venerdì 10 novembre 2017 05:14 Età: 6 yrs

Aeroporti, passeggeri e tassa d’imbarco

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Archivio, Dossier, Low cost, Imp. acustico, Comitati , Aerolinee, Aviation topics

 

Una lobby aeroportuale vs i Comuni

Tra Addizionale Comunale e IRESA, due imposte differenziate, la prima a carico dei passeggeri, la seconda dovrebbe riguardare le aerolinee la realtà è che le tasse aeroportuali con destinazione i Comuni aeroportuali e il finanziamento per fronteggiare le ricadute ambientali (emissioni acustiche e atmosferiche) generate dalle infrastrutture aeroportuali, in Italia il “ricavo” per le tutele ai cittadini sono inconsistenti.

Il fronte costituita da Assaeroporti, IBAR Associazioni IATA e Assaereo ed Ibar ha sistematicamente prevalso. Anche la più recente delle iniziative a supporto dei Comuni aeroportuali, quelle proposta da ANCI la scorsa settimana di 2 euro a passeggero per alcune città-aeroporti metropolitani ha scatenato una vigorosa reazione.

Lo scenario di un sistema aeroportuale del Belpaese nel quale il settore “pubblico e parapubblico”, perciò Regioni, Comuni, Province e aziende compartecipate, sottoscrivono da almeno 20anni accordi di co-marketing a sostegno dei voli e dei collegamenti aerei, assicurando alle aerolinee e alle gestioni aeroportuali evidenti vantaggi competitivi e garantendo voli e traffico passeggeri, la sola richiesta si un incremento della tassa d’imbarco per passeggeri e/o una imposta alle aerolinee per ogni tonnellata di carico (IRESA) trova una controversa risposta.

In fondo è da sempre che la stessa ICAO propugnata l’attivazione di imposte-tasse (a carico di passeggeri e/o aerolinee) per finalità “ambientali”. Dove trovano i Comuni, i Sindaci aeroportuali le somme da investire per la tutela dei cittadini? Reti di monitoraggio e caseggiati a prova di emissioni acustiche e ambiente (terreni e aria) disinquinata.

Al momento i 7.5 euro a passeggero di Addizionale Comunale pagato a Fiumicino e 6.5 negli altri aeroporti italiani hanno destinatari diversificati (ancora per le criticità Alitalia) e solo una minima parte viene recapitata ai Sindaci dei Comuni aeroportuali. Inesistente in sostanza IRESA - Imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili. In tantissimi Paesi UE ed extra è invece applicata la “noise tax” indicata da ICAO, ma solo in Italia si bloccano tali contribuzioni “ambientali”.

Per quale ragione solo in Italia tali imposte sono considerate un balzello inaccettabile? Una minaccia per il trasporto aereo in genere e una sorta di sciagura per i bilanci annuali delle aerolinee? Sono ben noti gli utili di bilancio, anche stratosferici, registrati da Ryanair e Easyjet e le altre. Certo la criticità gestionale di talune compagnie aeree hanno, evidentemente necessità di ogni singolo euro, ma l’IRESA per le aerolinee e ben altro rispetto all’incremento di 2 euro della tassa d’imbarco di ogni singolo passeggero. Questa richiesta d’incremento della tassa d’imbarco in realtà dovrebbe essere riformulata nell’ambito della Addizionale Comunale: tagliando i versamenti per attività extra-aviation-aeroportuale e predisponendo una Imposta sulle Emissioni Sonore e Ambientali degli Aeromobili – IESAA su ogni scalo aereo. Ri-contestualizzando inoltre le tasse aeroportuali, differenziati dal prezzo del volo-biglietto aereo. Le taxes/fees/charges riguardanti - QW: canone passeggero, incassato dall'aeroporto per l'utilizzo delle sue aerostazioni da parte dei passeggeri, YQ: sovrapprezzo delle compagnie aeree, riscosso da queste ultime per compensare l'aumento del prezzo del petrolio, delle spese di sicurezza e dei premi d'assicurazione, FR: tassa aviazione civile, incassata dallo Stato: finanzia il funzionamento dell'amministrazione dell'aviazione civile e della pianificazione del territorio, XT: tassa di sicurezza e di difesa dell'ambiente, riscossa dallo Stato: finanzia le misure di sicurezza, come il controllo dei passeggeri e dei bagagli, o ancora la protezione contro gli incendi. Essa viene versata ai gestori dell'aeroporto.