E' stato costruito prima dell'avvento della modificazione dell'Art. 707 del Codice di Navigazione, cioè delle zone del Piano di Rischio, A,B,C e D.
La celebrazione è stata festeggiata trasformando il centro commerciale in una maxi discoteca, nella più grande discoteca d’Europa. Una iniziativa in collaborazione con Rtl 102.5.
Oriocenter è rimasto aperto tutto la giornata, dalle 9 alle 24 (la Food Court collegata ad UCI addirittura fino all’una). Ben 280 negozi e oltre 50 punti ristorazione. La solennità dell'evento del 20mo per oltre tre mesi, ogni sabato si ripeterà e sarebbero stimati/previsti 200 milioni di clienti.
Ma la localizzazione del Centro Commerciale in quale zona di rischio è localizzata? La Zona C o D o esterna? Se dopo la Regolamentazione ENAC nella Zona di tutela C: possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale, con indici di edificabilità medi, e nuove attività non residenziali; mentre in Zona di tutela D: dev’essere mantenuto un livello minimo di tutela finalizzato a garantire uno sviluppo del territorio in maniera opportuna e coordinata con l’operatività aeroportuale, va evitata la realizzazione di interventi puntuali ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc.....ebbene, quali osservazioni e vincoli territoriali debbono essere attivati dalle amministrazioni dei Comuni limitrofi quando si verificano “eventi” come il 20mo anniversario di Orio Center?
Se quindi nelle tre zone A, B, C vanno comunque evitati:
• insediamenti ad elevato affollamento;
• costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
• attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale; quali provvedimenti intraprendere per “tutelare cittadini, territorio e navigazione aerea? Le edificazioni e attività preesistenti all'adozione del piano di rischio non sono sottoposte ad alcuna demolizione, sono pertanto in deroga, tuttavia, la loro eventuale criticità trova una misura precauzionali a tutela del territori, dei cittadini e dell'attività aerea sono, le zone sono e/o dovrebbero, comunque, disciplinate.
La normativa ENAC, invece, sembrerebbe individuare per ciascuna delle zone di tutela ricadenti nei Comuni interessati gli obiettivi sensibili, gli insediamenti ad elevato affollamento e le attività pericolose che non sono ammissibili nel post Piano-di-Rischio. Nel futuro all’interno delle stesse zone A,B, C e D.
Ecco quindi che se le norme di tipo urbanistico-edilizio, che devono essere applicate alle nuove opere ed alle nuove attività i fattori di rischio, le edificazioni e attività esistenti dovrebbero essere vincolate anche dai rilevanti quanto occasionali insediamenti “antropici”. Con la prevenzione e con una limitazioni della densità abitativa, una pericolosità che potrebbe essere identificata anche, ad esempio, nella promozione e “presenza di luoghi di raduno di massa”.
Possibile che, in questo contesto operativo, le amministrazioni locali e la stessa ENAC, precauzionalmente, non abbiano ritenuto di fondamentale importanza, ai fini di contenere e ridurre il cosiddetto “rischio aeronautico”, di sospendere e/o ridurre le ricadute della celebrazione del 20mo anno e che stima di portare, in pochi week-end, 200 milioni di clienti a Orio Center?