nell'impresa di corrispondere a tutti e tre i profili: era nel cda di MidCo, primo azionista di Alitalia, e nel collegio sindacale del primo creditore, cioè Unicredit.

Durante l'incontro, Cantone – riporta ancora la nota d Deputati M5S - Comm.Trasporti Camera - ci ha comunicato di essere già in possesso di un dossier relativo ai commissari, e che valuterà con attenzione il nostro esposto che aggiunge utili elementi all'indagine.

 

I soprascritti deputati "Segnalano, premesso che:

E’assurta nuovamente alla cronaca nazionale la vicenda Alitalia. Come è noto, a seguito dell'esito negativo della consultazione dei lavoratori della società sull'accordo avente ad oggetto il nuovo piano industriale 2017-2021, l'assemblea degli azionisti di Alitalia, in data 2 maggio 2017, considerata la grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società, ha deciso all'unanimità di presentare l'istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria (Doc 1).

Contestualmente all’assemblea degli azionisti di Alitalia, il ministero dello Sviluppo economico ha emanato il Dm, apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina del collegio commissariale della Alitalia –Società aerea italiana SpA, pubblicato in GU il 6 maggio 2017, n. 104 (Doc 2) e a seguito di una convocazione straordinaria del consiglio dei ministri, sempre nella medesima giornata, il Governo, al fine di evitare l'interruzione dei servizi, ha emanato il decreto legge 2 maggio 2017, n. 55, recante misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia SpA, (tuttora in fase di conversione in legge) che dispone all’articolo 1, comma 1, un finanziamento a titolo oneroso, denominato “prestito ponte”, di 600 milioni di Euro, della durata di sei mesi, che il ministero dello Sviluppo economico, con proprio decreto da adottare di concerto con il ministero dell'Economia e finanze, erogherà in tranche a favore di Alitalia, a partire dal quinto giorno di apertura della procedura di amministrazione straordinaria (Doc 3 e Doc 4).

Preme rilevare innanzitutto la celerità di questo doppio intervento governativo e l’anomalia che sia il decreto, che ha disposto l'apertura della procedura di amministrazione straordinaria, che il decreto legge sul cosiddetto 'prestito-ponte', siano stati deliberati il medesimo giorno dell’assemblea degli azionisti di Alitalia che ha ratificato la decisione del cda di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. Atti che presumibilmente erano già pronti da giorni se non da settimane.

Indebitamento di Alitalia-Società aerea italiana SpA

Lascia basiti il risultato economico conseguito, in soli due anni di gestione, da un management presentato dall’allora Governo Renzi, in occasione di una pomposa cerimonia inaugurale, come quello che avrebbe finalmente fatto “decollare” la nostra ex-compagnia aerea di bandiera. Apprendiamo, dall’istanza di insolvenza depositata in tribunale il 2 maggio us dalla Società (in attesa della sua trasmissione per conoscenza alla Camera dei deputati tale informazione risulta dalla lettura della relazione illustrativa del decreto legge 55/2017 in fase di conversione - Doc 4), nella quale è riportata la situazione patrimoniale aggiornata al 28 febbraio 2017 che, in due anni di gestione, l’esposizione debitoria complessiva è stata pari a circa 3 miliardi di Euro, superiori alle soglie minime di legge, con passività correnti per circa 2,3 miliardi di Euro a fronte di attività correnti per 921 milioni di Euro. Un disastro finanziario che ha suscitato forti perplessità e dubbi da parte di molti per come è stata effettivamente gestita l’azienda considerando che mai come in questi ultimi due anni la compagnia abbia goduto di un mercato del trasporto aereo in forte crescita, prezzi del carburante ai minimi storici, costo del lavoro fortemente contenuto e un partner finanziario ed industriale, il vettore arabo Etihad, tra i più qualificati ed importanti al mondo. Tutte condizioni, insomma, che promettevano un effettivo rilancio della nostra storica compagnia di bandiera e con esso l’intero comparto aeronautico nazionale. Nulla di tutto questo si è verificato, ragion per cui alla iniziale incredulità sono cominciate ad uscire sulla stampa analisi sempre più dettagliate su come è stata concretamente gestita l’azienda che stanno gettando un’inquietante luce sulla concreta volontà dei suoi amministratori di rilanciare e salvaguardare il patrimonio aziendale e di know-how, rappresentato dagli oltre 12 mila dipendenti, della storica compagnia di bandiera principale vettore nazionale e attore dell’industria aeronautica del nostro Paese.

