lunedì 10 settembre 2018 04:02 Età: 6 yrs

Aeroporti, ma quali sono state le demolizioni e le deroghe al Piano di Rischio!

Categoria: Aeroporti, Aerobasi, Altri scali, Safety Security , Archivio, Dossier, Convegni, Piani di rischio, Std ICAO ENAC, Flotta militare

 

Quali distributori di infiammabili, di benzina e centri commerciali: sono stati eliminati?

Con il D.lgs 9 maggio 2005 n. 96 e relative disposizioni correttive ed integrative di cui al

D.lgs 15 marzo 2006 n.151 ENAC ha rivisto la parte aeronautica del Codice della Navigazione. Nello specifico l'art. 707, comma 5 e il Nuovo Regolamento Enac del 30 gennaio 2008,

Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti -Edizione II – con l'emendamento n. 5 del settembre 2008, ha previsto l'adozione dei Piani di Rischio Aeroportuali da parte dei Comuni territorialmente competenti e l'adeguamento conseguente della propria strumentazione urbanistica, con la finalità di tutelare il territorio in prossimità dell'aeroporto, nelle direzioni di decollo e atterraggio. Cosa avvenga invece sulle piste di volo militari, siano esse italiane, NATO e USA, se l’articolo 707 del Codice della Navigazione si applica a tutti gli aeroporti aperti al traffico civile, sia commerciale che di aviazione generale, quale applicabilità disgiunta e/o cumulativa (vedi Piano di Rischio terzi) devono esercitare i Comuni aeroportuali interessati?

Ma decisivi risultano anche i volumi di traffico militare, invece, come sono calcolati e come incidono sull'analisi e riscontri del rischio terzi e/o del relativo carico antropico, negli aeroporti dove opera attività civile-commerciale. La materia e la la normativa pertinente non sembrerebbe del tutto trasparente ed evidente!

“Il Codice prevede, inoltre, che i piani di rischio vadano redatti tenendo conto anche di eventuali normative regionali in materia di tutela del territorio dal rischio generato dall’attività di volo”. Ma non abbiamo registrato grandi e piccoli riscontri.

Se il piano di rischio interessa il territorio di più comuni, gli stessi devono presentare un documento unitario che contenga le analisi condotte sui rispettivi strumenti urbanistici vigenti e le eventuali misure da adottare per renderli coerenti con le indicazioni del Regolamento dell’Enac. Il piano di rischio deve essere caratterizzato da uniformi criteri di definizione dei parametri urbanistici per la programmazione dell’uso del territorio.

Nella redazione dei piani di rischio oltre a seguire le indicazioni contenute al paragrafo 6 del capitolo 9 del Regolamento, massima attenzione va posta sulle attività sensibili quali:

“ insediamenti ad elevato affollamento (centri commerciali, alberghi, stadi, …); nuove edificazioni che se coinvolte in un eventuale incidente possono creare pericolo di incendio o comunque di amplificazione del danno sia all’ambiente che all’aeromobile stesso, quali ad esempio distributori di carburante, depositi di liquidi infiammabili, industrie chimiche e consistenti insediamenti ubicati lungo le direzioni di atterraggio e

decollo ed in prossimità dell’aeroporto in aree ancora sostanzialmente libere”.

Quale la realtà operativa negli aeroporti italiani, in quelli identificati dal PNA e dei restanti a circa 10 anni dall'aggiornamento della parte aeronautica del Codice della Navigazione: dell'art. 707, comma 5 e il Nuovo Regolamento Enac del 30 gennaio 2008, - Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti?

Dopo l'adozione del Piano di Rischio negli aeroporti del Belpaese, anche secondo le indicazioni della circolare ENAC esplicativa APT33 del 30/08/2010, quanti dei sottostanti edifici sono stati eliminati e/o autorizzati in deroga?

Ovvero gli “insediamenti ad elevato affollamento (centri commerciali, alberghi, stadi, …); ƒ- nuove edificazioni che se coinvolte in un eventuale incidente possono creare pericolo di incendio o comunque di amplificazione del danno sia all’ambiente che all’aeromobile stesso, quali ad esempio distributori di carburante, depositi di liquidi infiammabili, industrie chimiche e consistenti insediamenti ubicati lungo le direzioni di atterraggio e decollo ed in prossimità dell’aeroporto in aree ancora sostanzialmente libere”.