martedì 08 maggio 2018 04:22 Età: 6 yrs

Aeroporto Gorizia ed ENAC: quali le reali prospettive dell’infrastruttura?

Categoria: Aeroporti, Ronchi L., Archivio, Safety Security , Dossier, Convegni, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Aviazione G., Aviation topics

 

Dal numero delle piste, alla Pipistrel alla Società esercente

Se l’ultima notizia dell’ENAC rimanda alla configurazione societaria che dovrebbe occuparsi di gestire l’aeroporto, quindi del Consorzio di sviluppo economico locale, dell’ex Consorzio per lo sviluppo industriale e artigianale, ovvero al parere negativo espresso, è ancora irrisolta la formulazione e delibera del Piano di Rischio (Art. 707 e Art. 715 del CdN) e perciò delle prospettive dello scalo e dell’attività industriale della Pipistrel.

Le note informative per i piloti interessati ad operare presso l’aeroporto di Gorizia “Amedeo duca d’Aosta” segnalano come “è consentita l’attività di volo VDS avanzato, con pilota VDS avanzato”.

Delle tre piste esistenti, tuttavia, la 04-22 - dimensioni 890X60 - superficie erba, della 04-22 GLD - dimensioni 700X60 - superficie erba, della 09-27 - dimensioni 1100X60 -superficie erba, si legge come due di queste piste non siano operative per manutenzione straordinaria. L’interrogativo immediato che focalizza considerazioni primarie sul Piano di Rischio e le attività storiche associate all’ex Consorzio per lo sviluppo industriale e artigianale e alle potenzialità industriali della Pipistrel non inevitabili.

Le tre piste potranno coesistere e viceversa con le “industrie” appena oltre il sedime dell’Amedeo d’Aosta?

Nella recente visita del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti le prospettive della Pipistrel (al netto dei progetti cinesi) potranno registrare per la sede di Gorizia-Savogna d’isonzo per la fine del 2018 con 50 dipendenti e 4, 1 milioni di euro di fatturato.? Con un ipotetico traguardo di 90 dipendenti e 8, 5 milioni, quindi 140 dipendenti al 2020 e 19 milioni/euro per crescere ancora al 2021: 200 addetti e 50 milioni/euro?

L’attività industriale della sola Pipistrel necessita una fase di addestramento, training e certificazione da svolgersi sulle tre piste (ne basterebbe forse una?) ma comunque solo dopo che ENAC ha “convalidato” le prescrizioni di un Piano di Rischio che avrebbe dovuto risultare esecutivo al 2005. Quando e con quali autorizzazioni è stato, invece, edificato, lo stabilimento della Pipistrel?

La società Pipistrel di Aidussina (Slovenia) fabbrica “ultraleggeri” e solo per l’accordo sottoscritto con la Uber e i suoi taxi volanti abbisogna di spazi operativi, di pista, di fasce laterali, di inizio e fine pista rispettose delle normative ENAC-EASA. Le dichiarazioni emerse dagli incontri ufficiali e dalle news che stampa, TV, media in genere rimandano ai dati industriali del progetto: la produzione di 15-17 velivoli/mese ed alle esigenze di una ulteriore espansione con un hangar-capannone di altri 4000 metriquadri, mentre rimane in secondo piano l’eventuale impraticabilità di - anche – questa ulteriore edificazione.

Quali scenari quindi per l’Amedeo d’Aosta di Gorizia? Tra prospettive del tutto fantasiose e/o immaginarie la realtà esige, finalmente, una analisi e una trasparenza che la nuova Giunta della Regione FVG dovrà porsi. Quali attività industriali e commerciali ed aeronautiche prospettate sono, in realtà compatibili con le normative di “safety” dell’Enac, nello specifico, innanzi tutto con il Piano di Rischio delle attuali tre piste di volo? Quel Piano di Rischio che, almeno dal 2005, avrebbe dovuto essere stato “deliberato” dai due Comuni aeroportuali, ovvero da Gorizia e Savogna d’Isonzo?