martedì 31 dicembre 2019 17:19 Età: 4 yrs

Perugia: precipita un drone, nel centro storico

Categoria: Aeroporti, Altri scali, Aerobasi, Safety Security , Pubblicazioni, Dossier, Convegni, Incidenti aerei, Std ICAO ENAC, Piani di rischio

 

I Vigili del Fuoco hanno recuperato il SARP-APR dalla “fontana” della piazza.

Le notizie sui “droni” fuori controllo sono spesso rare e scarne. Le news dei media/web ricordano anche un'altro incidente a Venezia nel 2018. Precipitato in Piazza San Marco. Nessun ferito e danni in entrambi i casi, ma quale è la casistica? La sensazione che tra le difficoltà delle indagini sia una realtà misconosciuta e trascurata e/o non compare, con l'imparticabilità di registrarla materialmente e ufficialmente.

L'ultimo caso di Perugia è dello scorso 27 Dicembre e il “pilota” è il classico turista alla ricerca di foto emozionanti dall'alto. Circostanze e traguardi assai frequenti nelle località ad intenso turismo e con conseguente minime. Al più una contravvenzione.

La flotta dei mezzi a pilotaggio remoto, SAPR e droni dal peso di 300 grammi è rilevante, probabilmente maggioritaria in contrappunto ai mezzi, agli strumenti ed alla “cultura” operativa, nei riflessi di safety e security, ancora scarsa. Il turista straniero e quello italiano e/o europeo e/o statunitense come si dovrebbe regolare?

Chi peraltro controlla? Sono state attivate misure e procedure specifiche per fronteggiare, almeno, l'attività “turistica” dei droni?

Il regolamento FAA (Federal Aviation Administratiom), quello EASA-Europeo, quello ENAC (per indicarne solo tre, quando invece ogni Paese) sembrerebbero disporre di una normativa differenziata. Pur perseguendo finalità condivise non sono, ad esempio, al momento del tutto sincronizzati, non equivalenti e coerenti nell'articolato procedurale. Attestati al volo, dispositivi transponder per il controllo remoto, spazi di attività e restrizioni e tante altro.

Quanti sono i droni peso inferiore a 300 grammi in circolazioni, “operativi” e/o acquistati nei picolli e grandi magazzini e/o on-line?

Nello spazio aereo europeo EASA (con oltre 550 milioni di cittadini), negli Stati Uniti (350 milioni) e quasi 2 milioni di droni registrati), in Italia quanti sono stati venduti e registrati? La flotta per attività “ludica-ricreativa-hobbistica” e quella lavorativa del Belpaese è stata “identificata”?

Decisive sono, comunque, le regole che ogni Paese ha attivato. Senza entrare nel dettaglio di ogni singolo Paese, una impresa titanica per chi lo volesse fare, il semplice raffronto delle pagine di un “regolamento” potrebbe rappresentare la realtà “normativa” inquadrata.

Al momento si registrano le 300 pagine del testo FAA-USA, assimilabile a quello EASA, alle 37 di quello ENAC. Regolamenti, tuttavia, in corso d'opera che, nel tempo, dovranno, inevitabilmente, condividere ogni singolo dettaglio e procedura. Verso un definitivo e condiviso “regolamento”.

Ma in attesa di questo ambito traguardo “globale” la realtà quotidiana del traffico dei “droni” deve essere fronteggiato, in ogni Paese e in ogni città: come?