In primis, voglia l’adita Autorità prestare attenzione alla condotta dello stesso partner industriale, principale azionista di Alitalia, ossia la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti: Etihad Airways. Come è ben sintetizzato nell’articolo del quotidiano 'il Sole 24 Ore', 'Sorpresa Etihad con l'uscita potrebbe guadagnarci” del 28 aprile us che si allega (Doc5), Etihad per entrare in Alitalia, con il 49% del capitale, sborsò in totale 560 milioni di Euro. In realtà solo 387 milioni (il costo di un Boeing) è stato capitale di rischio, il resto è stato shopping dei nostri pezzi pregiati. Dall’articolo emerge che Etihad infatti ha preteso per il closing del suo investimento:

1 l’acquisto di 5 slot (fasce orarie per il decollo e l’atterraggio) di Londra-Heathrow pagandoli 60 milioni di Euro ossia appena 12 milioni l’uno, quando ne valevano almeno 70 milioni sempre cadauno. Air France nello stesso periodo aveva venduto un analogo slot a Oman Air per 75 milioni di Euro;

2 l’acquisto di Alitalia Loyalty ossia le pregiate mille miglia, i programmi fedeltà (clienti fidelizzati) che valgono oro per le compagnie, pagandola 112 milioni ossia molto meno del loro valore reale;

3 accordi capestro di code-sharing (condivisione di passeggeri) tutti a proprio favore. Per la medesima tratta risulterebbe che Alitalia pagasse il doppio di quello che gli arabi riconoscessero alla compagnia italiana.

Altre indagini, non solo giornalistiche, ma condotte da esperti del settore hanno riguardato i contratti relativi alle voci di spesa più significative per una compagnia aerea quali: carburante, leasing, catering, manutenzione degli aeromobili. Ebbene Risultano dalle analisi dell’ultimo bilancio disponibile relativo all’esercizio 2015 spese sovradimensionate rispetto agli effettivi valori di mercato. A tal proposito si allegano le analisi dell’ultimo bilancio Alitalia disponibile (2015) di alcuni degli esperti quali: il professor Gaetano Intrieri (Doc 6) ed il professor Ugo Arrigo (Doc 7). Entrambi concordano che tutte le voci di spesa, tranne quelle del personale, sono/erano fuori controllo e pagate almeno il 30 per cento più dei valori di mercato causando di conseguenza il deficit finanziario aziendale che, secondo fonti giornalistiche, nel 2016 si è chiuso con un buco di circa 600 milioni di Euro (corrispondete ad una perdita giornaliera di quasi 2 milioni di Euro al giorno).

Non è finita qui perché ad aggravare la situazione, rendendo ancora più fosco il quadro gestionale, sono le assurde decisioni assunte dall’alto management, consapevole delle cospicue perdite, per: i costosi e aggiungiamo inutili rinnovi delle livree (Doc 8) e delle poltroncine degli aerei, sostituite con quelle di marca Frau il cui proprietario è stato lo stesso presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo (Doc 9); per corsi di formazione considerati “una perdita di tempo” dagli stessi dipendenti e per consulenze milionarie elargite anche quando sussistevano qualificate risorse interne oppure per favorire inesistenti fornitori, come è emerso nell’articolo de 'il Fatto Quotidiano' “Alitalia, un fiume di denaro alla ditta fantasma di Catania” del 7 maggio 2017 (Doc 10).

Tutto quanto emerso fanno risaltare un quadro gestionale inquietante e fosco dove ravvisano gli estremi di una condotta perseguibile e punibile ai sensi degli articoli 216 (Bancarotta fraudolenta) e 217 (Bancarotta semplice) del Rd 16/03/1942, n. 267, disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa. Per tale ragione, in data 10 maggio 2017 come Gruppo parlamentare del M5S, abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica (Doc 11) per chiedere appunto di verificare se in base a quanto emerso dalla stampa e dalle analisi degli autorevoli studiosi menzionati, sia ravvisabile in capo agli amministratori una condotta imprudente (nella migliore delle ipotesi) o fraudolenta (nella peggiore delle ipotesi) finalizzata al fallimento di un’importante azienda partecipata anche indirettamente dallo Stato tramite Poste Italiane.

Per avere contezza della commissione di reati occorre che l’autorità giudiziaria faccia la più presto un’indagine accurata acquisendo tutti i discutibili contratti, esaminandoli alla luce di quanto sopra esposto. Contratti che però ora sono nella disponibilità dei commissari straordinari che, a seguito di eventuali irregolarità emerse, dovranno procedere con l’apertura di azioni di responsabilità nei confronti del management. Su questo manifestiamo le nostre perplessità per tale ragione ci rivolgiamo all’adita Autorità.

 

Segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione

Con tale segnalazione/esposto informiamo con urgenza e preoccupazione l’adita Autorità nazionale anticorruzione del pericolo che non si possa più far luce sulla grave gestione di Alitalia-Società aerea italiana SpA per l’improvvida e aggiungiamo “illecita” decisione del Governo di nominare nel collegio commissariale soggetti in aperto conflitto di interessi con la medesima Società se non direttamente coinvolti e correi della sua malagestio. Infatti, con il sopra ricordato decreto del 2 maggio 2017 del ministero dello Sviluppo economico, oltre ad avviare la procedura di amministrazione straordinaria di Alitalia, si è provveduto a nominare il collegio commissariale composto da Luigi Gubitosi (coordinatore), da Enrico Laghi e da Stefano Paleari.

