venerdì 05 aprile 2019 04:17 Età: 5 yrs

Trasporto aereo: le emissioni acustiche e atmosferiche continuano a crescere

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Archivio, Dossier, Ambiente, Imp. gassoso, Imp. acustico, Comitati , Std ICAO ENAC

 

Ma intanto perché non verificare quelle di ogni singolo aeroporto?

Nessuna novità quindi ma a certificarlo è la seconda edizione dell' European Aviation Environmental Report – EAER trasmesso alla Commissione Europea nel Gennaio 2019.

L'autorevole Rapporto è stato elaborato in collaborazione con European Environment Agency (EEA) ed EUROCONTROL, principali agenzie europee per l’aviazione e l’ambiente continentali.

La causa è il continuo e progressivo incremento del traffico aereo, i velivoli in circolazione, sugli aeroporti e nel cielo dove volano in crociera e rappresentano il 2-3% delle emissioni globali e.

Le stime del Report inquadrano uno scenario incrementato in pochi anni, raggiungendo il 42% entro il 2040.

Le ricadute dirette e conseguenziali riportano, inevitabilmente, emissioni di CO2 e NOX di almeno il 21% e il 16%, rispettivamente.

Come fronteggiare tali esiti?

Le problematiche relative alle ricadute “aeroportuali”, alle emissioni landside e airside dei velivoli in atterraggio ed in decollo come sono verificate e fronteggiate?

In sede di presentazione dei masterplan per le procedure di Valutazione di Impatto Ambientali i gestori aeroportuali propongono risultanze di emissioni gassose in genere ed acustiche che sono autorizzate, perchè compatibili con gli standards, dalle Commissione di VIA .

Nel contesto delle operazioni di volo quotidiane del traffico aereo sui singoli aeroporti invece, la rete di monitoraggio delle centraline rilevano l'impatto acustico. Le emissioni gassose, del dettaglio specifico dei contaminanti, non hanno una rete corrispondente di rilevamento.

Le aerolinee propongono le quote di CO2 e, talora, di alcuni dei restanti contaminanti emanate dalle loro flotte come rappresentazione delle rispettive “eco-immagine”. Basta, infatti, cliccare sui rispettivi web informativi, per usufruire delle ricadute “ambientali”. Ma sono dati fuorvianti perchè, in fondo, uno rappresentano una realtà oggettiva del quotidiano, del contesto operativo delle “emissioni ambientali” nella zona aeroportuale..

Come fare quindi? Perchè non valutare l'impatto delle emissioni gassose in analogia all'impatto acustico che è attualmente stimato con il modello USA-FAA Integrated Noise Model (INM) che rileva i livelli di LVA?

Allo scopo basterebbe adottare ll' Aviation Environmental Design Tool (AEDT), in grado di stimare l'impatto delle emissioni gassose-atmosferiche in parallelo alle emissioni sonore.

Purtroppo, dopo quattro anni dall'adozione dello stesso AEDT negli USA ed in numerosi altri aeroporti, in Italia il Ministero dell'Ambiente e l'ENAC non hanno ancora in calendario tale iniziativa.

Analizzare e stimare l'impatto delle emissioni gassose-atmosferiche in ambito aeroportuale rappresenterebbe un primo traguardo fondamentale. Al quale aggregare una rete fissa di centraline di monitoraggio delle stesse ricadute gassose-atmosferiche, magari in correlazione con singoli tracciati radar ed i percorsi landside degli aeromobili. Perché non farlo? A chi giova?