mercoledì 04 ottobre 2017 04:22 Età: 7 yrs

Co-marketing Ryanair, da Trapani-Birgi agli aeroporti di Puglia

Categoria: Aeroporti, Bergamo, Altri scali, Treviso, Pubblicazioni, Archivio, Dossier, Low cost, Std ICAO ENAC, Comitati

 

Da una crisi aziendale affiora una realtà rimossa da 20anni!

Il traffico aereo commerciale del Belpaese e l’estesa politica di sostegno “pubblico” ai voli in uno scenario di tratte aeree “assistite” non rappresenta una situazione malata e malandata? Quanti sono gli aeroporti del Belpaese il cui traffico prevalente (solitamente low cost) deriva da accordi di co-marketing. Le politiche di libera concorrenza di competizione tra scali e/o tra aerolinee su uno stesso scalo non dovrebbero rappresentare l’unica realtà operativa? Ma, probabilmente, è lo scenario derivato da uno spropositato numero di aeroporti: localizzati nello stesso bacino di traffico e/o accavallati l’un l’altro. Un campanilismo aeroportuale che non avvantaggia nessuno. Due casi esemplari Trapani e gli aeroporti di Puglia.

Nella controversia conseguente al taglio dei voli Ryanair su Trapani-Birgi, riflesso delle 2500 voli cancellati

in Europa, anche i media hanno fatto affiorare e riportato le discussioni relative al rinnovo del co-marketing.

Una operazione finanziata dai Comuni per un bando del co-marketing di 20 milioni euro. Il coinvolgimento dello stesso ministro dei Trasporti Graziano Delrio per "intervenire sulla qualità e sui costi dei collegamenti aerei". La gara consisterebbe in un “sostegno ai voli” di 20.280.000 euro per 28 mesi.

L’impegno finanziario tuttavia rimanda ad un “affidamento dei servizi di promozione e comunicazione per la realizzazione di una campagna di advertising finalizzata a favorire l’incremento delle presenze turistiche nell’ambito territoriale afferente all’aeroporto di Birgi predisponendo una serie di azioni di promozione e comunicazione”.

“Social media marketing, promo-pubblicità a bordo degli aeromobili (personalizzazioni su poggiatesta, cappelliere, altre superfici interne ed esterne degli aeromobili, video e giornali), altri canali e media". Il bando è diviso in tre lotti. Il primo: collegamenti con mercati nazionali già consolidati è da 13.136.500 euro. Il secondo: collegamenti con mercati internazionali già consolidati è da 6.428.500 euro. Il terzo: collegamenti internazionali da sviluppare è da 715.000 euro. Lotti unici ed indivisibili.

La spesa sarebbe sostenuta dalla Regione Siciliana, azionista Airgest, con 4 milioni e mezzo di euro per il 2017, 5 milioni per il 2018 ed altri 5 milioni per il 2019 (per un totale 14.5 milioni/euro) altri 2 milioni/euro/anno a carico dei Comuni per 3 anni. Queste sono le proposizioni per il co-marketing per i prossimi anni, ma quanto è stato speso negli ultimi 10-15-20 anni?

Una comparazione emerge analizzando i dati forniti in relazione ai “sostegni” finanziati per gli Aeroporti di Puglia (Bari e Brindisi). Il contributo della Regione avrebbe registrato in 10 anni circa 170 milioni di euro, con una quota annua di 12.5 milioni/euro. La motivazione rimanda a “campagna di comunicazione per lo sviluppo del turismo” e una somma a carico di Aeroporti di Puglia (Regione azionista) con riduzione dei costi di handling (5 milioni/euro/anno). A quanto ammontano i costi di co-marketing annuale per la sola Ryanair se gli scali toccati dalla rete della low cost irlandese sono quasi 30? Se a Trapani-Birgi nel 2016 sono stati registrati circa 1.5 milioni di passeggeri, tra Brindisi e Bari 6.7 milioni, ma a Bergamo-Orio al Serio i passeggeri hanno superato 11 milioni nello stesso anno. Quando incide, quindi, il co-marketing nel sistema Italia?