giovedì 20 dicembre 2018 05:52 Età: 5 yrs

Aeroporto Ciampino, il MATTM firma il Decreto taglia voli

Categoria: Aeroporti, Fiumicino, Ciampino, Altri scali, Archivio, Dossier, Convegni, Ambiente, Imp. acustico, Std ICAO ENAC

 

Dall'euforia dei ciampinesi all'allarme dei fiumicinensi!

Alla fine dopo 13 anni le iniziative dei cittadini di Roma, Ciampino e Marino hanno avuto potuto leggere un decreto che riduce i voli sulla pista di Ciampino. Con la firma del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa, infatti, scatta l'operazione con l'iniziale eliminazione dei voli notturni. Quelli daytime dovrebbero essere ridotti di 35 giornalieri, anche se tale traguardo sarà completato solo nel 2020. L'iniziativa dovrebbe contenere/abbattere i livelli acustici della flotta aerea che opera sul secondo scalo della capitale. E' comunque il primo piano di riduzione delle emissioni sonore predisposto in un aeroporto del Belpaese. Il Decreto si pone “l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme e la tutela della salute e dell’ambiente, la società di gestione di Ciampino, l’Aeroporti di Roma s.p.a., deve attuare tutti gli interventi contenuti nel decreto entro novembre 2020.

Come si legge nelle prescrizioni generali, entro 60 giorni dall’entrata in vigore il gestore deve trasmettere al ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio, all’Arpa Lazio e ai Comuni interessati l’elenco delle scuole su cui sono stati riscontrati superamenti dei valori limite e delle scuole censite nelle zone A e B dell’intorno aeroportuale. Entro 120 giorni dall’entrata in vigore, il gestore deve produrre agli stessi soggetti la documentazione sui costi degli interventi”. ADR gestore aeroportuale entro il 30 giugno 2020 dovrà presentare una rettificata nuova mappa acustica. Speriamo, comunque, che quest'ultima, magari su iniziativa dello stesso ministero, utilizzi il modello FAA-ICAO AEDT (che rileva in contemporanea le emissioni acustiche e gassose della flotta area) in sostituzione dell'arcaico e obsoleto INM.

All'entusiasmo “controllato” dei cittadini e del Comitato di Ciampino fa, tuttavia, riscontro preoccupato quello dei residenti dell'intorno dell'aeroporto di Fiumicino. L'ipotesi di un semplice “trasloco” dei voli sullo scalo di Fiumicino appare una prospettiva inevitabile. Quali considerazioni dovrebbe scaturire da un contesto equivalenti anche in altri bacini di traffico?

Possibile che dinnanzi al riscontro del superamento dei limiti acustici (ma l'analisi vale nel caso di sforamento delle emissioni gassose e/o delle curve di isorischio) il taglio dei voli per uno scalo diventa l'incremento dei movimenti su uno limitrofo e/o dello stesso bacino di traffico?

E quando anche i restanti scali di bacino di traffico abbiamo criticità ecosostenibili e/o dei livelli di safety quale prospettiva operativa dovrebbe essere evidenziata e/o proposta? Nel Belpaese sono stati identificati dieci bacini di traffico nazionale con relativi 38 aeroporti di interesse nazionale e internazionale, ma nessuno sembrerebbe aver considerato l'eventualità di una loro saturazione. Cosa fare dunque?