Tutte e tre le nomine sono state effettuate in aperto contrasto sia con la Dir. Stato 28 luglio 2016, procedimenti di nomina dei commissari straordinari e dei comitati di sorveglianza nelle procedure di amministrazione straordinaria, che con il decreto 10 aprile 2013, n. 60, regolamento recante determinazione dei requisiti di professionalità ed onorabilità dei commissari giudiziali e straordinari delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, ai sensi dell'articolo 39, comma 1, del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270.

 

Considerato che:

 

1.In base a quanto disposto dall’articolo 4, situazioni impeditive, del decreto 10 aprile 2013, n. 60:

“1. Non può essere nominato commissario giudiziale o commissario straordinario: a) chi ha esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente ovvero si e' in qualsiasi modo ingerito nella medesima; b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado dell'imprenditore insolvente, se persona fisica, ovvero delle persone che hanno esercitato funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente; c) il creditore ed il debitore dell'impresa insolvente; d) chi, nei due anni anteriori alla dichiarazione dello stato di insolvenza, ha prestato a qualunque titolo la sua attività professionale a favore dell'impresa insolvente'. Enrico Laghi è incompatibile sia in base a quanto disposto alla lettera a) in quanto, fino al giorno prima la sua nomina di commissario, è stato presidente del cda di Mindco SpA la società schermo di Cai (Compagnia aerea italiana) che detiene il 51% di Alitalia. Di fatto è MidCo (sussidiaria di Cai) ad aver operato effettivamente in Alitalia. Inoltre anche volendo sostenere la tesi, alquanto assurda, che possa non aver mai esercitato “funzioni di amministrazione, direzione o controllo nell'impresa insolvente” Laghi è incompatibile anche per il prescritto divieto previsto alla lettera c) in quanto è stato membro del collegio sindacale di Unicredit, primo creditore di Alitalia, e volendo si applica al suo caso anche quanto previsto alla lettera d) se il suo ruolo di presidente del cda di Mindco SpA, per assurdo non inquadrabile come amministratore, non può che essere considerata che attività professionale anch’essa sottoposta ai divieti di legge ai fini dell’assunzione della carica di commissario straordinario.

2 in base a quanto disposto dall’articolo 3, procedimento per la nomina del commissario giudiziale e del commissario straordinario, della Dir. Stato 28 luglio 2016:

“Nell'intento di assicurare la massima trasparenza alle nomine, si ritiene di definire il relativo procedimento come segue:

a) Al ricevimento dell'atto di avvio del procedimento (richiesta di designazione del commissario giudiziale o comunicazione dell'apertura della procedura da parte del competente Tribunale; istanza dell'impresa per l'apertura della procedura ex-dl 347/03), si provvederà immediatamente alla pubblicazione sulla home-page del sito internet del Ministero di un invito a presentare la propria candidatura da parte di soggetti in possesso dei requisiti di cui al regolamento. Sarà, di volta in volta, valutata l'opportunità di un avviso sulla stampa quotidiana.

b) Le candidature saranno vagliate da una commissione che provvederà alla selezione di una rosa di tre nominativi giudicati idonei all'incarico, da sottoporre alla valutazione del ministro. La commissione opererà la propria valutazione sulla base dei criteri previsti dal regolamento e si conformerà inoltre al criterio della rotazione, volto ad evitare la concentrazione di incarichi in capo al medesimo soggetto. In via preventiva alla nomina dovranno essere acquisite, a cura della commissione, le dichiarazioni previste dalla normativa vigente in ordine alla insussistenza di incompatibilità, situazioni impeditive e conflitti d'interesse, nonché circa la disponibilità del professionista prescelto a dedicarsi adeguatamente, anche in termini temporali, allo svolgimento dell'incarico.

c) La commissione di cui al punto b) è nominata dal ministro ed è formata da tre componenti esperti, di cui uno scelto nell'ambito delle magistrature amministrative, con funzione di coordinamento, un esperto in materia di amministrazione straordinaria ed un esperto nella valutazione e selezione delle competenze. La commissione dura in carica un biennio e deve essere rinnovata integralmente alla scadenza; gli incarichi di esperto saranno regolati a norma dell'articolo 5, comma 1, del DpR 28 novembre 2008, n. 198.

d) La competente direzione generale provvederà a fornire alla commissione ogni opportuno supporto istruttorio, anche al fine della identificazione del profilo curriculare più idoneo alla luce delle specificità dei singoli casi e degli elementi fattuali relativi alla specifica impresa.”

