venerdì 26 ottobre 2018 04:23 Età: 5 yrs

Aeroporto Bologna, dal PdR alle curve di isorischio del Rischio Terzi!

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Con 32.430 movimenti in sei mesi anche nel 2018 oltre i 50mila voli/anno!

Le zone di tutela e delle curve di isorischio conseguenti all'adozione all'Art. 715 del CdN dell'aeroporto Marconi di Bologna, probabilmente, ricadono sui sedimi dei Comuni di Bologna, Anzola e di Calderara di Reno. L'attività delle tre fasce delle aree ad alta tutela, interna ed intermedia, qualora coinvolte da un incidente aereo, quali conseguente potrebbero determinare nelle edificazioni pre-esistenti all'avvento del Piano di Rischio.

Eventuale presenza di depositi di carburante, di industrie chimiche, di ospedali, centri commerciali e istituti scolastici di ogni ordine e grado, quali procedure sono state predisposte per la tutela dei cittadini residenti e delle persone in transito?

Il livello di carico antropico dei centri ad elevato affollamento hanno probabilmente determinato misure di “protezione e di intervento” dettagliate e specifiche, correlate a scenari di traffico del Masterplan 2009- 2023 in vigore. Il livello del traffico movimentato nello scalo bolognese del 2017 e quello in corso nei primi 6/9 mesi 2018 dovrebbe essere compatibile, perciò adeguato all'ipotetico “livello di rischio terzi”esistente.

Gli istituti, le scuole elementari Silvani di via della Selva Pescarola, i cinque plessi elementari, tre di materna-nido, una casa di cura, un centro di ricerca e alcuni istituti universitari sottostanti alle rotte di decollo e di atterraggio, probabilmente, esterni alle tre curve di isorischio devono essere considerati, comunque, “protetti”? Il calcolo del rischio ha “mappato” gli ostacoli naturali e artificiali esistenti prima della Legge 58 del 1963 e prima del recente aggiornamento degli art. 707 e 715 del CdN.? Chi ha censito gli “ostacoli” naturali e le edificazioni-opere esistenti autorizzate nel corso del secolo scorso e nel XXI secolo, ora in deroga?

Il rischio individuale con la metodologia definita dall’ENAC, sviluppata in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, che risulterebbero correlate ai prevalenti modelli anglo-irlandesi-olandesi , sono, comunque, adeguate?

I parametri utilizzati, quali il tasso di incidenti per tipologia di aeromobile, il tasso di incidentalità di una aerolinea, con quali traiettorie delle rotte il profilo di salita e discesa, gli standard antirumore, le percentuali di movimenti per singola pista, il punto inizio decollo, la zona di toccata in atterraggio, la percentuale dei voli di aviazione generale, non sono noti. Nè, almeno al momento, sembrerebbero disponibili. Sono dati che hanno integrato la Valutazione di Impatto ambientale e/o il Masterplan autorizzato da ENAC o risultano invece calcoli e stime successive alla VIA. Che integrano a posteriori tali “certificazioni e autorizzazioni”?

Appare inevitabile invece adottare una analisi del rischio, innanzi tutto trasparente, ma sopratutto esaustiva del “rischio terzi”. Magari anche ripetuta in corso di masterplan e VIA, in relazione alle variazioni di procedure di decollo ed atterraggio, nelle traiettorie e profili di salita e discesa: up-to-date. Anno dopo anno!

L’ENAC definisce tre tipi di aree di tutela, delimitate dalle cosiddetta curve di isorischio, cioè le curve che uniscono i punti per cui il rischio calcolato assume alcuni valori di riferimento. Tali valori di

riferimento sono 10-4, 10-5 e 10-6. Nella zona ad alta tutela 1x10-4,nella quale il livello di esposizione al rischio è maggiore, e dovrebbe ricadere all’interno dell’aeroporto. Ma il Crash risk, l' Individual risk, il Societal risk, nei termini del crash frequency, il crash location model e il crash consequence model sono adeguati?

Una questione analizzata nello studio “A Review and Statistical Modelling of Accidental Aircraft Crashes within Great Britain - 2014” della Loughborough University Loughborough – Leicestershire – Gran Bretagna LE11 3TU – UK, e che registra conclusioni problematiche.

Quello che è stato identificato come “THE ENAC MODEL- The Italian civil aviation authority (ENAC) sponsored the development of an accident location model with Sapienza University of Rome (Cardi et al, 2012) for use in Italy, è sottoposto alla seguente sintesi:

“It would not be possible to apply this model to the United Kingdom without an understanding of what data have been excluded on the basis of Italian conditions; what data needs to be added based on the exclusion of some aircraft manufacturers; how the normalisation processes were applied; and how the model should be used to reflect local conditions in the United Kingdom. Therefore, the model was rejected from further consideration”.