martedì 28 marzo 2017 04:48 Età: 7 yrs

Aeroporto Reggio Calabria, Alitalia stop & go: ma con solo due voli

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Low cost, Convegni, Aerolinee, Aviation topics

 

Probabilmente sono prossimi accordi di co-marketing!

Dopo l'iniziale annuncio di Alitalia: dal 27 marzo, sarebbero stati interrotti tutti i voli dallo scalo Reggino e perciò cancellati i 56 voli settimanali da/per Roma Fiumicino, Milano Linate e Torino (38 voli con Roma, 14 con Milano e 4 con Torino) alla fine - dopo l'intervento del Ministro Del Rio - dal 30 marzo l'aerolinea con la coda Tricolore ripristinerà i voli con destinazione Fiumicino e Linate.

Anche se limitati a poche frequenze: un solo volo quotidiano

Il traffico sullo scalo di Reggio Calabria nel 2016 - dati Report ENAC - i passeggeri voli low cost registrati sono risultati 2.552 pari al 0,5% del totale contro i 476.885 passeggeri equivalente al 99,5% dei vettori tradizionali: ovvero l'Alitalia.

La stessa aerolinea sosteneva la necessità e l'urgenza di adottare soluzioni alternative - e redditizie - rispetto all'operatività che nel 2016 aveva registrato - nel solo scalo reggino - una perdita di 6 milioni di euro.

Il nuovo impegno di Alitalia, tuttavia, sarebbe limitato - salvo altre soluzioni (ma quali?) - al 31 maggio 2017. L'aeroporto dello Stretto, tuttavia, che ha sopportato anche il fallimento della società di scalo Sogas - il Tribunale di Reggio Calabria dopo la sentenza aveva concesso tre mesi di esercizio provvisorio - e con l'affidamento alla nuova società alla Sacal GH per una gestione trentennale la situazione gestionale e ancora,almeno in prospettiva, critica.

Quale futuro per lo scalo dello Stretto? Quale altra aerolinea è in grado di assicurare collegamenti e frequenze, senza contributi di co-marketing, come avviene nella quasi totalità degli scali nel Belpaese. Un'attività, fra l'altro in grado di assicurare alla società di gestione Sacal Gh adeguata redditività dell'opera svolta?

Ma per analizzarlo e inquadrarlo occorre verificare quale rapporto scaturisca tra l'attività aerea - magari sostenuta dal co-marketing - e il gestore aeroportuale.

Di quali risorse pubbliche potrà disporre lo scalo dello Stretto per alimentare i voli e le destinazioni e come ricaduta determinare entrate e redditività per il gestore aeroportuale, ovvero per la Sacal, unica società a gestire i tre scali calabresi? Dopo gli aeroporti di Lamezia Terme e Crotone ora è la volta di Reggio. Ma sul primo scalo calabrese, quello di Lamezia Terme nel 2016 hanno volato 1.655.649 passeggeri e 65,9% di low cost e il rimanente 858.429 (34,1%) con aerolinee tradizionali. A Crotone invece le low cost avevano registrato con 209.613passeggeri ben il 96,5% del traffico e solo 7.523 utenti di vettori tradizionali con il 3,5%. La crisi di Reggio Calabria dove aveva volato solo 0.5% del traffico low cost significa forse che la sua sopravvivenza è correlata - anch'essa - con accordi e contributi di co-marketing a carico della collettività? Ovvero ancora di aiuti-di-stato?