venerdì 06 luglio 2018 04:32 Età: 6 yrs

Aeroporto Fiumicino, il Comitato Fuoripista sollecita il Ministro

Categoria: Aeroporti, Fiumicino, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Std ICAO ENAC, Comitati , Aviation topics

 

In una lettera al Presidente Regione Lazio

Stavolta il Comitato Fuoripista propone l'individuazione di uno scalo ad esclusivo utilizzo delle flotte low cost, una infrastruttura in parallelo allo scalo di Fiumicino.

Nei giorni scorsi è stata riaffermata l'esigenza di istituire uno specifico tavolo tecnico con la Regione Lazio, il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e realtà interessate per l'individuazione dell'aeroporto di servizio.

Il Comitato FuoriPista ha sollecitato nei giorni scorsi con una lettera il Presidente della Regione Lazio e l’Assessore regionale alla Mobilità e Trasporti affinché – coerentemente con il programma elettorale – si impegnino a richiedere al nuovo Ministro delle Infrastrutture l’istituzione del tavolo istituzionale per l’individuazione di un aeroporto di sostegno a Fiumicino dove trasferire tutti i voli low cost.

“Come è noto – comunica in una nota il Comitato –  a fine 2012 il Governo Monti – contestualmente all’approvazione del Progetto di Raddoppio di Fiumicino – stralciò l’aeroporto indicato dal Piano Nazionale degli aeroporti per i voli low cost (quello di Viterbo) favorendo così i piani di chi voleva il secondo aeroporto a Fiumicino.

Nel 2014, in occasione della presentazione dello schema di Decreto sulla individuazione degli aeroporti di interesse nazionale e del nuovo Piano Nazionale Aeroporti, la Direzione Regionale del Lazio, Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti ha chiesto l’ “istituzione di un specifico tavolo tecnico con la Regione Lazio, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e realtà interessate per l’individuazione dell’aeroporto di servizio dell’aeroporto di Roma Fiumicino”.

In questi anni, nessuno dei diversi Ministri che si sono succeduti alla guida del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha ritenuto necessario convocare detto tavolo tecnico, nonostante il numero dei passeggeri delle compagnie low cost sia notevolmente aumentato, superando abbondantemente i 10 milioni di passeggeri/anno.

La preoccupazione per le gravi anomalie registrate a Fiumicino ha interessato lo stesso Senato che, a fine maggio, ha votato all’unanimità un Ordine del Giorno proposto da Fratelli d’italia che, anche in risposta a tali problematiche, impegna il Governo a sviluppare l’aeroporto “Leonardo da Vinci” entro i confine dell’attuale sedime.

Il Comitato FuoriPista si augura che il Governo proceda secondo la volontà espressa da tutti i gruppi politici del Senato della Repubblica e che, per creare le condizioni affinché ciò avvenga, il Ministro convochi il tavolo istituzionale per individuare l’aeroporto laziale per le compagnie low cost”.

 

Il Comitato Fuoripista nel Giugno del 2017 aveva inoltrato l'analisi e le criticità evidenziate nel Progetto Masterplan al 2030 di Fiumicino.

 

’Associazione FuoriPISTA ha inviato al Ministero dell’Ambiente le Osservazioni al Progetto “Aeroporto di Fiumicino – Master Plan 2030”, per la Valutazione di impatto Ambientale (VIA)  firmate insieme a numerose associazioni: FAI – Fondo Ambiente Italiano; Italia Nostra Lazio; Legambiente Lazio, WWF Nazionale; Italia Nostra Litorale; Pro Loco Fregene e Maccarese; Comitato Promotore Sistema Integrato Parco Archeologico Fiumicino-Ostia; Associazione 99 Fontanili; Comitato FuoriPISTA, Associazione l’Albero; Nuovo Comitato Cittadino Focene; Associazione Terrre; Associazione Pesce Luna.

 

“ Sono 85 pagine di puntuali Osservazioni e controdeduzioni in cui abbiamo contestato con argomentazioni  puntuali e circostanziate le numerosissime anomalie procedurali, omissioni, mistificazioni ed errori che inficiano alla radice il Progetto di AdR  presentato dal proponente ENAC per l’ottenimento della VIA:

-  in primisl’idea che è possibile procedere con opere di tale portata facendo finta che sia sufficiente la procedura della VIA, sottraendosi così alla più stringente Valutazione Ambientale Strategica e alle norme della UE;

-  in secondo luogo, l’idea che sia possibile andare avanti scavalcando i numerosi vincoli naturalistici, paesaggistici ed archeologici esistenti, primo tra tutti quello posto dalla Riserva;

- a seguire, tutte le controindicazioni derivanti dai problemi di inquinamenti acustico e atmosferico e relativi pericoli per la salute dei 60.000 cittadini dei dintorni aeroportuali, dagli impatti sul paesaggio e sul patrimonio storico e archeologico, dalla fragilità del territorio (regime idrico e geologia), dagli espropri per le famiglie e le aziende agricole.

Il Master Plan 2030 presentato da ENAC – Fase 1 e 2 dell’intero Progetto di Raddoppio (Master Plan 2044) -  prevede un insieme di opere tale da provocare un impatto ambientale di proporzioni enormi.

Si tratta di: una nuova Pista, nuovo raccordo autostradale, il nuovo Air Terminal (che sarà completato per l’altra metà nella fase 3, con l’aggiunta di un’altra Pista, la Quinta!), l’area Parcheggi, la stazione sotterranea per il people mover, la stazione ferroviaria sotterranea (ma non i binari!), uno sbancamento di 5 milioni di metri cubi, la riorganizzazione della rete stradale locale interferente; la riorganizzazione della rete dei canali di Bonifica, l’abbattimento di 6 centri agricoli di bonifica con relativo esproprio per oltre un centinaio di famiglie,  l’abbattimento e ricostruzione di edifici delle Idrovore di Focene, ecc. Per sorvolare sull’ impatto connesso alla fase dei lavori, che sarà tale da richiedere – secondo lo stesso ENAC - il nuovo raccordo autostradale, in quanto la rete locale non potrebbe sopportare il traffico previsto di 2 camion al minuto dovuto solo al movimento terra.

Ma è chiaro che un punto centrale delle nostre Osservazioni è la dimostrazione che le nuove infrastrutture sono inutili: l’area attuale di Fiumicino Sud - come dimostra il Progetto elaborato dal Comitato FuoriPISTA, allegato alle Osservazioni, - è più che sufficiente per le necessità future

Malgrado l’ultimo esternazione del Ministro Graziano Del Rio - che ha dato per già approvata la nuova Pista, quando l’iter procedurale è appena cominciato, dimenticandosi di essersi impegnato pubblicamente e personalmente con noi ad ascoltare territori e cittadini e a dare il via solo alle “Opere che servono” – vogliamo essere fiduciosi nella libertà di giudizio della Commissione preposta alla VIA e nella sua capacità di sottrarsi a eventuali pressioni, confidando che prenderà in considerazione la gravità delle violazioni delle norme vigenti, le criticità e i problemi da noi rilevati che sono tali da bloccare questo devastante Progetto utile solo alla speculazione finanziaria e fondiaria e inutile per la collettività”.