venerdì 02 novembre 2018 05:04 Età: 5 yrs

Aeroporto Capodichino e la sintesi ENAC - Oneworks, Kpmg e Nomisma

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Capodichino , Pubblicazioni, Archivio, Ambiente, Convegni, Imp. acustico, Imp. gassoso, Std ICAO ENAC

 

Quale masterplan è compatibile per la pista metropolitana?

Nelle 56 pagine del documento ENAC “STATO DEGLI INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI PER GLI AEROPORTI NAZIONALI – ADDENDUM I SEMESTRE ANNO 2018 all'aeroporto di Napoli Capodichino è dedicata uno spazio riguardante lo spazio di attuazione del Piano Quadriennale relative alle categorie di interventi di “infrastrutture di volo, ecologia ambiente e altro.

Il Piano Quadriennale Napoli Capodichino 2016 - 2019 €44,3 milioni indicati nel documento “ LO SVILUPPO DEGLI AEROPORTI ITALIANI VERSO IL GIRO DI BOA - Incontro con gli Operatori del settore trasporto aereo Roma, 16 ottobre 2017.

Nello stesso documento, tuttavia, si legge che “Aeroporto di Napoli Capodichino L’aeroporto di Napoli Capodichino è dotato di un Master Plan sviluppato all’orizzonte temporale del 2023 approvato tecnicamente dall’Ente. Tale strumento di pianificazione prevede due scenari di traffico: 1. Delocalizzazione della componente di AG verso altro scalo campano con conseguente incremento della componente di AC 2. senza delocalizzazione della componente di AG”.

Il testo, inquadra anche la problematica seguente: “Sebbene lo scalo di Napoli sia perfettamente in linea con gli investimenti previsti dal Contratto di Programma Una crescita del traffico (passeggeri/movimenti) superiore a quella prevista dallo strumento di pianificazione vigente, richiede una serie di verifiche relativamente a: - Sostenibilità ambientale e territoriale - Mantenimento di adeguati LoS - verifica livelli di capacità e operativi del sistema air side Aeroporto ubicato in un contesto DENSAMENTE URBANIZZATO”.

Una questione che lo studio “ENAC - Oneworks, Kpmg e Nomisma” sulla situazione infrastrutturale dell'Ugo Niutta di Capodichino, aveva risolto con le seguenti sintesi:

“Il maggiore ostacolo allo sviluppo dell’aeroporto è legato alla forte antropizzazione delle zone circostanti allo scalo, sia per quanto riguarda la indisponibilità delle aree che per i problemi legati alla presenza di ostacoli alla navigazione, all’inquinamento atmosferico ed acustico, soprattutto in presenza di venti sudoccidentali, che già oggi comporta particolari procedure per limitare il sorvolo della città.

In particolare eventuali sviluppi della zona airside sono resi impossibili dal tessuto edificato che la circonda, mentre per la zona landside, pur essendo disponibile una grande quantità di aree, le potenzialità di ampliamento sono limitate dalle strutture militari esistenti.

In prossimità del sedime dell’aeroporto sono riconoscibili due aree a rischio idrogeologico moderato.

Specifiche restrizioni riguardano la materia acustica, laddove i livelli di rumore devono misurarsi con un intorno aeroportuale in taluni punti densamente abitato. Riguardo la materia ambientale vi è un forte presidio degli uffici competenti degli Enti locali che, in accordo con il gestore, hanno eseguito nell’ultimo decennio sia i rilievi che le analisi e i relativi programmi di intervento per il superamento delle criticità e la definizione di opportuni strumenti normativi sul territorio.

Inquadramento territoriale

L’aeroporto di Napoli è situato su un altipiano nella periferia nord di Napoli, e ricade in parte anche nel Comune di Casoria. Lo scalo dista 6 Km dal centro della città e 70 km da Salerno.

Lo scalo è ubicato in un’area fortemente antropizzata, stretto a nord dai quartieri di Secondigliano e di San Pietro a Paterno, a sud dal quartiere Poggioreale, a ovest dal quartiere di San Carlo all’Arena e a est dagli insediamenti del Comune di Casoria. In adiacenza al sedime dello scalo civile è presente una base militare americana di rilevanti dimensioni, recentemente ampliata.

Limiti e vincoli

Il maggiore ostacolo allo sviluppo dell’aeroporto è legato alla forte antropizzazione delle zone circostanti allo scalo, sia per quanto riguarda la indisponibilità delle aree che per i problemi legati alla presenza di ostacoli alla navigazione che all’inquinamento acustico. In particolare eventuali sviluppi della zona airside sono resi impossibili dal tessuto edificato che la circonda, mentre per la zona landside, le potenzialità di ampliamento sono limitate alle aree militari esistenti, che sono però attualmente in uso.

In prossimità del sedime dell’aeroporto sono riconoscibili due aree a rischio idrogeologico moderato”.