mercoledì 18 aprile 2018 04:25 Età: 6 yrs

Drone impatta Boeing 737 e/o Boeing 737 impatta drone?

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Pubblicazioni, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Human factor, Std ICAO ENAC

 

L’ennesima segnalazione di collisione in volo arriva dall’Argentina!

Gli investigatori hanno avviato da prassi l’analisi dell’ennesimo evento incidentale identificabile stavolta in in una collisione tra un Boeing 737-800 dell'Aerolineas Argentinas impegnata in fase di atterraggio sulla pista Buenos Aires – Europarque. Dopo tante missed collision, ovvero collisione sfiorate per pochi metri o centinaia ecco il “crash” anche se con danni minori: alla fusoliera.

L’impatto, avvenuto lo scorso fine settimana, sarebbe stato localizzato a circa 1000 metri dalla testata e avrebbe colpito la parte sinistra del muso anteriore del velivolo: dalla parte del comandante, sul lato sinistro inferiore della postazione di pilotaggio. Ma quale scenario interpretativo porre?

Quale dei due voli era stato autorizzato? Possibile che entrambi, drone e Boeing 737 risultassero operativi con relative “autorizzazioni” ovvero l’APR- Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, con massa operativa al decollo minore di 25 kg per operazioni specializzate critiche laddove sia assicurato un livello di sicurezza coerente con l’esposizione al rischio, fosse in “volo regolare”?

Come peraltro il Boeing 737-800, stava eseguendo un volo-a-vista o, diversamente era sottoposto alle regolamentazioni del volo “strumentale” gestito dall’ATC locale?

La materia e la “vasta” normativa, ad esempio, del Regolamento “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” e delle tante circolari abbisognano anche di “controlli-sistematici” sull’equivalente attività aerea?

In quale scenari operano i voli droni-APR-SAPR-Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto?

Quali sono, qualora non si tratti attività aerea “anarchica” e spregiudicata e senza l’adeguata cultura del volo con tutte le problematiche di sicurezza del volo attinenti, gli scenari ipotizzati per tali voli di droni?

Con quale criterio sono stati associati tipologie di volo di droni con “scenari operativi standard” in funzione delle numerose attività di volo e loro localizzazione nello spazio-aereo e/o le altezze degli stessi voli?

In aree urbane, nelle vicinanze di aeroporti, eliporti, zone comunque critiche per una moltitudine di motivi:

Ecco un quadro di quanto prospettato dalle normative ENAC:

(Nota informativa 17 Maggio 2017 – NI 2017 - 007 - IMPLEMENTAZIONE DEGLI SCENARI STANDARD

PER LE OPERAZIONI SPECIALIZZATE CRITICHE DI AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO)

“Gli scenari standard si suddividono per fasce di massa operativa al decollo, ovvero includente il payload, e per ambiente operativo come segue:

S01 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 2 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area urbana;

S02 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 2 kg e minore o uguale a 4 kg in area urbana;

S03 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore o uguale a 10 kg in area urbana;

S04 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 4 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area extraurbana su cantieri o infrastrutture lineari quali ad es. autostrade, elettrodotti, ferrovie, gasdotti;

S05 - impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore di 25 kg in area extraurbana su cantieri o infrastrutture lineari quali ad es. autostrade, elettrodotti, ferrovie, gasdotti;

S06 - impiego di APR di massa operativa al decollo minore o uguale a 4 kg che non possiedono le caratteristiche di inoffensività di cui all’art. 12 in area extraurbana per riprese televisive cinematografiche;

S07 - per impiego di APR di massa operativa al decollo maggiore di 4 kg e minore di 25 kg in area extraurbana per riprese televisive cinematografiche.

Le prescrizioni tecniche e le limitazioni operative previste nei vari scenari sono commisurate al livello di rischio crescente con la massa operativa al decollo dell’APR e lo scenario operativo.

Le prescrizioni tecniche quindi per la fascia di maggiore massa possono prevedere sia un sistema di terminazione del volo indipendente e dissimilare dal sistema di comando e controllo che un sistema di comando e controllo dotato di funzionalità geofencing e di recovery in caso di perdita del data link.

Le rispettive limitazioni operative per la conduzione delle operazioni sono proporzionate al rischio ed alla tipologia delle operazioni per quella determinata fascia”.