Appare evidente che per la nomina del collegio commissariale di Alitalia in AS sono state apertamente violate le soprarichiamate disposizioni. Come ricordato in premessa, il 2 maggio 2017, contestualmente alla convocazione dell’assemblea degli azionisti di Alitalia, erano già pronti sia il decreto legge 55/2017, relativo alla continuità aziendale tramite il cd prestito-ponte, che il decreto di apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina del collegio commissariale. Quindi è del tutto evidente che sono stati aggirati tutti i sopra elencati passaggi formali della sopra richiamata direttiva di Stato quali alla lettera: a) (pubblicazione sul sito internet del ministero dell’invito a presentare le candidature); b) (valutazione delle candidature da parte di una commissione valutatrice) e c) (costituzione di una commissione valutatrice).

3 In base a quanto disposto dal dlgs 8 aprile 2013 n. 39, disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190, sul cui rispetto vigila l’adita Autorità nazionale anticorruzione che esercita anche i poteri ispettivi e di accertamento di singole fattispecie di conferimento degli incarichi che auspichiamo in questa sede la piena applicazione.

 

Conclusioni

Emerge limpidamente, da quanto sopra esposto, che per l’evidente conflitto di interessi dei soggetti individuati, in primis di Enrico Laghi ma analogo discorso vale anche per Luigi Gubitosi e Stefano Paleari, le nomine effettuate possono arrecare grave pregiudizio all’effettivo accertamento della verità, ossia che ci sia stata mala gestio da parte degli amministratori a danno dei creditori e dei dipendenti dell’azienda. Condotta criminale aggravata dalle pesanti ripercussioni sociali e per il pubblico erario che il fallimento fraudolento di Alitalia comporterà (e già sta comportando alle casse dello Stato visto il prestito ponte di 600 milioni di Euro) per l’intera collettività nazionale. Parliamo di 12.400 dipendenti diretti e almeno 40 mila dell’indotto, la più grande azienda del centro sud d’Italia. Un film purtroppo già visto essendo stata Alitalia in passato già vittima di gestioni scellerate e fraudolente come le recenti condanne per bancarotta e aggiotaggio dei precedenti amministratori hanno dimostrato. (Doc 12)

Per tale ragione, per evitare la compromissione, alterazione e o distruzione di informazioni rilevanti al fine della individuazione delle effettive responsabilità manageriali dietro il colossale buco di bilancio di Alitalia-Società aerea italiana SpA e il suo fraudolento fallimento si chiede all’Autorità adita di intervenire con urgenza, anche congiuntamente all’autorità giudiziaria, per accertare la legittimità/regolarità di tali nomine in base a quanto disposto sia dalle soprarichiamate normative che quelle, se pur non citate, comunque sarebbero applicabili alla vicenda oggetto di tale segnalazione/esposto su cui dichiariamo fin da subito di voler essere informati dell’esito al recapito in intestazione.

Si producono in copia i seguenti atti e documenti:

1 doc 1- comunicato stampa Alitalia del 2 maggio 2017;

2 doc 2 - decreto Mise del 2 maggio 2017, apertura della procedura di amministrazione straordinaria e nomina del collegio commissariale della Alitalia – Società aerea italiana SpA,

3 doc 3 – comunicato stampa del cdm del 2 maggio 2017;

4 doc 4 - decreto legge 2 maggio 2017, n. 55, recante misure urgenti per assicurare la continuità del servizio svolto da Alitalia SpA con relazione illustrativa del Governo.

5 doc 5 - Articolo de 'il Sole 24 Ore', 'Sorpresa Etihad con l'uscita potrebbe guadagnarci' del 28 aprile us

6 doc 6 – Conti in tasca all’Alitalia: analisi di bilancio a fine 2015, e sue implicazioni sull’attuale stato del vettore aereo. Esclusiva AVIONEWS- Gaetano Intrieri;

7 doc 7 – Alitalia e il mercato italiano del trasporto aereo Analisi - Dipartimento di scienze economico aziendali e diritto dell’economia – Università degli studi di Milano-Bicocca- Ugo Arrigo;

8 doc 8 - Comunicato stampa Alitalia del 4 giugno 2015;

9 doc 9 – Poltrona Frau venduta agli americani: Montezemolo incassa 213 milioni di Euro – 'L’Espresso' 5 febbraio 2014;

10 doc 10 - Articolo de 'il Fatto Quotidiano' 'Alitalia, un fiume di denaro alla ditta fantasma di Catania” del 7 maggio 2017;

11 doc 11 – Esposto alla Procura della Repubblica Gruppo parlamentare M5S depositato il 10 maggio 2017 presso l’Ispettorato di pubblica sicurezza della Camera dei deputati

12 doc 12 – Crac Alitalia: condannati quattro ex-amministratori, fra loro Cimoli. 'La Repubblica', 28 settembre 2015.